mercoledì 25 ottobre 2023

La lotta al granchio blu e il riscaldamento dei mari

Questa notizia ve la dò come me l'hanno passata i miei contatti. Senza aver potuto fare un fact cheking (controllo delle fonti) perché non sono ancora riuscita a verificare meglio. Comunque sembra che la lotta contro il granchio blu stia continuando perché è un vorace "cannibale" di cozze e vongole. E dai pescatori fino all'ultimo anello della filiera della pesca, i negozi che la distribuiscono, sono preoccupati del depauperamento dei mari. Cosa che tocca soprattutto noi italiani che, come si sa, siamo una penisola, una quasi isola se non ci fossero el Alpi. In più a noi tocca anche fare i conti con l'aumento del riscaldamento climatico che porta ampie porzioni di mari ed oceani a rientrare nelle terre emerse con danno evidente alle colture e all'agricoltura nel suo complesso. Un danno irreparabile cui pochi sembrano volere farci i conti.

martedì 17 ottobre 2023

Fine degli animali in gabbia, per la Ue potrebbe essere tardi

La Commissione Europea promette ma non attua. E così la fine delle gabbie negli allevamenti intensivi degli animali da macello all'interno della Ue viene ancora una volta rimandata. Ecco i soli tre obiettivi raggiunti da Compassion in World Farming nella lotta contro questa barbarie: Limite di 8 settimane al periodo di confinamento in gabbia per i vitelli ottenuto nel 1990 nel Regno Unito e nella UE nel 2007 Divieto di utilizzo delle gabbie di batteria per le galline ovaiole ottenuto nel 2012 Divieto di gabbie di gestazione per le scrofe nel Regno Unito ottenuto nel 1999 e divieto parziale nella UE a partire dal 2013 "Ora - dice Annamaria Pisapia di CIWF - è tempo di fare di nuovo la storia, vietando tutte le gabbie per tutti gli animali in tutta l'Unione europea e ponendo fine all'allevamento intensivo in tutto il mondo. La Presidente Ursula von der Leyen non ha ancora presentato la proposta di divieto delle gabbie entro la fine di ottobre. Se ci saranno ulteriori ritardi, potrebbe non esserci più tempo per approvare questa proposta prima della fine del suo mandato, e ci potremmo ritrovare al punto di partenza." Per salvare milioni di animali condannati a una vita miserabile e fatta solo di sofferenza, si può fare una donazione sul sito di CIWF o nella dichiarazione dei redditi (il 5 permille). Lo so cosa penserete miei lettori: che gli animali vanno comunque macellati per l' assunzione di proteine nobili nella nostra dieta, di cui non si può fare a meno nell'età dello sviluppo umano (mentre una popolazione anziana come è ormai la nostra in Italia può benissimo fare a meno della carne rossa che produce il colesterolo cattivo, quello che si attacca alle arterie). Sì perché c'è anche un colesterolo buono ma io di più non so dirvi, dovete rivolgervi al medico perché vi indichi una dieta sana. A proposito di dieta comunque, quella che tutti i nutrizionisti consigliano è quella mediterranea: verdura, frutta, cereali, pesce, olio extravergine, pane, formaggi, carne bianca. E poi un'altra obiezione che farei anch'io a CIWF è che la protezione e tutela degli animali era una battaglia che stava a cuore ai nazisti. Ma come per tutte le cose in media stat virtus, come dicevano i nostri ascendenti latini: la virtù sta nel mezzo. O anche: operare cum granum salis (fare le cose con un minimo di buon senso, che non è il senso comune di cui si riempiono la bocca tanti fanfaroni e fancazzisti). Che gli animali, anche quelli da allevamento e non soltanto da compagnia, siano esseri senzienti è però fuor di dubbio. Quindi continuerò a sostenere le battaglie di CIWF.

martedì 10 ottobre 2023

Tutti contro tutti

Non abbiamo più il Diritto di andars(ce)ene come recita il titolo di un libro di Giovanni Fornero, con prefazione di Marco Cappato. Il quale ai tempi si era battuto per la dolce morte (eutanasia), acompagnando in Svizzera, dove è autorizzata, un uomo la cui vita era attaccata alle macchine. E che adesso si candida alle prossime elezioni nel seggio lasciato libero dalla morte di Silvio Berlusconi, per imprimere una svolta ai diritti civili. Diritti che con i social si sono resi sempre più pressanti da difendere. Con i social tutti sanno tutto di tutti, sparlano e attentano alla vita degli altri, senza un minimo di rispetto. E tutti abbiamo un doppio. Del quale ha scritto nel suo ultimo libro Naomi Klein, famosa per il suo No Logo degli anni Ottanta, la battaglia contro i marchi. Tutti hanno torto, canta nel suo ultimo singolo Vinicio Capossela. Tutti siamo tutti contro tutti. E tutti dalla parte sbagliata. E' bastato vedere, tra un colpo di sonno e l'altro, il servizio su RaiTre di Report sulle fortune e gli inciuci per arrivare al potere della famiglia La Russa, padre, fratello e figlio. Anch'io, dopo il sonno della ragione indotto dalla pandemia avrei voluto dedicarmi ad un libro sul tema del sosia e non è detto che non lo faccia. Se ne sarò capace, ne pubblicherò degli estratti qui.

martedì 3 ottobre 2023

Made in Italy è superfluo

E va beh, chiamamolo ministero dell'Agricoltura delle Foreste e del made in Italy. Ma non venite a dire che la nostra agricoltura non sia già abbastanza avanzata e che non abbia i suoi bei prodotti di origine certificata. Certo che se poi alla sua filiera distributiva mancano alcuni anelli essenziali e la Meloni si è messa a ripercorrere all'indietro la via della seta, non possiamo stupirci che la Cina ci depredi e che la Russia minacci la bomba H. E' un mondo che va all'indietro e con il nostro debito pubblico (quantità di spese e di investimenti per assicurare i servizi essenziali: sanità, pensioni, istruzione) di qualche miliardi di euro e il nostro deficit (quantità di spese sulle entrate) anch'esso da cifre stellari, difficile centrare gli obiettivi del Pnnr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Giorgetti (Lega) lo sta già dicendo alla Meloni: potremmo andare tutti a casa.

Migranti: che fare?

Dovrei fare un fast checking (controllo delle notizie) più accurato, perché finora non ho trovato nulla. Ma pare che la giornalista Milena Gabanelli abbia avanzato una proposta sui migranti. E cioè fare dell'Italia (che è una penisola e conta più di ottomila comuni sul mare) un grande hub che li accolga tutti, senza vederli perdersi tra le onde, come ha lasciato fare il capo del governo Meloni. Occupare i nostri giovani senza lavoro, che saranno o sono già migranti essi stessi, come lo furono i nostri bisnonni, nell'attività di prima accoglienza, prime cure, istruzione primaria e secondaria, pagandoli come gli insegnanti. E poi lasciare che continuino la loro migrazione nei Paesi di propria scelta, visto che sembra appurato che in Italia non ci vogliano stare. Parrebbe sensato: una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso. Ma il buon senso, che non è il senso comune, in Italia latita, a tutti i livelli: governo, parlamento, magistratura, enti locali ...