venerdì 31 agosto 2018

La ricerca in agricoltura


Ho letto da qualche parte un’interessante argomentazione su come procede la ricerca tecnologica in agricoltura. In estrema sintesi, si tratta di non ostacolarla a favore dei piccoli contadini che hanno scarsi mezzi anche per sviluppare le biodiversità, ma anzi sviluppare queste stesse proprio con la scienza. Oggi si può contare sui droni, velivoli senza pilota, nati per contrastare le posizioni nemiche, per monitorare l’andamento delle colture sui campi. E analogamente sulla biotecnologia, che con la mutagenesi (nbt e non ogm), ossia con una lunga serie di innesti, senza intervenire sul dna, fortifica le piante e le rende capaci di fare a meno dei potenti antipesticidi che si usavano una volta. D’altra parte, non dimentichiamoci che anche internet, un tempo sui computer e adesso sugli smartphone per tutt’altri usi, era nata all’origine come una rete militare statunitense intranet, chiamata Arpanet, per il controspionaggio.

giovedì 30 agosto 2018

Ricette con i fagiolini

Fagiolini al vapore

Ingredienti per 4 persone:
1  kg di fagiolini
acqua qb

Preparazione:
Mondare i fagiolini delle due sommità, lavarli e cuocerli a nella pentola a pressione per 8 minuti.
Servire con sale e olio di oliva extravergine.

Fagiolini stufati.
Ingredienti per 4 persone
 1 kg di fagiolini
1 scatola di pomodori pelati
1 cipolla
olio di oliva extravergine
sale qb
Mondare i fagiolini delle due sommità, lavarli e metterli in una pentola dove avrete scaldato le cipolle tagliate a pezzi e pomodori in scatola con l'olio. Salare e portare a cottura.

Fagiolini al burro
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di fagiolini
100 g di burro
prezzemolo
succo di limone
sale qb
Mondate i fagiolini delle due sommità, lavateli e bolliteli in acqua salata. Scolateli e metteteli in una pentola in cui avrete fatto scaldare il burro, unite il prezzemolo e a fine cottura alcune gocce di limone.

Finocchi al forno e finocchi in pinzimonio


In mancanza di altri ortaggi significativi che arriveranno nella stagione entrante, di cui si parlerà dal 21 settembre in poi, vi proponiamo  due ricette con i finocchi.

Finocchi gratinati

Ingredienti per 4 persone:

2 finocchi “femmina”, ossia quegli piatti

100 g di burro

100 g di formaggio grattugiato

Preparazione:

Dopo averne tagliato la sommità e ridotti in 4 parti ciascuno, lavarli sotto l’acqua fredda e farli bollire nella pentola a pressione per 8 minuti. Toglierli dal fuoco e lasciarli raffreddare. Disporli in una pirofila abbondantemente imburrata e coprirli con riccioli di burro e formaggio grattugiato. Passarli al forno a 130 gradi per venti minuti o più, finché non saranno dorati. Servire caldi.

Finocchi in pinzimonio:

Ingredienti per 4 persone:

3 finocchi  maschi, ossia quelli tondi

Dopo averne tagliato la sommità e ridotti in 4 parti ciascuno, lavateli sotto l’acqua corrente e asciugateli.

Tagliateli a fettine sottili. Preparate quattro tazzine con il pinzimonio: olio, aceto e sale. Servite in tavola le 4 tazzine e 4 piattini con le fettine di finocchio le quali andranno intinte nel pinzimonio e mangiate crude.


mercoledì 29 agosto 2018

Starbuck's a Milano

Apre il 6 settembre a Milano Starbuck's, il colosso americano delle caffetterie, che, dopo aver studiato come si fa il caffè in Italia ha declinato la sua offerta in decine e decine di varianti, dal marocchino al moccaccino, per rimanere sui più semplici. Voci non ancora confermate dicono che a questa apertura  ne seguirà un'altra, sempre in centro a Milano. Le caffetterie venderanno anche i prodotti Nestlé, Nespresso e Nescafé.  

Fichi e prosciutto, melone e mozzarella

Per chi frequenta i mercati di frutta e verdura si sarà accorto che  sono già in vendita i fichi, provenienti dalla Puglia, che di solito arrivano più tardi. Insomma, "l'estate sta finendo…" e prepariamoci alle nuove verdure e ortaggi di stagione (autunnale) con le relative ricette, prime fra tutte quelle con la zucca, vero must di fine ottobre. Per questo finale di stagione ancora due frutti possono essere messi in tavola con notevole soddisfazione. I fichi con il prosciutto crudo e il melone con la mozzarella di bufala campana.
I fichi migliori sono quelli con la goccia, e io personalmente preferisco quelli neri a quelli verdi. Nel pelarli, bisogna fare molta attenzione per non fare venire via la polpa insieme alla buccia. Poi vanno avvoltolati nelle fette di prosciutto crudo e serviti non freddi di frigorifero, ma a temperatura ambiente.
I meloni in questa fino agosto li troverete un po' duri, ma sempre dolci. Tagliateli a metà e ricavatene delle formelle tonde dentro le quali porre la mozzarella di bufala. Servire anche questi a temperatura ambiente.

Piccoli negozi crescono


L’ultimo rapporto Shopper Trend di Nielsen segnala un’inversione di tendenza negli acquisti dei consumatori al dettaglio che partirebbe dalle Filippine ma sembra interessare anche noi. Diventare grandi, dice Nielsen, non garantisce più una grande crescita. Gli acquirenti non intendono più spostarsi dal loro abitato per fare molti chilometri per recarsi in un ipermercato o in un centro commerciale. I formati “piccolo negozio” come supermercati più piccoli e negozi di generi alimentari si sono espansi per arrivare vicino alle zone residenziali e presidiare zone prima sguarnite di negozi al dettaglio se non per avere relativamente più vicini quelli di taglia più grande. E’ crescente la domanda di esperienze di shopping più rapide e più convenienti che derivano da quattro fattori: l’urbanizzazione, le donne che si uniscono alla forza lavoro, la dimensione delle famiglie e l’aumento del consumo. I piccoli negozi di alimentari continuano a proliferare. I negozi di piccolo formato sono moderni negozi commerciali che attirano i consumatori nell’odierna giornata moderna, in movimento per spostarsi da casa al lavoro. Così i supermercati della zona e i minimarket soddisfano le esigenze di un cliente distinto in quanto ubicati vicino alle case e da e per il viaggio verso le case. Convenienza, scelta, shopping experience, prezzo sono i 4 fattori chiave della scelta. Importante è soprattutto la convenienza, cosa che rende indispensabile per i rivenditori di questo canale di mantenere la promessa di prezzi meno cari, creando la contempo un’esperienza di acquisto piacevole e senza problemi per i consumatori. Un trend che sta progressivamente interessando anche l’Italia.

Donne in agricoltura, l'agricultura delle donne


Nutrire e accudire la famiglia. Questo il ruolo della donna nei secoli, in molte parti del mondo, ancora oggi. Slow Food Terra Madre si chiede se non sia giunta l’ora di un approccio meno misogino al lavoro delle donne, secondo una visione più libera e innovativa del loro apporto alla filiera alimentare. Per questo ha invitato al suo Salone, che si terrà dal 20 al 24 settembre prossimi (tutto il programma su www.slowfood.it) quattro donne, Alice Waters, Maria Canabal, Lella Costa e Roberta Mazzanti che si occupano di agricoltura e cucina, a testimonianza dell’emancipazione del ruolo delle donne, senza però cadere nel lato opposto, cioè la liberazione secondo modelli maschili che spingano a vivere al passo con i valori e le esigenze del capitalismo.

Per sfuggire a questa morsa e portare milioni di persone che soffrono la fame fuori dall’insicurezza alimentare è stato necessario ricorrere al microcredito alle donne del Sud del Mondo.  Donne capaci di essere più produttive degli uomini e di non sprecare risorse utili al lavoro nei campi. Queste lavorano nell’agricoltura e nell’allevamento, sostengono l’intera economia familiare dei nuclei contadini del Terzo Mondo e, in molti casi, sostiene Slow Food, sono sfruttate come braccianti stagionali e costrette a volte a una vera e propria schiavitù. Secondo la Fao se le donne potessero accedere a istruzione e credito, aumenterebbero dal 10 al 30% la loro produzione e potrebbero portare 150 degli 815 circa denutriti fuori da questa situazione. Questo lavoro resta sconosciuto, mentre nel mondo occidentale sviluppato gli chef (uomini) conquistano i palcoscenici della televisione.

In Italia, l’agricoltura al femminile contribuisce per il 27% alla forza lavoro del settore, contro una media europea del 21% e conta su500mila aziende, il 31% del totale. Di queste, ben il 78% ha una dimensione al di sotto ai 5 ettari, inferiore al  dato già molto basso del Paese (8,4 ettari nel 2015). Quasi la metà delle imprenditrici agricole ha superato i 60 anni di età e lavora ancora. Un altro trend in atto che preoccupa è la trasformazione delle contadine in manodopera bracciantile sottoposta a sfruttamento e anche a violenze sessuali.




lunedì 20 agosto 2018

Nbt, la nuova tecnica di manipolazione genetica


Corte di Giustizia Europea: i nuovi organismi ottenuti da mutagenesi siano assoggettati agli stessi controlli di sicurezza necessari per gli Ogm.



Francesco Sottile, Slow Food Italia: «Storica sentenza sulle Nbt, ma dobbiamo vigilare affinché il livello nazionale la rispetti per garantire la biodiversità e la sovranità degli agricoltori di piccola scala che tutelano l’ambiente»



«Quella di oggi è una sentenza storica sulla quale però dobbiamo vigilare a livello nazionale affinché anche in Italia ci sia un allineamento tra Nbt e Ogm e non si creino scappatoie dovute a interpretazioni discutibili. Tuttavia, se non fossero state equiparate agli Ogm sarebbe stato devastante per la trasparenza nei confronti dei cittadini e l’agricoltura di piccola scala rispettosa dell’ambiente e della biodiversità» dichiara Francesco Sottile del Comitato esecutivo di Slow Food Italia, commentando la sentenza di poche ore fa della Corte di Giustizia Europea a proposito della controversa questione sulle cosiddette Nbt, la nuova generazione di tecniche di manipolazione genetica.

Melone, fichi e prosciutto crudo

Se trovate ancora dei meloni in giro non esitate a comprarli. Il tradizionale abbinamento estivo con prosciutto crudo è un ottimo apportatore di sali minerali e di proteine per una dieta equilibrata in questo ultimo scorcio di estate con le temperature ancora alte. Negli ultimi anni le ricerche sulla carne dei suini hanno determinato un abbassamento del loro tenore di grassi rendendoli più amici di una sana e corretta alimentazione. Il melone contiene tra gli altri sali il potassio che favorisce anche il movimento dei muscoli involontari, tra cui il cuore. Altro abbinamento felice è quello del prosciutto crudo con i fichi, una primizia di questo scorcio di estate che arriva dalla Puglia. Sceglieteli verdi e con la "goccia".   

Polpettine vegane

Ingredienti per 4 persone:
4 zucchine
pangrattato
1 scatola di ceci
formaggio grattugiato
1 o 2 uova
aromi come la salvia, il timo, il prezzemolo, il basilico
sale q.b.
olio extravergine di oliva o olio di semi di arachide
Preparazione:
Cuocete l'interno delle zucchine precedentemente scavate e schiacciatelo con un cucchiaio. Preparate il pangrattato, il formaggio grattugiato e la polpa di ceci. Mescolate il tutto con 1 o 2 uova a seconda di quanto ne prende.
Aggiungete il sale e gli aromi. Fate scaldare l'olio facendo ben attenzione a non raggiungere il punto di fumo (per questo è migliore quello di arachidi). Con il composto preparate delle polpettine piccole e friggetele. Scolatele dell'olio in eccesso su una carta da cucina. Servitele calde.
Questa ricetta potrebbe essere vegana, ma in senso stretto non lo è, è vegetariana, perché ci sono le uova, un derivato degli animali che i vegani non ammettono. Cmq vi servirà per fare il pieno di energie in autunno in vista dei freddi invernali.

domenica 19 agosto 2018

Slow Food contro gli nbt


Slow Food Terra Madre, il Salone del cibo che si terrà dal 20 al 24 settembre, coglie l’occasione per schierarsi a salvaguardia dei piccoli agricoltori contro l’uso di pesticidi chimici e a favore del biologico. Certo, il biologico costa di più, in termini di coltivazioni, con terre che devono essere messere alternativamente a riposo e con l’uso di semi senza trattamenti. Oggi poi il tema è diventato ancora più delicato, con il problema del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori stranieri. In parte responsabile è anche la grande distribuzione che impone i prezzi di costo al ribasso, pagando poco i fornitori, e costringendo i consumatori che non arrivano a fine mese a fare scelte, i prodotti più scontati, che incidono ancora una volta sul malessere degli agricoltori. Adesso, dopo gli ogm, i primi organismi geneticamente modificati, ci sono gli nbt, che sembrerebbe un’altra trovata dei big della chimica per incidere sul lavoro dei campi. Slow Food pertanto chiede che sulle etichette venga scritto il prezzo pagato ai contadini, per una  maggiore trasparenza e per scelte di consumo consapevoli. Ma al riguardo bisogna sapere due cose. Primo, gli nbt non sono come gli organismi geneticamente modificati (ogm) perché per ottenerli  non si interviene nella sequenza del Dna, ma sono piuttosto un risultato della ricerca che ha dato gli stessi risultati sui vegetali come se gli si fossero applicati tantissimi incroci. Secondo, non si sa ancora da parte della Commissione europea se la sua proposta di lasciare ai singoli Stati membri la facoltà di coltivare Ogm sul proprio territorio sia ricevibile oppure no. Intanto, negli Usa è stato appena risarcito con 289mila dollari un coltivatore ammalatosi di cancro per l’uso di glifosato di un big della chimica, la  statunitense Monsanto.

Allungarne la conservabilità per poter lasciare sullo scaffale i prodotti vegetali più a lungo. Questo uno degli obiettivi degli ogm, che dividono nettamente in due l’opinione: chi crede che ridurranno drasticamente la fame nel mondo e chi propone un divieto assoluto. La Corte di Giustizia europea ha già rilasciato al proposito una direttiva che lascia gli stati membri liberi di adottarli oppure no. Adesso però si sta attuando un’altra rivoluzione nel settore delle biotecnologie vegetali, gli nbt (nuove tecniche di miglioramento genico), che non sarebbero tecnicamente pericolose in quanto frutto non di una manipolazione del Dna delle piante, ma di una mutagenesi, cioè una lunga catena di incroci. Dunque niente tanta osteggiata transgenesi. Queste piante non sono proibite oltreoceano: sono considerate non Ogm, ma coltivazioni convenzionali. E così si spinge perché anche da noi si faccia così.

Ora a parte le posizioni avverse di Terra Madre Slow Food, da sempre schierata a favore dei piccoli contadini, anche quelli del Sud del mondo, con le loro biodiversità, cosa fare degli nbt? Secondo la Corte Europea di Giustizia, sono frutto di una mutagenesi, cioè di più diversi innesti senza intervenire nella sequenza del Dna, come si fa per gli Ogm (organismi geneticamente modificati). Ma per entrambi ci vuole una sentenza  europea che dichiari se i Paesi membri siano autorizzati ad usarli oppure no. Per gli ogm, in cui le due parti si fronteggiano da parecchio tempo, pare si sia arrivati da tempo ad un compromesso. Contro gli nbt si lotta ancora, ma non si sa se a ragione.

Fiori di zucchina fritti


Ecco una ricetta estivo- autunnale con la quale fare ingresso con il pieno di calorie nei primi freddi e le prime piogge, dopo aver passato l’esame di tante prove costume.

Fiori di zucchina ripieni e fritti

Ingredienti per 4 persone:

12 fiori di zucchina

½ zucchina

1 uovo

Acqua q.b.

3-4 cucchiai di Grana o Parmigiano grattugiato

3 cucchiai di ricotta

Preparazione:
Lavate i fiori sotto un filo di acqua corrente. Privateli dei semini e dei pistilli. Asciugateli su un panno pulito. Riempiteli con un cucchiaino o un sac à poche della mezza zucchina lessata e schiacciata, insieme alla ricotta e al formaggio. Passateli nella pastella (1 uovo e acqua sbattuti con una forchetta) e friggeteli in olio di semi di arachide o di oliva. Asciugateli nella carta da cucina e servite caldi.

Salone del Gusto


Terra Madre Salone del Gusto: il cibo si impara assaggiando



Dal 20 al 24 settembre 2018, si tiene a Torino, con eventi in città e in tutto il Piemonte, Terra Madre Salone del Gusto, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte.





Un classico degli eventi organizzati da Slow Food. Anche nell’edizione 2018 non potevano mancare i Laboratori del Gusto, le Scuole di Cucina e gli Appuntamenti a Tavola.

Il calendario su www.slowfood.it. Con i Laboratori si impara assaggiando, una formula per conoscere per ascoltare le storie di chi quei prodotti li ha realizzati. I Laboratori del Gusto quest’anno approfondiscono le tematiche delle aree #foodforchange allestite al Lingotto, 104 occasioni in cui cuochi, produttori, appassionati ed esperti ci aiutano a capire che il cambiamento è davvero a portata di forchetta. 

 Slow Meat sottolinea l’importanza della biodiversità e delle razze, ponendo l’accento sui salumi al naturale – senza nitriti né nitrati – e, in coerenza con il cuore della campagna Slow Food, invita a mangiare meno carne ma di migliore qualità, e a riscoprire il gusto dell’alternativa vegetariana.


Slow Fish: varietà di pesce di mare e d’acqua dolce meno note di mezzo mondo – dal Brasile alla Danimarca, dal Marocco al Giappone –: come scegliere il pesce in pescheria? Si può gustare un sushi sostenibile? Esistono alternative più economiche e gustose ai soliti pesci che siamo abituati a cucinare?

Semi: miglio, grani antichi, riso, ma anche frutta e verdure, oltre alle varietà locali di granturco a impollinazione libera della rete Slow Mays. E per chi vuole realizzare un piccolo orto domestico biologico nei laboratori pratici si impara a progettarlo. 

Last but not leastCibo e salute, un tema al quale Slow Food sta dedicando sempre maggiore attenzione. Largo alle fermentazioni, alle spezie e alle erbe, alle farine poco raffinate e alle lievitazioni, e – perché no? – anche ai tanto demonizzati grassi e dolci, per mostrare che c’è anche qualche “fritto permesso”. 

Piazza Castello – Palazzo della Giunta Regionale – I Laboratori “classici” ospitano anche vino e non solo. I 26 Laboratori del Gusto del Palazzo della Giunta regionale sono i “grandi classici” di Slow Food. Con aree, oltre al cibo, dedicate ai vini, alla produzione brassicola, ai distillati e al caffè.












Ricetta tra estate e autunno


E al ritorno dalle vacanze vi propongo queste due ricette, tra estate e autunno. Adattissima ai primi mesi autunnali, per un brunch in giardino, un pic nic in campagna o una cena senza troppe formalità come fanno i millennials, è la ricetta proposta dall’azienda vitivinicola Carpineto, in abbinamento al suo Dogajolo Rosso, un vino toscano dalle ottime qualità e rapporto con il prezzo.



Roast Beef Sandwich con salsa tonnata

Ingredienti per 4 persone:

Un girello di manzo di razza chianina – 1 kg

Pane per tramezzini

Maionese

Senape

Tonno sott’olio 250 g

Uova 3

Sesami di sesamo bianco – 1 confezione

Semi di papavero – 1 confezione

Olio di semi

Farina

Rucola

Riduzione di aceto balsamico

Sale grosso

Pangrattato – 1 confezione



Preparazione

Una ricetta non semplice ma che incontra gusti e stili contemporanei, da realizzare anche a casa. Prendete una teglia abbastanza capiente e , dopo avervi adagiato la carta da forno, ponete al suo interno il girello di manzo intero, senza tagliarlo. Spalmate la senape su tutta la carne in modo uniforme, fino a ottenere una massa compatta; dopodiché prendete il sale grosso e ricoprite il tutto abbondantemente. La carne, insaporita dalla senape, dovrà crescere sotto sale, al forno, a 180 gradi per almeno 25 minuti.

Nel frattempo, preparate la salsa tonnata. Prendete il tonno, scolatelo attentamente dell’olio in eccesso e mettetelo nel frullatore insieme alla maionese, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Una volta terminata la preparazione, mettetela da parte in una scodellina o in un sac è poche, in previsione dell’impiattamento. In attesa della cottura della carne, potete cominciare a predisporre anche il pane, tagliando fette uniformi e triangolari. Prendete poi le uova e rompetele in una ciotola. Mescolatele con una forchetta come per una frittata. In un’altra ciotola, mescolate insieme i semi di sesamo bianco, i semi di papavero e il pan grattato. In una terza ciotola, o sul ripiano di taglio, versate la farina. Avrete ora tutto il necessario per provvedere all’impanatura. Prendete le fette di pane: passatele prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto, infine nei semi di papavero, sesamo e pangrattato. Calate le fette di pane in una pentola piena di olio di semi bollente e girate con delle pinze per non più di due minuti. Tiratele fuori e mettetele a sgocciolare in una teglia con carta assorbente. Torniamo quindi alla nostra carne: toglietela dal forno e provvedete a eliminare il sale grosso. Prendete il pezzo di carne e adagiate la prima fetta di pane impanato e fritto. Riempitela con nell’ordine: salsa tonnata, rucola, carne, un filo di olio extravergine di oliva. Ripetete l’operazione una seconda volta e ricoprite, con la seconda fetta di pane, il vostro sandwich. Siete pronti per servire in tavola. Prendete il piatto e decoratelo con un filo di riduzione d’aceto balsamico, maionese e qualche fogliolina di rucola. Il vostro panino con Roast Beef e salsa tonnata è pronto per essere messo sul piatto e gustato.

Abbinamento vino: Dogajolo Rosso 2016 Carpineto.
Bene, questa ricetta risente della moda che vuole gli chef delle star piuttosto che dei semplici cuochi, artigiani del gusto. Io non l’ho ancora provata, lo farò a fine settembre, ma avrei due appunti da avanzare. Innanzitutto io il vitello tonnato l’ho sempre fatto con il girello, appunto, di vitello e non di manzo, sebbene di ottima qualità, razza chianina, si dice qui. In secondo luogo mi sembra ridondante la copertura della carne con la senape, dal momento che il roast beef si cuoce benissimo con il solo sale grosso. E poi, perché appesantire ancora con le fette di pane impanato e fritto? Questo si faceva una volta solo quando avanzavano farina uovo e pangrattato dopo aver fritto dell’altro (tipo fettine di vitello o melanzane). La rucola e i semi di sesamo e papavero poi sono un’aggiunta che secondo me non si abbina con il resto. I semi, tempo fa, si mettevano solo su speciali tipi di pane. Come si diceva una volta, ma secondo me in cucina vale ancora: il troppo stroppia.

venerdì 3 agosto 2018

Chiusura estiva


Continua a temperature sopra la media questa estate rovente con ripercussioni importanti sull’agricoltura, i cui prodotti devono fare i conti con la desertificazione e la mancanza di acqua anche per gli animali che spesso vengono sacrificati. Gli esperti del marketing comunque assicurano che con una buona dieta e le ore di riposo trascorse negli iper, super, superette e centri commerciali, che tengono l’aria condizionata al massimo dovendo mantenere la temperatura adeguata per conservare i cibi, si potrà far fronte adeguatamente alla particolare afa. Con questo auspicio e con l’augurio ai miei lettori di trascorrere buone vacanze, chiudo le pubblicazioni sul mio blog per ferie fino a settembre. Arrivederci quindi a quella data. E come lettura per l’estate vi propongo questi due racconti brevi. 
Letti disfatti 

La follia è una gioia esaltata. Essere ipercinetici non è un male in sé, ma può trasformarsi in perdita di senno. Allora fai cose di cui non sei nemmeno consapevole e rechi male a te stesso e agli altri che ti stanno intorno. Ma se l’essenziale è invisibile agli occhi,  l’inconscio, inesauribile, è colmo di cose che servono. Essenziali, appunto. Essenziali perché libere dal conformismo che quando degenera in maldicenza può rovinarci. Che servono perché ti mettono a tu per tu con la tua parte sana. Parte sana che devi, nonostante tutto, coltivare, con pazienza, con intelligenza (che ai folli non manca), con amore per le cose che ti fanno stare bene. Il bello del futuro è che arriva un giorno alla volta. E un giorno per volta puoi essere ancora felice di esistere, di avere intorno a te persone che ti vogliono bene, di lavorare per il bene tuo e degli altri. Anche se hai subito un trauma cerebrale per il quale sei stato in coma e quando ti sei svegliato non eri più tu e non ricordavi più nulla. Poi mano a mano il tempo stempera le passioni e ci insegna ad essere più fatalisti e a godere di piccole cose, come scriveva Voltaire nel suo Candide, come per esempio coltivare un tuo giardino. Un senso va sempre cercato, soprattutto quando non c’è. E poi esiste un ‘altra massima che recita: fai ciò che puoi e avrai fatto ciò che devi. Chi di più non può non deve arrendersi ma nemmeno pigiare sull’acceleratore, cosa che lo renderebbe ancora più fragile. Ma la fragilità non è debolezza. Come la paura non è vigliaccheria. La vita ci mette davanti a prove certe volte insormontabili e bisogna prenderla come va. Ma è vero che siamo predestinati, e allora a nulla valgono le domande chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo? Oppure secondo il protestante Martin Lutero circa 500 anni fa, ognuno è libero di leggere la Bibbia a modo suo? O come diceva ancor prima Sant’Agostino: “Ama e fa’ ciò che vuoi”? Noi che siamo state molestate fin dall’adolescenza non crediamo più in niente. Ma vi chiedo, come faceva a non sapere una laureata che a piazzale Loreto a Milano era il luogo dove fu appeso Mussolini, che sotto il Castello Sforzesco sempre a Milano c’era una Pietà attribuibile a Michelangelo che Van Ghog dipingeva ad Amsterdam e Gauguin in qualche isola del Pacifico?  

 
L’enigma degli autistici
E’ arrivata in Italia su Raiuno una serie americana, The Good’s Doctor, che parla della speciale abilità di un ragazzo di operare chirurgicamente, ma non sa far altro, nemmeno parlare con le altre persone. Un autistico, insomma. Una volta si sarebbe detto idiot savant (idiota sapiente). Fuori dalla medicina, questo standard si può applicare a molti altri casi (anche trasposti dalla realtà) come quel matematico che sapeva risolvere ogni tipo di operazione, come le equazioni e oltre, ma non andava molto d’accordo con la realtà. Ed era una storia vera. Oggi fortunatamente esistono psicologi e psichiatri che se ne occupano, anche senza capire molto nemmeno loro. Ma se un autistico è un autistico come fa a interagire con gli altri, anche con i medici? Il punto piuttosto è che felice chi è diverso essendo egli diverso, ma infelice chi è diverso chi invece è comune. Come ha scritto Alessandro D’Avenia sul “Corriere della Sera”, essere fragili non vuol dire essere deboli. Semplicemente essere diversi. Una diversità che andrebbe capita e accettata. Ma è sempre più difficile amare e costruire, molto più facile odiare e distruggere. Assenza più acuta presenza. Il bene è meglio dell’ottimo. Togliere anziché mettere. O anche, come ha scritto David Foster Wallace come titolo di un suo libro: “Una cosa divertente che non farò mai più”. La paura non è vigliaccheria, ma un segnale di allarme. Il contrario dell’orgoglio è l’umiltà (che è una virtù). Può darsi che non vi sentiate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma presto lo sarete (M.L. King). Avevo vent’anni e non permetterò mai a nessuno di dire che quella è l’età più bella della vita (Paul Verlain). Odi et amo (Catullo), Né sine te né tecum vivere possum (Ovidio). Buona estate.