- Con la peggiore crisi degli ultimi anni, quella che dura ormai dal lontano 2008, i consumi alimentari sarebbero calati al livello di 30 anni fa. Di questo si sta parlando oggi al Forum degli industriali di Cernobbio. E molte persone riscoprono il piacere, o la necessità, di preparare dolci, pane, conserve, marmellate in casa. Tanto con i nuovi device, tablet o smartphone che siano, rintracciare una ricetta con click è cosa da poco. Più difficile forse impegnarsi nella riuscita di un dolce alla perfezione che, cake design a parte, richiede sempre attenzione e precisione. Questo in foto è il risultato di una ricetta che Maria Stelvio nel 1927 nel suo ricettario "La cucina triestina" chiamava "Focaccia di prugne" e oggi più modernamente conosciamo come clafoutis: 120 g di burro, 120 g di zucchero, 1 uovo, 1 tuorlo, 70 g di farina, 70 g di fecola di patate, un bustina di vanillina e aggiungiamo noi, come fa Allan Bay, il critico gastronomico del Corriere della Sera, mezzo bicchiere di latte. Mescolare burro e zucchero, aggiungere le uova, la farina, la fecola, la vanillina e il latte. Disporre il composto su una teglia imburrata e infarinata e disporvi sopra le prugne spellate e tagliate a pezzetti. Venti minuti in forno a 150 gradi. Il risultato è una specie di crema cotta, morbida e dolce.
"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
sabato 18 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Data l'importanza dei latticini nella nostra dieta, e la varietà di cui in Italia ne disponiamo, oggi, che è la Giornata mondiale dell'Alimentazione, riceviamo da Assolatte e volentieri pubblichiamo. "I grassi come quelli contenuti nel burro, nei formaggi e nella carne non rappresentano importanti fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache. Lo testimoniano nuovi autorevoli studi e importanti meta-ricerche in campo nutrizionale che sostengono che non bisogna fissarsi sui singoli componenti ma considerare le abitudini alimentari nel loro complesso e l’intero stile di vita. Assolatte svela tre buoni motivi per cui i grassi sono stati riabilitati nella nostra dieta. I grassi insaturi non sono pericolosi per il cuore, saziano maggiormente e quindi riducono l'apporto di cui se ne ha bisogno per un pasto, facendo dimagrire a pari merito di una dieta basata su carboidrati e verdure. Sono appetitosi e derivano da una materia prima, il latte, che è il primo e più importante alimento della nostra vita.
sabato 4 ottobre 2014
Ad Arese i Sapori artigianali di Lombardia e Piemonte
Ad Arese (Mi), un giovane di
Assago (sempre in provincia di Milano, ma a Sud) ha appena inaugurato, in via
Gramsci 13, una bottega di Stagioni e Sapori biologica, con prodotti artigianali
delle campagne Piemontesi e Lombarde. Un piccolo scrigno di bontà, alcune
rigorosamente certificate, altre garantite come provenienti da animali allevati
al pascolo, dove trovare mele bianche e rosse a 1,20 euro al chilo, zucca e
verze (siamo in stagione), formaggelle di vacche alimentate a fieno, burro e
latte delle campagne di Como, salame, petto e speck d’oca affumicati e no,
salami al barolo o al tartufo, marmellate, yogurt, nocciole delle Langhe, pasta
secca e fresca, succhi di frutta da banco frigo, birra artigianale non filtrata
e non fermentata, vini del novarese come il Gavi rigorosamente senza solfiti (i
bianchi). L’assortimento, come si vede, non è né vasto né profondo, ma la
qualità esiste, il buon rapporto
qualità-prezzo pure, e vale la pena assaggiare. L’atmosfera è accogliente e
rilassante e, nonostante l’impressione di “vuoto” rispetto ad un comune
negozio, le cortesi spiegazioni del responsabile su tutto quanto ha messo in
vendita, debitamente segnalato con tanto di prezzi, su una grande lavagna nera
dietro il banco, rendono l’esperienza di acquisto interessante sotto tanti
aspetti. Si impara per esempio qual è il vino che può essere trattato senza
solfiti, si apprende dell’esperimento riuscito di una cantina di produrre un
vino spumante per molti versi creduto irrealizzabile, si scoprono i tanti
utilizzi del petto d’oca. Per Natale verranno confezionati cesti-regalo e si
pensa anche a bomboniere con questi alimenti al posto dei soliti confetti, e
buoni omaggio che si comperano per far un regalo. Se il vero problema
dell’agricoltura italiana non è quello di affermare a livello globale prodotti
sconosciuti come il tajarin e il bagoss, ma superare il delta dei costi per
arrivare a proporre ricavi più onesti senza perderci, questa piccola bottega ne
è un esempio. Un luogo dove toccare con mano il rapporto tra il prodotto finito
e la terra, per far avvicinare nuovi segmenti di consumatori al mondo del
biologico e della biodinamica. Speriamo
sopravviva in un contesto territoriale dove già un’altra proposta simile ha
dovuto chiudere i battenti dopo pochi anni di stentata sopravvivenza.
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