venerdì 23 dicembre 2022

Feste con la crisi, meglio i doni alimentari

Natale e Capodanno, tra feste in casa e fuori e crisi del gas causa sanzioni dell'Onu alla Russia, che prima ci riforniva dell'elemento indispensabile in ogni casa e industria, e adesso ci è nemica perché ha attaccato e sta ancora guerreggiando contro l'Ucraina. Voi come festeggerete? Anche calcolando che c'è in giro un virus meno virulento (qualche linea di febbre), ma più trasmissibile del primo Covid? E che i generi di prima necessità hanno subito dei forti rincari? Siamo tornati ai livelli di inflazione (carovita) degli anni Settanta e un pò di austerità è d'obbligo. Anche se c'è sempre chi ha di più e non lesina e chi non ha che va alla Caritas. Rispunta anche il vecchio jingle: "aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più, se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu...", che cantava appunto negli anni Settanta Johnny Dorelli. Tra cesto e panettoni non vi è comunque che l'imbarazzo della scelta e forse il regalo più gradito è proprio quello alimentare. Senza contare che si può acquistare il panettone di Emercengy, il cui fondatore, Gino Strada,operava in zone di guerra, o la Stella di Natale contribuendo alla colletta per gli Amici del Filo d'Oro (bambini in ospedale con gravi malattie genetiche o della ricerca contro le leucemie, tumori del sangue). Con queste semplici considerazioni vi lascio fino a dopo Capodanno e vi auguro Liete e Serene Festività.

martedì 13 dicembre 2022

Spumanti, tra crisi e Covid, quanti ne stapperemo?

E come ogni anno l’Osservatorio Vini Effervescenti OSVE CEVES UNI, nato nel 1991 e diretto da Giampietro Comolli, presenta l’andamento a preventivo del consumo di spumanti per le Feste di fine anno. Quelli del periodo 2022-2023 registrano volumi, cioè numero di bottiglie vendute, in crescita regolare, mentre a valore assistiamo ad un exploit dei prezzi. Commenta il responsabile della ricerca: “ In questo periodo sono stati quasi recuperati i volumi pre-pandemia del 2019 in Italia. Crescono infatti ancora l’ affidabilità e le esportazioni verso i consumatori stranieri. Mentre quelli italiani sono divisi tra ineguaglianza di condizioni sociali, incertezza e difformità negli acquisti. Cambiano così i luoghi e i tempi di consumo che incidono sulle scelte, tra asti spumante, metodo champenois o charmat”. L’Italia è sempre prima nella produzione mondiale di vini spumanti sia metodo tradizionale (nicchia del 3,1 % del totale) che metodo italiano. Ed è anche prima anche nella esportazione, nella notorietà e richiesta. Ma, come osserva Comolli, “finiamola di chiamare charmat o martinotti il nostro metodo di produrre spumante: è squalificante. E’ assurdo usare il cognome di una persona come indicazione di un metodo produttivo! E’ sminuente della identità e della professionalità dell’insieme di tutti i produttori.” Chiusura anno 2022 Le primissime stime sulla chiusura dell’anno 2022 vedono, a fronte di una produzione intorno a 870 milioni di bottiglie per un valore di 3,3 miliardi di euro, consumi attesi (Docg, Doc, Igp e VS) di 855-865 milioni di bottiglie per un fatturato mondiale al consumo di 7,3 miliardi di euro. L’Italia è sempre più vicina al record della Francia, ma solo grazie a distribuzione, commercio, importazione. “Occorre ancora riflettere su questo dato economico, ma in un’ ottica di strategia nazionale anche istituzionale e di scelte di politica degli asset agroalimentari nazionali” chiosa Comolli. Il 2022 ha visto infatti forti rincari su tutto l’agrifood, che incidono di più sulle etichette di primo prezzo, quello inferiore su cui confidano di poter stappare una bottiglia le famiglie meno abbienti, rispetto alle bottiglie premium, le più pregiate riservate a pochi, sia per vini spumanti che tranquilli. Canali di vendita Meno vendite di bottiglie di vino e spumanti nella grande distribuzione, distribuzione organizzata (supermercati, ipermercati e discount) ed e-commerce rispetto al 2020 e 2021. Recuperano invece i volumi e i consumi in horeca, (hotel, restaurant e catering) e ristorazione commerciale, dal 4 al 9% a partire già dall’estate. Si attendono 75-78 milioni di bottiglie stappate durante i 30 giorni di festività (erano 78,4 nel 2019): privilegiate le bottiglie fra 6 e 9 euro di prima fascia e fra 15 e 20 euro di prezzo al consumo (intorno a 35-45 euro, il valore al ristorante più gettonato). I consumi delle feste valgono in cantina circa 280-290 milioni di euro che, al consumo e sulla tavola diventano circa 700 milioni di euro. Gli italiani tornano a fare festa fuori casa, soprattutto dopo Vigilia e Natale (26 dicembre quasi esauriti ristoranti e trattorie), mentre a Capodanno sempre più festa in strada, molto meno in casa e nei locali notturni. Modi di festeggiare Si attendono meno pranzi e cene luculliane in famiglia e in casa. Per la sola notte di Capodanno si prevedono 36-39 milioni di bottiglie di bollicine stappate per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro. Il 2022 sottolinea ancor più la forbice fra etichette di primo prezzo e quelle premium. Negli ultimi 6 mesi del 2022 si sono registrati sugli scaffali e nelle liste rincari fra il 5 e il 10% delle bottiglie di vini e spumanti, anche non giustificati per contratti sottoscritti nei primi mesi del 2022. Rincari che sembra non dipendano dalle aziende produttrici. Piuttosto dai rincari dei prezzi di vetro, di tappi pregiati di sughero e dell’Iva.

lunedì 12 dicembre 2022

Cresce la consegna a domicilio di acque e bevande

Secondo un'indagine di Bevy, sito internet di consegna a domicilio e al piano di acqua, acque frizzanti, the e bevande, nella Milano da bere cresce il consumo da un lato della mixology, ossia del bere shakerato. Dall'altro, quello delle bevande analcoliche, di Coca Cola, Chinotto e Crodino. Quanto ai consumi di spumanti, ve ne parlo domani con una ricerca a preventivo ad hoc di OsveCevesUni diretto da Giampietro Comolli.

venerdì 9 dicembre 2022

La carne con farina di insetti

Vi ho sempre tenuti informati sulla carne senza carne. Ma ne desidero riparlare perché stamattina ho assistito a un interessante dibattito su La7 sulla carne ottenuta dalle polveri degli insetti. Grilli e magari anche blatte compresi. Adesso è ammessa soltanto per le scatolette dei nostri adorati animaletti da compagnia. Ma chi se ne occupa difende la sua liceità anche per il consumo umano. Sostenendo che non fa male e che è più economica ed ecologica per lo scarso consumo di acqua rispetto alla tanta che ce ne vuole per una fetta di manzo o di vitello. E in tempi di magra, di guerra e di sovrappopolazione del pianeta sarebbe una manna dal cielo. E obiettando anche che la famosa dieta mediterranea (la piramide alla cui base stanno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno e poi pesce, formaggio, pane (che non deve mai mancare in una dieta equilibrata), pasta e al vertice carne con molta moderazione), non è una dieta adattabile alle odierne preoccupazioni di una famiglia di medie dimensioni.

martedì 6 dicembre 2022

Carne vegetale

Ci stanno lavorando già da un po' e mi pare di averlo anche già scritto. Ma la carne vegetale è una realtà. A molti non piacerà sapere di stare mangiando una fettina o un hamburger di soia, ma di fatto può capitare. Negli Usa ci hanno investito molto denaro e anche qui in Italia non si tirano indietro. Un impasto di germogli di soia, et voilà, ecco sostituita la chianina.

lunedì 5 dicembre 2022

Il surriscaldamento globale e la crisi delle aree fertili

La questione di sempre più zone aride, infertili e siccitose del globo non è da prendere sottogamba. Non daranno che per poco tempo ancora di che cibarsi alla maggior parte della popolazione vivente, 8 miliardi di persone, sul pianeta azzurro che è l’unico di cui disponiamo. Non avendo le varie spedizioni interstellari trovato altri pianeti abitabili. L’eco di altre galassie molto ma molto distanti da noi, magari sì, ma un pianeta su cui vivere no. Esiste un’intera letteratura sull’argomento, fatta di libri, film e trasmissioni radiotelevisive. Da Star Trek a Blob, ad Alien, dai libri di Isaac Asimov a quelli di Van Vogt, di Philip Dick e Kurt Vonnegut. E anche se avevo postato sul mio blog una decina di anni fa la fotografia di un fiore coltivato in assenza di gravità su una stazione orbitante dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, di cui hanno fatto parte Parmitano e Cristoforetti, coltivare piante in assenza di gravità non sembra una buona idea. Così, il surriscaldamento globale di cui soffriamo oggi sulla terra, +1,5 gradi centigradi, anche se sembra poco, secondo eminenti meteorologi e geologi, farà sì che se non avremo avviato una seria de carbonizzazione delle fonti di energia, l’aria diventerà irrespirabile, da Nord a Sud. Si alzeranno i livelli dei mari, scompariranno larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventeranno salati. Con buona pace dell’agricoltura e della pesca.

mercoledì 30 novembre 2022

Cresce il consumo di surgelati

Negli ultimi tre anni, secondo dati raccolti dalla newsletter del Corriere della Sera, i prodotti surgelati finiti nei piatti di pranzi, cene e merende degli italiani sono aumentati del dieci per cento. Solo nell’ultimo anno in Italia sono state consumate 950mila tonnellate di cibi surgelati, che equivalgono a 16 chili pro capite. Numeri che si possono spiegare in modo diverso: da un lato la pandemia, che ha portato le persone a volere sempre a disposizione dei prodotti che non andassero a male, pur riducendo la frequenza delle spese. Dall’altro la comodità di poter servire un pasto senza doversi preoccupare dei tempi di cottura, dell’acquisto dei singoli ingredienti, della preparazione. Ma, come spiega il report ambientale sul settore degli alimenti surgelati realizzato da Iias – Istituto Italiano Alimenti Surgelati insieme a Perfect Food, oggi dss+, prepararsi un piatto surgelato è anche una scelta anti spreco. In parallelo alla crescita dei consumi è diminuito l’uso di energia del comparto: negli ultimi tre anni si è ridotto del due per cento, pari a 19mila megawattora, che corrispondono al consumo di 8mila e 500 famiglie composte da una o due persone. Nello stesso periodo sono scese anche le emissioni di CO2 del settore, tagliate del dieci per cento. Una cifra che corrisponde a 31mila e 400 tonnellate di gas in meno, come 350mila auto che percorrono la tratta Roma Milano. Ma a ridursi è stato anche il consumo d’acqua: meno quattro per cento in tre anni, ovvero 284mila metri cubi. Come tre milioni di docce da cinque minuti l’una.

Umaro Foods, pancetta senza carne

Due ragazze e due ragazzi statunitensi, hanno fondato una startup,la “Umaro Foods”, inventando una pancetta dove c’è tutto tranne che il maiale. Anzi, di carne proprio non ce n’è: è una pancetta no-meat (senza carne). La notizia compare sulla newsletter settimanale del Corriere della Sera. Non c’è traccia di grassi e proteine animali. E cosa troviamo al posto del maiale? Un particolare tipo di alga rossa. Potrà sembrare soltanto una notizia curiosa, ma in realtà, soltanto negli States il mercato del bacon rappresenta un giro d’affari da 3,6 miliardi di dollari (previsioni a consuntivo 2022) e qualcosa sta già cambiando nelle abitudini dei consumatori se è vero che si prevede un calo dell’1.1 per cento nei consumi di pancetta quest’anno. Anche se questi ultimi restano alti grazie al traino delle colazioni fuori casa offerta dai big delle catene di fast food: Burger King, Carl’s Jr. e McDonald’s. Già a fine agosto le statistiche sull’avanzata del mercato del bacon vegano negli Stati Uniti davano numeri da capogiro: e adesso il centro studi di Future Market Insights prevede che le vendite della pancetta senza carne potrebbero rappresentare in futuro un mercato da 2,5 miliardi di dollari.

Con il superecobonus, boom del fotovoltaico

Dalle villette ai condomini si moltiplicano, con il supercobonus, cioè la possibilità di cedere il credito di imposta alla banca, i moduli in grado di trattenere la luce solare e trasformarla in energia. Come spiega la newsletter settimanale del Corriere della Sera, la conferma del boom del fotovoltaico arriva dai numeri delle installazioni. Si pensi solo che in Italia a fine 2021 è stato superato il milione di impianti e nei primi sei mesi del 2022 ne sono stati installati quasi 72mila, un aumento del 149% rispetto al primo semestre del 2021. Un boom trainato dai lavori di piccola taglia (meno di 20 kilowatt) favoriti da Superbonus e dalla corsa all’autoconsumo per far fronte alle bollette alle stelle. Niente di tutto questo sarebbe però possibile senza la filiera italiana del fotovoltaico, che sta vivendo una vera e propria rivoluzione. Parliamo di un settore chiamato a una corsa contro il tempo: secondo le analisi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), il fotovoltaico sarà una delle colonne del sistema elettrico nazionale nell’ottica della decarbonizzazione, al punto che si prevede un target di 52 gigawatt di capacità fotovoltaica entro il 2030. Per centrare l’obiettivo servono quindi attori diversi: si va dalle imprese che producono le componenti, agli assemblatori, fino agli operai specializzati e tecnici per l’installazione sul campo. Serve una filiera matura che nel nostro Paese ancora manca.

martedì 29 novembre 2022

Successo per la Colletta Alimentare del 26 novembre

Ancora il Club Papillon, una rassegna stampa de vari giornali in edicola dedicata alle notizie sul cibo, mi informa che ci sono stati numeri da record per la Colletta Alimentare del 26 novembre scorso: 6.700 tonnellate di cibo raccolto in 11mila supermercati italiani, con 140mila volontari impegnati e milioni di persone che hanno donato qualcosa da mangiare alle persone in difficoltà.

Latte, quanto mi costi...

Sempre dal Club Papillon, m anche dalla mia esperienza di consumatrice, apprendo che nei supermercati non si trova più il latte. Il motivo è economico: il prodotto non manca, ma alle insegne della Gdo (supermercati) costa di più acquistarlo e per questo gli scaffali restano vuoti.

La Cina alleverà un milione di maiali l'anno (e i virus?)

Leggo sulla newsletter del Club Papillon che apre in Cina un complesso di 26 piani per allevare e macellare più di un milione di maiali l’anno. Una bomba biologica e sanitaria da cui, secondo gli scienziati mondiali, "Arriverà la nuova peste”. Se è vero, come è vero, secondo l’autore di Spillover, che i virus come il Covid derivano dalla contiguità delle specie animali con l’uomo. Specie che secondo la newsletter del Corriere della Sera sarebbero in serio pericolo con la perdita del 70% della loro biodiversità (dati WWF).

venerdì 25 novembre 2022

Carne sintetica e soia non ogm

Vegani e vegetariani siate avvertiti: entro i prossimi tre anni potrebbe arrivare anche in Europa la carne sintetica già commercializzata negli Usa. Ma è polemica. L’ho letto sulla newsletter del Club Papillon ma mi pare di avervene già parlato in uno dei miei post più vecchi. E la soia non ogm (organismo geneticamente modificato) sbarca in Europa e in Italia per sopperire alla mancanza di olio di girasole dovuta alle sanzioni inflitte alla Russia che ha sferrato guerra all’Ucraina. Che, tra l’altro, olio di girasole o no, si sta difendendo benissimo. Infine altra notizia della newsletter: chi ha paura del lupo cattivo? Un esemplare si aggira davanti a casa e così il coltivatore si sente più sicuro perché tiene lontani daini e cinghiali possibili predatori del raccolto o portatori di influenze.

Ristoranti: prenotazioni con caparra

Leggo su Italia a Tavola e Libero che i ristoratori, che fanno pochi affari in tempi di magra e di pandemia, si dicono pronti a chiedere la caparra. Questo succede già a Roma, caput mundi, e a Milano; ma nel capoluogo meneghino solo per le tavolate. In pratica, all’atto della prenotazione si pretenderebbe che il cliente paghi una parte di ciò che spenderà per intero. Ristoratori sul piede di guerra anche su un altro fronte: chiedono 10 euro per il taglio della torta. Immancabili le proteste dei commensali e dei social.

giovedì 24 novembre 2022

Per esportare il made in Italy agrifood bisogna anche averlo

Fa piacere ritrovare le inchieste di Milena Gabanelli, che una volta conduceva la fortunata trasmissione televisiva Report e che adesso scrive sul Corriere della Sera insieme a Michelangelo Borrillo. “C’è bisogno che l’Italia esporti all’estero e per farlo bisogna difendere la qualità dei prodotti italiani dagli altri che cercano di copiarci in malo modo”. Con queste parole il ministro Francesco Lollobrigida ha spiegato il motivo per cui il suo dicastero si chiama «dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale». I prodotti da esportare però bisogna anche averli, osserva acutamente la Gabanelli cui non è sfuggita la brutta situazione in cui versa oggi l’agricoltura italiana. E continua: “I numeri di alcuni dei principali prodotti del made in Italy – grano, pomodori e olio – dicono il contrario: tutti con il segno meno. Dai dati Istat elaborati dai Consorzi agrari d’Italia, nel 2022, nonostante l’incremento di circa 10 mila ettari coltivati, la produzione di grano duro è diminuita, rispetto all’anno scorso, del 7,4% e quella del grano tenero del 9%. Anche per il pomodoro da industria la Coldiretti stima una produzione di pelati, passate, polpa e concentrato scesa dell’11% rispetto al 2021. E per la campagna olearia, Unaprol stima un calo del 30%. Pure la vendemmia ha avuto un calo di produzione del 10%. Complessivamente le imprese agricole hanno perso 6 miliardi di euro. (Come avevo già scritto io in un precedente post). A causa soprattutto del cambiamento climatico e della siccità, del caro energia e conseguente aumento dei costi dei concimi. Un problema mondiale, quello della carenza di acqua, che per l’Italia ha, però, un peso specifico molto elevato. Nel modello agricolo made in Italy, secondo il Centro studi Divulga, il 42% della produzione ha bisogno di irrigazione perché l’acqua piovana non basta. Un dato che colloca l’Italia nelle prime posizioni in Europa, preceduta solo da Grecia (54%) e Malta (47%).

Venerdì senza carne a favore del risparmio energetico

Tanto tempo fa il venerdì non si mangiava carne. Era il giorno della passione di Cristo sul Golgota e si osservava questo precetto in onore del suo sacrificio. Una regola che adesso servirebbe a migliorare il clima eliminando 46 mln di porzioni di carne all’anno e 55 mila tonnellate di CO2 annualmente. La richiesta viene avanzata dall’Università di Cambridge alla Chiesa Cattolica e il risparmio energetico riguarderebbe l’intera popolazione inglese.

Il vino nella plastica?

I più anziani tra voi ricorderanno certamente il latte nella plastica, un triangolo bianco con le indicazioni verdi sulla sua data di scadenza. Ora un’ipotesi al vaglio per sopperire all’aumento dei costi del vetro e dei tappi di vero sughero, come scrive il Club Papillon, una rassegna stampa che trae gli articoli da vari giornali, è quella di sperimentare il vino nella plastica. Ma i risultati stentano ad arrivare. Un azzardo troppo rischioso, secondo la maggioranza degli operatori.

Tagliare l'Iva su pane e latte o la flat tax?

Tra le misure ventilate in questi giorni e già prontamente ritirate, la cancellazione dell’Iva sui beni di prima necessità come pasta, pane e latte. Già, perché sostenere con qualche, a dire il vero, molto piccola agevolazione, le famiglie meno abbienti? Meglio anche ritirare subito il cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto percepito nominalmente dal lavoratore dipendente, e quanto realmente gli entra nelle tasche. La differenza va tutta a favore dello Stato. Meglio ridurre la flat tax, tassa piatta dei lavoratori autonomi, che così possono guadagnare di più e pagare di meno.

martedì 22 novembre 2022

La sovranità alimentare che in Italia non c'è più

Il nuovo ministero dell’agricoltura si chiama anche della sovranità alimentare. Come quello dell’industria anche del made in Italy. Ma siamo sicuri che sappiano di cosa si occupano? L’agrifood made in Italy è rimasto senza acqua, causa una siccità quasi senza precedenti. Le aziende agricole che hanno bisogno di acqua (acqua e sole, di cosa sennò si nutre un seme?) hanno già perso 6 miliardi di euro per la sua mancanza. Come scrive la newsletter del Club Papillon, si rendono urgenti nuovi invasi. E non soltanto per le risaie del vercellese. Cosa intende fare il nuovo governo del Signor Presidente Giorgia Meloni, un nome, una “garanzia”?

Torna a Piacenza il mercato dei vignaioli indipendenti

“Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio, altrimenti il panno nuovo che è stato aggiunto rompe quello vecchio e lo strappo diventa peggiore. Similmente nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, ma vino nuovo in otri nuovi, altrimenti il vino fa scoppiare gli otri e così si perdono e vino e otri”. Il Vangelo secondo Marco, 3,6. Il vignaiolo indipendente, unito in Federazione (FIVI) dal 2008, attualmente 1.400 vitivini-cultori associati da tutte le regioni d’Italia, per circa 13mila ettari vitati in produzione, lo sa bene. E intende farsi conoscere al grande pubblico e promuovere la sua figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche, intesi come tramite per attuare il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finale. Un’iniziativa promossa da Giampietro Comolli, ma che sarebbe piaciuta anche a Gino Veronelli, il 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza presso i grandi spazi di Expo Fiere a 1 km dal casello autostradale Piacenza Sud. Un evento sempre in crescita di pubblico ed estremamente attuale. Assaggiare, comperare direttamente dal produttore come se si fosse in cantina. Presenti 850 cantine (nel 2021 erano 670) da tutte le regioni italiane con la previsione, tempo permettendo, di sfiorare i 24.000 ingressi e oltre 2.500 carrelli di spesa reale, non virtuale. Prevendite www.mercatodeivini.it.

lunedì 21 novembre 2022

Mondiali di calcio in Qatar insanguinati

Ora che alla Cop 27 di Bali non si sia trovato il modo di decidere una linea comune su come ridurre l'inquinamento da carbone e viaggiare verso un nuovo mondo in cui la corrente elettrica non sia dipendente dal petrolio e quest'ultimo dal carbone, non stupisce. Troppo grossi gli interessi in ballo e non sarà certo l'impegno di un governo come quello che abbiamo adesso a far cambiare le cose. Ma la cosa che spiace di più è che i mondiali di calcio si giochino in Qatar, un emirato arabo costruito a suon di soldoni dai più ricchi del mondo, anche con tecnologia italiana, calpestando i diritti dei più poveri che vi sono letteralmente e non figuratamente, morti dalla fatica di tirar su degli stadi avveniristici. Mi consolo pensando che non non siamo della partita.

venerdì 18 novembre 2022

Il ruolo del genere sessuale in medicina

Mai come durante l’attuale pandemia da virus abbiamo ascoltato e visto in tv immunologi ed epidemiologi che ci hanno raccontato il loro punto di vista su come quanto e dove vaccinarci.Tutto giusto, per carità, se ci siamo salvati in tanti da quella che all’inizio sembrava una morte certa per chi non aveva guanti, disinfettanti, mascherine e respiratori a disposizione, è anche merito delle loro indicazioni. Ma in questa congerie di direttive a me ha colpito soprattutto l’intervento di un’immunologa, Antonella Viola, il cui video gira in rete, professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, dove insegna anche al general course “Generi, saperi e giustizia sociale”. Direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica (IRP-Città della Speranza), parte del comitato scientifico della Fondazione ONDA (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) e del consiglio direttivo del Centro Elena Cornaro per gli studi di genere dell’Università di Padova. Con Feltrinelli ha pubblicato anche Danzare nella tempesta (2020). Ma il suo libro che più mi ha interessato è Il sesso è (quasi) tutto. No, non è pruderie di bassa lega, come potreste pensare, ma un discorso molto serio su come le donne vengano curate diversamente e per patologie diverse dagli uomini e come medicinali che funzionano negli uomini possano venire detoxificati diversamente nelle donne, e quindi siano più pericolosi per queste ultime. “Viviamo in un mondo di maschi e di femmine (l’altra metà del cielo). Difficile immaginare qualcosa di più naturale. Ma sappiamo davvero in cosa sono diversi? Cos’è il sesso in biologia? E il genere? Come funziona l’orientamento sessuale? Il mondo è davvero binario?” Si chiede Viola. “La visione che lo separa sulla base dei due sessi è semplice e ovvia quanto l’idea che fosse il Sole a girare intorno a noi, prima della rivoluzione copernicana. Maschio e femmina sono distinti nella sostanza e nei ruoli. Eppure, questa visione non corrisponde alla realtà.” continua. “Per un tempo troppo lungo abbiamo trovato differenze dove non ce ne sono e le abbiamo trasformate in dogmi. Abbiamo invece ignorato le differenze davvero importanti. La nostra cultura ha strumentalizzato le differenze legate a sesso e genere e le ha esasperate. Al contrario, la scienza le ha ignorate troppo a lungo. Il corpo femminile è stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male. Per secoli la medicina è stata una medicina dei maschi bianchi per i maschi bianchi. Continuare a ignorare questo gravissimo squilibrio significa ridurre la nostra capacità di curare. Perché, per esempio, siamo più abili a trattare le malattie cardiovascolari negli uomini e la depressione nelle donne? In biologia il sesso è nato come opportunità di adattamento a un ambiente che cambia in fretta. Oggi è diventato la nostra gabbia, perché viviamo in un mondo rigidamente binario. Senza vedere le differenze che contano. Perché esiste il sesso? Che differenza c’è fra sesso e genere? Maschi e femmine sono diversi? E in cosa? Li stiamo curando nel modo giusto?Una rivoluzione nella scienza, nelle nostre abitudini e nelle parole che usiamo è urgente. Può cominciare con la medicina di genere. Antonella Viola ci guida alla scoperta di una medicina giusta, finalmente attenta alle differenze fisiologiche legate al sesso ma anche alle conseguenze che le disparità di genere esercitano sulla salute. “Fare la rivoluzione,” scrive Viola, “significa avere occhi nuovi per guardare noi stessi e il resto del mondo. Occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore.” Per esempio, se chiediamo a qualcuno in che cosa sono più diversi gli uomini dalle donne quasi tutti risponderete: il cervello. Le donne pensano diversamente dagli uomini, hanno una sensibilità diversa, desiderano altre cose. Invece non è così. Per troppo tempo ci siamo adagiati su stereotipi di questo genere e abbiamo sottovalutato il fatto che le donne hanno bisogno di fare attività fisica, magari un po’ meno pesante, ma come gli uomini (mens sana in corpore sano). Che non sono soggette a depressione più degli uomini (se seguite le vicende dei più grandi musicisti del secolo passato imparerete che erano quasi tutti soggetti a depressione, soprattutto quelli che avevano partecipato alla grande guerra). Non solo gli uomini sono soggetti maggiormente a malattie cardiovascolari, queste colpiscono anche le donne. Alla luce di tutte queste considerazioni della professoressa Viola, mi chiedo perché per tanto tempo non si siano fatti degli studi seri su come per le varie medicine, soprattutto quelle per le malattie mentali, i due generi abbiano modi diversi di detossinarle e renderle innocue, salvaguardando solo ciò che veramente cura.

giovedì 17 novembre 2022

Ricetta degli gnocchi alle prugne

Ecco un'altra ricetta stile comfort food, questa volta con la frutta autunno invernale come le prugne. Fate una fontana di 400 g di farina 00 su una spianata leggermente infarinata. Alla sommità della fontana praticate un buco in cui introdurrete due uova intere, un pizzico di sale, un pizzico di zucchero e una bustina di lievito. Impastate a mano fino ad ottenere un panetto tondo che coprirete con un tovagliolo e farete lievitare per 2 ore a temperatura ambiente. Sempre sulla spianata leggermente infarinata stendete la pasta con un mattarello infarinato anch'esso. Infine riducete la pasta ad un cilindro che taglierete in tanti gnocchetti all'interno dei quali introdurrete un pezzetto di prugna secca. Chiudete gli gnocchi così preparati e cuoceteli in acqua bollente salate finché non risalgono da soli in superificie. Condite con burro fuso e pangrattato e consumate caldi.

Il nuovo ministro della salute e il declassamento del virus

Mentre io me ne sto a casa ad aspettare i 14 giorni canonici necessari fino a ieri a fare il secondo tampone anigenico o molecolare per essere giudicata negativa al virus, apprendo stamattina alla radio che il nuovo ministro della salute, Orazio Schillaci, romano, 53 anni, medico alla Sapienza di Roma,lo ha declassato a semplice influenza. Per cui si sta a casa 4 - 5 giorni e poi via, verso nuove e spericolate avventure. Voglio sperare che sia una notizia non meglio controllata e che sia stata fatta girare sui giornali come scoop non meglio definito, perché altrimenti sarebbe davvero grave. Intanto il signor presidente del consiglio Giorgia Meloni ha già avuto modo di dire cosa è la salute senza libertà. Libertà di attaccarsi l'un l'altro il Covid? Io direi piuttosto cosa è la libertà senza salute. Ma poi, siamo seri, proprio lei, che ha tra le sue fila un fascista come Ignazio La Russa, parla di liberta?

mercoledì 16 novembre 2022

Le elezioni in Italia e gli ecobonus

Le ultime elezioni in Italia ce lo hanno insegnato. I democratici vincono solo alla condizione di disfarsi in tanti piccoli partiti. Altrimenti si ribeccano Berlusconi. E in questo caso non parliamo più di caso. La Meloni non è un incidente della storia, ma una fascista che si nutre del sostegno di Salvini e Berlusconi. Altrimenti nemmeno lei ce l'avrebbe fatta. Altro argomento che dovrebbe sollecitare la curiosità di questi tempi difficili, è la parola sostenibilità. Adesso che non abbiamo più né elettricità, né gas, né derrate alimentari a buon mercato, tutti si affannano a parlare di sostenibilità sociale di impresa. Sostenibilità nei confronti degli stakeholder (gli azionisti che puntano soprattutto agli utili), degli shareholder (le imprese con finalità sociali) e solo infine dei consumatori. Peccato che questi ultimi non abbiano più il becco di un quattrino e debbano fare la spesa dove costa meno. Ossia rivolgersi ai discount. Oppure alle superofferte delle grandi superfici di vendita al dettaglio. E poi i soldi che noi comuni cittadini devolviamo in beneficenza si sa dove vanno a finire?La sostenibilità che dovrebbe guidare le scelte azionarie di un’ azienda a che cosa dunque si riduce? Facciamo un esempio. Gli eco bonus. Che sarebbero un modo, da parte dello Stato, di finanziare la transizione ecologica secondo il Piano nazionale di resistenza e resilienza (Pnnr). Che, per l’agricoltura, si assomma ai piani della Pac, Politica agricola comunitaria. Ora questi si sono tradotti nelle contestatissime pale eoliche: energia sfruttando il vento, ma deturpando il paesaggio; oppure nei pannelli solari, energia che nel nostro Paese abbiamo in abbondanza, soprattutto al Sud. La loro installazione è stata però subordinata al rifacimento delle facciate degli edifici. Operazione “venduta” a costo zero per i condomìni e le villette, con il credito di imposta del 110% del superecobonus, ma che ricade comunque sulla fiscalità generale. Perché se è vero che abbellire le case le rende energeticamente più attraenti e le fanno salire di grado nella scala della propria “vendibilità”, è anche vero che se la casa “tira”, l’intera economia si riprende, e questo non può avvenire senza oneri generali. Che poi sono gli oneri fiscali. Cioè le tasse. E a pagare è sempre Pantalone.

Ricetta degli gnocchi di semolino

Ed ecco un'altra ricettina semplice tipo comfort food in queste giornate fredde e grigie. Per le dosi vi rimando a quelle di Allan Bay che troverete in rete sotto la dicitura Ricette dal mondo. Comunque il semolino da impastare con il burro, il sale e la noce moscata va mescolato molto bene, al limite anche frullato finché non diventi spumoso. A parte, in una pentola capiente a seconda di quanti sono i commensali, fate bollire del brodo di dado o quello che si trova al super già pronto liquido. Quando bolle raccogliete dall'impasto un cucchiaino e gettatelo nella pentola. Fate così per ogni gnocchetto e aspettate che vengano a galla ingranditi.A questo punto saranno pronti e, se non avete sbagliato qualcosa saranno morbidi fuori e un pò più consistenti dentro. Ma ottimi al palato.

martedì 15 novembre 2022

L' economia agricola intelligente

Un modo intelligente di rendere l’economia agricola intelligente (digitale), circolare, ecosostenibile e responsabile non solo verso gli stakeholder (azionisti che pretendono gli utili) ma anche gli shareholder (chi contribuisce a renderla tale), che nelle aziende con oltre i 30 ettari conviene, è quello di farla diventare veramente verde, cioè biologica. Esempi di questa sua conversione in Italia già esistono. Ma non sono sufficienti. Dovremmo giungere alla conversione dei suoi sottoprodotti, una forma di sviluppo industriale ecosostenibile in accordo con i programmi di Kyoto (Giappone).Dal momento che siamo all’avanguardia nella raccolta differenziata dei rifiuti, soprattutto della carta. Ma se ne fanno biomasse anche dal digestato dei sottoprodotti delle vigne, del caseario, di pomodori e delle mele. Nell’ormai lontano 2010 una sola azienda ha lavorato su una dozzina di commesse di questo tipo e avviato otto centrali a biomasse. Ad oggi il suo portafoglio conta su 25 progetti. I sussidi agricoli della Ue, ovvero la Pac (Politica agricola comunitaria), si assommano adesso al Recovery Found e al Pnnr: tutti provvedimenti presi a livello europeo per contrastare il deperimento delle sue economia anche causa Covid: una pioggia di danari pronta ad arrivare in Italia per finanziare progetti di sostenibilità. Ecologica, biologica,vaccinale, perl’istruzione, la mobilità, la nuova edilizia, le famiglie con figli a carico, i migranti. Ma se adesso a parlare a Bruxelles a Ursula Von Der Layen e in Belgio con Metzola ci va una donna che ha vinto urlando “sono una donna, sono una mamma, sono italiana” nel Regno di re Filippo I ma dove comandava prima un tale che si chiamava Francisco Franco, qualche preoccupazione dovrebbe sorgere. E infatti adesso Olanda e Belgio vorrebbero imporci la loro etichetta Nutriscore sui prodotti alimentari, un sistema a semaforo in cui stiano scritti, oltre alla naturale data di scadenza, i contenuti di grassi, zuccheri, lattosio, calorie, sale.Con la conseguenza che le nostre specialità alimentari ne vengono penalizzate. Perché noi scriviamo Dop (denominazione di origine protetta, doc denominazione di origine controllata, docg, denominazione di origine controllata e garantita, igp, indicazione geografica protetta, stg, specialità tradizionale garantita). Tutte diciture volte a stabilire un forte legame tra il prodotto e la sua terra di origine, città, provincia o regione che sia. Intanto nel Nordeuropa, la Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ha prodotto danni per le nostre esportazioni ma anche per la filiera dell’approvvigionamento alimentare in quel Paese, dove gli scaffali dei supermercati cominciano ad essere quasi vuoti. Ma qui bisogna dare atto a Re Carlo III di aver saputo sviluppare, a partire dalla cura del giardino dl Buckingam Palace, un’economia agricola verde, fatti di orti, anche urbani, e appezzamenti di terreno biologici. Ma, uscendo dall’Europa, si è sottratto al vincolo che lega i Paesi Nato alla difesa comune. E con l’incombere di Putin alle nostre frontiere, non sembra proprio una buona idea.

lunedì 14 novembre 2022

Ricetta della cheescake

E adesso un po' di riposo dalle tracce sui "massimi sistemi" con una ricettina semplice, semplice, che non vi farà sprecare né gas, che adesso costa caro, né elettricità, cara anch'essa: una cheescake (torta di formaggio) ai lamponi. Mescolate in una ciotola capiente 100 g di farina tipo 1 e 50 tipo 0. Aggiungetevi un pizzico di sale, 1 uovo intero e 50 g di zucchero.In un bricco a parte sciogliete un cubetto di lievito di birra in un 1 bicchiere di acqua calda.Un cucchiaio di olio lo potete aggiungere sia nell'acqua sia se preferite nell'impasto. Montate l'impasto fino ad ottenerne una spuma soffice. A questo punto incorporatevi 4 vasetti di yogurt bianco intero.In una tortiera tonda sbriciolate fino a ricoprirne la base dei biscotti tipo Digestive (marchio registrato). Su questo fondo adagiatevi l'impasto e cuocete a forno statico preriscaldato a 150°C per 1/4 d'ora.Tolta la torta dal forno versatevi sopra una o due vaschette di lamponi sciacquati brevemente in acqua e conditi con limone e zucchero. Consumate a temperatura ambiente.

Lo zar di tutte le Russie e il predominio nell’economia mondiale della Cina

Caso non è nemmeno la guerra che lo zarista Putin ha sferrato contro un suo ex Paese satellite, l’Ucraina, per annettervi le parti più importanti, quelle con le centrali atomiche, secondo la sua mentalità ormai fuori controllo. Pensavamo di aver visto tutto con la Polonia, la Repubblica Ceca, la Repubblica Slovacca, la Slovenia, la Moldova, la Romania, la Bulgaria, la Cecenia e la Georgia, l’Iran e l’Iraq, il Cairo, la Siria. Ma non è così. L’ordine mondiale, con la globalizzazione, comprende oggi anche la Cina. E il Brasile, anzi i Paesi del Brics, Brasile, India, Cina e Sudamerica sono loro a dettare legge sulle mode, sui gusti gastronomici, sull’arredamento, su ogni particolare aspetto che investe la nostra vita quotidiana. Così siamo passati dallo slogan degli anni Settanta, la Cina è vicina, al suo vero dettar legge in Occidente. Cosa è che ci siamo persi nel frattempo? Secondo me un sacco di cose non proprio secondarie, come l’avvento dei fast food (con il suo rilascio incontrollato di metano dei bovini da carne nell’aria), il crollo tra Russia e Cina di un sacco di staterelli stranieri, che una volta erano il regno dello scià Rezha Palevi, il sovrappopolamento dell’India, il non esserci curati troppo della sopravvivenza del Myanmar, dove regnava una donna, e così via. Le spese le fanno soprattutto le donne. In Oriente e anche qui da noi. E pazienza se il gas, che adesso costa troppo, ce lo dà l’Algeria, saltando Libia, Tunisia e Marocco dove sbarcano i migranti, gli ultimi della terra per condizioni di vita e di lavoro. Non c’era qualcuno che aveva detto “Suonala ancora Sam”? O anche “Indovina chi viene a cena?”. Adesso al numero 1 di Downing Street siede a cena un multimiliardario della ex colonia britannica India.

Il ruolo del caso nelle scoperte scientifiche

Le grandi scoperte, della fisica come della chimica, per le quali fino al nostro Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica lo scorso anno, il primo post pandemia da coronavirus, hanno un che di casuale che andrebbe meglio indagato.Intanto è la prima volta che un premiato si presenta da solo, senza l’accompagnamento di una donna che da quando Nobel è Nobel una sola donna ha rifiutato di condividerlo con un uomo, la chimica Barbara McClintock per le sue ricerche sulla citogenetica. Anche Einstein lo andò a ricevere accompagnato da una donna che non per niente era sua moglie. E poi perché ci vuole un bello scatto di fantasia per immaginarsi un mondo totalmente nuovo rispetto a quello che prima avevamo vissuto. La stessa fisica quantistica presenta oggi degli aspetti che prima era difficile spiegare ad un profano. Come il fatto che l’energia prodotta dalla massa compressa dalla massa del movimento moltiplicato al cubo (mc3) non dà luogo ad un buco nero, nome peraltro sconfessato dagli stessi fisici, che preferiscono parlare di quark, ma ad un’infinità di altri mondi. E chissà come avrebbe preso la cosa il più grande scrittore di fantascienza: Philip K. Dick che viveva di mondi paralleli. Ma la casualità riveste più aspetti della nostra vita sulla terra. Pensiamo a internet per esempio. Che da sistema di comunicazioni interne (un intranet per esemplificare) per l’apparato militare americano è diventato, con i social di oggi quello che tutti conosciamo e che (anche) temiamo per la nostra privacy. Tutti tranne quei fuori di testa dei blogger che ne hanno fatto uno strumento per fare soldi ingannando la gente comune. Che poi tanto comune non è e non si fa intimorire da quattro sballati. E’ stato uno sviluppo lineare? E’ stato un caso? La casualità, come si legge sul numero del 5 ottobre 2022 de L’Internazionale, riveste la sua bella parte di interesse per esempio anche nella differenza tra sorelle e fratelli. E’ una questione di geni? Una questione di Dna? Una questione di ambiente, inteso come la somma di interrelazioni che intervengono nel crescere una famiglia? Con buona pace di Freud, si è scoperto che non è solo questo. Paragonando la vita di due gemelli, e non solo fratelli o sorelle, si è scoperto che le differenze di interessi, di ambizioni, di studi, di carattere, di socialità, di introversione, di estroversione, sono in gran parte attribuibili al caso. E due fratelli o due sorelle, nati da entrambi gli stessi genitori (non come le famiglie allargate di oggi dove coesistono due o più madri, due o più padri con tutto il correlato di fratelli, zii, cognati, suocere, nuore, cugini ), possono essere diversissimi. Perché nella loro vita troppe vicissitudini sono accadute per caso, senza il volere o il potere né dell’uno né dell’altro. Così venendo anche ad attualità più vicine a noi, è un caso che Giorgia Meloni, che si rifà esplicitamente a Vox, il partito espressamente neo franchista spagnolo, abbia vinto le elezioni in un Paese democratico come il nostro? E’ un caso che sia tramontata la famosa egemonia culturale della sinistra? Certamente no. Pare piuttosto un incatenamento di vicissitudini in cui i Talebani, custodi dell'integrità del velo delle donne, giocano la propria parte.

Il surriscaldamento globale e la crisi delle aree fertili

La questione di sempre più zone aride, infertili e siccitose del globo non è da prendere sottogamba. Non daranno che per poco tempo ancora di che cibarsi alla maggior parte della popolazione vivente sul pianeta azzurro che è l’unico di cui disponiamo. Non avendo le varie spedizioni interstellari trovato altri pianeti abitabili.L’eco di altre galassie molto ma molto distanti da noi, magari sì, ma un pianeta su cui vivere no. Esiste un’intera letteratura sull’argomento, fatta di libri, film e trasmissioni radiotelevisive. Da Ai confini della realtà, a Belfagor, a Star Trek; da Blade Runner ad A.I., a Matrix, a Dune; dai libri di Isaac Asimov a quelli di Van Vogt, di Philip Dick e Kurt Vonnegut. E anche se avevo postato sul mio blog una decina di anni fa la fotografia di un fiore coltivato in assenza di gravità su una stazione orbitante dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, di cui hanno fatto parte Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, coltivare piante in assenza di gravità non sembra una buona idea. Così, il surriscaldamento globale di cui soffriamo oggi sulla terra, farà sì che se non avremo avviato una seria de carbonizzazione delle fonti di energia, l’aria diventerà irrespirabile, da Nord a Sud. Si alzeranno i livelli dei mari, scompariranno larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventeranno salati. Con buona pace dell’agricoltura e della pesca. Cinque i fattori, che mettono in crisi il Pianeta e contribuiscono alla diffusione delle epidemie virali. Inquinamento, deforestazione, riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci e diete insostenibili (troppa carne che rilascia metano nell’aria). Nonostante ciò, gli agricoltori italiani non smettono di seminare nel solco della ricerca ecologica. Gli altri Paesi europei, che sono i precursori nella costruzione di impianti energetici ecologici (pale eoliche e pannelli solari) fatti funzionare dai suoi sottoprodotti, non hanno però a disposizione le materie prime della macchia mediterranea.Come abbiamo noi, che abbondiamo di produzioni di colture ortofrutticole e della vigna. Ora le nostre coltivazioni, quelle con predominio di denominazioni Dop, Doc, Igp e Igt pari solo a quello della Francia nei formaggi e nei vini (di cui i due Paesi sono i maggiori esportatori), si trovano nella difficoltà determinata dal Covid (a proposito di infezioni portate da animali non correttamente cresciuti e macellati). Anche se solo per la prima volta adesso il nostro Paese è diventato completamente autosufficiente quanto ad approvvigionamenti alimentari. Perché l’Italia è un Paese importatore di energia ed esportatore di ottimi prodotti finiti. E adesso che il gas ci costerà molto di più perché lo importiamo dalla Russia impegnata in una guerra fratricida contro l’Ucraina, che chiede di entrare nella Nato, le nostre industrie saranno costrette a chiudere e le nostre famiglie costrette a tirare la cinghia. Era rispuntata intanto con l’amministrazione Trump negli Usa, la questione dei dazi,che, in nome di America First, e delle politiche di vendita dei suoi prodotti contraffatti, fermavano le nostre specialità alla dogana. Così come fa la Cina, che per non sentirsi inferiore alla Russia, si chiude nei suoi confini che sono anche quelli del Covid. Ma nelle elezioni di mid term ha vinto Joe Biden, un democratico che non ci mette i bastoni tra le ruote, finché può e i suoi lobbisti glielo permettono. Perché già per il fatto che la sua vicepresidente, Kamala Harris, sia una donna giamaicana di origini irlandesi ha sollevato negli Usa già molte polemiche.

venerdì 11 novembre 2022

La bomba atomica e lo squilibrio che arriva da Est

Se ad avere la bomba H, l’atomica, sono due superpotenze mondiali che sull’argomento si sono confrontate per decenni, una sorta di tacito equilibrio dovrebbe essere in qualche modo stato stabilito. Come ci è stato spiegato in questi giorni proprio da Henri Kissinger, stratega della guerra fredda. Ma se lo stesso ordigno, per una qualche svolta storica che noi tutti ci siamo persi, cade nelle mani di un piccolo dittatore (quello della Corea del Nord) dalle grandi ambizioni, allora le cose cambiano radicalmente. Forse non le avrà a grande gittata, ma uno sconquasso nei Paesi satelliti, compreso il Giappone che nel 1945 si arrese alla forze dell’Alleanza Atlantica proprio perché bombardato con l’atomica, lo farà di sicuro. E nel Vietnam che dopo aver vinto la guerra contro gli Usa spostò la sua capitale dal sud (Saigon) ad Hanoi (il Nord della resistenza ad ogni costo). L’Asia è così sballottata al suo interno ed i Talebani (per chi non lo sapesse i tagliatori di teste di donne che non portano il velo) si stanno prendendo la loro rivincita. La Russia allora non vuole stare a guardare e dichiara guerra all’Ucraina che confina con l’Italia attraverso un pugno di Stati: Lituania, Bielorussia, Polonia, Romania, Slovenia, Moldova, Repubblica Ceca, Georgia, Turchia, Siria, Cairo, Iraq, Giordania. Ed ecco che nella pacifica Europa cade la sinistra ombra di una guerra non voluta da nessuno ma invocata da tutti come l’ultimo grande braccio di ferro tra fascisti e comunisti. E non sarà un caso che nello stesso tempo nella piccola nostra Penisola le libere elezioni che la Costituzione ci assicura vengano vinte da un personaggio che democratico non è, anzi anche se ha capo una donna, è dichiaratamente di destra. Così navighiamo come un vascello alla deriva.

giovedì 10 novembre 2022

Impegno della Commissione europea per eliminare le gabbie degli animali entro il 2027

“Il 13 ottobre 2022, è stato il Cage-free Day, una giornata globale istituita da CIWF, interamente dedicata alla sensibilizzazione sulle crudeltà a cui sono sottoposti gli animali allevati in gabbia. La nostra speranza, come dice Annamaria Pisapia, portavoce del movimento, è di poter presto celebrare in questa giornata il momento in cui le gabbie in Europa saranno relegate passato: un obiettivo vicino, ma che non possiamo dare per scontato.” La Commissione europea ha dichiarato di voler anticipare la revisione della sua legislazione per il benessere degli animali dal quarto al terzo trimestre del 2023, citando anche la campagna End The Cage Age iniziata da CIWF International e sostenuta da oltre 170 associazioni europee – tra cui 22 italiane - con la richiesta di porre fine alle gabbie negli allevamenti di tutta Europa Nel 2018 – continua Pisapia - abbiamo lanciato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age” a cui hanno aderito oltre 170 associazioni. Una ICE è una petizione normata da precise regole che consente ai cittadini europei di proporre una legge. Nell’UE ogni anno oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari – tra cui galline, quaglie, conigli, scrofe, vitelli, anatre e oche – trascorrono tutta o gran parte della loro vita in gabbie che impediscono loro i movimenti più elementari e di esprimere i propri comportamenti naturali. Nell’arco di un anno dal suo lancio, 1,4 milioni di persone avevano firmato l' iniziativa dei cittadini europei, culminata nel giugno 2021 con un voto schiacciante del Parlamento europeo a favore dell’eliminazione delle gabbie. Più tardi, nello stesso mese, la Commissione europea ha preso lo storico impegno di vietare le gabbie per galline, maiali, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali allevati a fini alimentari, fissando il termine per l’eliminazione graduale delle gabbie nell’anno 2027.

venerdì 4 novembre 2022

La fine della guerra fredda e l’inizio di una stagione “calda”

Buonasera lettori del blog. Tempo fa avevo detto che mi sarei presa del tempo per definirne una nuova linea, abbandonando l’idea di parlare solo di cibo. Adesso è venuto il tempo di metterla in pratica, perché abbiamo un nuovo governo, di destra, certo, ma pur sempre diretto da una donna, per la prima volta in Italia. Molte le voci che si sollevano “contro”, e anch’io non lo vedo certo bene, essendoci dietro la mano di Salvini, Maroni e Berlusconi. Ma vorrei seguirne i passi per capire come si muove. Intanto si sono trovate bene Meloni e le presidenti, anch’esse donne, di Consiglio e Commissione Europee, Metzola e Von Der Layen. Ora non resta da vedere come sarà il Def, Decreto di economia e finanza, anche se poco margine resta per non farlo che con lo scostamento di bilancio, ossia in deficit, per le nostre scarse risorse. E per il fatto che con ministri come Piantedosi difficile portare a casa i denari del Pnnr, Piano di resistenza e resilienza, che l’Europa dovrebbe finanziarci ormai non più a scatola chiusa, ma con le sale dei busti di Mussolini aperte. Infatti ci siamo fatti trovare con le mani nel sacco, quando abbiamo dichiarato “guerra” alle navi ong, organizzazioni non governative, che navigano a Sud di fronte alla costa libica e che per la legge del mare avremmo il dovere di portare in acque sicure facendone sbarcare i migranti. Da questo orecchio il nuovo governo non ci sente e i barconi sono barconi della morte. Questa l’introduzione al mio nuovo blog: da qui in avanti vi troverete annotazioni di politica, attualità, scienza e cultura. E anche di agricoltura, certo. Mi piacerebbe che da questi nuovi post si sviluppasse un dibattito,con i vostri commenti. Per intanto vi auguro buon weekend.

mercoledì 2 novembre 2022

Boom di prenotazioni vacanziere nell'ottobrata, la Nutella batte Facebook e Musk compra Twitter

Ai più attenti, non sarà sfuggita una notizia "bomba" degli ultimi giorni. La Ferrero di Alba con la sua crema spalmabile alla nocciola batte il fatturato di Mark Zuckberg, creatore di Facebook. Sono notizie che fanno bene alla nostra economia, negli ultimi tempi in affanno causa Covid. Ma che ha saputo risollevarsi anche da questo con il boom di prenotazioni per le vacanze e anche per questo ultimo ponte di ottobre, complice il gran caldo fuori stagione. Ma siccome ogni medaglia ha il suo rovescio, invito a riflettere sulle conseguenze del caldo anomalo sulla vita del nostro pianeta: siccità, innalzamento dei mari con conseguente salinità e infertilità dei suoli.Ma da più parti si insiste a ribadire che la nostra economia si sta riprendendo alla grande. Intanto il multimiliardario Elon Musk si appresta a comprare Twitter con le conseguenze che si possono immaginare sulla nostra privacy che quando entra nelle mani di una persona così importante e potente non è più sicura.

lunedì 31 ottobre 2022

Una app a difesa del made in Italy

Una app a difesa del made in Italy. Sempre secondo il Club Papillon è’ quella progettata da Fabrizio Capaccioli, imprenditore milanese che contro l’Italia sounding ha ideato il bollino di qualità “Ita 0039 Italian Taste”, che attesta l’originalità dei ristoranti italiani in giro per il mondo, oltre che in Italia.

Sovranità alimentare: è sovranismo?

Di sovranità alimentare, leggo sempre sulla newsletter del Club Papillon si torna a parlare sul Corriere della Sera, dove interviene il vicedirettore Fao ed ex ministro del Pd Maurizio Martina, che spiega: “La sovranità alimentare non è sovranismo”. A fargli da eco anche il neo ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che sulle stesse pagine aggiunge: “L’Italia ha bisogno di difendere la propria cultura, i propri prodotti e la sovranità alimentare è contraria all’autarchia”.

Il blocco del grano ucraino fa male alle stalle italiane

Secondo dati raccolti questa mattina dai giornali in edicola dalla rassegna stampa del Club Papillon, il blocco del grano ucraino fa male alle stalle italiane. Lo fa sapere Coldiretti, secondo cui dall’Ucraina prima della guerra arrivavano in Italia 1,2 miliardi di chili tra grano, olio di girasole e mais per l’alimentazione animale. Una situazione che mai come ora secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini impone di “Investire per aumentare la produzione nazionale”.

Troppo caldo, le foglie non cadono più e abbiamo meno zucche

Complice un caldo fuori stagione, le foglie non cadono più dagli alberi, favorendo la moltiplicazione degli insetti, come le zanzare. E questo clima impazzito fa diminuire del 15% anche la raccolta delle zucche, che secondo Coldiretti, hanno perciò prezzi in crescita con una media che va da 1,5 a 2 euro al chilo.

venerdì 28 ottobre 2022

Dop e Igp italiane nel mirino della Ue

L’Unione europea dichiara guerra alle Dop e Igp italiane. Oggi a Bruxelles, riporta il notiziario del Club Papillon, si discute il “programma di lavoro” per la promozione dei prodotti agroalimentari nel 2023. La commissaria tedesca Ursula Von der Leyen propone, in accordo con il suo piano sanitario, di escludere da qualsiasi contributo carne, salumi, formaggi e vino. Come dire, tutto ciò che di buono abbiamo noi.Che comunque dobbiamo andare sempre dietro a ciò che ci impone la Germania. Un film già visto cent'anni fa che adesso si ripropone con la Meloni, che non oserà certo opporsi a cotanta forza.

L' Italia è più povera

Nel 2021, nell’era immediatamente post covid l’Italia si è risvegliata povera. Ben il 10% degli italiani era sotto la soglia di povertà e adesso con l’inflazione galoppante e il caro bollette la situazione è peggiorata. Il dato emerge dal bilancio del Banco Alimentare, che ha tracciato una panoramica della sua attività a favore di chi non ha cibo a sufficienza.

Tra misure anti spreco ed eccellenze alimentari

A Milano apre una bottega anti-spreco: si chiama Dispensa Re-store e metterà gratuitamente a disposizione le eccedenze alimentari. Sarà aperta al pubblico dal prossimo 7 novembre in via Ettore Mozzi. Come si legge sulla newsletter del Club Papillon, il quale riporta anche che proprio nello stesso momento l’Esselunga apre in pieno centro uno store di eccellenze alimentari, da consumare sul posto e da asporto. Come dire c’è sempre chi può e chi non può.

Langhe: tecnologia in 3D per il Moscato d'Asti

Dopo l’assalto dei turisti nelle Langhe, che ha fatto decidere al Consorzio dell’Asti spumante di procedere al numero chiuso, come a Venezia, nelle terre del moscato arriva una tecnologia in grado di contare i grappoli e scovare le malattie. Come si legge nella newsletter del Club Papillon, a guidare l’esperimento pilota il Consorzio, che utilizzerà una macchina a quattro ruote dotata di fotocamere e un laser a 3D realizzato in Australia.

mercoledì 26 ottobre 2022

Uno zafferano (veramente) di Milano

Lo zafferano si raccoglie a Figino, quartiere di Milano. QN, come riportato dal Club Papillon, racconta la storia di Ilaria Viganò e Marco Pellegrini che coltivano un campo di 500 mq con un raccolto di 100 gr l’anno. Ricordiamo che lo zafferano è una polvere finissima che si ricava dagli stami dei fiori e che per un risotto (questa volta veramente a km 0) ne basta una bustina di pochissimi milligrammi.

La siccità e la crisi dei raccolti

Il riscaldamento climatico, con la conseguenza della siccità, mette in grave crisi i raccolti. Secondo una stima di Coldiretti quello del grano è diminuito del 5%, nonostante l’aumento della superficie coltivabile. Questi e altri dati si trovano sulla Newsletter del Club Papillon che segnala anche come sia il settore ortofrutticolo più in difficoltà. Con perdite che vanno dal 10 al 70% secondo la varietà di ortaggi, pere, mele, mandarini, pompelmi, cachi, fichi, castagne e altre prelibatezze di stagione. Vi sarete accorti anche voi come al mercato, dove adesso perlopiù si fa la spesa di frutta e verdura, per la crisi che ha toccato anche il portafoglio dei consumatori, non si trovino più le offerte di un tempo. A perdere anche la produzione di cozze e vongole (-20%) e di latte (- 20%).

martedì 25 ottobre 2022

Oggi, giornata della pasta

Oggi è la Giornata Mondiale della Pasta, e chiamiamola così, anziché World Pasta Day, che poi le nostre casalinghe si confondono. Eppoi la nostra lingua non è apprezzata nell’universo mondo con studenti a tutte le latitudini che la studiano e leggono Dante? Eppoi non abbiamo adesso, con il governo Meloni, un ministero che si occupa di Agricoltura e Sovranità alimentare? Cosa c’è di più “sovrano” della pasta? Simbolo della nostra cucina, ne siamo il maggior consumatore con 23,5 chilogrammi a testa all’anno contro i 17 della Tunisia, che si piazza seconda, seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 Kg), Cile (9,4 kg), Usa (8,8) kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg). Record quest’anno qui da noi con un aumento del consumo del +33%. E certo: siamo in stafglazione, inflazione più crisi (energetica soprattutto) e i consumatori cercano di risparmiare. Con un pacco di pasta, 500 grammi, si sfama a pranzo una famiglia di 4-5 persone. Ecco perché ce n’è sempre di più nel carrello della spesa. Senza contare che in Italia abbiamo, oltre questo record, il record delle varietà tra spaghetti, spaghettini, linguine, ditali, ditalini, fusilli, farfalle, penne, filini, pennette, penne rigate etc. etc. etc. Il claim di una famosa marca (che poi claim sarebbe la colonna sonora di uno spot), recita: “E’ quasi mezzogiorno, facciamoci una pasta …” L’avrete sicuramente sentito alla televisione. Ma avete indovinato della cover (che poi sarebbe rifacimento) di quale canzone si tratta? E’ “L’uomo in frac” di Domenico Modugno. Cose ormai dell’altro mondo per i giovani d’oggi. Difatti se la usano in pubblicità i suoi diritti d’autore devono essere scaduti, e già da un bel po’.

lunedì 24 ottobre 2022

Nuovo governo: sovranità alimentare e merito scolastico

Niente da dire sulla sovranità alimentare, in capo, nel nuovo governo, al cognato della premier Francesco Lollobrigida, marito di sua sorella, nuovo ministro dell’agricoltura. Una scelta, si affrettano a chiarire i commentatori, volta a dare nuovo slancio all’identità nazionale di cui si parla su tutti i quotidiani, con le dichiarazioni del neo ministro che dice: “La sovranità alimentare non è un concetto di destra, ma un principio che governi socialisti hanno addirittura inserito in Costituzione”. Ma il “merito” con il ministero dell’Istruzione, quello proprio no. E’ già un merito quello di chi, come i genitori meno abbienti, sopporta l’onere di mandare a scuola i figli. Ma che questi debbano poi dimostrare l’onere di meritarsela, l’istruzione, quello davvero no. Chi studia, se rimane indietro, ha il diritto di essere riscattato e aiutato, senza distinzioni sociali odiose.

Mense aziendali in crisi

Non so se vi siete accordi, ma credo proprio di sì, negli ultimi trent’anni di un completo rovesciamento nelle abitudini alimentari del fuori casa. Il crollo delle mense aziendali, e il contemporaneo crescere della cucina d’autore: i premiati dalla Guida Michelin, per dire. Oggi su vari quotidiani, riportati dalla Newsletter del Club Papillon, l’Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione affida al governo l’appello proprio per salvare le mense, aziende del settore che oramai lavorano in perdita. L’Osservatorio chiede pertanto di non inserire più prodotti biologici nelle mense di scuole e ospedali e di sostenere un settore che di fronte ad un aumento dei costi dell’energia del 15% è costretto a rimetterci.

giovedì 20 ottobre 2022

Nuove regole per un'Europa più green

Leggo oggi su La Verità e qui riporto che l'Unione Europea è impegnata in un Green Deal sull'agricoltura. Questi i punti salienti: welfare animale e regole su come mangiare. Noi ce le abbiamo già queste regole e ho più volte parlato dalle mie pagine sull'impegno di CIWF sulla salute degli animali in gabbia e delle regole della piramide alimentare inventata da Guido Barilla alla cui base ci stannno frutta e verdura per poi salire con pesce e formaggi, pane e biscotti, carne di pollo o tacchino e solo in alto alla punta carne rossa. Ma tant'è, Bruxelles vuole regolamentare come se non lo facesse già abbastanza.Cibo, piante, animali e suolo saranno i temi del 2023 con una iniziativa che verte sul mercato elettrico interno. E si sa, di questi tempi, con i vertiginosi aumenti delle bollette di luce e gas, quanto questo possa interessare. Anche se l'Italia è ancora al mare complice un'ottobrata che non si vedeva da tempo ma è figlia dell'inquinamento atmosferico.Dunque ci sarà anche una banca europea dell'idrogeno con cui si muovono le macchine ibride ed elettriche.Misure per la riduzione di spreco di cibo ma anche vestiario (e dire che io vent'anni fa avevo messo su internet scarpe e vestiti che non indossavo più per rivenderli).Non mancheranno leggi per nuove tecniche genetiche applicate ai vegetali; iniziative di welfare animale; sistema per un cibo sostenibile; protezione e sostenibilità dei suoli; rendere verde il trasporto merci e passeggeri. Le altre ambizioni, conclude La Verità, riguardano digitale, regole economiche interne,un’Europa più forte nel mondo, la promozione dello stile di vita europeo e, infine, una nuova spinta per la democrazia europea.E pensare che io credevo di vivere già in un mondo così. Mi devo essere persa qualcosa ...

Non mettere insieme un pranzo con una cena

E a questo punto, se è vero che i poveri in Italia sono saliti in questi ultimi tempi da 5,5 a 7,4 milioni, devo correggere il dato sui poveri nel mondo: 33 miliardi e non milioni.Una nota particolarmente dolente riguarda gli adolescenti che non riescono a mettere insieme un pranzo con una cena. Ma possibile che tutti gli Elon Musk del mondo non pensino che agli affari propri e non riescano a decidersi a debellare la piaga in questo universo invece di fantasticare su metaversi? Certo che se poi noi qui abbiamo un di nuovo per l'ennesima volta eletto Silvio Berlusconi che flirta con Putin a suon di Lambrusco e vodka ... Speriamo che la Meloni sappia il fatto suo e lo metta in riga. Intanto si sussegue il toto ministri sul dicastero dell'Agricoltura dato in quota Lega ora veneta, ora piemontese, ma senza saltare l'inarrivabile lombarda Letizia Moratti, che dopo aver distrutto la sanità pubblica, potrebbe farcela anche a far danni sulla terra, da cui dipende la nostra sacrosanta alimentazione.

martedì 18 ottobre 2022

Qualche suggerimento per non sprecare il cibo

Certo che se e esiste un paradosso in questi tempi difficili è quello del cibo. Più se ne parla, su tutti i media, più se ne spreca.E intanto 33 milioni di persone in tutto il mondo muoiono di fame. E pensare che buona parte di quello che si butta nella spazzatura potrebbe avere una seconda vita. La data di scadenza di molti prodotti, per esempio, è un'indicazione di massima. Il loro consumo potrebbe andare oltre di qualche giorno. Per esempio sto mangiando un'insalata che scadeva il 15 ottobre e oggi è ancora buonissima (e io non sto male). Piuttosto poco si fa quando emergono scandali alimentari come quello della listeria imputabile ad una cattiva conservazione nella sua filiera alimentare di formaggi come quelli molli. Ma anche lì, stiamo consumando in casa del gorgonzola dolce e non ci è successo niente.Ci sono molti modi di non buttare il cibo, tipo ripassare la verdura bollita il giorno prima con burro e formaggio il giorno dopo (ottimi in questo senso sono cavoli e finocchi). Oppure ripassare la cicoria consumata con olio e sale il giorno prima con aglio, olio e fagioli borlotti il giorno dopo.Anche le patate bollite hanno una seconda vita. Se ne può fare una tortina con olio e cipolle tagliate fini oppure tagliarle a dadini e arrostirle con del rosmarino (per la gioia dei bambini). I piselli poi, che sono ottimi quelli surgelati, vanno benissimo cotti con olio e pezzetti di prosciutto cotto. Il giorno dopo, quelli avanzati e preparati così, saranno un'ottima base per un risotto.Di sugo di pomodoro per la pasta, fatene un po' di più. Il giorno dopo, conservato in frigorifero, sarà buonissimo per cuocervi un risotto rosso.

giovedì 13 ottobre 2022

La resistenza ucraina come il Risorgimento italiano

E difatti ci avevo pensato anch'io quando ieri ho scritto della cucina in casa Verdi: la resistenza ucraina assomiglia molto al Risorgimento italiano. L'ha detto oggi Pierluigi Battista sull'Huffington Post e potevo dirlo io ieri battendo tutti sul tempo, ma non l'ho fatto e me ne pento (quando si dice non aver fiducia in se stessi). Gli italiani, o meglio il Lombardo Veneto, occupato dall'invasore austriaco, andavano all'opera e gridavano viva Verdi (viva Vittorio Emanuele Re d'Italia). Lo scrivevano anche sui muri e non fumavano sigari del suo monopolio in dispregio all'invasore. L'Ucraina si fa trovare pronta al confine con la Russia e ad ogni bombardamento sui civili rialza la testa facendosi trovare in piazza. Kiev infatti anche sotto le bombe non ci sta a farsi trovare sempre nei rifugi sotterranei e ci tiene a ridare vita alla città con i suoi abitanti per le strade.

mercoledì 12 ottobre 2022

La cucina in casa Verdi

Il buon Giampietro Comolli ricorda oggi sul suo Sapori e eccellenze della cucina, le predilezioni gastronomiche del maestro Giuseppe Verdi: "mai contento delle cucina di casa - ci informa -, preferiva quella delle rasdore piacentine, amava la spalla cotta due volte, la mostarda di Villanova (dove aveva un frutteto), ordinava la giardiniera della signora Luisa, beveva Asti spumante, Champagne, Chianti e vini borgognoni, tutte le sue mucche vivevano in stalle 'comode' e producevano latte per il formaggio grana e i caci".

Autunno, tempo di radicchi

Le Donne dell'Ortofrutta, con le quali in passato ho collaborato per il foglio per il quale scrivevo, ricordano che l'autunnno è il tempo del radicchio di Chioggia, che è rosso, tondo e con striature bianche. Si coltiva appunto nel luogo da cui prende il nome ed è ottimo non solo come insalata ma anche per diverse preparazioni culinarie, tra cui il risotto. Lo si taglia a listerelle sottili, le si lavano, si toglie il torsolo e si mette a tostare in una padella con l'olio in cui si sarà fatta imbiondire precedentemente la cipolla. Quando sarà tostato vi si aggiunge il riso arborio o carnaroli mescolando. A questo punto si prosegue come un normale risotto, sfumando con vino bianco, e aggiungendovi il brodo fino a cottura ultimata. Facoltativo l'uso di burro e parmigiano a fine cottura. Altre ricette con lo stesso ortaggio le trovate più indietro qui sul mio blog. Ma oltre a quello di Chioggia esiste un altro radicchio rosso, anch'esso con il torsolo in fondo ma di forma allungata anziché tonda: è il radicchio trevigiano. Oltre che ottimo per i risotti, si può gustarlo anche tagliato a listarelle da grigliare in una padella apppena spennellata di olio.

martedì 11 ottobre 2022

Ancora un allarme listeria

Nuovo allarme listeria, leggo sulla newsletter del Club Papillon e qui riporto. Dopo il caso dei würstel, seguiti dai tramezzini al salmone, un sos per “possibile presenza di listeria monocytogenes” ha toccato i pancakes al cioccolato con marchio francese Bernard Jarnoux Crepier. L’azienda - fa sapere il Ministero della Salute - ha disposto il richiamo dal mercato di alcuni lotti con la raccomandazione di “Non consumare il prodotto e riconsegnarlo al punto vendita”. Tra i prodotti più a rischio, secondo l’ISS, ci sono i formaggi molli con muffa, seguiti da paté di carne, latte crudo, salmone affumicato, cibi poco cotti ma anche frutta e verdura.

mercoledì 5 ottobre 2022

Contro le gabbie

Una nuova indagine contro le gabbie in cui sono rinchiusi gli animali da allevamento durante il loro trasporto, condotto da CIWF in collaborazione con EFSA, ha prodotto dei risultati che si possono seguire sul sito di CIWF, contribuendo a sostenere la loro battaglia. Anche se la carne che mangiamo, come ho avuto modo di commentare in un mio post precedente, è più verde di quanto si pensi. Infatti, se è vero che la sua produzione comporta una notevole emissione di gas metano nell’ambiente, le foreste compensano questa emissione permettendo all’ambiente di “respirare”. Certo un’eccessiva produzione di soia come mangime animale può contribuire a squilibrare un equilibrio tanto delicato.

martedì 4 ottobre 2022

I nostri sacrifici in tempi di crisi energetica

Leggo sul Corriere della Sera online e qui riporto. Allora la situazione internazionale richiede misure drastiche, soprattutto in tema di energia. “La volontà – leggo - è di tagliare di 5,3 miliardi di metri cubi la domanda di metano nazionale per via amministrativa, dunque obbligatoria.”Si raccomandano, ma non si impongono, e solo in via cautelativa ulteriori (ulteriori oltre a cosa?, ndr.) comportamenti volontari nella popolazione per far salire i risparmi di altri 2,7 miliardi di metri cubi adottando una serie di ‘semplici’ prescrizioni che “saranno oggetto di una campagna di sensibilizzazione della Presidenza del Consiglio nei prossimi giorni su tutti i canali informativi. I caloriferi saranno ridotti di un grado (un grado! ndr.) — da 20 a 19 gradi — e di un’ora (una sola ora! ndr.) nelle diverse fasce del Paese che presentano temperature ovviamente difformi. “Al tempo stesso si riduce l’accensione dei riscaldamenti per un totale di 15 giorni, posticipando la stagione di avvio di 8 giorni (e non di più ndr.) a novembre e anticipando la chiusura di sette giorni (dicasi 7) a marzo.” Mah… E poi ancora, si rincara: mai si sarebbe detto di dover agire dentro le case dei cittadini. Suggerendo loro di non usare due elettrodomestici contemporaneamente (l’aspirapolvere e il forno, per esempio). Ma non sono misure di buon senso? Certo per chi ha famiglia è difficile, rispetto per esempio ad un pensionato, fare di questi “sacrifici”. Intanto mai e poi mai che si dica di fare pagare alle aziende tasse sugli extraprofitti che hanno fatto sulle spalle dei comuni cittadini. Ripeto: mah …

Carne "verde"

La nostra carne, apprendo dalla newsletter del Club Papillon, è più "verde" di quanto si pensi. Infatti le nostre foreste assorbono più anidride carbonica di quanto ne rilascino nell'aria gli allevamenti.Così come nelle case lasciamo le piante nei soggiorni, affinché non ci "rubino" ossigeno nelle stanze da letto, nell'ambiente esiste un tot di gas metano che fuoriesce dagli allevamenti da carne, ma esistono anche boschi nei pressi delle città pronti a ristabilire l'equilibrio.

Il caffè patrimonio Unesco

Continua la corsa per rendere il caffè espresso italiano dei bar patrimonio dell'Umanità Unesco. Ma intanto il caffè più pubblicizzato e forse anche più bevuto è quello delle macchinette. Bene l'abitudine del caffè sospeso, pago, oltre al mio, un altro che verrà bevuto gratis dalla persona che segue.E come dimenticare il caffè di Eduardo, quello della caffettiera che si rivolta dall'alto verso il basso. "Ah, che bello caffè, pure a Napoli lo sanno fa' con la macchina che a Ciccirieniella, compagno di cella lo ha dato a papà (copyright Fabrizio De André)": ma erano altri tempi, sia quelli di Eduardo, sia di De André, anche se sono rimasti nella memoria di tutti.

venerdì 30 settembre 2022

Pane, quanto mi costi ...

L'inflazione colpisce come non mai. Prezzi così alti dei generi alimentari e dell'energia per produrli non di vedevano dal lontano 1984. L'aumento si attesta intono al +9%. Finiremo per acquistare frutta e verdura al pezzo, come fanno da anni i Paesi del Nord Europa che non ne sono produttori, e non al chilo? Intanto il costo della farina preoccupa non poco i panettieri essendo il pane un bene di prima necessità che in Italia tra l'altro ha tante diverse varietà quante sono le Regioni o forse anche le province e comuni. E i panettieri sono più che preoccupati di quello che succederà allo scadere del primo ottobre, cioè domani. Ancor prima di sapere cosa farà il nuovo governo uscito dalle ultime elezioni, al quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella deve dare comunque ancora l'incarico, ci si può informare su quali saranno i costi di elettricità (per qualche misteriosa ragione molto più elevati di quelli del gas) sul sito di Arera, l'ente per l'energia. E si scoprirà così che ci sono anche domiciliazioni di maggior tutela che che cosa voglia dire di preciso ben non si capisce, ma comunque lì ci sono tutti i dati e le tabelle. Se avete voglia di leggere e comparare con la vostra situazione di casa ... ci perderete un paio di giorni, cmq è un sito affidabile.

giovedì 29 settembre 2022

La listeria colpisce ancora

E sarà pur vero che le famiglie in Italia sono cambiate. Sono famiglie allargate con più fratelli, zii, cugini, nonni, suoceri, nuore etc etc. Ma l'industria della trasformazione degli alimenti non cambia mai. Da inizio anno sono state intercettate dai Nas 66 casi di listeria, la malattia veicolata dai wurstel di pollo, ma mai, una volta mai che si dica il nome dell'azienda responsabile. Così come anche accaduto recentemente per un gelato di cui si è sconsigliato vivamente l'acquisto perché nocivo alla salute, ma anche qui senza dare il nome del responsabile. Mah ...

La circolarità della nostra economia va ben oltre le attese

Siamo un Paese ad alta densità di manodopera. Coltiviamo e peschiamo in modo sostenibile, senza ogm e in gran parte bio, tutto cioò che il mondo ci ammira. Non abbiamo molte fonti energetiche, a parte le acciaierie di Taranto, che hanno sconvolto con i loro percolati un intero territorio, ma abbiamo un modo di produrre alimenti sostenibile e responsabile. E questo già da quando non si parlava ancora di sostenibilità responsabile di impresa. Anche Sanremo, patria del Festival in mondo visione che attira frotte di spettatori in attesa di un autografo, ha deciso di reimpiantare nelle serre i fiori per cui va famosa, senza reciderli ma dando loro una seconda possibilità di rivivere. E questo con buonapace della Pausini che ha detto che cantare "Bella Ciao" sarebbe superato.

martedì 27 settembre 2022

A Rimini, in febbraio un intero padiglione dedicato alle birre artigianali

Ieri, 26 settembre, è stato siglato un accordo tra Italian Exhibition Group (Ieg) e Unionbirrai, le birre industriali, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del mondo del craft beer italiano, cioè quello delle birre artigianali. L´accordo comprende le prossime 5 edizioni di Beer&Food Attraction, a partire da quella che si terrà alla Fiera di Rimini dal 19 al 22 febbraio 2023. Un intero padiglione del quartiere fieristico di Rimini, il padiglione A7, sarà dedicato a un innovativo programma di seminari e talk: la ÔCraft Beer Conference che traccerà le nuove prospettive e i trend del mercato, mettendo a confronto tutti gli attori della filiera. Ad ospitare la Craft Beer Conference sarà la Beer&Teech Arena. Si approfondiranno così nuove strategie birrarie dell’out of home, cioè il fuori casa: bar, ristoranti, hotel e catering, in un contesto segnato dalla post pandemia, crisi energetica e conseguenze del conflitto bellico in Ucraina. La birra, dicono i medici, interferisce con il macrobiota intestinale, essendo composta da malto d’orzo, luppolo e lievito che costituiscono agenti lievitanti naturali. E’ come se fosse un fermento lattico. Per questo, ad esempio, il suo abbinamento con la pizza, e sappiamo di dire un’eresia per molti, è sconsigliato. Siccome la pizza viene lievitata celermente, il suo lievito si assomma a quello della birra, creando problemi di digestione. Pizza a parte, un buon bicchiere di birra, anche quella analcolica, non è sconsigliato ai più, stimolando l'intestino.

mercoledì 21 settembre 2022

Gruppo Ferrarini scende in piazza

Il Gruppo Ferrarini Spa, salumi, sta lottando per la sopravvivenza. L ’azienda è in concordato preventivo da luglio 2018 e ieri è scesa in piazza per far valere le sue ragioni contro la cordata del Gruppo GSI/Bonterre/Opas. Nonostante il rincaro dei costi energetici, lavora a pieno ritmo ed è in attivo, ben oltre le aspettative descritte nel piano concordatario. I suoi lavoratori in questi anni non hanno mai fatto un giorno di cassa integrazione. Perciò ha manifestato contro chi, il gruppo francese, con continui ricorsi ed opposizioni la mette in difficoltà, facendo rimandare l’adunanza dei creditori che porterebbe all’omologa della sua proposta concordataria. I lavoratori hanno scelto di dimostrare sotto la sede della Regione Emilia Romagna perché vogliono farsi sentire dalle istituzioni del proprio territorio che purtroppo li hanno fino ad ora ignorati. I suoi dipendenti sono da un lato sereni perché vedono il piano andar avanti, ma sono anche preoccupati perché non vedono la fine dei ricorsi in Corte d’Appello da parte di GSI e l’adunanza dei creditori potrebbe così subire un ulteriore rinvio, con l’allungarsi dei tempi per l’incasso dei crediti. Questa situazione arreca pregiudizio anche perché rende difficile ottenere prestiti o mutui dagli istituti bancari. Bonterre respinge le accuse mettendo sul piatto 82 mln di euro, sinergie con Gsi, un nuovo stabilimento, il mantenimento dell’occupazione e il rilancio della controllata Vismara.

venerdì 16 settembre 2022

Il Corno d'Africa e la sua insicurezza alimentare

«Il Corno d’Africa sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 40 anni – ha chiosato il vicesegretario generale delle Nazioni Unite Amina Mohammed –capace di porre fino a 20 milioni di persone a rischio di grave insicurezza alimentare –. Almeno 7 milioni di capi di bestiame sono venuti a mancare, compromettendo il sostentamento contingente e futuro di milioni di esseri umani». Le risorse destinate all’adattamento climatico supereranno, entro il 2030, la soglia psicologica dei 300 miliardi di dollari; nonostante le campagne di sensibilizzazione ecologica, inoltre, l’impatto antropico sull’ambiente non accenna a diminuire. La guerra in Ucraina, che ha portato alle stelle i prezzi del cibo e dell’energia, ha reso più complesso trovare nuove soluzioni. Resta certo un fatto: vivere in Africa, nell’America Centrale o Latina, nell’Asia del Sud o in una piccola nazione isolana rende 15 volte più probabile morire a causa di un disastro climatico."

giovedì 4 agosto 2022

Errata corrige: buona la vendemmia di quest'anno

Mi tocca riprire il blog per correggere un errore in cui sono occorsa nell'ultimo post: la vendemmia quest'anno sarà buona per quantità e qualità. Quella cattiva era stata la precedente, causa pandemia e turbolenze climatiche come il forte caldo cui sono sucedduti temporali con grandinate da vero flagello. E con questo: Prosit.

lunedì 1 agosto 2022

Agosto, virus mio non ti conosco

A partire da questa data il mio blog chiude per ferie fino a inizio settembre, quando mi ero ripromessa, e chissà se lo sarò ancora, di questi tempi dove tutto cambia in un batter d'ali ( e sì mi riferisco alla guerra che bussa alle nostre porte) di ripartire con un mio diario sotto forma di biografia romanzata. Certo con tutto quello che offre oggi una moderna libreria...non mi pare di essere tanto originale. Vedremo. Intanto a una più completa lettura di ciò che succede oggi nelle nostre campagne, la vendemmia, per esempio, non inizia sotto i migliori auspici. Con i muretti a secco tirati su in qualche modo e i grappoli striminziti causa i cambiamenti climatici degli ultimi due anni, gli anni 2020 che hanno flagellato la terra con scoppi di afa seguiti da violente grandinate. Colpa di Angela Merkel, dicono alcuni, che ha messo sempre davanti a tutto le prerogative della sua amata Germania - e sappiamo cosa ha fatto la Germania nel secolo appena passato-. Intanto il nostro Belpaese sta facendo il pienone di turisti stranieri, asiatici soprattutto, tutti rigorosamente stipati nelle nostre più belle spiagge e nelle città d'arte, rigorosamente senza mascherina.E al virus e alla quarta dose per combatterlo sembra non ci pensi più nessuno. Beh, la quarta dose per esempio non convince davvero fino in fondo nemmeno me, ma mi guarderei bene dal passare in luoghi affollati senza mascherina. E con questo vi auguro buone vacanze.

mercoledì 27 luglio 2022

Stati Ue contro il trasporto degli animali vigente

Sono tanti gli argomenti ecologici sui quali vale la pena di spendere delle parole in questo difficile inizio nuovo secolo, che ha visto molta gente chiudere la propria attività causa pandemia e i correlati cambiamenti climatici. Innalzamento dei mari fino a corrodere di sale terre finora fertili, surriscaldamento dell’aria, che fa crollare i ghiacciai Sarà la fine dell’antropocene? Intanto abbiamo la guerra alle porte e la crisi umanitaria degli hot spot, cioè gli “asili” per i migranti che scappano da condizioni di vita impossibili nella loro terra, l’Africa, dove i bambini muoiono a frotte a causa della nostra, e della loro cecità. Poi c’è la questione Russia e la sua guerra contro l’Europa spalleggiata dalla Cina. Un tempo si dicevano frasi assurde tipo la Cina è vicina, adesso è qui e reclama il suo posto nelle Nazioni Unite. Quindi sembrerà strano che mi occupi di un argomento “marginale” come quello del benessere degli animali. Ma anche questo fa la storia dei travagliati anni che stiamo vivendo. Perciò, nella lettura e nella riproposizione di quello che fa CIWF, Compassion in World Farming, mi attengo alla lettura delle loro richieste che sono anch’esse uno specchio dei tempi. Molti Stati membri della Ue si sono impegnati nella diffusione della necessità di una revisione urgente e ambiziosa sul regolamento del trasporto degli animali vigente. Un passo avanti verso la fine delle esportazioni di animali vivi in Europa, che continuano a causare sofferenze inimmaginabili e la morte di migliaia di animali indifesi ogni anno. Il documento di sintesi sul trasporto di animali nell'UE, chiede una seria riforma, che comprenda:Tempi massimi di viaggio. Restrizioni sui tempi di viaggio per gli animali non svezzati.Transizione verso il commercio di carne e carcasse. Se l’argomento vi interessa potete trovare in rete tutti i collegamenti con CIWF e sostenere la loro causa, anche semplicemente twittando o condividendo via facebook o instagram le loro notizie.

venerdì 22 luglio 2022

Draghi lascia e il gas (miracolosamente) ritorna

Draghi torna a casa e Putin di ridà il gas. Cos'altro dovremmo aspettarci da questa politica malata di qualunquismo, di pressapochismo, di tutto finisce a tarallucci e vino. Ne siamo contenti? Ovviamente no, dal momento che è l'Ucraina che ci rimette, un Paese impaurito e assediato da più parti che abbiamo lasciato andare colpevolmente alla deriva.

Torna la colletta alimentare

Non si ferma la Colletta Alimentare, che dopo la soluzione dello scorso anno dovuta alla pandemia - con la formula delle gift card – è tornata già da un po’ in presenza con i volontari che raccoglieranno le donazioni alle casse dei supermercati di tutta Italia. L’approfondimento di Marta Ghezzi su #buonenotizie del Corriere della Sera.

Galà del 7 dicembre alla Scala: in forse per paura del contagio

ll timore del Covid mette in pausa anche la cena dei vip del dopo-Scala. Ad annunciarlo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che a margine dell’incontro con il Cda del Piermarini, ieri pomeriggio si è sbottonato ribadendo l’intenzione di sospendere l’appuntamento di gala del 7 dicembre in nome della prudenza. Così scrivono Paolo Massobrio e Carlo Gatti sul Notiziario del Club Papillon.

Covid: che fare in vacanza?

In vista delle prossime vacanze, si registra uno stop alle prenotazioni di posti dove passare le ferie. Il caos sulle nuove misure del Governo per prevenire una nuova ondata del virus - la quarta dose - è causa di quello che gli albergatori chiamano “effetto freezer” che già da una decina di giorni viene sentito dal mare alla montagna e alle città d’arte. L’appello sul Corriere della Sera di Federalberghi: “Era atteso il pienone. Servono da subito regole chiare”. Nonostante ciò, in molti sembrano non temere il contagio, visto quanta gente è in fila davanti ai nostri maggiori monumenti, sulle spiagge, in montagna – anche se su questa pesa la calamità del distacco dei ghiacciai. Non demordono nemmeno i turisti stranieri che hanno invaso in molti soprattutto le nostre città d’arte.

Il Nutriscore nel mirino dell'Antitrust

Il NutriScore, la già contestata etichetta a semaforo, rossa per gli alimenti troppo grassi, gialla per quelli a metà e verde per quelli ammessi nella dieta alimentare, è finita, come si legge oggi su alcuni giornali, nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità europea per la concorrenza ha aperto 5 istruttorie sul suo utilizzo - già contestato da molti - da parte di Gs, Carrefour Italia, Pescanova Italia e Valsoia, Regime Dukan, DietLab e Weetabix. Il timore è che “In assenza di adeguate avvertenze, venga erroneamente percepita come valutazione assoluta sulla salubrità di un determinato prodotto, a prescindere dalle esigenze complessive di un individuo”. Mentre la nostra Piramide alimentare sarebbe più corretta, con le sue cinque porizioni di frutta e verdura da mangiare ogni giorno. E in tema di Antitrust sono state multate Amazon e Apple per concorrenza sleale ai loro consimilari. La notizia di questi ultimi giorni è riportata dal Club Papillon di Marco Gatti e Paolo Massobrio alla quale vi rimando per un approfondemento.

mercoledì 6 luglio 2022

Crescono le vendite di verdure surgelate

Ancora una volta cibo (e mi sfinisco sull'argomento).Questa volta sono i surgelati a conquistare la prima pagina. Le loro vendite schizzano in alto e le preferenze vannno soprattutto alle verdure. Queste, a meno di non fare un salto al mercato rionale, in periodo di crisi,pandemia e guerra, hanno subito pesanti rincari. I surgelati invece con la loro relativa stabilità offrono una valida alternativa a chi non si voglia svenare al banco della frutta e verdura. Così le loro vendite aumentano significativamente.

Cibo e cinema

La grande abbuffata, Hostaria di Luigi Scola e L’anatra all’arancia. Chi non riconosce in questi tre titoli l’interpretazione di una grande del cinema italiano, il cremonese Ugo Tognazzi, che faceva del frigorifero il suo santuario. Ma anche altri sono i film che prestano il nome alla grande cucina italiana e internazionale (della quale, ahimè mi ero ripromessa di non parlare più, ma che ogni giorno, sui giornali offre spunti interessanti per ritornarci), come il Pranzo di Babette, Chocolat, Il Re del Mosto, il Cuoco Contadino. Oggi, 6 luglio corrente mese è da leggere sull’argomento l’approfondimento sul Notiziario del Club Papillon e Il Golosario che intervistano sul tema Carlo Cambi.

martedì 5 luglio 2022

Cibo e non più solo cibo

Salve, amici del blog. Potrei riprendere, come in effetti ho già fatto dal primo giugno, anche se mi ero presa sei mesi sabbatici per ripensarci, a parlare di cibo. Ma come ha osservato un mio collega dalle pagine del giornale su cui scrive, di programmi televisivi e di newsletter che scrivono di ricette, non se ne può veramente più. Ho riportato le sue parole e ho sottoscritto in toto. E comunque, le notizie che mi arrivano sono vecchie. Come se i giornali, generalisti e specialisti, si accorgessero sempre “dopo” delle disgrazie che ci arrivano sulla testa. Come quella tragica di Willie Monteiro Duarte, ammazzato per un errore, (come scriveva Edgard Lee Masters nell’Antologia di Spoon River delle “due donne morte entrambe per un errore, una d’aborto, l’altra d’amore”). Cioè lui, un capoverdiano mite ucciso per una lite in difesa di un amico a Colleferro dai fratelli Bianchi in un’aggressione brutale. I due per adesso sono stati condannati all’ergastolo. Ma si sa, poi c’è l’appello, la cassazione, la buona condotta … E vogliamo parlare delle sei persone decedute sotto lo scioglimento del ghiacciaio della Marmolada? Anche qui pare, e lo diciamo oltre ad esprimere il naturale cordoglio per i parenti delle vittime, che non ci fosse stata prima nessuna avvisaglia. Eppure, l’avevano detto e ripetuto lo scienziato Mario Tozzi e il presidente dell’associazione di climatologia italiana Luca Mercalli che il riscaldamento globale dovuto alle attività antropiche (cioè umane, da anér, andròs, uomo, in greco) ci avrebbero portati al disastro. Movimentare tir per gli approvvigionamenti di frutta e verdura ci costa, in termini di emissioni di gas climalteranti, una follia e produrre carne rossa anche. Ma sembra che non se ne possa fare a meno. Cioè della carne rossa magari sì, visti i malanni (colesterolo, trigliceridi) che porta all’organismo, ma della frutta e verdura no dato che è alla base (e per base si intende proprio quella della piramide, notoriamente più larga della punta) della piramide alimentare, questa volta per i suoi benefici (vitamine b per riprendersi dalle fatiche e d per le ossa, acqua indispensabile quando fa caldo, potassio per il tono muscolare – tra i muscoli c’è anche il cuore). Insomma, di queste due ultime cose, che mi riportano a parlare di cibo, si parla molto, ma si fa poco. Si accettano commenti su come cambiare nome a questo blog che d'ora in poi sarà un mio diario personale sotto forma di autobiografia romanzata.

lunedì 4 luglio 2022

Inflazione all'8,6%: non succedeva dal 1986

L’inflazione all’8,6%, un rincaro uguale solo quello del 1986, ha già cambiato il carrello della spesa degli italiani. Nelle borse più prodotti discount (che non è l’insegna di un supermercato ma una filosofia del distributore che punta a dare il massimo con il minimo di prezzo) e più private label (marche private). La crisi colpisce farina, olio di semi, pollo, riso ( quest'ultimo per la siccità), pasta, pane, olio di semi, frutta, verdura (ma qui ci si può difendere rivolgendosi ai mercati rionali), gelati, succhi di frutta, acqua minerale per un totale di +680 euro l’anno a famiglia. Cui si va ad aggiungere un +700 per trascorrere le vacanze, anche se non si sa più dove farle, visto che i ghiacciai crollano rovinosamente in pianura e le acque si alzano facendo sparire corsi d’acqua dolce dove prima si erano erette delle dighe. I prodotti del supermercato sono più economici del 20-30% scrive il Corriere della Sera dell’Economia di oggi 4 luglio corrente mese: in primis caffè, biscotti, sughi pronti e detergenti. Oltre a questi rincari, che sconsigliano vivamente di buttare nel cestino dell’immondizia prodotti ancora in buono stato ci sono i cari bollette, luce e soprattutto gas. Che le sanzioni comminate dall’Unione Europea alla Russia durante la guerra contro l’Ucraina, che si sta svolgendo sotto i nostri occhi poco attenti proprio adesso, hanno fatto schizzare alle stelle. Per farvi fronte, vi sono piccoli accorgimenti quali fare il bucato nelle ore notturne a pieno carico e con un programma eco; cuocere più verdure tutte insieme nell’acqua bollente in modo da non doverlo rifare una seconda volta (e riservandosi semmai di ripassare in fretta le verdure già cotte in padella). Fare la doccia interrompendo il flusso di acqua quando ci si insapona e attivandolo solo per risciacquarsi. Insomma, sembrano misure di guerra, ma ci siamo, in guerra, tanto vale stare dalla parte giusta. Più incisivamente, per ridurre il consumo di gas, c’è da fare il “cappotto” alle pareti il cui costo con il superecobonus viene ceduto come credito d’imposta del 110% alle banche (ma costerà comunque qualcosa in più) e installare sul tetto i pannelli solari, con i quali si produce energia per sé ma anche per eventualmente rivendere a vicini che ne siano sprovvisti.

mercoledì 29 giugno 2022

I programmi di cucina: troppi e insopportabili

E finalmente su La Verità si parla di programmi in tv di cucina ormai diventati insopportabili. “Sono troppi- scrive Cesare Lanza- spesso incomprensibili le ricette, l’eccesso di parole, frasi fatte e battute banali, devastano quel po’ che si potrebbe imparare, le gare sono assurde, i presentatori e le presentatrici lottano per imporsi, apparire, rubare la scena e diventare protagonisti.” Sottoscrivo in toto.

Gelaterie per cani

Lo sapevate che esiste anche una gelateria per i cani? Io no e lo apprendo adesso dalla Notizia del Club Papillon. Si chiama Bepi Bau ed si trova a Padova dove una storica gelateria ha aperto un angolo per cani e gatti con gelati ai gusti latte di riso, salmone e pollo.

La Russia sull'orlo del default tecnico

Dai giornali di QN riportati dal Notiziario del Club Papillon apprendiamo che la Russia è sull’orlo del default tecnico. Ma Mosca replica: “è artificiale indotto da Usa e Ue”. Ma Putin dovrà fare i conti con la tempesta finanziaria innescata dall’Occidente per fermare la sua folle invasione dell’Ucraina. Si tratterebbe del prima default dal 1918, quando dopo la prima rivoluzione bolscevica la Russia non pagò i debiti degli zar. Nel 1998, con la crisi del rublo, la Federazione russa si dichiarò invece inadempiente sul debito interno.

Quanto pesano i rincari

I rincari al supermercato superano il 10% e le spese per una famiglia media subiscono aumenti di 550 euro l’anno e arrivano a 2.300 se si contano anche bollette e benzina. Questo scrive La Stampa di e viene riportato dalla Notizia del Club Papillon.

Un G7 vegano

La svolta ambientalista, e c’era da aspettarselo riguarda anche le tavole del G7. Meno carne sui menu ufficiali con focus, spiega in una nota la diplomazia, su specialità vegane e vegetariane; carne e pesce solo per sporadiche presenze.

L'obesità e le sue cure

C’era una volta … Un re, diranno i miei piccoli lettori. No, al contrario, un bambino ben pasciuto, di solito di quelli che gridano “il re è nudo”, che era la felicità della sua famiglia. Sì perché un tempo non tanto lontano essere in carne non voleva dire essere ai margini della società, non si calava sul soggetto in oggetto lo stigma della società. Oggi che il mondo va indietro, piuttosto che andare avanti, far quadrare i conti con la bilancia è un imperativo sociale. E’ un problema di cultura: come fanno gli obesi a imporsi su un mercato talmente sbilanciato? Se lo chiedono il 27 giugno corrente anno specialisti ed endocrinologi e la notizia viene riportata dalla Notizia del Club Papillon. C’è chi spiega che non si è obesi perché si mangia troppo, ma si mangia troppo perché si è obesi. L’appetito non sarebbe dunque una scelta ma un’alterazione del metabolismo e i pregiudizi sono tanti, a cominciare dai medici. Ma le cure ci sono e vanno seguite.

martedì 21 giugno 2022

La carne vegetale ci salverà (forse)

Si torna a parlare di carne vegetale che lo chef cinese Mister Lu, leggiamo sul Venerdì di Repubblica, nel Paese che consuma più carne al mondo, ha deciso di adottare, mettendola anche nei ravioli al vapore. Cambiamento climatico e resistenza agli antibiotici, aveva avvertito ai suoi tempi Bruce Friedrich sul blog di Beppe Grillo, porta la nostra produzione di carne a distruggere il pianeta. “Nel 2019, - scrive - l’umanità ha ricevuto un avvertimento: 30 scienziati di fama mondiale hanno diffuso i risultati di un imponente studio triennale sull’agricoltura globale. Hanno attestato che la produzione di carne sta mettendo a rischio la salute. Ma questo non è il primo avvertimento. Ho dedicato gli ultimi vent’anni a cercare di cambiare la produzione industriale di carne, ho visto questo genere di avvertimenti ripetersi per decenni. Nel 2016 fu la National Academy of Sciences, nel 2017 la “Bioscience Journal”, nel 2018 fu la rivista “Nature” e poi adesso nel 2019. Credevo che questo annuncio avrebbe fatto la differenza. Il punto centrale di questi studi è principalmente il cambiamento climatico. Ma la resistenza agli antibiotici è una minaccia altrettanto grande. Somministriamo enormi dosi di antibiotici agli animali da allevamento. Per 50 anni, ambientalisti, esperti di salute globale e animalisti hanno implorato la gente di mangiare meno carne. Ma solo l’anno scorso, il nordamericano medio ha mangiato più di 90 chili di carne.” Quello che dobbiamo fare è produrre la carne che piace alla gente, ma dobbiamo produrla in modo completamente nuovo. Puntare quindi sulla carne prodotta dalle piante. Invece di usarle per nutrire gli animali, che è un processo inefficiente, coltiviamo quelle piante e usiamole per simulare la carne. Oppure ricaviamola dalle cellule. Sul tema è sceso in campo anche l’influente New York Times, che per voce di Noel White, presidente di una multinazionale americana che esporta la maggior parte di carne dagli Usa, spiega come le maggiori compagnie di produzione della carne debbano fare i conti con il riscaldamento globale e la necessità di investire sulle alternative: hot dog vegetali e hamburger di soia. Certo, chi ne ha in mano i brevetti, potrà dominare il mondo.

La guerra in Ucraina, un tema da non ignorare

12 mln di cittadini ucraini sono in marcia verso le nostre frontiere. Dovremo dar conto anche di questo quando arriveranno qui e tutto considerato capiranno di non essere stati aiutati a sufficienza. La crisi ucraina è la cartina di tornasole di quanto l’Europa, in materia di difesa conti poco: non ha un esercito comune, è frantumata, proprio ad Est da dove arriva questo popolo stremato, in una miriade di staterelli che sembrano messi lì a fare la guardia al bidone di benzina. Anzi di gas. In televisione passano ore di talk show tanto inutili quanto nocivi: chi ci dice che proprio lì non ci siano spie infiltrate? Inoltre abbiamo dato facoltà di negoziare proprio all’ultimo Paese cui avremmo dovuto farlo: la Turchia di Erdogan, che ha sterminato Curdi e Armeni. Quindi ci sta un bell’interrogativo preso a prestito dall’ultimo dal quale avremmo farlo, Lenin: “Che fare?”.

lunedì 20 giugno 2022

Siccità e guerra, ma davvero mancano le derrate alimentari?

Quasi tutti i giornali in edicola, che poi adesso hanno anche un accesso sul web, parlano in questi giorni della calura, dell'afa, dell'ondata del'anticiclone dell'Azzorre che non lascia respirare ma lascia a secco le piante. Quindi siccità e scarsità di raccolti. Con conseguente mancanza, sugli scaffali dei supermercati, di un buon numero di prodotti. Poi ci si mette la guerra e la mancanza di grano che non può partire da Odessa. Allora anche niente pane. Ma sarà vero? Certo la guerra è in corso e noi deploriamo la campagna di Putin e chiedo anche a voi miei (pochi) lettori se non trovate più la merce che vi serve. A me non pare: riesco a riempire il frigo come prima. Quindi?

martedì 14 giugno 2022

Ricette autunnali per non sprofondare nella pandemia

Quest’autunno si prospetta, caldo, anzi caldissimo. La morsa della calura non termina e avremo a che fare anche con la recrudescenza della pandemia, visto che la maggior parte dei nostri connazionali non si sono fatti convincere a tenere sempre le mascherine e ad evitare i posti affollati. Anzi, li hanno riempiti al massimo, senza mantenere le distanze e senza copertura di naso e bocca. Mentre giapponesi e cinesi se ne sono tenuti bene alla larga (ed erano quelli che spendevano di più), ma adesso sono alle prese con la guerra in Ucraina e se ne stanno bene alla larga, dall’Europa, che non ha una difesa comune e dall’America che da queste guerre orientali è sempre uscita con le ossa rotte. Al ritorno dalle vacanze, anche se riprendere sarà più difficile, vi propongo queste due ricette, tra estate e autunno. Adattissima ai primi mesi autunnali, per un brunch in giardino, un pic nic in campagna o una cena senza troppe formalità come fanno i millennials, è la ricetta proposta dall’azienda vitivinicola Carpineto, in abbinamento al suo Dogajolo Rosso, un vino toscano dalle ottime qualità e rapporto con il prezzo. Roast Beef panino con salsa tonnata Ingredienti per 4 persone: Un girello di manzo di razza chianina – 1 kg Pane tipo McDonald's Maionese Senape Tonno sott’olio 250 g Uova 3 Sesami di sesamo bianco – 1 confezione Semi di papavero – 1 confezione Olio di semi Farina Rucola Riduzione di aceto balsamico Sale grosso Pangrattato – 1 confezione Preparazione Una ricetta non semplice ma che incontra gusti e stili contemporanei, da realizzare anche a casa. Prendete una teglia abbastanza capiente e, dopo avervi adagiato la carta da forno, ponete al suo interno il girello di manzo intero, senza tagliarlo. Spalmate la senape su tutta la carne in modo uniforme, fino a ottenere una massa compatta; dopodiché prendete il sale grosso e ricoprite il tutto abbondantemente. La carne, insaporita dalla senape, dovrà crescere sotto sale, al forno, a 180 gradi per almeno 25 minuti. Nel frattempo, preparate la salsa tonnata. Prendete il tonno, scolatelo attentamente dell’olio in eccesso e mettetelo nel frullatore insieme alla maionese, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Una volta terminata la preparazione, mettetela da parte in una scodellina o in un sac è poche, in previsione dell’impiattamento. In attesa della cottura della carne, potete cominciare a predisporre anche il pane, tagliando fette uniformi e triangolari. Prendete poi le uova e rompetele in una ciotola. Mescolatele con una forchetta come per una frittata. In un’altra ciotola, mescolate insieme i semi di sesamo bianco, i semi di papavero e il pan grattato. In una terza ciotola, o sul ripiano di taglio, versate la farina. Avrete ora tutto il necessario per provvedere all’impanatura. Prendete le fette di pane: passatele prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto, infine nei semi di papavero, sesamo e pangrattato. Calate le fette di pane in una pentola piena di olio di semi bollente e girate con delle pinze per non più di due minuti. Tiratele fuori e mettetele a sgocciolare in una teglia con carta assorbente. Torniamo quindi alla nostra carne: toglietela dal forno e provvedete a eliminare il sale grosso. Prendete il pezzo di carne e adagiate la prima fetta di pane impanato e fritto. Riempitela con nell’ordine: salsa tonnata, rucola, carne, un filo di olio extravergine di oliva. Ripetete l’operazione una seconda volta e ricoprite, con la seconda fetta di pane, il vostro sandwich. Siete pronti per servire in tavola. Prendete il piatto e decoratelo con un filo di riduzione d’aceto balsamico, maionese e qualche fogliolina di rucola. Il vostro panino con Roast Beef e salsa tonnata è pronto per essere messo sul piatto e gustato. Abbinamento vino: Dogajolo Rosso 2016 Carpineto. Bene, questa ricetta risente della moda che vuole gli chef delle star piuttosto che dei semplici cuochi, artigiani del gusto. Io non l’ho ancora provata, lo farò a fine settembre, ma avrei due appunti da avanzare. Innanzitutto io il vitello tonnato l’ho sempre fatto con il girello, appunto, di vitello ma non di manzo, sebbene di ottima qualità, razza chianina, si dice qui. In secondo luogo mi sembra ridondante la copertura della carne con la senape, dal momento che il roast beef si cuoce benissimo con il solo sale grosso. E poi, perché appesantire ancora con le fette di pane impanato e fritto? Questo si faceva una volta solo quando avanzavano farina uovo e pangrattato dopo aver fritto dell’altro (tipo fettine di vitello o melanzane). La rucola e i semi di sesamo e papavero poi sono un’aggiunta che secondo me non si abbina con il resto. I semi, tempo fa, si mettevano solo su speciali tipi di pane. Come si diceva una volta, ma secondo me in cucina vale ancora: il troppo stroppia.

lunedì 13 giugno 2022

Carovita e guerra

I giornali di oggi, 13 corrente mese, con le notizie puntualmente raccolte dal notiziario del Club Papillon, fanno il punto su quanto ci costano la siccità e i cambiamenti climatici, da cui inutilmente ci hanno messi in guardia i climatologi Mario Tozzi e Luca Mercalli. Crescono i prezzi di verdura (che oltre ad essere più cara è anche meno buona),pane e pasta, salumi e carne. Se la passa male anche l’olio di Gallipoli, sul quale si faceva il prezzo nell’Ottocento alla Borsa di Inghilterra. Le albicocche che sanno di carta e le ciliegie che sono troppo piccole, i due frutti di questa stagione, costano tanto perché i consumatori le vogliono grandi (i duroni) e questi si fanno pagare. A pesare anche la crisi dell’idroelettrico al quale concorre la secca del Po. Così manca all’appello il riso e in Piemonte, per il caldo, arrivano le arachidi. Ma l’inflazione questa volta colpisce anche l’America con un +8,6%. E colossi come Heinz, McDonald’s e Campbell annunciano rincari. La stessa McDonald’s che se ne è andata dalla Russia, ha lasciato il campo libero ad una sua versione nazionalizzata che si chiama “Buono e basta” (in Piemonte c’è un M*Bun che significa solo buono con il panino fatto di carne fassona). E questo ci fa capire, oltre alle incursioni russe in fabbriche chimiche e dell’acciaio ucraine, che non potranno più produrre né esportare, come la guerra tra Russia ed Ucraina si giochi sul campo dell’economia e della crisi alimentare. Chi scappa per venire da noi non ha più niente da mangiare e niente da vendere. Così anche la Nato molla il colpo. Anche se il via libera dato alle navi cariche di cereali da Odessa ha fatto uscire dal porto il mais per l’alimentazione animale.