martedì 17 maggio 2011

Salviamo il cibo

Il 3X2 che le aziende usano per smaltire le eccedenze è finito per finire in pattumiera anziché nel piatto. Mentre i Paesi in via di sviluppo, per carenze tecnologiche e infrastrutturali, non riescono nemmeno a raccogliere e distribuire ciò che coltivano. Due forme diverse di sprechi di cibo, l’Occidente (95-115 chili l’anno a testa nel solo Nord Europa) perché ne ha troppo e il Terzo Mondo perché troppo poco, che ammontano a quasi la stessa cifra in quantità (rispettivamente 750 e 630 milioni di tonnellate buttati) ma con le conseguenze molto diverse che ci si può immaginare. E’ quanto dice la Fao in un rapporto appena diffuso in occasione della fiera dell'imballaggio di Dusseldorf. In Italia è stato anche calcolato che ogni famiglia spende in media in un anno 515 euro per comprare alimenti che non mangerà. E’ questo il benessere che volevamo? E per l’Expo di Milano 2015, il cui tema è “nutrire il pianeta, energia per la vita”, il nuovo sindaco se ne occuperà?

lunedì 2 maggio 2011

I sindaci aprono i rubinetti

Proprio ieri mattina, mentre scrivevamo il post su bancolat e case dell’ acqua, veniva dato l’annuncio della prossima inaugurazione, sabato 14 maggio, della casa dell’acqua di Arese (Mi), veramente un po’ in ritardo, circa un anno, sulle aspettative dei cittadini, e dopo che l’ hanno già fatto nella vicina Rho. Soltanto operazioni d’immagine o sincera convinzione della bontà dell’acqua pubblica, in tutti i sensi? Perché resta da vedere come queste amministrazioni, di centrodestra, si regoleranno sul referendum da votare a giugno per abrogare una legge, quella che affida la gestione dell’acqua ai privati, approvata dallo stesso centrodestra.

Latte, un litro a 1 euro e acqua gratis


Particolari tipi di latte, come quello scremato e parzialmente scremato, si acquistano solo al supermercato. Ma per chi non ha particolari problemi, il latte oggi si può comprare anche direttamente dal contadino, saltando le varie fasi dell’intermediazione, per avere a casa una bottiglia di latte intero, di sicura provenienza italiana, appena munto, crudo, che ha bisogno solo della bollitura per poter essere consumato, e si conserva in frigorifero per 3 – 4 giorni. Questo latte da filiera corta, venduto direttamente dall’azienda agricola, costa in genere non più di 1 euro al litro, e riesce remunerare il lavoro dell’allevatore, che non ne deve sostenere i costi di commercializzazione. Inoltre, viene erogato da distributori automatici, prontamente ribattezzati “bancolat”, con l’ulteriore vantaggio, per il consumatore, di poter riutilizzare più volte lo stesso contenitore, magari di vetro e non di plastica, senza pagarlo e senza ingombrare ulteriormente la raccolta dei rifiuti. Stessa cosa si potrebbe fare per l’acqua, sostituendo quella in bottiglia, se i sindaci, come già fatto anche in alcune aree dell’ hinterland milanese, aprissero le case dell’acqua, che erogano gratis quella dell’acquedotto comunale, liscia e anche gasata. Ma, l’ancora chiuso “rubinetto del sindaco” ad Arese, a più di un anno dalla costruzione della struttura, è forse il sintomo di come molte amministrazioni aspettino l’esito del referendum sull’acqua pubblica (se verrà approvata la legge sulla sua privatizzazione, addio acqua del sindaco).