Secondo Il Giornale, il pane
della Gdo è stato messo sotto osservazione dall’Antitrust. Questa ha aperto 6
istruttorie contro le principali catene per verificare una presunta pratica
sleale a danno delle imprese di panificazione (se mai ce ne fossero ancora,
dato il predominio della Gdo). Solo Esselunga ha risposto dicendo che il 95%
del suo pane è di propria panificazione. Ma a dire la verità me ne ero
accorta anch’io da qualche settimana, visto che il pane comprato in una grande
catena mi si seccava subito, come se fosse stato già congelato e scongelato all’origine.
"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
venerdì 28 settembre 2018
venerdì 21 settembre 2018
Crunch e Cook and Chill: i principi di Slow Food sulla ristorazione ospedaliera
Ristorazione ospedaliera: questo il tema di oggi a Torino nell'ambito di Slow Food. Due le parole d'ordine: Crunch, cucina e ristorazione e Cook and Chill, cuoci e raffredda, per un miglior servizio ai degenti e anche alle mense scolastiche. Che dovrebbero poter usufruire, come non accade dappertutto, di pasti sani e nutrienti, allo scopo di una più veloce e migliore guarigione. Come mi disse una volta Atenaide Arpone, biologa della nutrizione, nel menu ospedaliero andrebbe introdotto anche il Parmigiano reggiano o il Grana padano. Pasta integrale, cibi bio, pesce, carni bianche, verdure, e anche un piccolo dolce finale, come la crema di pere o di mele in vasetto, che servono al Niguarda di Milano, sono ottimi ingredienti per una veloce ripresa e rimessa in salute. Perché il menu ospedaliero dovrebbe comprendere una drastica riduzione di zuccheri aggiunti e sale, l'aumento del contenuto di fibra, la presenza di alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura e tra le bevande solo acqua e succhi senza zuccheri aggiunti. Questo quello che andrebbe servito e che si dovrebbe anche trovare nelle macchinette distributrici automatiche.
Slow Food: il prezzo in etichetta
“Fornire al consumatore strumenti
di valutazione e contrastare
la progressiva spinta al ribasso dei prezzi all’origine dei prodotti
alimentari. La stessa che siamo convinti abbia contribuito a generare
condizioni di lavoro nelle campagne sempre meno dignitose e a innescare
meccanismi in cui gli unici a guadagnarci sono i criminali più o meno
organizzati, che sul disperato bisogno di lavoro delle persone costruiscono le
loro fortune”. Questo l’appello di Slow Food durante la sua prima giornata
di apertura che vede il fondatore Carlo Petrini chiedere al ministro Gian Marco
Centinaio di far mettere ai produttori in etichetta il prezzo della materia prima
all’origine, per contrastare anche il fenomeno delle agromafie e del
caporalato. “Riteniamo – proseguono gli esponenti del Comitato esecutivo di
Slow Food - che questa iniziativa possa contribuire non solo a restituire
dignità e valore al lavoro agricolo, ma innanzitutto fornire strumenti di
valutazione al consumatore e contrastare la progressiva spinta al ribasso dei
prezzi all’origine dei prodotti alimentari. La stessa che siamo convinti abbia
contribuito a generare condizioni di lavoro nelle campagne sempre meno
dignitose e a innescare meccanismi in cui gli unici a guadagnarci sono i
criminali più o meno organizzati, che sul disperato bisogno di lavoro delle
persone costruiscono le loro fortune”.
giovedì 20 settembre 2018
XII salone del Gusto, "food for change"
In occasione della XII Terra Madre Salone
del Gusto a Torino e in Piemonte, il fondatore di Slow Food Caro Petrini ribadisce
i concetti cardine del suo movimento. Ridare la terra agli agricoltori,
difendere la cultura del territorio e riparare le terre dal dissesto
idrogeologico. Ridare forza e potere alle contadine del Sud del mondo che sono
le paladine di questa filosofia, mentre nel mondo civilizzato diamo troppa importanza
agli chef stellati, peraltro tutti
uomini, per i quali le stelle e gli altri riconoscimenti sono un modo per
tenere alti i prezzi nei loro ristoranti. il giorno in cui il cibo avrà la
stessa attenzione della moda forse potremo dire che abbiamo risolto un problema
di dignità e valorialità”. Oggi ci siamo arrivati, anche se l’approccio
mediatico alla gastronomia non rende giustizia del percorso intrapreso in
questi due decenni». Questo vuol dire mettere al centro della discussione
il ruolo della filiera che va dai braccianti poveri, anche del nostro Paese
alle tavole più “in”. Anche il ministro per le Politiche agricole, ambientali e
del turismo Gian Marco Centinaio, la nostra politica agricola è messa sotto
scacco, e va in Europa a chiedere maggiore protezione per i nostri contadini e
le loro produzioni, «l'impegno del nostro ministero è volto a proteggere tutta la
filiera dal produttore al consumatore. Andremo in Europa per tutelare i
nostri produttori e difendere l'agricoltura di qualità a 360 gradi», con
particolare attenzione alla tutela del reddito degli agricoltori, alla
tracciabilità dei prodotti e al contrasto dell’Italian sounding. “Intanto in Piemonte
convergono 7.000 delegati. 7mila di queste donne e di questi uomini,
in arrivo come delegati da 150 Paesi del mondo insieme a 350 docenti,
accademici, formatori ed esperti che daranno il via all’Università Diffusa, un
progetto di sapere inclusivo e democratico
basato sul costante dialogo tra conoscenza
accademica e conoscenze tradizionali.
martedì 18 settembre 2018
Il ministero della solitudine
I Millennials sono sempre più informati ed online. Esiste una ricerca Nielsen sul mercato americano che lo conferma. Con questo si può dire che andiamo incontro ad un'economia sempre più smaterializzata, cioè virtuale, con gli acquisti online che ci propongono Amazon e il suo corrispondente cinese, Alibaba. Ma se tutti i centri sono centri commerciali, e soprattutto se si compra tutto via computer, si svuota la socialità, e non sono la prima a dirlo. Soprattutto a danno delle persone sole e degli anziani. Non per niente il premier inglese Theresa May ha istituito un ministero della solitudine.
Diventare idrosommelier
Potrà
sembrare strano, ma anche per l’acqua, come per il vino, esistono specifici
abbinamenti con i cibi. Ad occuparsi della formazione degli idrosommelier è
Giuseppe Amati, che organizza specifici corsi di formazione. Per sapere quali
sono i prossimi e i loro costi, si può andare a vedere sul sito dell’Adam, come
si chiama la sua società. Sarà interessante sapere come un’acqua naturale si
abbini ai primi piatti, come quella un po’ più frizzante a quelli di pesce,
come quella frizzante a quelli di carne e così via. Al termine delle sessioni
formative sarà rilasciato un attestato di idrosommelier.
La lunga lista delle etichette
Ci avete mai pensato a come
prodotti provenienti da molto lontano rispetto al luogo in cui vivete, possono
avere una “vita” così lunga nei canali distributivi, dall’ingrosso al
dettaglio? La shelf life, come si chiama nel gergo della grande distribuzione,
gli ipermercati, e la distribuzione organizzata, i dettaglianti associati,
viene in alcuni casi allungata con additivi alimentari che si trovano
soprattutto in carne, pollame e pesce. Sono sostanze chimiche e addirittura in
certi casi vengono adoperati l’aspirina C e l’alcol, come nel pane in cassetta.
Le etichette lo devono riportare, ma la lista di quanto la legge prevede sia scritto
è molto lunga e le persone si limitano a leggere la data di scadenza, e spesso
nemmeno quella. Inoltre in un mondo globalizzato come il nostro, dove
dappertutto ci sono centri commerciali, i nostri prodotti più tipici, come il
formaggio, sono da esportazione e recano così in etichetta il proprio nome
nelle lingue di quasi tutti i Paesi del mondo. Salvo poi accorgersi che sono
falsi, cioè non prodotti in Italia, ma imitazioni. Ci sono anche prodotti, come
i funghi, dei quali è iniziata adesso la stagione, che vengono coltivati in
Romania e venduti ai grossisti a 2 euro al chilo, e qui il loro prezzo al
dettaglio lievita a 35 euro.
giovedì 13 settembre 2018
Il panino in mensa a scuola
Inizia l’anno scolastico e con
esso i dibattiti su cosa mangeranno i bambini. Mensa a scuola: cibo cucinato al
suo interno, offerto da società esterne come Milano Ristorazione, o portato da
casa? I giudici del Consiglio di Stato hanno dato il via libera a quest’ultima
opportunità. E il nutrizionista Giorgio Calabrese l’ha commentata su La Stampa:
“Per svariati motivi – spiega - molte famiglie optano per il fai da te preparando
a casa cibi che possono rivelarsi nutrienti ma non sempre sono equilibrati da
un punto di vista salutistico. In questo senso una valida alternativa potrebbe
essere il classico panino, ma in che declinazioni?” E si cita il panino con
l’hamburger e quello con la mozzarella e il pomodoro; la piadina con rucola
insalata verde e il panino con tonno e zucchine. Dai miei ricordi di infanzia
spuntano a questo proposito il panino con la frittata di uova e quello con il
salame ungherese, una fettina di formaggio latteria e olive nere denocciolate.
lunedì 10 settembre 2018
Il Gorbaciov dimenticato
E va beh che Balzac aveva messo
alla berlina la borghesia del tempo e Dostoevskij gli zar, ma perché un
giornalista affermato, anzi il decano degli editorialisti italiani, come
Eugenio Scalfari, nel commentare su La Repubblica, la schiera dei capi di Stato
della Russia, da Lenin, Stalin, Krusciov, Breznev e adesso Putin,
dimentica Boris Eltsin, e soprattutto Michael Gorbaciov l’unico che con la sua perestroijka che si
sia speso veramente per fare di quell’immenso Stato alle nostre porte negli
anni Novanta una vera democrazia? Forse è vero che i cicli e ricicli storici,
di cui parlava il nostro Gianbattista Vico, si ripetono sempre perdendo
qualcosa per strada. E quel qualcosa è la cosa determinante.
Se 250 tipi di caffè vi sembran pochi
Questo, più o meno, il numero
dell’offerta di Starbucks in Italia, a Milano, il primo in Cairoli ma già si
vocifera già di un secondo in Cordusio. Ci sono caffè italiani come il
marocchino, ma anche una sua versione americana, il mocaccino. Latti caldi
macchiati e simil cappuccini. Il Nescafè e il Nespresso della Nestlé. L’interesse
per queste aperture è stato grande. Ma se
un caffè costa 1,80 contro il nostro 1 euro, quando l’entusiasmo scemerà?
venerdì 7 settembre 2018
Mirtillo, cioccolato, vino e caffé: fanno bene?
Secondo una ricerca
dell’Università di Torino, il mirtillo rosso avrebbe proprietà antiinfluenzali,
a causa della sua ricchezza di proantocianidine. Una volta si era detto che
faceva bene alla microcircolazione del sangue per prevenire malattie cardiache.
E si ritorna oggi a parlare anche dei benefici del cioccolato che nero
(extrafondente) e fondente sarebbero una cura per il cuore e aiuterebbero ad
abbassare la pressione. Ma, si sa queste notizie vengono spesso anche smentite
dal loro contrario come quella che il caffè che preso in dosi moderate non
farebbe male al cuore, così come l’alcol al cervello. Da prendere con le pinze.
Intanto il vino si beve soprattutto a cena, dall’aperitivo alla vera e propria
cena. Secondo il sociologo Finzi gran parte di questi brindisi serali sono
frutto dei desideri edonistici della generazione dei giovanilisti, dai 65 ai 75
anni. “Cresciuti senza fare la fame, con un servizio sanitario efficiente e
perciò dotati di buona salute” vogliono vivere
una seconda giovinezza.
30° Sana, il Salone del biologico
Un importante appuntamento
questo di Sana, il 30° Salone del biologico di BolognaFiere. Negli ultimi anni
i prodotti food “puliti”, esenti da
chimica, sono cresciuti sul mercato in maniera esponenziale. E con essi anche
quelli della cosmetica. Al Salone, oltre alle numerose novità di prodotto, ci
sarà anche uno spazio Sana Academy, con gli chef impegnati in manicaretti bio, e
quello per gli orti didattici, le fattorie dove toccare con mano cosa significa
coltivare e allevare biologico. I consumatori si rivelano sempre più disposti a
spendere qualcosa in più pur di avere prodotti coltivati senza pesticidi
chimici. Al proposito, citiamo la lotta contro il glifosato della Monsanto, che
ha permesso di risarcire negli Usa un uomo ammalatosi di cancro.
Giorni festivi e commercio, negozi aperti o no?
Il governo si prepara a
reintrodurre i giorni festivi di riposo nel dettaglio e nella grande
distribuzione. Sarebbero in tutto otto: quattro in dicembre, in occasione degli
acquisti per le Festività natalizie e altri quattro da distribuire nell’arco
dell’anno tra domeniche e giorni festivi. Federdistribuzione, l’Associazione
delle catene della grande distribuzione, non è d’accordo sull’iniziativa
(deprimerà i consumi) che riceve però il plauso della Cei, i vescovi contrari
come Papa Francesco al lavoro nei giorni delle sante festività, come era una
volta la domenica (Dio creò il mondo in 6 giorni e il settimo si riposò). Ma la
grande distribuzione non si è accorta di essere già depauperata dalle vendite
online?
giovedì 6 settembre 2018
Il posto del food nel mondo
Ho letto oggi in rete un
interessante articolo sulle riviste e sui blog di cucina. Che non figurerebbero
tra i 50 giornali più acquistati, tranne
a dire il vero quelli di ricette, ma hanno creato un universo-mondo, quello del
food, di cui molto si parla e molto si discute. E molto si fotografa. In effetti pranzare al
ristorante, alla pizzeria, alla trattoria, all’osteria, in compagnia di amici
oppure no, soli in coppia, per la pausa pranzo o per un invito a cena, è un’abitudine
molto diffusa che ha fatto nascere schiere di locali anche in vie, come a
Milano, che erano appannaggio della moda o della Fiera, o dei mobili. Inoltre
ci sono i ristoranti degli alberghi più o meno stellati, i b&b, bad and
breakfast, gli agriturismi, e a unire il
tutto le scuole di cucina, come gli alberghieri che hanno sfornato negli ultimi
dieci anni cuochi e pasticceri finiti che arrivano a guadagnare anche 2.000
euro e oltre al primo impiego.
Tempo di scuola
Tempo di scuola, tempo di
merende, ma anche di acquisti di libri scolastici e materiale didattico, che
sempre più spesso avvengono su Amazon, il colosso dell’e-commerce fondato
esattamente 20 anni fa, e tempo di mense. Milano Ristorazione, per fare un solo
esempio, ai tempi fu messa sotto accusa per non fornire pasti adeguati alle
scuole, in epoca di intolleranze e allergie varie, ma anche solo dal punto di
vista igienico. Così si ritornò alla cucina interna, con soddisfazione di mamme
e bambini. I quali poi alla fine prediligono cibi molto semplici, come per
esempio pasta al sugo di pomodoro, gnocchi al burro e salvia, cotolette di
vitello impanato e fritto e fish burger, più la composta di mele o pere in
vasetti, più della frutta tal quale, che comporta un uso sofisticato delle
posate a meno che non già porzionata.
mercoledì 5 settembre 2018
Il gigante Amazon
Chiudono le piccole botteghe al dettaglio, anche perché soffrono della concorrenza di Amazon. Il gigante dell'e-commerce, fondato nel 1988, esattamente vent'anni fa, da Jeff Bezos, macina introiti fino a mille miliardi di dollari e non c'è nemmeno grande distribuzione che tenga. Adesso ci avviciniamo al momento del ritorno a scuola dei ragazzi, e le mamme cercano la convenienza nei quaderni e nei libri, nelle penne e nelle matite, ma da quando Amazon ha venduto il suo primo libro via internet non c'è concorrente che tenga. Ci vuole sicuramente un certo grado di alfabetizzazione digitale, e noi italiani siamo indietro, soprattutto al Sud dove le infrastrutture latitano o sono carenti. Ma una volta scoperto questo mondo, difficile, come sostiene anche la società di ricerche Nielsen, tornare indietro: la convenienza prima di tutto.
martedì 4 settembre 2018
Questione migranti
Altro argomento che esula dai
miei soliti, ma cui è doveroso fare anche un solo accenno è la questione
migranti e i nostri rapporti con la Libia e il Medio Oriente. L’Europa, dopo
aver sfruttato l’Africa per le sue preziose materie prime, si trova ora nella
situazione di doverne subire i cambiamenti, dovuti all’insediamento di governi
autoritari e dittatoriali proprio nelle zone prime sfruttate. Spingendo questi
ultimi ad accordarsi con i Paesi in via di sviluppo: i Bric, Brasile, India,
Cina. Tutto appare così governato da flussi finanziari e informatici, vedi il
post su Google, da cui restano escluse le comunità locali, come spiega Roberto
Esposito, esperto di politiche sociali, per il cui profilo vi rimando su
Wikipedia.
I primi vent'anni di Google
Questo argomento esula dal mio
solito rapporto su cibo, vino, ricette e agricoltura. Ma ne hanno parlato ieri
e oggi tutti i quotidiani e mi sembra importante farne il punto. Anche perché
qualche post fa mi ero intrattenuta sulla nascita di internet come filiazione
di una rete intranet dell’esercito statunitense. Adesso si celebrano i 20 anni
del motore di ricerca Google che sugli smartphone, a differenza del Mac che
gira sulla piattaforma Apple, gira sul sistema Android. “Rubando”, pare, i
nostri dati privati per farne oggetto di proposte di vendita e di consumo. I due fondatori furono
Serghiei Brin e Larry Page che in un
garage della Silicon Valley negli Usa crearono questa invenzione che funziona
in base ad un alfabeto e algoritmo binario e digitale anziché analogico.
lunedì 3 settembre 2018
Settembre, andiamo, è tempo di pigiare (l'uva)
E' tempo di vendemmia, che significa anche turismo nelle cantine con 13 mln di appassionati, in una continua crescita di viaggiatori che vanno a raccogliere l'uva e a pigiarla con i piedi. E' stato il Movimento Turismo Vino che per primo ha lanciato questa moda, delle visite in cantina lungo le numerose Strade del Vino che esistono da Nord a Sud dello Stivale. E con il tempo si è arrivati anche a concepire, oltre al vino nelle cantine, il vino nel bicchiere, altra manifestazione della vendemmia che invita i wine lovers a misurarsi con gli assaggi. Naturalmente tutt'altro è il lavoro degli enologi e dei vignaioli che, come scrive il Corriere della Sera, impiega tra cassintegrati, pensionati, studenti e disoccupati, più di 1 mln di persone per un totale di 310mila aziende agricole e quasi 46mila aziende vinificatrici. Per un fatturato complessivo di 10,6 mld di euro, secondo dati Coldiretti.
Cicoria e fagioli
Non siamo ancora proprio in stagione, ma già compaiono le prime cicorie. Ottime con questa ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
1 cespo di cicoria
1 scatola di fagioli
2 spicchi d'aglio
2 fogliettine di peperoncino
olio extravergine di oliva
Preparazione:
Lavate la cicoria dopo averne aperto tutte le foglie. Cuocetele in acqua salata bollente per un quarto d'ora. Scolatele e tagliatele a listarelle. Preparate nella padella un soffritto con olio, aglio e peperoncino. Aggiungete i fagioli e la cicoria e mescolate. Salate e servite caldo.
Coca Cola si beve il caffè
Coca Cola ha acquisito Costa
Caffè per 4 mld di dollari. La catena era stata fondata a Londra nel 1971 e
oggi conta 2.400 negozi in tutta Europa. Il colosso delle bollicine di Atlanta
entra così in un altro mercato del beverage particolarmente redditizio con lo
scopo di espandersi in tutto il settore delle bevande, e lancia la sfida a
Starbuck’s, che proprio in questi giorni apre due caffetterie a Milano.
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