mercoledì 25 luglio 2018

Agroalimentare da record

E visto che sul mio blog siamo in tema di agricoltura, vi aggiorno sui dati dell'agroalimentare che macina record. L'export è cresciuto del +23% nel 2017 rispetto a 5 anni fa. I dati raccolti dal rapporto annuale Ismea, l'Istituto per i servizi all'agricoltura, confermano la crescita di un settore che occupa circa un milione e mezzo di persone.

giovedì 19 luglio 2018

Arance superfrutta


Le arance sarebbero un cibo nutraceutico. Avrebbero cioè la capacità di mantenere gli occhi più sani. Lo ha fatto sapere una ricerca dell’Università di Sidney che spiega: aiutano a ridurre il rischio di degenerazione maculare.

Fattoria sui tetti di Parigi


Macron ci copia l’Expo e annuncia l’apertura sui tetti di Parigi della più grande fattoria urbana del mondo: Mushroof che produrrà 50 tonnellate di frutta e verdura.

venerdì 13 luglio 2018

La crusca a difesa dell'italiano


L’italiano è una lingua bellissima, ricca di parole, sinonimi, contrari, verbi, avverbi e aggettivi. Basta guardare la sera prima di cena i programmi di giochi che si basano alla tv proprio sulla lingua per accorgersene. Perché allora usare tanti termini inglesi? Se lo chiede, sulle pagine de La Stampa, oggi l’Accademia della Crusca, per la quale anche apericena e kebbabaro andrebbero aboliti. Negli ultimi 12 mesi la pagina web dell’Accademia è stata visitata da 5 mln di utenti per un totale di 12 mln di visualizzazioni e 6.954 quesiti. Tra le definizioni  messe al bando anche “hotspot”, “stepchild adoption”, “smart city”, “road map”, “deadline” e “abstract”. Ma c’è anche, chi, tra i ristoranti di pesce vorrebbe cambiare la parola “cozze” (ma non sarà perché cozza è sinonimo di brutta?). Secondo la Crusca è impossibile perché nessun sinonimo è accettabile.

giovedì 12 luglio 2018


Alcuni ristoranti hanno deciso di ritirare gli smartphone ai clienti sostituendoli con dei libri. I più apprezzati sono quelli di Pablo Neruda, Charles Baudelaire, Eugenio Montale, Alda Merini ed Emily Dickinson. Insomma quasi un compendio, perché dopo ne ho letti molti di più, di quanto ho letto io all’epoca dei miei studi classici, tranne la Merini che fu consacrata post mortem. Lodevole iniziative dunque, quella di Rachelle Guenot, di Casa Coppelle, un ristorante di Roma, come scrive il Corriere della Sera. Ma io obietterei che sugli smartphone di oggi si trova di tutto, anche le poesie.

Pasta e riso freddi


Sì un piatto estivo che sa di nostalgia, come scrive Federico Francesco Ferrero, medico e nutrizionista, una vita dedicata al cibo, è la pasta fredda. Ma, a parte che esiste anche il riso freddo, entrambi hanno il loro bel perché. Intanto la pasta fredda si può cucinare in molti modi, con i condimenti già preparati, i condipasta, ma anche spendendo un po’ di tempo in cucina e spellando un peperone rosso tagliandolo poi a listarelle e condire le penne con questo e le olive nere denocciolate. Il riso freddo invece, a parte i preparati in vasetto che in effetti sono un po’ poveri, viene bene aggiungendoci formaggio tagliato a pezzetti, uova sode e tonno.   

Aceto aromatico


Esiste un sito, quello dell’aceto tradizionale Igp di Modena prodigo di ricette con questo prezioso ingrediente che non si limita a condire l’insalata. Si legge inoltre che questo aceto “vede oggi riconfermate le sue antiche attribuzioni terapeutiche grazie al gran numero di sali minerali e zuccheri contenuti che ne fanno un ottimo integratore alimentare. Presenta grandi proprietà corroboranti e, qualora miscelato con acqua, anche dissetanti. È un ottimo stimolante della digestione e spesso è usato come digestivo a fine pasto. Il vero suo trionfo però, nel ruolo di assoluto protagonista, è nell’uso in tavola e in cucina. L’unico vero precetto, salvo rare eccezioni, sarebbe quello di usarlo ‘crudo’, aggiungendolo all’ultimo momento per gustarne al meglio e non disperderne il grande patrimonio di profumi e sapori che offre.” Uno dei modi più diffusi di utilizzarlo è sulle fragole.

mercoledì 11 luglio 2018

Gli gnocchi di patate


Come si fanno gli gnocchi di patate? La risposta sembra semplice ma non tutti li fanno alla stessa maniera. Cominciamo con il dire che il sugo più buono con cui condirle, secondo me, resta il ragù. Poi ci sono coloro che preferiscono la salsa di pomodoro. Poi c’è da trovare le patate giuste che non devono essere bianche e farinose, ma gialle e pastose. Ma al supermercato non c’è che l’imbarazzo della scelta. Un chilo per 4-5 persone può andare bene. Prima di tutto si cuociono con la loro buccia nell’acqua bollente. Poi si scolano e si pelano. Un’operazione fondamentale per una buona riuscita è passarle ancora calde nello speciale schiacciapatate. Poi si mettono a fontana e ci si sguscia un rosso nuovo dentro. C’è chi l’uovo non ce lo mette e chi ci mette il latte. Sotto la fontana di patate, che andrà lavorata parecchio, ci deve sempre essere della farina di grano 00. Dopo aver ottenuto una palla liscia, la si lascia riposare per un po’. Poi, e questa è l’operazione più delicata, se ne dovranno estrarre delle listarelle da allungare con entrambe le mani. Quando questi coni allungati saranno pronti, se ne ricavano delle palline da passare sui rebbi di una forchetta infarinata per ottenere le classiche righe di questi gnocchi. Infine la cottura. Passarli in acqua bollente per il tempo necessario che tornino a galla e tirarli fuori dalla pentola con una schiumarola. Servire caldi con pomodoro o ragù e con formaggio grattugiato.    

Il futuro dell'agricoltura nell'idroponica


Ferrari Pharma di Giorgia Pontetti, in provincia di Rieti, e Palombarani, in collaborazione con Acquaguide a Camerano (Ancona),  hanno portato in Italia per prime la coltivazione di 150 specie di ortaggi, tra cui zucchine, pomodori, meloni, cocomeri e cetrioli, in particolari spugne che non abbisognano di pesticidi. In Italia il demanio detiene ancora 500mila ha di terreni incolti che si possono affittare tramite i crediti Ismea.

Ma la popolazione mondiale cresce a ritmi insostenibili e a breve sarà impossibile, anche mettendo a frutto l’intera terra disponibile, sfamarla tutta. Con questo nuovo metodo, la resa è doppia rispetto alla coltivazione sul terreno, senza emissioni di CO2 e senza bisogno della chimica. Finora in Europa si coltivavano così solo i fiori in Olanda.

Da 30 anni utilizzata, secondo una ricerca della rivista scientifica Pnas, in Usa, in Australia e nelle aree semidesertiche, per allevare pesci e crostacei, la sua conoscenza risale a 600 anni fa, ad opera degli Atzechi.

A Dubai negli Emirati Arabi, terra desertica per eccellenza, quest’anno si costruirà il più grande impianto idroponico del mondo con una quantità d’acqua che non si dovrà cambiare per un anno. Con consumi energetici molto bassi ed energie rinnovabili per una produzione continua tutto l’anno.

Il successo mondiale del gelato italiano


Un successo il gelato italiano al Fancy Food di New York che ha da poco chiuso i battenti. Moltissimi gli incontri di business soprattutto tra gli imprenditori del canale foodservice interessati ad ampliare la loro gamma al settore gelato e dei retailers interessati ad aprire gelaterie. Grande soddisfazione hanno manifestato anche le aziende coinvolte. Per il gelato artigianale: Carpigiani (macchine per la produzione del gelato), Ifi  (vetrine refrigerate), Babbi, Pregel e Mec3 (ingredienti per gelato), per il caffè: Hausbrandt (miscele selezionate), La Spaziale (macchine espresso) e Forno d’Asolo per la pasticceria e la croissanteria. Quindi un ottimo avvio per quello che sarà il Sigep di Rimini del 2019, dal 19 al 23 gennaio prossimi, per la 40° edizione.

I vantaggi di zucchero e frutta


Secondo il nutrizionista Giorgio Calabrese, e contrariamente a quanto scritto da Milena Gabanelli sul suo Data Room, lo zucchero non sarebbe nocivo. Una ricerca americana compiuta su 80mila donne assolve il “grande inquisito” dei tempi moderni dall’accusa di avere una relazione con diabete e infarti. A determinare queste malattie conterebbe di più l’eccesso di calorie. Un utile suggerimento sarebbe quello di consumare piuttosto che zucchero bianco, lo zucchero grezzo di canna meno raffinato e perciò più salutare. E di alimentazione parla anche il nutrizionista Nicola Sorrentino, su La Verità indica i vantaggi della frutta. Questa andrebbe consumata di vari colori e sempre con la buccia. La frutta - spiega - per la presenza di acidi organici svolge un’importante azione di equilibrio acido-basico. La buccia in molti casi non va scartata, in quanto contiene fibre importanti. E’ giusto consumarne tre porzioni al giorno, possibilmente di colori diversi per fornire una gamma più ampia di nutrienti”.


Sugo alle mazzancolle


Arriva il momento di andare al mare e molti si mettono a dieta per la prova costume. Peccato non sia più necessario. A parte la rivincita delle curvy (le rotondette), stare a dieta stretta farebbe male alla salute. Meglio attenersi al regime solito della dieta mediterranea: frutta e verdura, cereali, 2 uova e 2 porzioni di formaggio la settimana, 1 porzione di carne la settimana e abbondare piuttosto con il pesce, anche se si sa che nei fondali marini pesce grande mangia pesce piccolo e tutti mangiano plastica. Non va dimenticato nella dieta anche qualche piatto di pasta con un sugo semplice e il pane. E a proposito verdura, anche se il pomodoro è una frutta e non una verdura, ecco una ricetta semplice e salutare.

Mazzancolle al sugo:

Fate soffriggere in 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva cipolla e aglio tritati. Quando saranno imbionditi, versarvi una scatola di pomodori pelati. Fate cuocere qualche minuto e aggiungete le mazzancolle sgusciate. Servite caldo. E senza pasta.   

Farinetti e Fico


Sto leggendo il libro di Oscar Farinetti su Eataly New York, con la prefazione dei Bastianich, ristoratori madre e figlio emigrati in America, di Mario Batali e di un certo Aler Asper. Il libro, come recita la copertina, è narrazione e ricette del cibo, con tanto di denominazione di origine degli ingredienti che ce l’hanno. Tra come fare la pasta e il pane a casa, a come cucinare i nostri piatti più tipici con semplicità, ce n’è per tutti i gusti. Ma in questi giorni ho anche letto che i Pat (prodotti alimentari tipici) come si chiamano oggi le Dop e le Igp  non esisterebbero più, per un pasticcio, è proprio il caso di dirlo, legale a livello di Comunità Europea. Molto più protetti sarebbero invece per esempio i prodotti francesi (formaggi e vini soprattutto, con i quali ci misuriamo da sempre). Comunque tra parmigiano, grana e alcuni grandi vini come il Sassicaia, abbiamo di che investire in azioni e bond, oltre di che mangiare e bere più che bene. Le ricette raccontate da  Farinetti sono un inno alla nostra biodiversità attraverso quello che cucinavano le nostre nonne. Siamo sempre lì: non comperare nulla che loro non avrebbero comprato. E oggi tra sofisticazioni e prodotti che arrivano dalla Cina c’è di che stare attenti. Ma mi rimane oscuro perché Farinetti, dopo l’endorsment a favore di Renzi si sia schierato per Pizzarotti, il sindaco prima 5Stelle e poi autonomo di Parma, ossia per favorire l’Eataly di Bologna, chiamato prontamente Fico, Fabbrica italiana contadina.

martedì 10 luglio 2018

Torta di carciofi


Le torte di verdura, buone per  vegetariani, ma non per i vegani perché c’è la ricotta,  sono tante almeno quante sono le verdure. E consentono anche di recuperare del cibo avanzato che andrebbe buttato, contribuendo a ridurne lo spreco.

Per questa torta ci vogliono una tortiera imburrata di 24 cm di diametro, una confezione di pasta brisée o sfoglia, una confezione di carciofi surgelati, gli avanzi di due zucchine e un finocchio bolliti e 200 g di ricotta.

Le dosi sono per 4 persone.

Preparazione.

Scongelate e passate in una padella con olio e uno spicchio di aglio i carciofi. Aspettate che si raffreddino e aggiungetevi le altre verdure anch’esse ripassate nell’olio. Per ultimo incorporate la ricotta e il sale qb. Stendete la pasta e ponetela nella tortiera imburrata (o anche in una tortiera ricoperta di carta da forno leggermente inumidita) e infornate in forno già caldo ventilato a 150° per 45 minuti.

lunedì 9 luglio 2018

Gli integratori alimentari


Certamente avrete notato quanti tipi di integratori alimentari vengono pubblicizzati in tv. I consumatori sono circa 32 mln e alimentano un business di circa 3 mld che nell’ultimo anno è cresciuto del +6%. Lo scrive Libero oggi. Sono 90mila i tipi di integratori in commercio ma, aggiungo io, come da sempre ha messo in guardia l’immunologo, Sergio Garattini, non sono curativi.

Export dei nostri cibi


Dopo la crisi innescatasi nel 2008, riprendono quota le vendite all’estero dei nostri prodotti agroalimentari, frutta  e verdura in primis, ma anche formaggi e vino, tra cui si contano numerose Dop e Doc, Igt e Igp. Le Dop sono i prodotti di origine protetta, cioè coltivati e trasformati solo in un determinato luogo. Le Doc, altrettanto per i vini. Igt e Igp invece consentono che il prodotto sia coltivato in un posto ma trasformato altrove. Il made in Italy è molto apprezzato in Paesi come il Giappone, la Cina dove le imitazioni americane pare non abbiano molto successo, la Corea del Sud, oltre che gli Stati Uniti d’America, la Germania e il Commonwealth.  

Caffè al whiskey


Caffè Vergnano, che è stata fondata da una famiglia torinese nel 1882, come scrive oggi Corrirereconomia, ma anche la ultracentenaria triestina illy, che ha fondato un’Università per baristi, e si fa la pubblicità in televisione con Andrea Bocelli, e Borbone, che compare con le sue cialde in parecchi programmi tv, non temono l’annunciato, ma per ora non arrivato, sbarco di Starbuck’s in Italia e segnatamente a Milano, nell’ex palazzo delle Poste. Questo perché gli italiani sono affezionati ai propri bar e ai propri caffè. E dopo aver assaggiato le 50 e più varianti che offre la catena americana, ritorneranno a bere quello che hanno sempre bevuto e, anzi, le vendite nella grande distribuzione aumenteranno. Una ricetta non americana, anche se potrebbe comparire nella lunga lista del colosso statunitense, è composta da un terzo caffè, un terzo panna e un terzo Baileys, un liquore simile al whiskey.

venerdì 6 luglio 2018

La pasta italiana e la sua concorrenza


Aidepi, associazione dei pastai e dei dolciari italiani, e Italmopa, quella del mulini, hanno fatto oggi a Roma il punto sulla situazione del settore. Il mese di giugno, molto piovoso, hanno detto, non ha permesso una coltivazione pari alle attese e il settore potrebbe essere costretto a comprare parte della materia prima all’estero, con la concorrenza che ci fanno Turchia ed Egitto. La nostra pasta è comunque sempre la migliore e dalle farine che se ne ricavano escono prodotti ottimi amati in tutto il mondo, compresi quelli per gli intolleranti al glutine.

Il programma di governo


Oggi che abbiamo un governo verde blu, o giallo blu, sovranista o populista, come lo si vuol chiamare, cosa farà per l’agricoltura dove c’è la maggior parte di lavoratori stranieri pagati poco o nulla, senza contratti, ma con i voucher? Il neoministro Calenda sembra andarci cauto e non si sbilancia, ma il job’s act non piace ai “vecchi” sindacati e nemmeno alle nuove generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Considerato che anche noi col fascismo eravamo una (mini) potenza coloniale, ci tornano indietro coloro che avevamo messo ai margini della società civile. La fuga da centrifuga si fa centripeta e ci tornano tutti qui. Ma siccome oltre che della Lega questo è anche il governo dei 5Stelle (Di Maio), si sono dimenticati cosa significano le 5 Stelle? Acqua potabile per tutti, riciclo e riuso dei rifiuti, soprattutto la plastica che sta distruggendo i nostri mari e anche le spiagge, niente inceneritori, salario minimo garantito, telelavoro da casa. Quanta parte di questo programma sarà attuato se a comandare è Salvini? 

Plastica, quanto ci costi?


La riduzione dell’imballaggi di plastica va bene, perché inquinano. Ma industria e grande distribuzione lo stanno facendo forse a carico dei consumatori. Vi sarete certo accorti che i sacchetti di plastica biodegradabili che danno alla cassa ma anche quelli per metterci dentro frutta e verdura costano 0,001 cent, mentre prima erano gratis. Ma la trovata più clamorosa è l’acqua in bottiglia. Prima le bottiglie in commercio erano da un litro e mezzo, adesso da un litro e un quarto. Questo costringe gli acquirenti a calcolare, per le marche in promozione, l’effettivo prezzo al litro e quindi desumere se il prezzo di un litro e un quarto sia “ok, il prezzo è giusto”. Stesso discorso vale per i brand non in promozione. Il prezzo del litro e un quarto è inferiore a quello del litro e mezzo?

Arte invece di cibo


Mi trovo d’accordo con tale Fulvio Gianaria di Repubblica che non bisognerebbe parlare più di cibo, ma dedicarci di più all’arte che in Italia abbonda come da nessun altra parte al mondo. Il cibo oggetto da museo insomma ha un po’ stancato. Ma ci ero già arrivata prima io con il mio lungo post sulla storia dell’arte dal neolitico all’Ottocento.

Aloe vera e soia


Oggi facendo la spesa ho visto che non è quasi possibile trovare prodotti cosmetici senza l’aloe vera (ma è un qualche frutto tropicale?) e prodotti alimentari a base di soia. Penso al comboniano padre Zanotelli che voleva salvare i bambini affamati del Sudafrica e alla grande quantità di prodotti di ogni genere che noi oggi abbiamo a disposizione. Ma c’è giustizia in questo mondo?

Il Fairtrade si espande


Il commercio equo e solidale, è nato per aiutare i contadini del Sud del mondo con il sistema del microcredito alle donne che sapendo amministrare una famiglia si spera sappiano amministrare bene anche un’impresa, alla fine degli anni Novanta. Il marchio Fairtrade, viene venduto dapprima nelle Coop (150 referenze) e nei piccoli negozi di artigianato che si occupano della sua distribuzione: 11mila le tons di banane vendute nel 2016, 650 le tons di caffè tostato lavorato nel nostro territorio, 49 le torrefazioni che se ne sono occupate. Nello stesso anno +22% il consumo di caffè Faitrade, 2,5 mila i kg di zucchero, 88 mila le tons di the, 1,6 mln il numero di agricoltori occupati nel Fairtrade. 75 i Paesi tra Asia, Africa e America latina, 140 i Paesi che acquistano Fairtrade nel mondo.

Il vino si promuove si social


Ora, a quanto mi risulta, avendo fatto anche uno stage ad Affari Italiani che all’epoca era l’unico quotidiano solo online, e si occupava di economia, le questioni sono due, anzi tre e poi se ne è aggiunta nel tempo un quarta. In primis l’inflazione, l’aumento dei prezzi, che erode il potere d’acquisto dei cittadini; la deflazione ossia il suo contrario, ma anche questa non giova perché la merce viene in qualche modo “svenduta”; l’effetto traino costituito dall’implementazione delle infrastrutture e dalla costruzione di nuovi quartieri; e infine lo spread, il differenziale del tasso di sconto applicato alle banche tra l’Italia e la Germania. Ora che tutto questo si è avverato dobbiamo temere anche l’American First di Donald Trump, cioè la sua applicazione sui dazi all’importazione di acciaio e alluminio, ma si spera non ai nostri prodotti alimentari tipici, la cui imitazione in giro per il mondo ci penalizza già per 60 mld di euro di falsi. Il mondo del vino, la cui produzione in Italia non è seconda a nessuno, già se lo chiede e ha messo in piedi un nuovo modo di promuoversi sui social.

Nanni Moretti passa al "partito" di Fellini


Mi è davvero dispiaciuto sapere che Nanni Moretti, regista da sempre impegnato a sinistra (quando ancora c’erano le ideologie che adesso sono scomparse) abbia detto in questi giorni che l’epoca dei Girotondi, quella con Di Pietro e contro il Cavaliere, sia finita. Adesso, ha aggiunto, mi dedico al partito di Fellini. E come io dicessi, da sempre aspirante critica cinematografica, che non mi importa più un fico secco di seguire Goffredo Fofi.

Prodotti dell'orto


Era stata per prima la cittadina di Arese, alle porte di Milano ad attuare, con i soci della Banca del Tempo (un baratto di servizi), anche uno scambio di prodotti dell’orto con i Gas (Gruppi di acquisto solidale). Adesso dall’orto collettivo si passa al giardino condiviso, come scrive La Stampa, con un gruppo di volontari che alle porte di Alessandria propone visite guidate e aperitivi a base di erbe, piante e fiori del giardino, ma anche con le verdure dell’orto. Nel mio piccolo io ho un giardino sul balcone dove crescono anche i peperoni, oltre a salvia, rosmarino, menta e altre erbe e aromi.

L'arrivo di Starbuck's


Alla fine Starbuck’s, la catena americana di caffetterie che vanta milioni di gusti del caffè (dal marocchino al moccaccino ad un’ infinità di varianti), ce la farà e aprirà forse a Milano, nell’ex palazzo delle Poste. Il suo ideatore era venuto molto tempo fa proprio in Italia ad imparare come si fa il caffè e aveva avviato la sua attività negli Stati Uniti. Poi, in epoca di globalizzazione, si sa come finiscono certe cose. Il bar, che è un’invenzione italiana, ci viene scippata e scimmiottata e finirà (forse) a mettere radici anche da noi.  

martedì 3 luglio 2018

Gli spaghetti alla "bolognese"


Ma gli spaghetti alla bolognese esistono davvero? (E non sono la sola a chiedermelo). In realtà sarebbero spaghetti, spesso di grano tenero, con ragù come sugo che noi italiani non facciamo ma esistono nei menu di tanti Paesi esteri. Il massimo per lo straniero aspirazionale. E grazie a loro fa fortuna la ristorazione sotto gli Asinelli e la Garisenda. Altrettanto si potrebbe dire del carpaccio, carne cruda tagliata sottilissima e condita con olio, rucola e scaglie di grana o parmigiano. E delle penne panna e salmone, che nelle cucine dei grandi chef, votati all’innovazione a ogni costo, non ci sono più, ma nelle più modeste trattorie e nei ristoranti gestiti da cuochi “normali” sì. Io me ne sono cibata senza lamentarmi all’estero, anche se era chiaro che non era la pasta come la intendiamo noi, di semola di grano duro: gli spaghetti al pomodoro, la pasta corta alla Norma, i bucatini all’Amatriciana, gli spaghetti cacio e pepe, gli spaghettini alle vongole, le linguine al pesto e le lasagne o le tagliatelle (non spaghetti) alla bolognese, cioè appunto al ragù.   

Il vino si promuove sui social


Ora, a quanto mi risulta, avendo fatto anche uno stage ad Affari Italiani che all’epoca era l’unico quotidiano solo online, e si occupava di economia, le questioni sono due, anzi tre e poi se ne è aggiunta nel tempo un quarta. In primis l’inflazione, l’aumento dei prezzi, che erode il potere d’acquisto dei cittadini; la deflazione ossia il suo contrario, ma anche questa non giova perché la merce viene in qualche modo “svenduta”; l’effetto traino costituito dall’implementazione delle infrastrutture e dalla costruzione di nuovi quartieri; e infine lo spread, il differenziale del tasso di sconto applicato alle banche tra l’Italia e la Germania. Ora che tutto questo si è avverato dobbiamo temere anche l’American First di Donald Trump, cioè la  sua applicazione sui dazi all’importazione di acciaio e alluminio, ma si spera non ai nostri prodotti alimentari tipici, la cui imitazione in giro per il mondo ci penalizza già per 60 mld di euro di falsi. Il mondo del vino, la cui produzione in Italia non è seconda a nessuno, già se lo chiede e ha messo in piedi un nuovo modo di promuoversi sui social.

Il populismo e le 5Stelle


Oggi che abbiamo un governo verde blu, o giallo blu, sovranista o populista, come lo si vuol chiamare, cosa farà per l’agricoltura dove c’è la maggior parte di lavoratori stranieri pagati poco o nulla, senza contratti, ma con i voucher? Il neoministro Calenda sembra andarci cauto e non si sbilancia, ma il job’s act non piace ai “vecchi” sindacati e nemmeno alle nuove generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Considerato che anche noi col fascismo eravamo una (mini) potenza coloniale, ci tornano indietro coloro che avevamo messo ai margini della società civile. La fuga da centrifuga si fa centripeta e ci tornano tutti qui. Ma siccome oltre che della Lega questo è anche il governo dei 5Stelle (Di Maio), si sono dimenticati cosa significano le 5 Stelle? Acqua potabile per tutti, riciclo e riuso dei rifiuti, soprattutto la plastica che sta distruggendo i nostri mari e anche le spiagge, niente inceneritori, salario minimo garantito, telelavoro da casa. Quanta parte di questo programma sarà attuato se a comandare è Salvini?