venerdì 29 ottobre 2021

Il cibo politically correct

Scrivevo dieci anni fa di come ci hanno tolto il gusto del cibo, proponendoci prodotti caseari senza lattosio, pasta senza glutine, birra senza alcool e così via. In pratica colpevolizzandoci per ogni scelta alimentare che non fosse politically correct. Oggi è vero, le famiglie sono cambiate, ma non è un buon motivo per proporci le ultime trovate di un certo signor A., produttore di primi e secondo piatti pronti tutti in linea con il nuovo che avanza, si sarebbe detto una volta. Adesso siamo arrivati fino al paradosso di cracker, snack, pasta e ogni altra goduria di questo tipo, senza olio di palma. Va bene, i palmeti arrivano dall'altra parte del mondo e forse faremmo bene a non accodarci al loro saccheggio. Ma per ben alimentarci basterebbe acquistare prodotti freschi di stagione (e in Italia si sa quanti ne abbiamo), insieme ad un certo numero di prodotti inscatolati, ma sempre italiani (penso alla pasta del tavoliere delle Puglie) e non per forza no questo e no quello. 

giovedì 28 ottobre 2021

Pollo al limone

Tagliate uno o più petti al limone, secondo la numerosità dei commensali, a listarelle sottili. In un wok, padella dai bordi alti di origine orientale, scaldate dell’olio di oliva. Quando sarà caldo, gettatevi il pollo e salate. Mescolate e quando il pollo sarà quasi cotto aggiungete succo di limone, pangrattato e formaggio grana o parmigiano grattugiato. Finite la cottura e servite caldo. Utile per una cena dell’ultimo minuto, come quella che insegnava Benedetta Parodi in televisione, questo pollo richiede poca manodopera e poco tempo. 

Bovini liberi e dalla morte senza sofferenza

Saranno contente le mie amiche di CIWF (Compassion in Wordl Farming).Un allevatore tedesco, di nome Ernst Hermann Meier, ha avuto la bella idea di crescere i suoi bovini liberi, assicurando così loro una vita serena. Quando arriva il momento li lascia morire nei campi dove hanno pascolato, a Balingen. Ma per l’Unione Europea è fuorilegge e per questo da anni si batte contro le norme imposte. Tanto che ha addirittura inventato lo Schlachthof, un macello mobile che si sposta per i campi e dove la mucca prima di essere uccisa viene anestetizzata e poi portata al macello centrale. Ma la procedura aggira le norme. Sarà riconosciuta dalla Ue, si chiede Italia Oggi, il quotidiano economico finanziario, che ha riportato in questi giorni la notizia? 

mercoledì 27 ottobre 2021

Il tiramisù o i tiramisù?

Facendo dei piccoli giretti per vacanza quest'estate, mi sono soffermata ad assaggiare i tiramisù del luogo. E ho scoperto che la ricette cambia a seconda di dove ve la si trova. Anche a pochi chilometri di distanza. Per esempio sul lago di Garda, ne ho assaggiati di più o meno liquorosi; di più o meno al gusto di caffè; con più o meno mascarpone. Niente che mi ricordasse il tiramisù di casa mia che si realizza con il giusto apporto di savoiardi tuffati brevemente, per non farli inzuppare troppo, nel caffè caldo. Poi facendone degli strati alternati con il mascarpone. E infine spolverando il top con del cacao.  

Vellutata di zucca

Vero che si può trovare al supermercato già pronta in cartone e solo da scaldare. Ma le persone oggi stanno volentieri ai fornelli. E comprando solo una fetta di zucca dall'ortolano si risparmia  plastica e cartone da gettare nella spazzatura. Resta solo la carta in cui viene avvolta dal negoziante. E la carta, come ci insegna il Comieco, ente di recupero imballaggi, è lo scarto più facile da riciclare. Pensate solo al largo uso che se ne fa per preparare i carri allegorici del Carnevale (quello di Viareggio, il più famoso in Italia, per esempio). Allora sbucciate una fetta di zucca di circa 500 g  e privatela dei filamenti interni. Lavatela, asciugatela e tagliatela a piccoli pezzetti (questa è l'operazione più difficile, perché la zucca è molto dura). Metteteli a cuocere in poca acqua bollente salata e una volta scolati, passateli nel passaverdure. Poneteli in un tegame, dove aggiungerete mezzo litro di latte e una presa di sale. Mescolate facendo bollire e a cottura ultimata, preparate una fetta di pane abbrustolito per piatto sopra il quale adagerete la crema di zucca.

martedì 26 ottobre 2021

La lobby dell’agrifood contro la tutela de benessere animale

Il CIWF, Compassion in World Farming, che si batte da tempo per la tutela del benessere animale, ha scoperto che CopaCogeca, la più importante organizzazione protettrice degli interessi degli allevatori e agricoltori a livello europeo, ha speso, solo nel 2019, ben 1,7 milioni di euro per influenzare la Commissione Europea. Report scientifici commissionati per sostenere le proprie teorie, campagne finalizzate a convincere i decisori politici dell’impossibilità di mettere in atto un modello davvero green, circolare e rispettoso della vita e dell’allevamento degli animali da alimentazione umana, secondo la strategia Farm to Fork, pressione continua sugli europarlamentari: così i lobbisti dell’industria intensiva stanno tentando di ostacolare gli obiettivi di sostenibilità della Commissione per salvaguardare il proprio profitto. Perché un'etichettatura trasparente sull’origine e sul metodo di produzione, la riduzione dell’uso di pesticidi e antibiotici nell’allevamento del 50% entro il 2030, o il riferimento al rischio di  zoonosi (trasmissione di malattie da animale a uomo) che l'allevamento intensivo comporta - tutti importanti obiettivi facenti parte della strategia Ue - fanno paura a chi sostiene l'attuale modello di produzione alimentare. Un modello che ha avuto il pregio di consentire fino ad ora alti standard di vita alle popolazioni occidentali e del Nord del Mondo, ma che oggi non regge all’urto di nuove popolazioni che si affacciano al benessere, come la Cina e altre nazioni dell’Est e del Sud.   

Dolce di marroni con panna montata

Questa è un'altra ricetta tratta dal libro di Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene. Per realizzarla servono 500 g di marroni, 130 g di zucchero a velo, 60 g di cioccolata, 3 cucchiaiate di rosolio di cedro, 300 g di panna montata. Cuocete i marroni nell'acqua come fareste per le ballotte, sbucciateli e passateli ancora caldi nel passaverdure.  Riducete in polvere la cioccolata e poi con tutti gli ingredienti formate un impasto. Prendete un piatto tondo grande dal servizio buono, collocateci in mezzo un piattino da caffè rovesciato e con un setaccio, anche di tela, passate tutto il composto girando via via il piatto per distribuirlo in maniera uguale. Compiuta l'operazione, levate in bel modo, pulendolo, il piattino da caffè, e il vuoto che resta in mezzo riempitelo con 300 g di panna montata. E' tanto da poter bastare per otto persone.  

Ricetta della torta di zucca gialla

Questa ricetta è tratta dalla Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, manuale pratico per famiglie pubblicato nel 1911 da colui il quale per primo dalla sua Romagna unificò le varie ricette regionali di tutta Italia in un unico volume, con l'aiuto delle tante casalinghe e uomini amanti della buona cucina con cui intrattenne un fitto epistolario di cose di gastronomia. E naturalmente anche per averle assaggiate lui stesso in giro per l'Italia. Il libro che ne uscì e che venne quindi dato alla stampe dopo una tale mole di lavoro conteneva 790, di ricette, più una ricca appendice di cucina per gli stomachi deboli, che noi oggi non ci sogniamo nemmeno di avvicinare, essendo, per i nostri gusti e il nostro stile di vita, una cucina fin troppo ricca e "pesante". La torta di zucca gialla è la numero 640. E si fa appunto questo mese, e a novembre, che la zucca si trova dall'ortolano. Servono così 1 kg di zucca, 100 g di mandorle dolci, 100 g di zucchero, 30 g di burro, 30 g di pangrattato, mezzo litro di latte, 3 uova, una presa di sale, odore di cannella in polvere. Sbucciate la zucca, pulitela dai filamenti superficiali e grattatela sopra un canovaccio. Prendete le quattro punte di quest'ultimo per raccoglierla insieme e strizzatela in modo da togliere buona parte dell'acquosità che contiene. Il chilo si ridurrà a circa 300 g. Mettetela allora a bollire nell'acqua fino a cottura che si può ottenere dai 25 ai 40 minuti, secondo la qualità della zucca. Pestate intanto le mandorle già sgusciate, insieme con lo zucchero in un mortaio, riducendole finissime, e quando la zucca è cotta uniteci tutti gli ingredienti meno le uova, che aggiungerete quando il composto è diaccio (freddo) dopo averle frullate. Mescolate bene e versate il composto in uno stampo da budino che avrete prima unto con il burro cosparso di pangrattato. Cuocetelo in forno (l'Artusi non indica per quanto tempo e a che temperatura, ma io che ho provato la ricetta direi che va bene a 150°C per mezz'ora)  e servitelo freddo. Può bastare per sei o sette persone.    

giovedì 21 ottobre 2021

Aumenta il prezzo del pane

 A Milano è allarme prezzo del pane, e anche dei panettoni. Non sarà un Natale facile, per l'aumento delle materie prime, farina (+80%) e lo stesso per la carta dei sacchetti. Così gli artigiani si lamentano e le famiglie pure perché non sanno cosa e se metteranno in tavola per le Feste. La pandemia ha certo contribuito a questa situazione, ma anche la globalizzazione ne è una concausa. Tutto inizia dal prezzo del gas e degli oleodotti che arrivano dalla Russia. La quale non sopporta la concorrenza della Cina che è diventata una potenza mondiale. Se continua così andremo a letto con il freddo e senza cena.  

mercoledì 20 ottobre 2021

Le traversìe e i costi del made in Italy alimentare

Ora, che il made in Italy alimentare, che vale il 25% del Pil (prodotto interno lordo) nazionale, sia la maggiore economia del Belpaese è cosa risaputa. Ma quanto valgano le imitazioni (il cosiddetto, tra gli addetti ai lavori, italian sounding), prodotte altrove nel mondo, tipo il parmesan e altri congeneri, che sembra si aggirino sui 44 mld di euro, è cosa da chiarire. Altrimenti si perde ciò che abbiamo di più prezioso e che anche l’Europa ostacola con proposte tipo il Nutriscore. Ne ha parlato, come hanno fatto sapere Paolo Massobrio e Marco Gatti nella loro Notizia del Giorno del Club Papillon da loro fondato, Andrea Zaghi su Avvenire. Il quale ha scritto anche come la filiera Farm to Fork (dal prodotto alla tavola) sia difficile da sostenere. Per i forti rincari delle materie prime, i costi di trasporto (vedi le recenti proteste degli addetti nei porti italiani di questi giorni contro il green pass) e della burocrazia. Vi sarete accorti anche voi come oggi l’ortofrutta, e non solo, costi di più del livello che aveva raggiunto prepandemia. Una pera singola, per fare un solo esempio, e neanche delle migliori, costa 1 euro, cioè 2.000 delle vecchie lire. Finiamo così per fare la spesa a pezzi, come facevano una volta i Paesi del Nord, che i nostri orti non li hanno, e non a chilo. Alcuni settori, come quelli del vino (svoltosi in presenza quest’anno il Vinitaly di Verona, con tutte le cautele necessarie, mascherine e distanziamento), si stanno riprendendo, ma la strada è ancora tutta in salita.


martedì 19 ottobre 2021

Bar e ristoranti: misurarsi con i cambiamenti in atto

Secondo dati Tradelab, il termometro più attendibile dei consumi alimentari fuori casa, le loro vendite si stanno comportando bene, dopo oltre 20 mesi di crisi pandemica. Una ripartenza la cui vitalità si è già manifestata la scorsa estate, registrando numeri più che positivi, con una crescita che ha coinvolto, con le progressive riaperture, tutto il mondo dell’Out of Home (hotel, ristoranti, bar e catering). Merito di come gli italiani hanno saputo combattere il virus, e le sue varianti, vaccinandosi con almeno due dosi (ma la terza è già in arrivo) e ottenendo, in farmacia, il green pass necessario per consumare al chiuso e utile soprattutto adesso che sta arrivando il freddo. Le previsioni per il 2021 vedranno i consumi nel settore aggirarsi intorno ai 66 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 54 miliardi del 2020, ma non ancora al livello degli 85 miliardi del 2019. La sfida quindi, affinché il mercato dei consumi extradomestici italiano torni ai livelli precovid, riguarda tutti gli operatori del fuori casa che dovranno misurarsi con i cambiamenti in atto.

Consumi energetici: basta sprechi

La prossima COP26 a Glasgow a fine ottobre dovrà fare il punto su come smettere di inquinare con la CO2 e di come promuovere la sostenibilità e la circolarità ambientale. Basta quindi con il carbone e sì a soluzioni energetiche alternative (anche il nucleare?). Qualcosa in Italia è stato fatto con il bonus 110% sulla ristrutturazione energetica degli edifici immobiliari, per portare, quelli più vecchi, a livelli migliori di qualificazione ambientale a spesa zero per il condomino (le spese se le accolla, parte a fondo perduto, parte a credito di imposta, la banca). Tra le proposte, quella di installare pannelli fotovoltaici sui tetti per riscaldare la casa con l’energia solare. E in molti l’hanno fatto o lo stanno facendo. Ma poi ho scoperto che questa forma di riscaldamento ha una scadenza, oltre la quale bisogna buttare i pannelli e sostituirli. E allora, dove vanno a finire i nostri risparmi e le nostre innovazioni? Nella spazzatura. Meglio sopportare un po’ di più il freddo e smettere di consumare (plastica, imballaggi di ogni genere, cibo che poi va a finire buttato – anche se noi italiani siamo le più formichine -, smartphone sempre più nuovi e nuovi vestiti, scarpe, borse) anche per venire incontro alle popolazioni più deboli del Sud del mondo che possano usufruire un po’ anche loro di ciò che non dovremmo più consumare noi. 

domenica 17 ottobre 2021

Il benessere animale

Questa mattina ho sentito un interessante programma alla radio Rai Radio Tre circa il benessere animale. Ora essendo io una storica e avendo invitato più volte dalle mie pagine a interessarsi di questo problema come mi suggerivano le attiviste di CIWF (Compassion in Wordl Farming), per dire basta all’allevamento e al trasporto degli animali da alimentazione in gabbie anguste e “disumane”, vorrei fare qualche precisazione. Intanto la radio ha fatto presente, e io da storica avrei dovuto saperlo, che il primo difensore dei diritti degli animali in età moderna è stato il dittatore Hitler, mentre mandava gli uomini nelle camere a gas. E che in seguito questo tema è stato molto sentito soprattutto dai teorici e pratici delle filosofie orientali, come il buddismo, e io non mi sento ovviamente né dell’una ma nemmeno dell’altra schiera. Gli animali vanno allevati, e macellati, nel rispetto di condizioni  di non sofferenza, ma non possono venire considerati alla stregua degli esseri umani. E vanno, ovviamente, consumati per il benessere delle nostre diete alimentari, che non devono essere private dei carboidrati (pane, pasta, riso), e delle vitamine dell’ortofrutta, ma nemmeno delle proteine (pesce, carne, salumi, formaggi). Anche perché se no vedremmo nelle nostre strade, (come in India dove la vacca è sacra), delle carcasse di mucche dilaniate dalle iene e dalle aquile. Quanto a vegani e vegetariani, che in Italia sono in crescita, dovremmo far loro presente queste cose appena dette. Mi ha stupito anche settimana scorsa leggere un’intervista di Luigi Chiarello, caposervizio di Agricoltura Oggi di Italia Oggi, cui saltuariamente io collaboro, a un altro esponente mai da me sentito nominare della Casaleggio Associati, quelli di Grillo e del M5S, per intenderci, il quale ha detto chiaramente come il suo mandato sia quello di far seguire alle persone dei modelli di sana alimentazione. Insomma, il piatto è ricco e tutti ci si ficcano.       

martedì 12 ottobre 2021

Una vendemmia buona

Quest'anno la vendemmia è più bassa in quantità (44.500 ettolitri), ma migliore in qualità. E nei punti vendita già si assiste a una carrellata di offerte di etichette sugli scaffali. L'Italia è il maggior produttore di vino in Europa, insieme e Francia e Spagna e le sue bottiglie varcano i confini nazionali contribuendo ad irrobustire il nostro export di prodotti agroalimentari. Anche la Cina, grande estimatrice dell'Italia sotto tutti gli aspetti, dalla lingua, all'arte, alla cultura, si beve a piene mani la nostra produzione enologica. E non occorre nemmeno nominare il Chiantishire, come terra di mezzo di grandi vini, dove hanno preso casa tante stelle internazionali del mondo della musica.  Siamo i migliori, e diciamocelo per una volta. 

lunedì 11 ottobre 2021

Pnrr: transizione ecologica ed energetica

Desidero rettificare alcune inesattezze scritte precedentemente sul Pnrr. Ora questo è il Piano nazionale di ripresa e resilienza con il quale dovremmo ottenere dei soldi dall'Europa Unita, che poi tanto unita non è a cominciare dalla Difesa (non ve n'è una comune), a patto che dimostriamo di avere dei programmi di ristrutturazione comuni a tutta Italia riguardanti anche, per quello di cui mi occupo io, la transizione ecologica ed energetica, per un'agricoltura migliore, più smart (che significa intelligente) e a minore impatto sull'ambiente. Quindi azzerare la CO2 (anidride carbonica), e non dipendere nemmeno dallo shale gas (petrolio) con cui si producono i fertilizzanti chimici. Tutto questo comporta però dei costi che sarà molto difficile sostenere. Come dimostra anche l'impennata dei prezzi dei beni di prima necessità e dei materiali da costruzione con cui ci stavamo impegnando a ristrutturare il nostro patrimonio edilizio. Nessun pasto è gratis e nemmeno questo lo sarà, nonostante i proclami dei governi che si sono succeduti in questi due anni di pandemia.  

venerdì 8 ottobre 2021

I cachi a tavola

E sui banchi di mercati e supermercati sono già arrivati i cachi. C'è chi preferisce il caco mela, quello sodo da tagliare a fette, e chi i cachi tradizionali, belli cremosi. Questi ultimi possono  accompagnare ai formaggi, come se fossero pere (al contadino non far sapere ... ). Si tratta di lavarli, pelarli e usarli come fossero marmellata in abbinamento a formaggi a pasta dura, come grana e parmigiano. I cachi mela sono ottimi lavati, pelati, tagliati a fette e cosparsi da briciole di mandorle, noci, nocciole sgusciate e amaretti tritati.  

Pnnr, rendersi indipendenti, in agricoltura, da gas e carbon fossile

Una parte del Pnnr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, è dedicato espressamente alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.” L’Italia - si legge sul web -  è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici e, in particolare, all’aumento delle ondate di calore e delle siccità./…/ Secondo le stime dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), nel 2017 il 12,6 per cento della popolazione viveva in aree classificate ad elevata pericolosità di frana o soggette ad alluvioni, con un complessivo peggioramento rispetto al 2015. Dopo una forte discesa tra il 2008 e il 2014, le emissioni pro capite di gas clima-alteranti in Italia, espresse in tonnellate di CO2 equivalente, sono rimaste sostanzialmente inalterate fino al 2019.”/…/ “Dietro la difficoltà dell’economia italiana di tenere il passo con gli altri paesi avanzati europei e di correggere i suoi squilibri sociali ed ambientali, c’è l’andamento della produttività, molto più lento in Italia che nel resto d’Europa.”/…/ “L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU). “Le sei Missioni del Piano sono: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.” La svolta più importante, in agricoltura, consiste nel rendersi indipendenti dal carbon fossile, per l'inquinamento che produce si paga un tributo, e che rende le terre, l’acqua e l’aria saturi di CO2, anidride carbonica. E di dipendere meno da metano, petrolio, e gas per le spese energetiche. Il prezzo del gas, in particolare, che ci arriva dalla Russia, è molto aumentato rendendo sempre più difficile per il settore agricolo produrre fertilizzanti competitivi. Per questo il ministro Cingolani ha già detto che per il futuro bisognerà rivolgersi anche ad altre pipeline. 

giovedì 7 ottobre 2021

Gas climalteranti e zoonosi: sapremo combattere la pandemia?

Malnutrizione, surriscaldamento da metano rilasciato nell’aria anche dagli animali da allevamento sono i pericoli che la pandemia contribuisce ad acuire. Ma un’adeguata pratica di coltivazioni intelligenti, un modo più corretto di cibarsi e di fare la raccolta differenziata, potrebbero cambiare il modo di produrre e fornire energia. Ecco alcuni esempi di come l’agricoltura digitale e la lavorazione dei suoi sottoprodotti costituiscano una sterzata all’indietro del mondo verso cui stiamo andando, con il surriscaldamento globale, la plastica in ogni dove e il nuovo virus, con corredo di no vax. Un altro mondo è possibile riducendo il consumo di carne, cibandosi moderatamente e combattendo la denutrizione in larghe plaghe del Terzo Mondo. Gas climalteranti, diete sbagliate e zoonosiLa plastica che ci circonda, il surriscaldamento globale, la de carbonizzazione che va a rilento, cicloni e uragani al Sud dell’equatore, temperature massime mai registrate ai Poli, pandemie da zoonosi. L’antropocene presenta il conto come mai, se non durante la Prima Guerra Mondiale che fece 50 milioni di morti per un’influenza, la spagnola. Adesso ci risiamo con il virus e diete climalteranti. Come ne usciremoLe fonti utilizzate per questo testo sono: enea.it (ente nazionale per l’energia e per l’ambiente), Istat, articoli di Repubblica e Corriere della Sera online, Asia Angaroni, PEFC (gestione sostenibile delle foreste), treccani.it, Slavoi Zizek, Virus, Ponte alle Grazie, Salani, Milano, 2020, Accademia dei Georgofili, Accademia Barilla, Siga, CIWF (Compassion in World Farming), Sabrina Giannini “La rivoluzione nel piatto”, Elena Liotta e Massimo Clementi “La rivolta della natura”, Paolo Massobrio e Carlo Gatti, Il Golosario, Carlo Petrini, Slow Food, Salone del gusto, Gambero Rosso, Italia Oggi, Luca Mercalli, Mario Tozzi. E’ appena finita questo settembre la Cop 6 dell’Onu a Ginevra con alcune indicazioni importanti su come si sta alterando il clima sul pianeta con la distruzione di intere coltivazioni e l’innalzamento della CO2 nell’aria, che se non verrà contenuta entro il 2100 stravolgerà la vita sul nostro pianeta. Si sono già alzate temperature e livello dei mari. Con i migranti lasciati andare, il Mediterraneo, il mare nostrum, sta diventando un cimitero a cielo aperto. La de carbonizzazione dell’energia, conditio sine qua non l’aria diventerà irrespirabile, va  a incredibile rilento. Non abbiamo vaccini a sufficienza, almeno non per tutto il Terzo Mondo, per battere il virus. Il surriscaldamento globale e la tropicalizzazione del clima, ha effetti nefasti per l’aria che respiriamo e per le specie viventi, e sulle nostre principali fonti di sostentamento: la terra, sempre meno fertile, e l’acqua, sempre più inquinata. Ultimamente è stato calcolato che le “cose”, gli oggetti, di cui ci serviamo nella nostra vita hanno superato il numero degli esseri viventi: gli oggetti di plastica, e i mozziconi di sigaretta, che non si deteriorano mai ma dai quali si potrebbero ricavare manici di ombrello e montature di occhiali, sono dappertutto e contribuiscono a rendere le terre sempre più aride e inquinate. In campo di rinnovabili si è arrivati a produrre energia alternativa da molte fonti non fossili e mentre si stanno sperimentando soluzioni intelligenti per un’agricoltura più sana,  dimentichiamo, o piuttosto fingiamo di dimenticare che i prodotti che portiamo in tavola sono raccolti dagli “ultimi della terra”: gli immigrati sfruttati, “invisibili” e sottopagati come i rider che consegnano a casa. Cooperative agricole del terzo settore, più conosciute come ong, si stanno attrezzando per offrire sempre più referenze, ma anch’esse hanno subito uno stop causa lockdown, potendo solo consegnare a domicilio. Ha vinto così lo strapotere di Amazon, - che si è imposto come unico referente di tutta una serie di acquisti, non solo tecnologici ma anche alimentari, medicinali da banco e cosmetici, - e che adesso fa il bello e cattivo tempo sotto la nuvola della pandemia. Il surriscaldamento climatico, da molti all’inizio negato o sottovalutato, ma adesso evidente a tutti, con lo scioglimento dei ghiacci inizia a far paura. Secondo un “allarmante rapporto sui ghiacci della Groenlandia” se ne sono sciolti nell’ oceano più di 12 miliardi di tonnellate  nella sola giornata del primo agosto 2019Nel frattempo in Siberia, dove con l’Urss si mandavano i dissidenti a morire ai lavori forzati in un clima da sotto zero, adesso le temperature raggiungono i 40 gradi. Si è imposto così l’avvio di una terza rivoluzione industriale, affidata in Europa al New Green Deal, che ci porti fuori dalla dipendenza energetica dal carbone con le sue emissioni nocive. Cooperative agricole del terzo settore, più conosciute come ong, si stanno attrezzando per offrire sempre più referenze, ma anch’esse hanno subito uno stop causa lockdown, potendo solo consegnare a domicilio. Nemico numero uno è adesso il carbon fossile, non solo quello fornito dalle miniere, ma anche lo shale gas derivato dal petrolio. E la malnutrizione. Il fast food, oltre che contribuire alla malnutrizione di intere generazioni e popolazioni, come ricorda Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, la filosofia del mangiare lento, buono, sano, giusto, in contrapposizione al fast food. Oggi che sulla terra siamo 12 miliardi di persone, troppe soffrono di malattie incurabili e malformazioni a causa delle diete sbagliate e della sottonutrizione. Un problema che ha come epicentro anche le guerre “sbagliate” che gli Usa nel tempo hanno innescato contro il Vietnam, i curdi e gli afghani, nel tentativo vano di portarvi la democrazia e di disinnescare la “bomba” musulmana. Cosa è successo è sotto gli occhi di tutti. Quello della carne, nonostante l’aumento di vegani e vegetariani nel nostro Paese negli ultimi 10 anni (+7%), è un comparto che frutta 35 miliardi di euro (Italia Oggi, 2020/6/19/). Si stima che in Italia si mangino 19 kg di carne rossa pro capite all’anno  (dati Istat). E ciò nonostante le campagne contro gli antibiotici somministrati agli animali durante la loro crescita, per accelerarne artificialmente lo sviluppo. E contro le condizioni del loro trasporto su gomma, treno e nave (container), stipati su gabbie in condizioni che definire precarie e insalubri, metodi contro cui lotta CIWF (Compassion in Word Farming) è poco. L’industria non si arrende: già arrivata sulle tavole italiane la carne sintetica. Un capitale di 22 mln di dollari. Ecco quanto messo sul piatto da un cospicuo numero di investitori, da Bill Gates di Microsoft al fondatore della Virgin Richard Branson- per la clean meat, la carne prodotta in laboratorio. Il progetto è della start up californiana Memphis Meat. Ma il 97% degli italiani, anche vegani e vegetariani, è contrario. Tra l’altro non è nemmeno detto che produrre la carne sintetica comporti meno impiego di acqua e meno inquinamento di quella degli animali. Mentre in Germania, dove adesso si piantano le viti per il clima divenuto molto più mite causa surriscaldamento globale, hanno deciso di bandire la carne dalle mense delle scuole. Prediligendo una dieta più sana fatta soprattutto di frutta e verdura. Da noi invece è stato eclatante, anni fa, il caso di Milano Ristorazione che aveva invitato le famiglie a portarsi il pranzo da casa, con evidente penalizzazione dei bambini più poveri che da casa non avevano da portarsi quasi nulla. Ma la malnutrizione non è solo avere poco da mangiare. Anche le diete del mondo occidentale, basate su un eccesso di carne, zucchero, sale, alcol e e grassi sono nocive, con il loro portato di pressione alta, colesterolo, malattie cardiache. Dobbiamo quindi rivolgerci alla piramide alimentare che raccomanda il consumo di 5 porzioni di frutta  e verdura al giorno – e questo anche se negli ultimi tempi è stato notato come la frutta e la verdura che mangiamo è sempre la stessa, mentre ce ne sarebbero molte più varietà - di pesce tre volte la settimana e poi salendo verso il vertice, uova, formaggio e carne, meglio se di pollo o di tacchino. L’agricoltura negli ultimi due secoli ha fatto passi da gigante: uno per tutti, le seminatrici meccaniche, che erano conosciute già nel ‘500 e sono entrate in funzione stabilmente nell’800. Adesso siamo già entrati nell’era di agricoltura 4.0, con il lavoro della terra dei contadini del Primo Mondo quasi totalmente meccanizzato e informatizzato. L'agricoltura smart sarà un grande deterrente a comportamenti sbagliati e riuscirà a vincere questa battaglia?

 


mercoledì 6 ottobre 2021

L'italian sounding non si può istituzionalizzare

L’italian sounding, cioè i nomi italianizzati attribuiti a prodotti stranieri, ci costa 44 mld di euro. Ed è un fenomeno che secondo le parole raccolte dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli da Italia Oggi: “Non si può istituzionalizzare”, ribadendo così il "no" del Governo alla registrazione della menzione Prosek croato tra i vini a denominazione tutelati dalla Ue. Queste parole sono state pronunciate a margine del tavolo del settore vitivinicolo che ha affrontato anche il rischio di esclusione dei nostri vini dai fondi di promozione previsti dalla nuova riforma Ue dei prodotti agricoli, il piano di promozione istituzionale del vino italiano nel mondo e lo standard value. Presente al tavolo anche il sottosegretario Gian Marco Centinaio che, sempre su Italia Oggi, è intervenuto anche su enoturismo e grano. “Metteremo fondi a disposizione - ha dettoOccorre partire dalle filiere più legate al turismo agroalimentare, il vino e l’olio. Poi andremo sul resto e se ci fossero i fondi interverremo anche sui distretti del cibo. E a proposito di denominazione italiane scippateci dal governo croato c’è anche sul tavolo la questione aceto balsamico di Modena. 

Vino biologico

L'Italia è prima in Europa nel vino biologico, seguita da Spagna e Francia. All'inizio certuni nutrivano dubbi sulla bontà dei vini ottenuti con questo metodo, ma poi si sono ricreduti. Il vino biologico è esente dai parassiti della vite (in particolare la filossera), anche senza usare il ramato e il glifosato, quest'ultimo sostenuto dalle campagne delle principali industrie chimiche, tra cui Bayern e Syngenta. Ma un vino senza chimica rende migliori i nostri campi, facendo rivivere anche orti e alveari.

Tartufi, bianchi o neri?

E' tempo di tartufi e di caccia al tartufo bianco di Alba (Piemonte) più grande che c'è per metterlo all'asta. E non costa davvero poco. Ma esistono anche i tartufi neri che provengono dall'Umbria, più piccoli ma anch'essi profumati. Difatti di questo tubero quello che più importa è il profumo, essendo il sapore solo amarognolo e non gradito a tutti. Due le ricette classiche: risotto al tartufo bianco e taglierini al burro e scaglie di tartufo nero. Per il risotto si procede come per un classico risotto bianco alla parmigiana (soffritto di cipolla e olio) riso, brodo, burro e parmigiano nell'ordine, servito caldo e guarnito con delle scaglie di tartufo bianco. Per i taglierini (pasta all'uovo), si cuociono pochi minuti in acqua bollente salata e si condiscono con parmigiano e scaglie di tartufo nero. 

Prosciutto e fichi e caldarroste

Un altro buon modo di scaldarsi durante questo primo scorcio di autunno, sono le caldarroste (castagne arrostite). Molto care se le comprate agli angoli delle strade, ma facili da fare in casa. Basta munirsi di una apposita pentola con i buchi da mettere a scaldare sul fuoco della cucina. Poi si effettua un taglietto con un coltellino sulla parte tonda delle castagne e si mettono a cuocere in padella, stando attenti a non farle bruciare. Consiglio in questo caso di consumarle come secondo dopo un piatto di prosciutto crudo e fichi (anch'essi di stagione). 

martedì 5 ottobre 2021

Funghi porcini e ballotte

E' tempo di funghi e di castagne. E un buon modo di andare a tavola è un risotto di funghi come primo piatto e castagne bollite (le ballotte) come dolce, saltando il secondo per non appesantirsi troppo. I porcini non vanno lavati, ma privati della terra morbidamente con un coltellino. Poi si tagliano a fette e si mettono a rosolare con olio e aglio tritato. Si aggiunge poi il riso e il brodo a poco a poco. A cottura ultimata, si finisce con del prezzemolo tritato. Le castagne intere (e non con il taglietto che si fa prima di arrostirle nella pentola con i buchi) si lessano in acqua bollente impreziosita con delle foglie di alloro. Servite il tutto in una cucina così profumata e pelate le castagne facendo attenzione a togliere bene la pellicina che sta sotto il guscio. Quelle con il verme invece si buttano : -)

  

Risotto di zucca

Si avvicina il tempo di “dolcetto o scherzetto” e in vendita ci sono già le prime zucche. Compratene una fetta già tagliata da mezzo chilo,  levatene i semi, che andranno tostati a parte in un po’ d’olio, pelatela e fatela a quadratini. Intanto, in una casseruola capiente preparate un soffritto di olio, burro e scalogno pelato e tritato. In un pentolino a parte scaldate acqua e dado per brodo, o se preferite il brodo già pronto. Quando il soffritto sarà biondo versatevi i pezzetti di zucca e fate rosolare a fiamma viva. Poi abbassate il fuoco e aggiungete 500 g di riso. Mescolate vigorosamente e versatevi a poco a poco tutto il brodo, fino a cottura raggiunta. Quando il riso sarà all’onda, spegnete il fuoco e completate l’opera con parmigiano, fiocchetti di burro, foglie di basilico lavate e tritate a mano e i semi di zucca tostati. Fate riposare qualche minuto e servite.

Secondo dati Agrinsieme sull'odierna campagna delle nocciole, questa è in forte calo (da 48mila a 45mila tons) causa gli andamenti climatici sfavorevoli e l'attacco della cimice asiatica e della cimice della nocciola. La Turchia, ma questa non è una novità, se non per il fatto che è già passata dalle 665mila tons alle 700mila, è molto più produttiva di noi. Nonostante ciò la redditività delle nostre imprese non è in diminuzione, perché cresce l'interesse dei consumatori, interessati ad un frutto secco che avrebbe numerose proprietà nutritive e si spalma anche sul pane nella versione dei preparati Nutella e creme Novi, Lindor, Domori, Streglio, Galup ecc.. Così gli investimenti aumentano, allargando la platea delle regioni interessate alla coltivazione come Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria.

Pasta, quanto mi costi ...

A Firenze si sono chiusi il mese scorso i lavori del G20 dell’Agricoltura e il ministro Patuanelli ha chiesto “un intervento globale” per contrastare le speculazioni sul mercato dei cereali. Anche perché il prezzo del grano è aumentato del 60% e i big del settore cercano nuovi soci per rafforzarsi. Inutile dire che sono i fondi di investimento a presentarsi al tavolo delle trattative. Intanto girando tra gli scaffali dei supermercati si scopre che un buon modo per combattere il colesterolo a tavola, è scegliere la pasta integrale. Più scura di quella solita, contiene, come del resto anche il pane integrale (che in tempo di guerra era il pane nero comprato alla borsa nera  e chi doveva cibarsene sognava quello bianco) anche i cascami della molitura e, attenzione, per chi non è celiaco, cioè intollerante al glutine, principi nutritivi sani che aiutano la digestione e il corretto funzionamento dell'intestino. La pasta integrale si può condire in diversi modi ed è ottima anche con il solo sugo rosso di pomodoro, olio, aglio, cipolla o scalogno. Ma anche con aglio, olio  e peperoncino, quella lunga. E con sughi più elaborati come il pesto, quella corta.  

Negli Its non si studia agraria

"In Italia manca un piano per il turismo enogastronomico." A dirlo il ministro del Turismo Garavaglia, intervenuto a Cheese, le mille forme del formaggio, per discutere con Carlo Petrini, patron di Slow Food, il cibo sano, buono e giusto, e Maurizio Molinari, il direttore de La Stampa di Torino, di come la ripartenza del turismo e dell’economia debba passare dall’enogastronomia, il settore più colpito dai lockdown. E intanto si scopre che negli Istituti turistico alberghieri (Its) non si studia agraria.