venerdì 29 gennaio 2021

Sprecare meno cibo

Secondo l'Osservatorio Waste Watchers, i cui dati sono stati riportati oggi da Sette del Corriere della Sera, nella pandemia gli italiani hanno imparato a sprecare meno cibo. E a fare bene la raccolta differenziata. Si compra online, si fa la lista della spesa (47%) per non eccedere negli acquisti, si sta più in casa e si cucina di più (58,6%) stando maggiormente attenti al valore di quanto comprato. Risultato: meno avanzi e meno alimenti buttati in spazzatura. Non che ci volesse una catastrofe mondiale come quella che ci è capitata addosso tra capo e collo, come il Covid 19, per avviare queste buone pratiche, ma tant'è. La Giornata della prevenzione dello spreco alimentare avrà luogo il 5 febbraio e si tireranno altre somme.        

mercoledì 27 gennaio 2021

In Memoria e in Ricordo

Oggi, 27 gennaio, è la Giornata della Memoria, istituita nel 1975 in ricordo dei martiri della Shoa, lo sterminio nazifascista degli ebrei nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale. Per me, che sono nata a Trieste, ha una doppia valenza: primo, in quanto in questa città ci fu l’unico campo di detenzione, la Risiera di San Sabba (sabato è il giorno di festa per gli ebrei). E non come pensa e come ha anche detto Fico, presidente della Camera del M5S, che i campi ci furono un po’ dappertutto in Italia (va bene essere digiuni di politica e ricoprire lo stesso una carica istituzionale importante, ma una scivolata così in basso sulla storia …). E secondo perché mi rimanda subito al 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituito molto dopo, in memoria delle vittime delle foibe, i canaloni lunghi e stretti del Carso, nell’immediato entroterra giuliano, dove venivano gettati vivi gli italiani oppositori di Tito, il dittatore jugoslavo che, sul fronte dell’Europa Orientale (oggi esteso a molte più nazioni), voleva tenersi per sé Trieste, divisa subito dopo la guerra dagli Alleati in due zone, zona A all’Italia e zona B appunto alla Jugoslavia. Oltre ai martiri delle foibe, molti furono i profughi e gli sfollati giuliani e dalmati che dovettero lasciare le loro case e i loro averi per attraversare il confine e riparare in Italia. “Felice il popolo che non ha bisogno di eroi”, disse qualcuno. Per non dimenticare, ricordo qui l’apologo di Brecht che recita: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e dietro non c’era rimasto nessuno a protestare.” Consigli di cosa mangiare o portare in casa a chi, ebreo, vi invita in visita: pane azzimo, quello bianco piatto non lievitato, e sale. Azymos in greco significa infatti privo di lievito e in ebraico diventa mazzah. Si impasta in tempi brevi e ha una lunga conservazione, per questo si preparava in fretta e furia da chi veniva portato via. Oggi è il pane delle celebrazioni pasquali e si cuoce, dopo aver impastato farina e acqua, e steso la pasta in fogli spessi non più di 3 mm, in forno a 250°C.

martedì 26 gennaio 2021

Slow Food: come mangiare sano

A Terra Madre Slow Food, il Salone del cibo sano e lento quest’anno online causa Covid 19, parleranno ricercatori e scienziati di tutto il mondo concordi nel sostenere il valore nutrizionale della dieta mediterranea. Alla base della piramide alimentare quantità abbondanti di frutta e verdura, pane e cereali, una riduzione delle proteine di origine animale a favore di quelle vegetali, e consumo quotidiano di olio extravergine di oliva come condimento.

Ma è sufficiente parlare di pane in senso generico? Tutti gli oli sono uguali? Quale scegliere per ottenere tutti i benefici possibili per la salute? Basta parlare di frutta e verdura, senza tenere in considerazione il metodo di coltivazione e i trattamenti chimici fatti in campo? Gli ibridi hanno le stesse caratteristiche nutrizionali delle varietà autoctone?

Secondo Slow Food, è necessario fare un passo avanti e  andare oltre il semplice concetto di dieta mediterranea puntando sulla salubrità dei cibi. Preoccuparci, prima di tutto, che gli alimenti siano naturali, ovvero coltivati o allevati nel rispetto delle risorse ambientali, privi di additivi, conservanti, starter, fermenti, coloranti, antiossidanti, lieviti industriali.

  

IULM: il neuromarketing aiuta a vendere il vino

Secondo l’Università IULM, il neuromarketing, basato sulle caratteristiche genetiche dei consumatori, aiuta l’export dei vini lombardi. Il neuromarketing - ha spiegato a Qn l’ideatore del progetto Vincenzo Russo - rende più funzionale la promozione di un vino o un’azienda vitivinicola misurando la sua efficacia sulle emozioni e sul comportamento delle persone. Il primo progetto di mappatura neuroscientifica del gusto riguarda il Pinot Nero dell’Oltrepò. Noi vi diamo questa notizia così come letta su Qn, ma avanziamo in merito qualche perplessità: non sarà che nel recente passato questo vino abbia avuto dei problemini nel suo commercio e che adesso tenti di rilanciarsi attraverso una non confermata quanto discussa strategia di marketing come quelle sfornate a piè sospinto dagli esperti in comunicazione (la quale, sia detto per inciso, non è né una scienza né una letteratura, ma, e questo lo penso io, una furbata per vendere di più.)?  

Redistribuire gli sprechi alimentari

L’impegno sociale di Fondazione Milan, dopo il Manifesto del RespectAct su inclusione e diritti, durante la pandemia si è allargato con una campagna sul cibo che si propone di far sorgere il quarto hub di Milano per raccogliere cibo e redistribuire gli sprechi alimentari.


Mezza Italia è sotto la neve ma aumenta la temperatura del pianeta

Nel 2020, secondo quanto leggo sul Corriere della Sera e qui riporto, la temperatura del Pianeta è salita di 1,2 gradi rispetto all’era pre-industria. Gli impegni di contenimento del surriscaldamento globale fissati nell’accordo di Parigi sono a rischio, ma ci sono segnali positivi: la Cina, ad esempio, ha fissato l’obbiettivo “zero emissioni” entro il 2060 e anche l’America di Biden ha rilanciato le politiche di transizione energetica.

venerdì 22 gennaio 2021

Torta al formaggio

Torta facile e veloce per gratificarsi in questi giorni di lockdown. Prendete due dischi di pan di Spagna e prima di metterli l'uno sopra l'altro spruzzateli di Alchermes. Poi spalmate il disco di sotto di formaggio molle, in questa versione potrete aggiungere anche della marmellata a vostro gusto, oppure crema di nocciole e ponete i due dischi uno sopra l'altro. Passateli un'ora in frigo e mangiate. 

giovedì 21 gennaio 2021

Biologico e latifondi

Il biologico è entrato nella dieta di tantissime persone. E anche i viticoltori ci stanno pensando. I due Paesi al mondo maggiori coltivatori senza pesticidi sono Australia e Brasile. Seguono gli Usa. Ma anche da noi interi terreni una volta coltivati a mais per il bestiame si sono convertiti in mini appezzamenti di cibo biologico che rende meno ma non inquina. Il fatto è che poi per arrivare sulle nostre tavole, devono passare per le forche caudine della grande distribuzione, che compra a poco e vende a più. Così gli sforzi fatti sul campo non vengono adeguatamente remunerati. E poi non si parla più di latifondi, ma nella realtà esistono ancora in tutto il mondo. Grandi ed estesi terreni in mano a pochi. Si vedano a questo proposito gli articoli dedicati da Italia Oggi, il quotidiano economico finanziario che ha al suo interno, il mercoledì, un inserto dedicato all'Agricoltura

Mangeremo presto insetti?

Sareste disposti a mangiare insetti? Presto forse lo faremo. Infatti l'Efsa, l'Agenzia Europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma ha già dato il via libera al consumo della tarma della pasta, la farfallina gialla. Le larve del verme della farina gialla (Tenebrio molitor larva) potranno, leggo sulla newsletter online del Corriere della Sera, essere mangiati come snack oppure diventare l’ingrediente di preparati per pasta, biscotti e barrette proteiche. Si attende ora però l'avvallo dell'Unione Europea. Ma ci si pensava già quando l'hinterland milanese fu sede dell'Expo 2015, dedicato appunto al cibo, energia per la vita. Un'intero padiglione fu dedicato agli insetti e non fu uno dei meno visitati. La notizia appare bizzarra, ma se si pensa che sulla terra siamo già 7,7 miliardi da sfamare ed entro il 2025 saremo 15, cioè il doppio, e se si considera il fenomeno del land grabbing, di cui ho già parlato su queste pagine, e cioè dell'affitto di porzioni di terra da coltivare da parte delle nazioni più ricche a danno di quelle più povere del pianeta, qualcosa per sfamarci tutti dovremmo pure inventare. E c'è anche chi afferma che, superata una certa diffidenza, gli insetti sono molto gustosi.   

venerdì 15 gennaio 2021

La ricetta della Sacher

Con uova tuorli montati con lo zucchero e albumi a neve, farina, burro, lasciato sciogliere un quarto d'ora prima, cacao, cioccolato fondente lasciato sciogliere a bagnomaria, lievito, marmellata di albicocche e panna si prepara un'ottima torta Sacher veloce e gustosa. La Sacher è anche il nome della casa di produzione dei film di Nanni Moretti. Ed è il simbolo dolce della Vienna della Felix Austriae dei primo del secolo scorso, quelli, per dire, di un certo Sigmund Freud.

Allora sbattete 6 tuorli con 150 g di zucchero fino ad ottenere uno zabaione. Con la frusta, a mano o elettrica, montate i relativi albumi fino a che siano completamente sodi. Sciogliete 75 g di cioccolato fondente a bagnomaria, in una ciotola a sua volta messa in una ciotola d'acqua, e quest'ultima sul fuoco. Incorporate nello zabaione 75 g di cacao in polvere e il cioccolato sciolto. Poi la farina (75 g), il burro (50 g) e il lievito (una bustina per dolci). Infine incorporate gli albumi montati a neve e fate cuocere l'impasto nel forno in una teglia di 24 cm di circonferenza imburrata e infarinata, per 40 minuti a 200°C. Togliete dal forno, fate raffreddare e tagliate a metà per la larghezza. Spennellate i due dischi ottenuti con marmellata di albicocche e rimetteteli uno sopra l'altro. Ottimo è aggiungervi, accanto ad ogni fetta che servirete in tavola, un po' di panna montata.    

Arpanet: la madre di tutte le tecnologie avanzate

 Apro l'anno con una considerazione che esula dai miei soliti temi di cucina e agroalimentare. Proponendovi una riflessione sui moderni strumenti telematici che abbiamo ormai tutti a disposizione.

Tutti abbiamo uno smartphone, ma forse non tutti sanno che, e li invito a leggere online, le origini di internet sono molto lontane e risalgono agli anni Sessanta, quando negli Usa venne inventata Arpanet, una rete di scambio dati nata per scopi militari. Arpanet è la progenitrice di tutti i computer  di oggi, e non era così neutra (ma non lo sono, ad un altro livello, quello psicologico, nemmeno i moderni device).

Arpanet (Advanced Research Agency NETwork), è la rete di computer studiata nel 1969 dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti responsabile delle alte tecnologie ad uso militare. L’esercito americano ne fece, in epoca di guerra fredda, uno strumento di spionaggio e lotta contro le  potenze comuniste. Una rete che connetteva tutti i computer, e che, aperta poi anche agli studenti universitari, diventò Internet, e dal 2000, con i social, il mezzo più diretto di comunicazione civile.

Negli anni Ottanta, Larry Page e Serge Brin, due brillanti nerd (i nostri secchioni, nda) si chiusero in un garage di San Francisco dando vita all’epopea della Silicon Valley, la valle del silicio (preziosa componente della memoria dei computer, nda), nel sud della California. Che ospita da allora numerose start up internazionali specializzate in tecnologia, di cui le più importanti sono Apple, Facebook e Google. E da un po’ di tempo anche Amazon, soprattutto oggi che acquistare online è divenuto quasi un obbligo in epoca di  pandemia, per evitare i mercati e supermercati affollati portatori di contagio.

I social, che non sono né buoni (aiutare gli anziani e i disabili a stare meno soli), né cattivi (intercettare i nostri bisogni, desideri e abitudini di acquisto per fare business) derivano  da un’applicazione logaritmica più complessa di quello che era una volta il solo Internet (messaggistica scritta, ovvero le e mail, e motori di ricerca per raggiungere siti, portali e il vasto ma non sempre veritiero mondo di Wikipedia, la prima enciclopedia solo online e gratuita, che oggi compie vent’anni).

Anche se è d’ obbligo riflettere sulle conseguenze dello smaltimento dei device meno avanzati rispetto a quelli nuovi, che finiscono in discariche inquinanti a cielo aperto, e sull’utilizzo, per farli funzionare, del litio che viene scavato a mani nude dai bambini nel Sudafrica. E sulla mole di dati che ogni persona lascia sulla rete non sempre usati a fini nobili (Zuckeberg ha detto i questi giorni di aver modificato alcune condizioni d’uso di Whatsapp e Facebook, proprio sotto la pressione di coloro i quali si oppongono al suo ottenimento dei nostri dati personali). Insomma, il rovescio della medaglia non è poi tanto leggero, se si pensa soprattutto anche che oggi i nostri dati non sono solo in mano a quello che fu un mezzo della democratica America per contrastare i suoi nemici.

Adesso sono questi ultimi ad aver raggiunto un livello di sofisticazione tale da poter usare la rete per scatenare pandemie come quella cinese di Whuan. Ma la parola crisi porta con sé il suo significato contrario, e come Arpanet divenne Internet, la sofisticazione della ricerca ci sta portando i vaccini che contrastano il Covid 19.

 

 

 

domenica 3 gennaio 2021

La calza della Befana

L’anno scorso scrivevo: cosa ci porterà la Befana? Secondo me un bel sacco di carbone per come ci stiamo comportando nei confronti del pianeta su cui viviamo e che fra poco, secondo alcuni catastrofisti, esaurirà le sue risorse. Dobbiamo davvero crederci? Il carbone serviva nell’Ottocento per far andare avanti la prima rivoluzione industriale (utile rileggere Karl Marx). Nel Novecento l’energia proveniva dal petrolio, l’oro nero come è stato chiamato per la sua preziosità e scarsità. Adesso siamo nell’epoca del recupero dell’agricoltura (primariamente transgenica - e pertanto secondo alcuni nociva - poiché sarebbe più produttiva) come modo per nutrirci e contemporaneamente tutelare l’ambiente. Non solo della ricca Europa, la cui riunione tra Ovest ed Est nell’89 è  pesantemente gravata sulla Germania, ma anche e soprattutto dei Paesi del Sud del mondo i cui figli muoiono di fame e di stenti. Dare loro da mangiare sarebbe il minimo da parte dei Paesi ricchi, dove però si è infiltrato il malaffare con tutte le conseguenze del  caso (Sciascia insegna). Queste parole a ben vedere furono profetiche. La Befana ci portò la pandemia, la Covid19. Adesso non c’è che da sperare che nella calza ci siano i vaccini, sperimentati e sicuri, ma per tutti, veramente per tutti.