mercoledì 30 novembre 2022

Cresce il consumo di surgelati

Negli ultimi tre anni, secondo dati raccolti dalla newsletter del Corriere della Sera, i prodotti surgelati finiti nei piatti di pranzi, cene e merende degli italiani sono aumentati del dieci per cento. Solo nell’ultimo anno in Italia sono state consumate 950mila tonnellate di cibi surgelati, che equivalgono a 16 chili pro capite. Numeri che si possono spiegare in modo diverso: da un lato la pandemia, che ha portato le persone a volere sempre a disposizione dei prodotti che non andassero a male, pur riducendo la frequenza delle spese. Dall’altro la comodità di poter servire un pasto senza doversi preoccupare dei tempi di cottura, dell’acquisto dei singoli ingredienti, della preparazione. Ma, come spiega il report ambientale sul settore degli alimenti surgelati realizzato da Iias – Istituto Italiano Alimenti Surgelati insieme a Perfect Food, oggi dss+, prepararsi un piatto surgelato è anche una scelta anti spreco. In parallelo alla crescita dei consumi è diminuito l’uso di energia del comparto: negli ultimi tre anni si è ridotto del due per cento, pari a 19mila megawattora, che corrispondono al consumo di 8mila e 500 famiglie composte da una o due persone. Nello stesso periodo sono scese anche le emissioni di CO2 del settore, tagliate del dieci per cento. Una cifra che corrisponde a 31mila e 400 tonnellate di gas in meno, come 350mila auto che percorrono la tratta Roma Milano. Ma a ridursi è stato anche il consumo d’acqua: meno quattro per cento in tre anni, ovvero 284mila metri cubi. Come tre milioni di docce da cinque minuti l’una.

Umaro Foods, pancetta senza carne

Due ragazze e due ragazzi statunitensi, hanno fondato una startup,la “Umaro Foods”, inventando una pancetta dove c’è tutto tranne che il maiale. Anzi, di carne proprio non ce n’è: è una pancetta no-meat (senza carne). La notizia compare sulla newsletter settimanale del Corriere della Sera. Non c’è traccia di grassi e proteine animali. E cosa troviamo al posto del maiale? Un particolare tipo di alga rossa. Potrà sembrare soltanto una notizia curiosa, ma in realtà, soltanto negli States il mercato del bacon rappresenta un giro d’affari da 3,6 miliardi di dollari (previsioni a consuntivo 2022) e qualcosa sta già cambiando nelle abitudini dei consumatori se è vero che si prevede un calo dell’1.1 per cento nei consumi di pancetta quest’anno. Anche se questi ultimi restano alti grazie al traino delle colazioni fuori casa offerta dai big delle catene di fast food: Burger King, Carl’s Jr. e McDonald’s. Già a fine agosto le statistiche sull’avanzata del mercato del bacon vegano negli Stati Uniti davano numeri da capogiro: e adesso il centro studi di Future Market Insights prevede che le vendite della pancetta senza carne potrebbero rappresentare in futuro un mercato da 2,5 miliardi di dollari.

Con il superecobonus, boom del fotovoltaico

Dalle villette ai condomini si moltiplicano, con il supercobonus, cioè la possibilità di cedere il credito di imposta alla banca, i moduli in grado di trattenere la luce solare e trasformarla in energia. Come spiega la newsletter settimanale del Corriere della Sera, la conferma del boom del fotovoltaico arriva dai numeri delle installazioni. Si pensi solo che in Italia a fine 2021 è stato superato il milione di impianti e nei primi sei mesi del 2022 ne sono stati installati quasi 72mila, un aumento del 149% rispetto al primo semestre del 2021. Un boom trainato dai lavori di piccola taglia (meno di 20 kilowatt) favoriti da Superbonus e dalla corsa all’autoconsumo per far fronte alle bollette alle stelle. Niente di tutto questo sarebbe però possibile senza la filiera italiana del fotovoltaico, che sta vivendo una vera e propria rivoluzione. Parliamo di un settore chiamato a una corsa contro il tempo: secondo le analisi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), il fotovoltaico sarà una delle colonne del sistema elettrico nazionale nell’ottica della decarbonizzazione, al punto che si prevede un target di 52 gigawatt di capacità fotovoltaica entro il 2030. Per centrare l’obiettivo servono quindi attori diversi: si va dalle imprese che producono le componenti, agli assemblatori, fino agli operai specializzati e tecnici per l’installazione sul campo. Serve una filiera matura che nel nostro Paese ancora manca.

martedì 29 novembre 2022

Successo per la Colletta Alimentare del 26 novembre

Ancora il Club Papillon, una rassegna stampa de vari giornali in edicola dedicata alle notizie sul cibo, mi informa che ci sono stati numeri da record per la Colletta Alimentare del 26 novembre scorso: 6.700 tonnellate di cibo raccolto in 11mila supermercati italiani, con 140mila volontari impegnati e milioni di persone che hanno donato qualcosa da mangiare alle persone in difficoltà.

Latte, quanto mi costi...

Sempre dal Club Papillon, m anche dalla mia esperienza di consumatrice, apprendo che nei supermercati non si trova più il latte. Il motivo è economico: il prodotto non manca, ma alle insegne della Gdo (supermercati) costa di più acquistarlo e per questo gli scaffali restano vuoti.

La Cina alleverà un milione di maiali l'anno (e i virus?)

Leggo sulla newsletter del Club Papillon che apre in Cina un complesso di 26 piani per allevare e macellare più di un milione di maiali l’anno. Una bomba biologica e sanitaria da cui, secondo gli scienziati mondiali, "Arriverà la nuova peste”. Se è vero, come è vero, secondo l’autore di Spillover, che i virus come il Covid derivano dalla contiguità delle specie animali con l’uomo. Specie che secondo la newsletter del Corriere della Sera sarebbero in serio pericolo con la perdita del 70% della loro biodiversità (dati WWF).

venerdì 25 novembre 2022

Carne sintetica e soia non ogm

Vegani e vegetariani siate avvertiti: entro i prossimi tre anni potrebbe arrivare anche in Europa la carne sintetica già commercializzata negli Usa. Ma è polemica. L’ho letto sulla newsletter del Club Papillon ma mi pare di avervene già parlato in uno dei miei post più vecchi. E la soia non ogm (organismo geneticamente modificato) sbarca in Europa e in Italia per sopperire alla mancanza di olio di girasole dovuta alle sanzioni inflitte alla Russia che ha sferrato guerra all’Ucraina. Che, tra l’altro, olio di girasole o no, si sta difendendo benissimo. Infine altra notizia della newsletter: chi ha paura del lupo cattivo? Un esemplare si aggira davanti a casa e così il coltivatore si sente più sicuro perché tiene lontani daini e cinghiali possibili predatori del raccolto o portatori di influenze.

Ristoranti: prenotazioni con caparra

Leggo su Italia a Tavola e Libero che i ristoratori, che fanno pochi affari in tempi di magra e di pandemia, si dicono pronti a chiedere la caparra. Questo succede già a Roma, caput mundi, e a Milano; ma nel capoluogo meneghino solo per le tavolate. In pratica, all’atto della prenotazione si pretenderebbe che il cliente paghi una parte di ciò che spenderà per intero. Ristoratori sul piede di guerra anche su un altro fronte: chiedono 10 euro per il taglio della torta. Immancabili le proteste dei commensali e dei social.

giovedì 24 novembre 2022

Per esportare il made in Italy agrifood bisogna anche averlo

Fa piacere ritrovare le inchieste di Milena Gabanelli, che una volta conduceva la fortunata trasmissione televisiva Report e che adesso scrive sul Corriere della Sera insieme a Michelangelo Borrillo. “C’è bisogno che l’Italia esporti all’estero e per farlo bisogna difendere la qualità dei prodotti italiani dagli altri che cercano di copiarci in malo modo”. Con queste parole il ministro Francesco Lollobrigida ha spiegato il motivo per cui il suo dicastero si chiama «dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale». I prodotti da esportare però bisogna anche averli, osserva acutamente la Gabanelli cui non è sfuggita la brutta situazione in cui versa oggi l’agricoltura italiana. E continua: “I numeri di alcuni dei principali prodotti del made in Italy – grano, pomodori e olio – dicono il contrario: tutti con il segno meno. Dai dati Istat elaborati dai Consorzi agrari d’Italia, nel 2022, nonostante l’incremento di circa 10 mila ettari coltivati, la produzione di grano duro è diminuita, rispetto all’anno scorso, del 7,4% e quella del grano tenero del 9%. Anche per il pomodoro da industria la Coldiretti stima una produzione di pelati, passate, polpa e concentrato scesa dell’11% rispetto al 2021. E per la campagna olearia, Unaprol stima un calo del 30%. Pure la vendemmia ha avuto un calo di produzione del 10%. Complessivamente le imprese agricole hanno perso 6 miliardi di euro. (Come avevo già scritto io in un precedente post). A causa soprattutto del cambiamento climatico e della siccità, del caro energia e conseguente aumento dei costi dei concimi. Un problema mondiale, quello della carenza di acqua, che per l’Italia ha, però, un peso specifico molto elevato. Nel modello agricolo made in Italy, secondo il Centro studi Divulga, il 42% della produzione ha bisogno di irrigazione perché l’acqua piovana non basta. Un dato che colloca l’Italia nelle prime posizioni in Europa, preceduta solo da Grecia (54%) e Malta (47%).

Venerdì senza carne a favore del risparmio energetico

Tanto tempo fa il venerdì non si mangiava carne. Era il giorno della passione di Cristo sul Golgota e si osservava questo precetto in onore del suo sacrificio. Una regola che adesso servirebbe a migliorare il clima eliminando 46 mln di porzioni di carne all’anno e 55 mila tonnellate di CO2 annualmente. La richiesta viene avanzata dall’Università di Cambridge alla Chiesa Cattolica e il risparmio energetico riguarderebbe l’intera popolazione inglese.

Il vino nella plastica?

I più anziani tra voi ricorderanno certamente il latte nella plastica, un triangolo bianco con le indicazioni verdi sulla sua data di scadenza. Ora un’ipotesi al vaglio per sopperire all’aumento dei costi del vetro e dei tappi di vero sughero, come scrive il Club Papillon, una rassegna stampa che trae gli articoli da vari giornali, è quella di sperimentare il vino nella plastica. Ma i risultati stentano ad arrivare. Un azzardo troppo rischioso, secondo la maggioranza degli operatori.

Tagliare l'Iva su pane e latte o la flat tax?

Tra le misure ventilate in questi giorni e già prontamente ritirate, la cancellazione dell’Iva sui beni di prima necessità come pasta, pane e latte. Già, perché sostenere con qualche, a dire il vero, molto piccola agevolazione, le famiglie meno abbienti? Meglio anche ritirare subito il cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto percepito nominalmente dal lavoratore dipendente, e quanto realmente gli entra nelle tasche. La differenza va tutta a favore dello Stato. Meglio ridurre la flat tax, tassa piatta dei lavoratori autonomi, che così possono guadagnare di più e pagare di meno.

martedì 22 novembre 2022

La sovranità alimentare che in Italia non c'è più

Il nuovo ministero dell’agricoltura si chiama anche della sovranità alimentare. Come quello dell’industria anche del made in Italy. Ma siamo sicuri che sappiano di cosa si occupano? L’agrifood made in Italy è rimasto senza acqua, causa una siccità quasi senza precedenti. Le aziende agricole che hanno bisogno di acqua (acqua e sole, di cosa sennò si nutre un seme?) hanno già perso 6 miliardi di euro per la sua mancanza. Come scrive la newsletter del Club Papillon, si rendono urgenti nuovi invasi. E non soltanto per le risaie del vercellese. Cosa intende fare il nuovo governo del Signor Presidente Giorgia Meloni, un nome, una “garanzia”?

Torna a Piacenza il mercato dei vignaioli indipendenti

“Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio, altrimenti il panno nuovo che è stato aggiunto rompe quello vecchio e lo strappo diventa peggiore. Similmente nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, ma vino nuovo in otri nuovi, altrimenti il vino fa scoppiare gli otri e così si perdono e vino e otri”. Il Vangelo secondo Marco, 3,6. Il vignaiolo indipendente, unito in Federazione (FIVI) dal 2008, attualmente 1.400 vitivini-cultori associati da tutte le regioni d’Italia, per circa 13mila ettari vitati in produzione, lo sa bene. E intende farsi conoscere al grande pubblico e promuovere la sua figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche, intesi come tramite per attuare il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finale. Un’iniziativa promossa da Giampietro Comolli, ma che sarebbe piaciuta anche a Gino Veronelli, il 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza presso i grandi spazi di Expo Fiere a 1 km dal casello autostradale Piacenza Sud. Un evento sempre in crescita di pubblico ed estremamente attuale. Assaggiare, comperare direttamente dal produttore come se si fosse in cantina. Presenti 850 cantine (nel 2021 erano 670) da tutte le regioni italiane con la previsione, tempo permettendo, di sfiorare i 24.000 ingressi e oltre 2.500 carrelli di spesa reale, non virtuale. Prevendite www.mercatodeivini.it.

lunedì 21 novembre 2022

Mondiali di calcio in Qatar insanguinati

Ora che alla Cop 27 di Bali non si sia trovato il modo di decidere una linea comune su come ridurre l'inquinamento da carbone e viaggiare verso un nuovo mondo in cui la corrente elettrica non sia dipendente dal petrolio e quest'ultimo dal carbone, non stupisce. Troppo grossi gli interessi in ballo e non sarà certo l'impegno di un governo come quello che abbiamo adesso a far cambiare le cose. Ma la cosa che spiace di più è che i mondiali di calcio si giochino in Qatar, un emirato arabo costruito a suon di soldoni dai più ricchi del mondo, anche con tecnologia italiana, calpestando i diritti dei più poveri che vi sono letteralmente e non figuratamente, morti dalla fatica di tirar su degli stadi avveniristici. Mi consolo pensando che non non siamo della partita.

venerdì 18 novembre 2022

Il ruolo del genere sessuale in medicina

Mai come durante l’attuale pandemia da virus abbiamo ascoltato e visto in tv immunologi ed epidemiologi che ci hanno raccontato il loro punto di vista su come quanto e dove vaccinarci.Tutto giusto, per carità, se ci siamo salvati in tanti da quella che all’inizio sembrava una morte certa per chi non aveva guanti, disinfettanti, mascherine e respiratori a disposizione, è anche merito delle loro indicazioni. Ma in questa congerie di direttive a me ha colpito soprattutto l’intervento di un’immunologa, Antonella Viola, il cui video gira in rete, professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, dove insegna anche al general course “Generi, saperi e giustizia sociale”. Direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica (IRP-Città della Speranza), parte del comitato scientifico della Fondazione ONDA (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) e del consiglio direttivo del Centro Elena Cornaro per gli studi di genere dell’Università di Padova. Con Feltrinelli ha pubblicato anche Danzare nella tempesta (2020). Ma il suo libro che più mi ha interessato è Il sesso è (quasi) tutto. No, non è pruderie di bassa lega, come potreste pensare, ma un discorso molto serio su come le donne vengano curate diversamente e per patologie diverse dagli uomini e come medicinali che funzionano negli uomini possano venire detoxificati diversamente nelle donne, e quindi siano più pericolosi per queste ultime. “Viviamo in un mondo di maschi e di femmine (l’altra metà del cielo). Difficile immaginare qualcosa di più naturale. Ma sappiamo davvero in cosa sono diversi? Cos’è il sesso in biologia? E il genere? Come funziona l’orientamento sessuale? Il mondo è davvero binario?” Si chiede Viola. “La visione che lo separa sulla base dei due sessi è semplice e ovvia quanto l’idea che fosse il Sole a girare intorno a noi, prima della rivoluzione copernicana. Maschio e femmina sono distinti nella sostanza e nei ruoli. Eppure, questa visione non corrisponde alla realtà.” continua. “Per un tempo troppo lungo abbiamo trovato differenze dove non ce ne sono e le abbiamo trasformate in dogmi. Abbiamo invece ignorato le differenze davvero importanti. La nostra cultura ha strumentalizzato le differenze legate a sesso e genere e le ha esasperate. Al contrario, la scienza le ha ignorate troppo a lungo. Il corpo femminile è stato poco studiato, poco considerato e, di conseguenza, curato male. Per secoli la medicina è stata una medicina dei maschi bianchi per i maschi bianchi. Continuare a ignorare questo gravissimo squilibrio significa ridurre la nostra capacità di curare. Perché, per esempio, siamo più abili a trattare le malattie cardiovascolari negli uomini e la depressione nelle donne? In biologia il sesso è nato come opportunità di adattamento a un ambiente che cambia in fretta. Oggi è diventato la nostra gabbia, perché viviamo in un mondo rigidamente binario. Senza vedere le differenze che contano. Perché esiste il sesso? Che differenza c’è fra sesso e genere? Maschi e femmine sono diversi? E in cosa? Li stiamo curando nel modo giusto?Una rivoluzione nella scienza, nelle nostre abitudini e nelle parole che usiamo è urgente. Può cominciare con la medicina di genere. Antonella Viola ci guida alla scoperta di una medicina giusta, finalmente attenta alle differenze fisiologiche legate al sesso ma anche alle conseguenze che le disparità di genere esercitano sulla salute. “Fare la rivoluzione,” scrive Viola, “significa avere occhi nuovi per guardare noi stessi e il resto del mondo. Occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano. E per dare loro valore.” Per esempio, se chiediamo a qualcuno in che cosa sono più diversi gli uomini dalle donne quasi tutti risponderete: il cervello. Le donne pensano diversamente dagli uomini, hanno una sensibilità diversa, desiderano altre cose. Invece non è così. Per troppo tempo ci siamo adagiati su stereotipi di questo genere e abbiamo sottovalutato il fatto che le donne hanno bisogno di fare attività fisica, magari un po’ meno pesante, ma come gli uomini (mens sana in corpore sano). Che non sono soggette a depressione più degli uomini (se seguite le vicende dei più grandi musicisti del secolo passato imparerete che erano quasi tutti soggetti a depressione, soprattutto quelli che avevano partecipato alla grande guerra). Non solo gli uomini sono soggetti maggiormente a malattie cardiovascolari, queste colpiscono anche le donne. Alla luce di tutte queste considerazioni della professoressa Viola, mi chiedo perché per tanto tempo non si siano fatti degli studi seri su come per le varie medicine, soprattutto quelle per le malattie mentali, i due generi abbiano modi diversi di detossinarle e renderle innocue, salvaguardando solo ciò che veramente cura.

giovedì 17 novembre 2022

Ricetta degli gnocchi alle prugne

Ecco un'altra ricetta stile comfort food, questa volta con la frutta autunno invernale come le prugne. Fate una fontana di 400 g di farina 00 su una spianata leggermente infarinata. Alla sommità della fontana praticate un buco in cui introdurrete due uova intere, un pizzico di sale, un pizzico di zucchero e una bustina di lievito. Impastate a mano fino ad ottenere un panetto tondo che coprirete con un tovagliolo e farete lievitare per 2 ore a temperatura ambiente. Sempre sulla spianata leggermente infarinata stendete la pasta con un mattarello infarinato anch'esso. Infine riducete la pasta ad un cilindro che taglierete in tanti gnocchetti all'interno dei quali introdurrete un pezzetto di prugna secca. Chiudete gli gnocchi così preparati e cuoceteli in acqua bollente salate finché non risalgono da soli in superificie. Condite con burro fuso e pangrattato e consumate caldi.

Il nuovo ministro della salute e il declassamento del virus

Mentre io me ne sto a casa ad aspettare i 14 giorni canonici necessari fino a ieri a fare il secondo tampone anigenico o molecolare per essere giudicata negativa al virus, apprendo stamattina alla radio che il nuovo ministro della salute, Orazio Schillaci, romano, 53 anni, medico alla Sapienza di Roma,lo ha declassato a semplice influenza. Per cui si sta a casa 4 - 5 giorni e poi via, verso nuove e spericolate avventure. Voglio sperare che sia una notizia non meglio controllata e che sia stata fatta girare sui giornali come scoop non meglio definito, perché altrimenti sarebbe davvero grave. Intanto il signor presidente del consiglio Giorgia Meloni ha già avuto modo di dire cosa è la salute senza libertà. Libertà di attaccarsi l'un l'altro il Covid? Io direi piuttosto cosa è la libertà senza salute. Ma poi, siamo seri, proprio lei, che ha tra le sue fila un fascista come Ignazio La Russa, parla di liberta?

mercoledì 16 novembre 2022

Le elezioni in Italia e gli ecobonus

Le ultime elezioni in Italia ce lo hanno insegnato. I democratici vincono solo alla condizione di disfarsi in tanti piccoli partiti. Altrimenti si ribeccano Berlusconi. E in questo caso non parliamo più di caso. La Meloni non è un incidente della storia, ma una fascista che si nutre del sostegno di Salvini e Berlusconi. Altrimenti nemmeno lei ce l'avrebbe fatta. Altro argomento che dovrebbe sollecitare la curiosità di questi tempi difficili, è la parola sostenibilità. Adesso che non abbiamo più né elettricità, né gas, né derrate alimentari a buon mercato, tutti si affannano a parlare di sostenibilità sociale di impresa. Sostenibilità nei confronti degli stakeholder (gli azionisti che puntano soprattutto agli utili), degli shareholder (le imprese con finalità sociali) e solo infine dei consumatori. Peccato che questi ultimi non abbiano più il becco di un quattrino e debbano fare la spesa dove costa meno. Ossia rivolgersi ai discount. Oppure alle superofferte delle grandi superfici di vendita al dettaglio. E poi i soldi che noi comuni cittadini devolviamo in beneficenza si sa dove vanno a finire?La sostenibilità che dovrebbe guidare le scelte azionarie di un’ azienda a che cosa dunque si riduce? Facciamo un esempio. Gli eco bonus. Che sarebbero un modo, da parte dello Stato, di finanziare la transizione ecologica secondo il Piano nazionale di resistenza e resilienza (Pnnr). Che, per l’agricoltura, si assomma ai piani della Pac, Politica agricola comunitaria. Ora questi si sono tradotti nelle contestatissime pale eoliche: energia sfruttando il vento, ma deturpando il paesaggio; oppure nei pannelli solari, energia che nel nostro Paese abbiamo in abbondanza, soprattutto al Sud. La loro installazione è stata però subordinata al rifacimento delle facciate degli edifici. Operazione “venduta” a costo zero per i condomìni e le villette, con il credito di imposta del 110% del superecobonus, ma che ricade comunque sulla fiscalità generale. Perché se è vero che abbellire le case le rende energeticamente più attraenti e le fanno salire di grado nella scala della propria “vendibilità”, è anche vero che se la casa “tira”, l’intera economia si riprende, e questo non può avvenire senza oneri generali. Che poi sono gli oneri fiscali. Cioè le tasse. E a pagare è sempre Pantalone.

Ricetta degli gnocchi di semolino

Ed ecco un'altra ricettina semplice tipo comfort food in queste giornate fredde e grigie. Per le dosi vi rimando a quelle di Allan Bay che troverete in rete sotto la dicitura Ricette dal mondo. Comunque il semolino da impastare con il burro, il sale e la noce moscata va mescolato molto bene, al limite anche frullato finché non diventi spumoso. A parte, in una pentola capiente a seconda di quanti sono i commensali, fate bollire del brodo di dado o quello che si trova al super già pronto liquido. Quando bolle raccogliete dall'impasto un cucchiaino e gettatelo nella pentola. Fate così per ogni gnocchetto e aspettate che vengano a galla ingranditi.A questo punto saranno pronti e, se non avete sbagliato qualcosa saranno morbidi fuori e un pò più consistenti dentro. Ma ottimi al palato.

martedì 15 novembre 2022

L' economia agricola intelligente

Un modo intelligente di rendere l’economia agricola intelligente (digitale), circolare, ecosostenibile e responsabile non solo verso gli stakeholder (azionisti che pretendono gli utili) ma anche gli shareholder (chi contribuisce a renderla tale), che nelle aziende con oltre i 30 ettari conviene, è quello di farla diventare veramente verde, cioè biologica. Esempi di questa sua conversione in Italia già esistono. Ma non sono sufficienti. Dovremmo giungere alla conversione dei suoi sottoprodotti, una forma di sviluppo industriale ecosostenibile in accordo con i programmi di Kyoto (Giappone).Dal momento che siamo all’avanguardia nella raccolta differenziata dei rifiuti, soprattutto della carta. Ma se ne fanno biomasse anche dal digestato dei sottoprodotti delle vigne, del caseario, di pomodori e delle mele. Nell’ormai lontano 2010 una sola azienda ha lavorato su una dozzina di commesse di questo tipo e avviato otto centrali a biomasse. Ad oggi il suo portafoglio conta su 25 progetti. I sussidi agricoli della Ue, ovvero la Pac (Politica agricola comunitaria), si assommano adesso al Recovery Found e al Pnnr: tutti provvedimenti presi a livello europeo per contrastare il deperimento delle sue economia anche causa Covid: una pioggia di danari pronta ad arrivare in Italia per finanziare progetti di sostenibilità. Ecologica, biologica,vaccinale, perl’istruzione, la mobilità, la nuova edilizia, le famiglie con figli a carico, i migranti. Ma se adesso a parlare a Bruxelles a Ursula Von Der Layen e in Belgio con Metzola ci va una donna che ha vinto urlando “sono una donna, sono una mamma, sono italiana” nel Regno di re Filippo I ma dove comandava prima un tale che si chiamava Francisco Franco, qualche preoccupazione dovrebbe sorgere. E infatti adesso Olanda e Belgio vorrebbero imporci la loro etichetta Nutriscore sui prodotti alimentari, un sistema a semaforo in cui stiano scritti, oltre alla naturale data di scadenza, i contenuti di grassi, zuccheri, lattosio, calorie, sale.Con la conseguenza che le nostre specialità alimentari ne vengono penalizzate. Perché noi scriviamo Dop (denominazione di origine protetta, doc denominazione di origine controllata, docg, denominazione di origine controllata e garantita, igp, indicazione geografica protetta, stg, specialità tradizionale garantita). Tutte diciture volte a stabilire un forte legame tra il prodotto e la sua terra di origine, città, provincia o regione che sia. Intanto nel Nordeuropa, la Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ha prodotto danni per le nostre esportazioni ma anche per la filiera dell’approvvigionamento alimentare in quel Paese, dove gli scaffali dei supermercati cominciano ad essere quasi vuoti. Ma qui bisogna dare atto a Re Carlo III di aver saputo sviluppare, a partire dalla cura del giardino dl Buckingam Palace, un’economia agricola verde, fatti di orti, anche urbani, e appezzamenti di terreno biologici. Ma, uscendo dall’Europa, si è sottratto al vincolo che lega i Paesi Nato alla difesa comune. E con l’incombere di Putin alle nostre frontiere, non sembra proprio una buona idea.

lunedì 14 novembre 2022

Ricetta della cheescake

E adesso un po' di riposo dalle tracce sui "massimi sistemi" con una ricettina semplice, semplice, che non vi farà sprecare né gas, che adesso costa caro, né elettricità, cara anch'essa: una cheescake (torta di formaggio) ai lamponi. Mescolate in una ciotola capiente 100 g di farina tipo 1 e 50 tipo 0. Aggiungetevi un pizzico di sale, 1 uovo intero e 50 g di zucchero.In un bricco a parte sciogliete un cubetto di lievito di birra in un 1 bicchiere di acqua calda.Un cucchiaio di olio lo potete aggiungere sia nell'acqua sia se preferite nell'impasto. Montate l'impasto fino ad ottenerne una spuma soffice. A questo punto incorporatevi 4 vasetti di yogurt bianco intero.In una tortiera tonda sbriciolate fino a ricoprirne la base dei biscotti tipo Digestive (marchio registrato). Su questo fondo adagiatevi l'impasto e cuocete a forno statico preriscaldato a 150°C per 1/4 d'ora.Tolta la torta dal forno versatevi sopra una o due vaschette di lamponi sciacquati brevemente in acqua e conditi con limone e zucchero. Consumate a temperatura ambiente.

Lo zar di tutte le Russie e il predominio nell’economia mondiale della Cina

Caso non è nemmeno la guerra che lo zarista Putin ha sferrato contro un suo ex Paese satellite, l’Ucraina, per annettervi le parti più importanti, quelle con le centrali atomiche, secondo la sua mentalità ormai fuori controllo. Pensavamo di aver visto tutto con la Polonia, la Repubblica Ceca, la Repubblica Slovacca, la Slovenia, la Moldova, la Romania, la Bulgaria, la Cecenia e la Georgia, l’Iran e l’Iraq, il Cairo, la Siria. Ma non è così. L’ordine mondiale, con la globalizzazione, comprende oggi anche la Cina. E il Brasile, anzi i Paesi del Brics, Brasile, India, Cina e Sudamerica sono loro a dettare legge sulle mode, sui gusti gastronomici, sull’arredamento, su ogni particolare aspetto che investe la nostra vita quotidiana. Così siamo passati dallo slogan degli anni Settanta, la Cina è vicina, al suo vero dettar legge in Occidente. Cosa è che ci siamo persi nel frattempo? Secondo me un sacco di cose non proprio secondarie, come l’avvento dei fast food (con il suo rilascio incontrollato di metano dei bovini da carne nell’aria), il crollo tra Russia e Cina di un sacco di staterelli stranieri, che una volta erano il regno dello scià Rezha Palevi, il sovrappopolamento dell’India, il non esserci curati troppo della sopravvivenza del Myanmar, dove regnava una donna, e così via. Le spese le fanno soprattutto le donne. In Oriente e anche qui da noi. E pazienza se il gas, che adesso costa troppo, ce lo dà l’Algeria, saltando Libia, Tunisia e Marocco dove sbarcano i migranti, gli ultimi della terra per condizioni di vita e di lavoro. Non c’era qualcuno che aveva detto “Suonala ancora Sam”? O anche “Indovina chi viene a cena?”. Adesso al numero 1 di Downing Street siede a cena un multimiliardario della ex colonia britannica India.

Il ruolo del caso nelle scoperte scientifiche

Le grandi scoperte, della fisica come della chimica, per le quali fino al nostro Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica lo scorso anno, il primo post pandemia da coronavirus, hanno un che di casuale che andrebbe meglio indagato.Intanto è la prima volta che un premiato si presenta da solo, senza l’accompagnamento di una donna che da quando Nobel è Nobel una sola donna ha rifiutato di condividerlo con un uomo, la chimica Barbara McClintock per le sue ricerche sulla citogenetica. Anche Einstein lo andò a ricevere accompagnato da una donna che non per niente era sua moglie. E poi perché ci vuole un bello scatto di fantasia per immaginarsi un mondo totalmente nuovo rispetto a quello che prima avevamo vissuto. La stessa fisica quantistica presenta oggi degli aspetti che prima era difficile spiegare ad un profano. Come il fatto che l’energia prodotta dalla massa compressa dalla massa del movimento moltiplicato al cubo (mc3) non dà luogo ad un buco nero, nome peraltro sconfessato dagli stessi fisici, che preferiscono parlare di quark, ma ad un’infinità di altri mondi. E chissà come avrebbe preso la cosa il più grande scrittore di fantascienza: Philip K. Dick che viveva di mondi paralleli. Ma la casualità riveste più aspetti della nostra vita sulla terra. Pensiamo a internet per esempio. Che da sistema di comunicazioni interne (un intranet per esemplificare) per l’apparato militare americano è diventato, con i social di oggi quello che tutti conosciamo e che (anche) temiamo per la nostra privacy. Tutti tranne quei fuori di testa dei blogger che ne hanno fatto uno strumento per fare soldi ingannando la gente comune. Che poi tanto comune non è e non si fa intimorire da quattro sballati. E’ stato uno sviluppo lineare? E’ stato un caso? La casualità, come si legge sul numero del 5 ottobre 2022 de L’Internazionale, riveste la sua bella parte di interesse per esempio anche nella differenza tra sorelle e fratelli. E’ una questione di geni? Una questione di Dna? Una questione di ambiente, inteso come la somma di interrelazioni che intervengono nel crescere una famiglia? Con buona pace di Freud, si è scoperto che non è solo questo. Paragonando la vita di due gemelli, e non solo fratelli o sorelle, si è scoperto che le differenze di interessi, di ambizioni, di studi, di carattere, di socialità, di introversione, di estroversione, sono in gran parte attribuibili al caso. E due fratelli o due sorelle, nati da entrambi gli stessi genitori (non come le famiglie allargate di oggi dove coesistono due o più madri, due o più padri con tutto il correlato di fratelli, zii, cognati, suocere, nuore, cugini ), possono essere diversissimi. Perché nella loro vita troppe vicissitudini sono accadute per caso, senza il volere o il potere né dell’uno né dell’altro. Così venendo anche ad attualità più vicine a noi, è un caso che Giorgia Meloni, che si rifà esplicitamente a Vox, il partito espressamente neo franchista spagnolo, abbia vinto le elezioni in un Paese democratico come il nostro? E’ un caso che sia tramontata la famosa egemonia culturale della sinistra? Certamente no. Pare piuttosto un incatenamento di vicissitudini in cui i Talebani, custodi dell'integrità del velo delle donne, giocano la propria parte.

Il surriscaldamento globale e la crisi delle aree fertili

La questione di sempre più zone aride, infertili e siccitose del globo non è da prendere sottogamba. Non daranno che per poco tempo ancora di che cibarsi alla maggior parte della popolazione vivente sul pianeta azzurro che è l’unico di cui disponiamo. Non avendo le varie spedizioni interstellari trovato altri pianeti abitabili.L’eco di altre galassie molto ma molto distanti da noi, magari sì, ma un pianeta su cui vivere no. Esiste un’intera letteratura sull’argomento, fatta di libri, film e trasmissioni radiotelevisive. Da Ai confini della realtà, a Belfagor, a Star Trek; da Blade Runner ad A.I., a Matrix, a Dune; dai libri di Isaac Asimov a quelli di Van Vogt, di Philip Dick e Kurt Vonnegut. E anche se avevo postato sul mio blog una decina di anni fa la fotografia di un fiore coltivato in assenza di gravità su una stazione orbitante dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, di cui hanno fatto parte Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, coltivare piante in assenza di gravità non sembra una buona idea. Così, il surriscaldamento globale di cui soffriamo oggi sulla terra, farà sì che se non avremo avviato una seria de carbonizzazione delle fonti di energia, l’aria diventerà irrespirabile, da Nord a Sud. Si alzeranno i livelli dei mari, scompariranno larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventeranno salati. Con buona pace dell’agricoltura e della pesca. Cinque i fattori, che mettono in crisi il Pianeta e contribuiscono alla diffusione delle epidemie virali. Inquinamento, deforestazione, riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci e diete insostenibili (troppa carne che rilascia metano nell’aria). Nonostante ciò, gli agricoltori italiani non smettono di seminare nel solco della ricerca ecologica. Gli altri Paesi europei, che sono i precursori nella costruzione di impianti energetici ecologici (pale eoliche e pannelli solari) fatti funzionare dai suoi sottoprodotti, non hanno però a disposizione le materie prime della macchia mediterranea.Come abbiamo noi, che abbondiamo di produzioni di colture ortofrutticole e della vigna. Ora le nostre coltivazioni, quelle con predominio di denominazioni Dop, Doc, Igp e Igt pari solo a quello della Francia nei formaggi e nei vini (di cui i due Paesi sono i maggiori esportatori), si trovano nella difficoltà determinata dal Covid (a proposito di infezioni portate da animali non correttamente cresciuti e macellati). Anche se solo per la prima volta adesso il nostro Paese è diventato completamente autosufficiente quanto ad approvvigionamenti alimentari. Perché l’Italia è un Paese importatore di energia ed esportatore di ottimi prodotti finiti. E adesso che il gas ci costerà molto di più perché lo importiamo dalla Russia impegnata in una guerra fratricida contro l’Ucraina, che chiede di entrare nella Nato, le nostre industrie saranno costrette a chiudere e le nostre famiglie costrette a tirare la cinghia. Era rispuntata intanto con l’amministrazione Trump negli Usa, la questione dei dazi,che, in nome di America First, e delle politiche di vendita dei suoi prodotti contraffatti, fermavano le nostre specialità alla dogana. Così come fa la Cina, che per non sentirsi inferiore alla Russia, si chiude nei suoi confini che sono anche quelli del Covid. Ma nelle elezioni di mid term ha vinto Joe Biden, un democratico che non ci mette i bastoni tra le ruote, finché può e i suoi lobbisti glielo permettono. Perché già per il fatto che la sua vicepresidente, Kamala Harris, sia una donna giamaicana di origini irlandesi ha sollevato negli Usa già molte polemiche.

venerdì 11 novembre 2022

La bomba atomica e lo squilibrio che arriva da Est

Se ad avere la bomba H, l’atomica, sono due superpotenze mondiali che sull’argomento si sono confrontate per decenni, una sorta di tacito equilibrio dovrebbe essere in qualche modo stato stabilito. Come ci è stato spiegato in questi giorni proprio da Henri Kissinger, stratega della guerra fredda. Ma se lo stesso ordigno, per una qualche svolta storica che noi tutti ci siamo persi, cade nelle mani di un piccolo dittatore (quello della Corea del Nord) dalle grandi ambizioni, allora le cose cambiano radicalmente. Forse non le avrà a grande gittata, ma uno sconquasso nei Paesi satelliti, compreso il Giappone che nel 1945 si arrese alla forze dell’Alleanza Atlantica proprio perché bombardato con l’atomica, lo farà di sicuro. E nel Vietnam che dopo aver vinto la guerra contro gli Usa spostò la sua capitale dal sud (Saigon) ad Hanoi (il Nord della resistenza ad ogni costo). L’Asia è così sballottata al suo interno ed i Talebani (per chi non lo sapesse i tagliatori di teste di donne che non portano il velo) si stanno prendendo la loro rivincita. La Russia allora non vuole stare a guardare e dichiara guerra all’Ucraina che confina con l’Italia attraverso un pugno di Stati: Lituania, Bielorussia, Polonia, Romania, Slovenia, Moldova, Repubblica Ceca, Georgia, Turchia, Siria, Cairo, Iraq, Giordania. Ed ecco che nella pacifica Europa cade la sinistra ombra di una guerra non voluta da nessuno ma invocata da tutti come l’ultimo grande braccio di ferro tra fascisti e comunisti. E non sarà un caso che nello stesso tempo nella piccola nostra Penisola le libere elezioni che la Costituzione ci assicura vengano vinte da un personaggio che democratico non è, anzi anche se ha capo una donna, è dichiaratamente di destra. Così navighiamo come un vascello alla deriva.

giovedì 10 novembre 2022

Impegno della Commissione europea per eliminare le gabbie degli animali entro il 2027

“Il 13 ottobre 2022, è stato il Cage-free Day, una giornata globale istituita da CIWF, interamente dedicata alla sensibilizzazione sulle crudeltà a cui sono sottoposti gli animali allevati in gabbia. La nostra speranza, come dice Annamaria Pisapia, portavoce del movimento, è di poter presto celebrare in questa giornata il momento in cui le gabbie in Europa saranno relegate passato: un obiettivo vicino, ma che non possiamo dare per scontato.” La Commissione europea ha dichiarato di voler anticipare la revisione della sua legislazione per il benessere degli animali dal quarto al terzo trimestre del 2023, citando anche la campagna End The Cage Age iniziata da CIWF International e sostenuta da oltre 170 associazioni europee – tra cui 22 italiane - con la richiesta di porre fine alle gabbie negli allevamenti di tutta Europa Nel 2018 – continua Pisapia - abbiamo lanciato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age” a cui hanno aderito oltre 170 associazioni. Una ICE è una petizione normata da precise regole che consente ai cittadini europei di proporre una legge. Nell’UE ogni anno oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari – tra cui galline, quaglie, conigli, scrofe, vitelli, anatre e oche – trascorrono tutta o gran parte della loro vita in gabbie che impediscono loro i movimenti più elementari e di esprimere i propri comportamenti naturali. Nell’arco di un anno dal suo lancio, 1,4 milioni di persone avevano firmato l' iniziativa dei cittadini europei, culminata nel giugno 2021 con un voto schiacciante del Parlamento europeo a favore dell’eliminazione delle gabbie. Più tardi, nello stesso mese, la Commissione europea ha preso lo storico impegno di vietare le gabbie per galline, maiali, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali allevati a fini alimentari, fissando il termine per l’eliminazione graduale delle gabbie nell’anno 2027.

venerdì 4 novembre 2022

La fine della guerra fredda e l’inizio di una stagione “calda”

Buonasera lettori del blog. Tempo fa avevo detto che mi sarei presa del tempo per definirne una nuova linea, abbandonando l’idea di parlare solo di cibo. Adesso è venuto il tempo di metterla in pratica, perché abbiamo un nuovo governo, di destra, certo, ma pur sempre diretto da una donna, per la prima volta in Italia. Molte le voci che si sollevano “contro”, e anch’io non lo vedo certo bene, essendoci dietro la mano di Salvini, Maroni e Berlusconi. Ma vorrei seguirne i passi per capire come si muove. Intanto si sono trovate bene Meloni e le presidenti, anch’esse donne, di Consiglio e Commissione Europee, Metzola e Von Der Layen. Ora non resta da vedere come sarà il Def, Decreto di economia e finanza, anche se poco margine resta per non farlo che con lo scostamento di bilancio, ossia in deficit, per le nostre scarse risorse. E per il fatto che con ministri come Piantedosi difficile portare a casa i denari del Pnnr, Piano di resistenza e resilienza, che l’Europa dovrebbe finanziarci ormai non più a scatola chiusa, ma con le sale dei busti di Mussolini aperte. Infatti ci siamo fatti trovare con le mani nel sacco, quando abbiamo dichiarato “guerra” alle navi ong, organizzazioni non governative, che navigano a Sud di fronte alla costa libica e che per la legge del mare avremmo il dovere di portare in acque sicure facendone sbarcare i migranti. Da questo orecchio il nuovo governo non ci sente e i barconi sono barconi della morte. Questa l’introduzione al mio nuovo blog: da qui in avanti vi troverete annotazioni di politica, attualità, scienza e cultura. E anche di agricoltura, certo. Mi piacerebbe che da questi nuovi post si sviluppasse un dibattito,con i vostri commenti. Per intanto vi auguro buon weekend.

mercoledì 2 novembre 2022

Boom di prenotazioni vacanziere nell'ottobrata, la Nutella batte Facebook e Musk compra Twitter

Ai più attenti, non sarà sfuggita una notizia "bomba" degli ultimi giorni. La Ferrero di Alba con la sua crema spalmabile alla nocciola batte il fatturato di Mark Zuckberg, creatore di Facebook. Sono notizie che fanno bene alla nostra economia, negli ultimi tempi in affanno causa Covid. Ma che ha saputo risollevarsi anche da questo con il boom di prenotazioni per le vacanze e anche per questo ultimo ponte di ottobre, complice il gran caldo fuori stagione. Ma siccome ogni medaglia ha il suo rovescio, invito a riflettere sulle conseguenze del caldo anomalo sulla vita del nostro pianeta: siccità, innalzamento dei mari con conseguente salinità e infertilità dei suoli.Ma da più parti si insiste a ribadire che la nostra economia si sta riprendendo alla grande. Intanto il multimiliardario Elon Musk si appresta a comprare Twitter con le conseguenze che si possono immaginare sulla nostra privacy che quando entra nelle mani di una persona così importante e potente non è più sicura.