venerdì 22 aprile 2022

Treedorm, adottare alberi

Treedorm.net è il sito che consente di adottare alberi a distanza in varie parti del mondo, contribuendo così alla riforestazione e destinando risorse ai contadini nel mondo. In questo modo si può contribuire a rendere più verde il nostro pianeta. Oggi è la giornata della terra, un appuntamento da tenere in agenda, non solo per partecipare alle marce di chi la gira in lungo e in largo raccogliendo e ripristinando in modo corretto i rifiuti che vi si trovano, ma anche contribuendo ad un mondo più verde con gli alberi, che, forse non lo sapevate, ma parlano tra loro e si muovono sul territorio.

La ricetta della pasta ai 4 formaggi

Ecco una ricetta semplice e veloce dopo le abbuffate pasquali (e sì perché la recrudescenza del virus post Pasqua è da imputare alla ripresa del turismo nelle nostra città d'arte, spesso anche visitate senza mascherina, con il corollario delle cene e dei pranzi nei ristoranti, dove per mangiare non si può stare con la mascherina). Comunque vi siate comportati ecco la ricetta di una pasta tanto veloce quanto gustosa: tagliatelle all'uovo, 2 nidi per 2 persone;una fetta di taleggio, una di gorgonzola, una di quartirolo e una di caprino (i caprini si chiamano così ma sono di latte di vacca); burro qb. Mettete a bollire e salate l'acqua per la pasta che cuocerà in 5-6 minuti. Su una pentola a parte mettete a scaldare a bagnomaria i formaggi e il burro. Una volta quasi sciolti e scolata la pasta, mescolateli con quest'ultima. Servite caldo con una spolverata di formaggio grattugiato (grana o padano).

Guerra: prezzo di commodity alimentari e gas

Chiaro che una guerra nessuno la vuole. E men che meno alle porte dell’Europa, e cioè al confine di quella miriade di staterelli che si sono sfaldati a est dell’Italia dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989. Ma sarebbe miope, nonché cinico, credere che l’aumento del prezzo del gas e delle commodity alimentari, sia solo un effetto dell’invasione russa dell’Ucraina. La crisi, energetica e alimentare, risale al 2008-2015, quando i prezzi di acciaio, prodotti petroliferi, mais e grano, balzarono alle stelle. Ricadendo sulle tasche dei consumatori, che già avevano avuto la percezione di un diminuzione della loro capacità di acquisto a partire dalla conversione della lira con l’euro. Oggi tutti temiamo un prossimo inverno al freddo, e un’estate senza condizionatore, tanto da farlo dire persino a uno che dovrebbe essere super partes come Mario Draghi. Ma che si vadano a stringere accordi per la fornitura di nuove partite di gas con la repubblica del Congo,come hanno fatto il ministro degli esteri Di Maio e Cingolani, il ministro per la ripresa e la resilienza ecologica (e qualcuno dovrà pur dire cosa significa resilienza: capacità di resistere contro ogni fattore avverso in modalità assertiva, cioè propositiva) è una deriva del grillismo insopportabile. Perché si finge di non sapere che lì, nell’ Africa Centrale, sono morti centinaia di migliaia di bambini che si sono affrontati in una guerra fratricida tra hutu e tutsi che doveva far sanguinare il cuore di ogni sincero europeista e terzomondista. Senza contare che lì i bambini scavano ancora, a cielo aperto e con le mani nude, giacimenti di metalli rari che fanno funzionare i nostri tablet e smartphone. E d’accordo, la Francia, dove in questi giorni si deciderà il vincitore del ballottaggio tra Emmanuel Macron e la Le Pen, non sapendo quanti voti avrà il candidato di sinistra Mélanchon, ha dalla sua, per approvvigionarsi, le ex colonie di Marocco a Algeria. E noi avevamo solo la distesa di deserto della Libia, dove il fascismo capitolò con la disfatta di Rommel ad El Alemein, ed i successivi governi ebbero un sussulto di amor proprio solo con la Tunisia, dove riparò Bettino Craxi dopo aver osato sfidare gli Americani per far loro smantellare le basi armate di Sigonella. Ma noi il gas lo abbiamo lo stesso perché arriva dritto dritto a Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, dove esiste una base Nato ad Aviano, la nostra Caporetto di oggi. E se non ce n’è abbastanza è perché abbiamo sospeso le trivellazioni nell’Adriatico sudorientale in nome del no in my back yard (non nel mio cortile). Sconfessando la paziente opera dell’Eni di Mattei, che infatti poco dopo sparì dal nostro quadro geopolitico.

giovedì 21 aprile 2022

Sprout, la matita che si pianta

Creata nel 2013 da tale Scheuman, la matita Sprout vi potrà sorprendere. Infatti, una volta usata come lapis, va rivoltata verso l'altra estremità dove c'è un cappuccetto di plastica biodegradabile con dentro dei semini, e va piantata nella terra o anche in un vaso sul balcone. A seconda di quale pianta avete scelto, io avevo preso una margherita, questa crescerà dal lato della matita piantato. Nel tempo il suo inventore ha anche affinato il suo assortimento con matite non per scrivere ma eyeliner per gli occhi.

Orti in città, prezzo mais e ritorno alla vita a Kiev

Negli orti in centro città, come a Milano, non ci sono solo frutta e verdura, ma anche ciliegi e vigneti. Un lusso per pochi, dal momento che i rincari dei beni alimentari, dovuti prima alla pandemia e dopo alla guerra in Ucraina, in pratica alle nostre porte, proiettano i loro effetti anche sui consumatori italiani e una famiglia su 2 è costretta a stringere la cinghia. La metà dei consumatori ha infatti alleggerito il carrello, e ben il 13% fa a meno delle marche e dei cibi più costosi. Come nel film Una poltrona per due, dove per una scommessa tra due magnati del succo di arancia, questo saliva o scendeva alla borsa di Chicago a seconda di chi vinceva, è salito del 2,2% il prezzo del mais alla borsa merci di Chicago per i timori di scarsità innescati dal conflitto in Ucraina uno dei maggiori fornitori di questa derrata. Ma intanto a Kiev la vita sembra riprendersi con la riapertura di 450 locali e la gente torna in giro nonostante le bombe, come scrive QN. Anche se il sindaco della capitale invita alla prudenza: “Restate in luoghi sicuri”.

mercoledì 20 aprile 2022

L'agricoltura tra crisi e opportunità

Un’inflazione così (+6,5%) non si vedeva dal 1995 e tra Milano e hinterland, una delle piazze più interessanti per quanto riguarda il mangiare fuori casa (che gli addetti ai lavori chiamano out of home) sono stati chiusi, secondo dati Confcommercio, circa 7 mila tra bar e locali. Ma la crisi, che adesso è stafglazione, impennata dei prezzi, dovuta anche alla guerra in Ucraina, più chiusura di molte attività, ha due bellissimi figli: lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle. Cresce così l’agricoltura intelligente, con macchine agricole 4.0, cioè di nuova generazione, e spazi aperti all’orto dove sempre a Milano nell’ex area Expo 2015 sorge Mind, nuovo incubatore di start up (innovazioni). Gli orti sorgono in quella che era la vecchia Fiera di Milano e che adesso fa parte del gruppo Stellantis; e sono anche idroponici, cioè con le radici nell’acqua anziché nella terra. Acqua che, depurata degli escrementi dei pesci, nutre le foglie con il minimo dispendio di energia e soprattutto di fertilizzanti chimici, facendo piuttosto ricorso ad azoto e urea. Quello che una volta si chiamava settore primario e gli si dava poca importanza, preferendo piuttosto andare a vivere in città, lavorando nelle fabbriche per i meno abbienti (settore secondario) oppure creando studi professionali di servizi per operai e i loro datori di lavoro (settore terziario), (si vedano il film e ora la serie delle Fate Ignoranti), è diventato invece, con l’importanza che si dà oggi al cibo in ogni circostanza (convivialità tra amici) e spettacolo (show cooking), un settore dalle grandi potenzialità sia per chi lavora la terra sia per tutto l’indotto generatovi.

martedì 5 aprile 2022

Con tutte quelle, tutte quelle bollicine ...

I vini italiani, tra fermi e bollicine, hanno risentito della pandemia e adesso della guerra. Tra gli altri spumanti preoccupa, oltre al Trentodoc e al Franciacorta, la situazione dell’Asti Docg, fratellino dello spumante francese, le bollicine più famose al mondo. Le sue bottiglie esportate in Russia nel 2021 ammontavano a 12,6 mln. Chiaro che adesso un mercato così ampio e radicato non si ripristina in fretta. Pandemia, guerra, rincari energetici, costi alla produzione poco sopportabili. Mantenere i prodotti agrifood in idonei ambienti refrigerati richiede investimenti notevoli e oggi, senza contromisure da parte di Governo e Ue, il rischio è di un conto energetico fuori controllo che ricadrà sulle spalle dei nostri figli. Veniamo dunque ai numeri delle bollicine italiane del 2022, che il direttore Giampietro Comolli di Osve (Osservatorio Vini Effervescenti) ci ha voluto molto cortesemente concedere e che finora sono stati pubblicati solo dai quotidiani economici, Sole 24 Ore e Italia Oggi nelle sue pagine di Agricoltura Oggi, e nelle pagine interne locali dei giornali diffusi nelle più importanti terre dei vini (Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Sicilia; che, se ci fate caso, sono le regioni che più hanno combattuto per l’Italia libera dagli invasori e unita nell’Ottocento risorgimentale). L’ esperienza in periodo di epidemia ci ha insegnato che per la prima volta negli ultimi 40 anni la bottiglia di spumante vale di più rispetto al volume delle vendite/spedizioni e dei consumi. Questi ultimi hanno accolto e accettato rincari sul prezzo della bottiglia allo scaffale e nel sistema dell’ accoglienza per motivi extra aziendali. Il sapere con la certezza della certificazione da dove arriva un vino pregiato, come i Supertuscan, i costi reali di filiera, le chiusure e le reclusioni pandemiche, e il sentiment verso i prodotti made in Italy hanno contribuito al successo dei valori sui volumi. Consentendoci così di recuperare qualcosa sui cugini francesi, anche se il prezzo marginale in cantina e soprattutto alla dogana è invece ancora eccessivamente basso. “Bisogna – conclude Comolli - lavorare non a seconda della denominazione ma a livello nazionale, con un impegno istituzionale molto ampio. Certo non si possono chiedere altri soldi pubblici in questo momento: un aggravio di 12-17 mld di euro al mese di spese quasi fisse e di sostegni vuol dire un aumento di 150-160 mld di euro all’anno del deficit sul Pil nazionale. E in deficit è anche l’export verso la Russia, causa la mannaia Putin, anche se questo mercato ha sempre optato per vini di scarso valore.” “Una sfida interessante sarà – conclude - nel 2022, monitorare i costi di produzione e i diversi incrementi di voci di spesa specifiche per i vini spumanti (rispetto ai vini fermi), fra quelli a metodo tradizionale classico e quelli a metodo italiano, quest’ultimi con un consumo energetico molto superiore. Ma quanti locali avranno già tirato giù la saracinesca in modo definitivo? Resto pur sempre della mia idea sociale - filosofica- economica: si può fare a meno di una bottiglia di vino, ma non di un’ aria salubre, sana, salutare oggi e soprattutto domani. Solo “scuola, lavoro, sanità” dovrebbero essere sostenuti, calmierati e asseverati con soldi pubblici. Tutte le restanti voci del bilancio nazionale devono essere in pari o in utile, altrimenti si rischia grosso. E’ un tempo di “vacche magrissime” che necessita di un’ intelligenza di lungo periodo. Purtroppo sono scelte in gran parte in mano agli attuali politici.”

Un buon vino frizzante con cui innaffiare la Pasqua

Non di soli vini rossi vive la Pasqua! A rendere le festività più frizzanti ci pensa il Rubina Brut Rosé, Metodo Charmat della cantina parmense Monte delle Vigne. Da uve Barbera in purezza vinificate in bianco nasce una bollicina raffinata, fresca e conviviale. Vino perfetto da stappare durante un aperitivo Pasquale con salumi e formaggi, è ottimo anche a tutto pasto grazie alla sua struttura e al suo equilibrio. Rubina Brut Rosé nasce sulle colline di Ozzano Taro (Pr), dove Monte delle Vigne dal 1983 alleva i suoi vigneti tra il Parco Fluviale del Taro e il Parco Naturale dei Boschi di Carrega con vista sugli Appennini, in un territorio ricco di biodiversità e circondato dai verdi boschi parmensi. I grappoli di Barbera crescono su terreni calcareo-argillosi posti tra i 250 e i 300m s.l.m., dove maturano lentamente prima della selezione e della vendemmia svolte interamente a mano. Dopo una pressa gentile delle uve e una macerazione di 4 ore sulle bucce, il mosto fermenta a 17° gradi e successivamente il vino affina per 6 mesi con Metodo Charmat lungo prima di arrivare sul mercato. Rubina, il cui nome è un omaggio alla giovane nipote di Paolo Pizzarotti, presenta al naso sentori di ribes e di pompelmo rosa intensi e croccanti, mentre in bocca ha un finale lungo, accompagnato da una morbida freschezza. Prezzo di Rubina: da 13,00€ Per maggiori informazioni: montedellevigne.it

Torno con le ricette per la Pasqua

Il mio time out è passato ancor prima che fosse scaduto tutto il tempo che mi ero data (fino a giugno e magari, chissà, quest'estate mi verranno idee più buone). Di buono per adesso c'è di che mettere in tavola a Pasqua, ma con parsimonia però e facendo sedere con noi almeno un posto ai profughi della guerra in Ucraina e gli anziani non ancora vaccinati contro la pandemia, chiamando la Crocerossa perché inietti loro le tre dosi necessarie a stare un po' più tranquilli. La Pasqua in Italia è da sempre legata a consolidate abitudini culinarie che culminano con l’apertura delle tradizionali uova di cioccolata e l’assaggio di una bella fetta di colomba. Ma prima? A colazione non può certo mancare il salame, come i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP che vanta una millenaria tradizione, a partire dall’origine del suo nome, grazie infatti alla sua piccola taglia, era perfetto per essere portato nelle bisacce dei cacciatori, assieme al pane, durante le battute di caccia. E costituiva un alimento ideale per il giusto apporto nutrizionale di proteine, grassi e vitamine. Ma la Santa Pasqua prevede anche il conviviale rito del pranzo in famiglia che può essere arricchito di sapore e gusto con un piatto a base di Mortadella Bologna IGP. La Regina Rosa dei Salumi, inconfondibile per il profumo che sprigiona appena tagliata e unica per la pienezza del gusto dolce e lievemente speziato, apporta nutrienti importanti con un apporto calorico equilibrato, pari a 288 calorie per 100 grammi di prodotto, le stesse di un piatto di pasta scondita. Per festeggiare al meglio la Santa Pasqua i Consorzi di tutela propongono due speciali ricette, gustose e facili da preparare: Sformatino di zucchine con Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, crema di robiola e fiori di zucchina fritti 2 Salamini Italiani alla Cacciatora DOP 600 gr zucchine 2 uova 20 gr parmigiano grattugiato 80 gr panna 1 spicchio d’aglio olio evo pepe sale 100 gr robiola 50 gr panna 4 fiori di zucchina olio di semi di arachide Accendete il forno a 170 gradi. Grattugiate le zucchine e rosolatele in una padella con poco olio e lo spicchio d’aglio. Quando saranno morbide, toglietele dal fuoco, aggiungete la panna, il parmigiano, le uova, il sale, il pepe e mescolate. Ungete degli stampini da creme caramel, foderate la base con un dischetto di carta forno e riempiteli fino a circa 2/3 della capacità totale. Metteteli in una teglia con due dita d’acqua e infornate. Cuocete per 50 minuti. Nel frattempo, frullate la robiola con la panna, per ottenere una crema. Lavate i fiori di zucchina, asciugateli bene e friggeteli in olio di semi di arachidi per qualche minuto, finché saranno croccanti. Togliete gli sformatini dagli stampi e serviteli accompagnandoli con la crema, i fiori fritti e delle fettine di Salamini Italiani alla Cacciatora DOP. Fagottino di nortadella di Bologna Igp con purea di fave, uova di quaglie sode e crumble di taralli Ingredienti per 4 persone Mortadella Bologna IGP, 400 g Fave, 250 g Uova di quaglia, 4 Sale q.b. Foglie d’alloro
Purea di Fave Prendete 250 g di fave e lavatele con acqua fredda; poi cuocete le fave in acqua con l’aggiunta di un paio di foglie di alloro, per almeno 100/120 minuti così da assorbire la maggior parte dell’acqua e ottenere una consistenza morbida. Successivamente frullare il tutto con il minipimer, per rendere la purea di fave ancora più morbida e cremosa. Uova di quaglia sode Fate cuocere 4 uova di quaglia per 3/4 minuti in acqua bollente leggermente salata; poi risciacquatele sotto l'acqua fredda e, una volta raffreddate, dividete ogni uovo in due parti. Crumble di taralli Nel frattempo, sbriciolate i taralli e fateli dorare in padella; mettete il crumble da parte per la decorazione finale del piatto. Mortadella Bologna Se possibile affettate direttamente dalla vostra Mortadella Bologna IGP intera una fetta integra e abbastanza spessa (3/4 mm) per l’uso che ne dovete fare: uno “scrigno”. Diversamente utilizzate le fette presenti nelle vaschette, magari impiegandone 4/5 insieme per creare uno spessore adeguato all’uso che dovrete farne. Fagottino Richiudete la fetta di Mortadella Bologna come se fosse uno scrigno e riempite il suo interno con la purea di fase. Chiudete lo scrigno con un filo di erba cipollina, assicurandovi di lasciare il “collo” aperto cosi da poter adagiare sulla purea le uova di quaglia divise. Posizionate il fagottino sul piatto e guarnitelo con il crumble di taralli precedentemente preparato.