sabato 18 ottobre 2014

  • Con la peggiore crisi degli ultimi anni, quella che dura ormai dal lontano 2008, i consumi alimentari sarebbero calati al livello di 30 anni fa. Di questo si sta parlando oggi al Forum degli industriali di Cernobbio. E molte persone riscoprono il piacere, o la necessità, di preparare dolci, pane, conserve, marmellate in casa. Tanto con i nuovi device, tablet o smartphone che siano, rintracciare una ricetta con click è cosa da poco. Più difficile forse impegnarsi nella riuscita di un dolce alla perfezione che, cake design a parte, richiede sempre attenzione e precisione. Questo in foto è il risultato di una ricetta che Maria Stelvio nel 1927 nel suo ricettario "La cucina triestina" chiamava "Focaccia di prugne" e oggi più modernamente conosciamo come clafoutis: 120 g di burro, 120 g di zucchero, 1 uovo, 1 tuorlo, 70 g di farina, 70 g di fecola di patate, un bustina di vanillina e aggiungiamo noi, come fa Allan Bay, il critico gastronomico del Corriere della Sera, mezzo bicchiere di latte. Mescolare burro e zucchero, aggiungere le uova, la farina, la fecola, la vanillina e il latte. Disporre il composto su una teglia imburrata e infarinata e disporvi sopra le prugne spellate e tagliate a pezzetti. Venti minuti in forno a 150 gradi. Il risultato è una specie di crema cotta, morbida e dolce.

  

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