giovedì 31 gennaio 2019

I progetti antispreco di Ortofruit Italia


Forse non sempre salutare per me, salutare per il pianeta è possibile. Secondo l’ultimo rapporto Nielsen, l’80% dei consumatori negli Usa si sono convertiti ai prodotti nutraceutici, o superfood, come li si vuol chiamare, che siano essi vegani, vegetariani o anche semplicemente con meno grassi, meno lattosio, meno aromi chimici, e praticano la raccolta differenziata. Ma non sanno che vetro, plastica e persino carta hanno una vita molto lunga e non sono sempre facilmente convertibili in oggetti di riuso. Così finiscono in discarica e bruciati, inquinando l’ambiente circostante. In Italia il Comieco, Consorzio per il recupero, ha fatto la sua parte in tema di sensibilizzazione ambientale, ma non sempre con successo. Sempre secondo il rapporto Nielsen, i consumatori producono 4 chili di rifiuti a testa al giorno e questo evidentemente non è un bene per l’ambiente. In Italia, per l’intervento di Andrea Segrè, si è attuata una raccolta solidale dei cibi prossimi alla scadenza, anch’essi secondo un cattivo costume buttati nella spazzatura dalla maggior parte degli italiani, per donarli a persone in difficoltà economiche. Intanto in Italia ci si sta preparando per la Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare prevista per il 5 febbraio. In particolare Ortofruit Italia ha elaborato un progetto antispreco finanziato dall’Università di Torino e in collaborazione con il Mipaaf per i piccoli frutti. Un risultato che sarà  raggiunto utilizzando un sistema ad Atmosfera Modificata Passiva (MAP) realizzato con pallet-bag costituiti da film a permeabilità controllata. Nessun intervento diretto sulla frutta, ma un lavoro sul packaging, con una consistente riduzione degli scarti in magazzino che sarà individuata in un 1% massimo sul prodotto conferito. Inoltre, il sistema di conservazione in pallet-bag potrà anche essere “utilizzato in caso di trasporto del prodotto su lunghe distanze (es. Scandinavia e Regno Unito) mantenendo invariata la qualità del prodotto con scarti parti a zero”. L'iniziativa costituisce una tappa fondamentale nel percorso “green” di Ortofruit Italia che - già lo scorso anno, con il suo mirtillo “a zero emissioni” - è diventata una case history internazionale sul tema della sostenibilità per il modello di integrazione virtuosa tra la produzione, la trasformazione, la distribuzione e il consumo sano e consapevole.




venerdì 25 gennaio 2019

Calano i consumi alimentari


Secondo dati Ismea, l’ Istituto di ricerca per i mercati agricoli, raccolti monitorando la Grande distribuzione organizzata (iper+ super+ superette) l’andamento degli acquisti alimentari il terzo trimestre del 2018 è calato, rispetto allo stesso periodo del 2017, allo 0,6%. Diminuiscono soprattutto i prodotti “maturi” (pasta -1,8% e farine -4,7% a volume) a vantaggio dei fuori pasto (+2,7%) e dei piatti pronti (+2,2%). La crescita della spesa rallenta nel 2018 rispetto agli incrementi tendenziali del +3,2% del 2017 sul 2016 e del + 1,4% del primo trimestre 2017 e del +0,9% del primo trimestre 2018. Con questi dati la tendenza è della chiusura in pareggio a fine anno.  La preoccupazione dei consumatori di mangiare sano e genuino cede di fronte al poco tempo per cucinare in casa. Si propende perciò verso piatti iper processati in cui la lista degli ingredienti comprende anche prodotti dei quali si dice di voler fare a meno. “ Il salutismo – commenta Ismea – è stato ridotto ad un claim (dicesi claim frase pubblicitaria con cui si lancia o si riposiziona un prodotto) che annuncia addizione o assenza di un solo ingrediente.”

giovedì 24 gennaio 2019

Cibi: occhio alla lista degli ingredienti

Avrete di sicuro visto in tv la pubblicità di una nota marca di biscotti che invita a sceglierli secondo la lista di ingredienti. La palma va, secondo i consumatori, a quella marca perché contiene la lista di ingredienti meno lunga, e difatti 50 anni fa erano, per non fare nomi , i “biscotti della nonnina, zucchero, latte, fior di farina”. Ma anche se la pubblicità è l’anima del commercio (o non piuttosto il “commercio delle anime” J) è vero che negli alimenti ci sono spesso nutrienti nascosti che fanno sforare le dosi giornaliere raccomandate secondo la piramide alimentare stilata dall’Accademia Barilla, come ha scritto ieri l’inserto Cook del Corriere della Sera. C’è lo zucchero presente con diciture diverse come l’ estratto d’uva, purea di mele, succo di mora persino negli hamburger e nelle insalate  di mare; l’estratto di lievito che in realtà è sale, l’albume d’uovo nel petto di tacchino. Meglio quindi orientarsi sugli alimenti che non hanno una lista di ingredienti molto lunga.   

martedì 22 gennaio 2019

Il Gusto della solidarietà

Anche quest’anno il gelato in eccedenza a Sigep, il Salone internazionale di gelateria, panificazione, pasticceria artigianali, diventerà il ‘Gusto della solidarietà’, l’iniziativa di responsabilità sociale promossa dal Banco della Solidarietà di Rimini. Per il sesto anno consecutivo, al termine dei cinque giorni della grande fiera di Italian Exhibition Group, il gelato rimasto inutilizzato dagli espositori verrà raccolto, destinato alla vendita e il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
I golosi dal cuore d’oro potranno quindi recarsi al centro commerciale ‘I Malatesta’ di Rimini da domani al 26 gennaio, dalle 9 alle 20, e acquistare a offerta libera una vaschetta da 1,5 kg.
L’incasso, come in passato, sarà utilizzato da parte del Banco di Solidarietà di Rimini per comprare generi alimentari di prima necessità destinati a famiglie del territorio in difficoltà. L’obiettivo dell’edizione 2019 di “Il Gusto della solidarietà” è ovviamente superare l’ottimo risultato dell’anno scorso, quando furono vendute 3.533 vaschette e raccolti quasi 16.000 euro.

Il mondo degli spumanti visto da Ovse


L'affascinante mondo del  vino, e degli spumanti, soprattutto, visto da chi se ne intende per aver impiantato un Osservatorio che funziona dal 1991 e che monitora ogni anno la vendita delle bollicine a Natale, quest'anno andate abbastanza bene anche se soprattutto si parla di champagne, cava e...altri vini frizzanti, quando i nostri spumanti, Prosecco, Trentodoc, Franciacorta non sono secondi a nessuno. Secondo Ovse, Osservatorio Vini Effervescenti, diretto da Giampietro Comolli, nonostante la crisi, il mercato del vino interno ed europeo è molto importante, ancora, per i vini Doc italiani, dove le norme riconoscono un valore aggiunto di identità territoriale. “Il mondo è più aperto ad altre soluzioni miranti soprattutto a una concorrenza molto piatta e a una soddisfazione più generalizzata e più semplice da parte del consumatore. Più facile riconoscere un vitigno che una denominazione piccola comunale sulle colline piacentine, per esempio” osserva. E continua:  “Le organizzazioni sono, finalmente, tutte d’accordo e plaudono al successo del collettivo.  Il testo unico sul vino semplifica, un po’ di più, la filiera anche se restano alcuni nodi normativi che dovrebbero essere superati, ma i diritti acquisiti si possono togliere con consenso unanime. Dovremo mettere mano anche a questo aspetto  'costituzionale' per ammodernare tutto il sistema, che vuol dire sviluppo commerciale, più economia, più valore aggiunto.  Giusto rivendicare primogeniture, ma c’è ancora molto da fare. Qualche regolamento interpretativo è necessario non per complicare, ma per mettere in pratica quello che un testo legislativo non può fare e per rendere certe norme più elastiche. Crolla del 50% l’onere della burocrazia, costi e tempi, almeno dimezzati: più tempo per produrre e fare mercato. Ma resta il tema promozione ovvero valorizzazione dei binomi vino-territorio.” E conclude: “Forse un più stretto legame fra vino-turismo-cultura potrebbe ridare slancio a progetti ‘nazionali’ di supporto ad un consumatore italiano un po’stanco, attento ai costi, alle lievitazioni di prezzo senza motivo e senza controllo. Forse incentivare l’e-commerce con controlli fiscali e giuridici certi potrebbe far rialzare le vendite nazionali.  Ora una piccola chiave per superare le piccole Doc c’è, ma va studiata bene. Altro tema su cui lavorare.”

venerdì 18 gennaio 2019

Il buon cibo per il freddo


Cosa mangiare nella stagione invernale per proteggersi dai freddi e dalla prima ondata di influenza che ha già colpito? C’è chi consiglia, come l’ISVI, Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, di consumare carne suina, proteica e a basso costo, e chi preferisce le zuppe di verdura, legumi e cereali, altrettanto proteiche. La scelta va a gusti e capacità gastronomiche, anche se entrambe queste categorie di prodotto si trovano già pronte al supermercato. E quindi l’opzione è facile e anche la preparazione (pochi minuti per scaldare una minestra già pronta, pochi minuti per ottenere un toast o un panino con i pre affettati).  

giovedì 17 gennaio 2019

In libreria Slow Food Editore


Sono in edicola e libreria i volumi di Slow Food editore, la chiocciola del cibo buono, pulito, giusto. Tra gli altri, Bread Wine Chocolate, un’interessante excursus di Simran Sethi che si sofferma sulla perdita di biodiversità causata dalla pesca in eccesso, all’inquinamento, dalla perdita di habitat al cambiamento climatico. “Possiamo salvare i cibi mangiandoli e in qualche caso decidendo di non farlo. Il 95% delle calorie è prodotto da sole trenta specie. Ovunque si assiste all’omologazione del gusto e le più deliziose varietà stanno inesorabilmente scomparendo.” In questo saggio l’autrice racconta il suo viaggio alla scoperta dell’origine dei cibi a rischio estinzione che possiamo salvare sostenendo con le nostre scelte quotidiane chi li produce. Una lettura interessante alla quale mi sento di obiettare soltanto che una filiera del cibo così orientata è nel nostro mondo globalizzato e “sovranista” quasi impensabile perché ormai dappertutto nel mondo si mangia nella stessa maniera i prodotti sono uguali dappertutto e tutto il mondo è un immenso “centro commerciale”.

mercoledì 16 gennaio 2019

L'agricoltura digitale


L’agricoltura è un lavoro duro. Quando i figli dei contadini negli anni ‘50 andarono  in città per studiare e diventare ceto impiegatizio, si parlava di “Braccia strappate all’agricoltura”. Adesso zappare non basta più, bisogna diventare imprenditori. Il contadino del terzo millennio è sempre più formato anche attraverso master su modelli gestionali del territorio, marketing strategico e strumenti digitali, con le app che decidono quando è il momento buono per passare da una attività che la terra richiede ad un’altra. Le “magnifiche sorti e progressive”, direbbe qualcuno. Ma non senza qualche ragione oggi Libero osserva che gli attuali aspiranti coltivatori  rischiano di trascurare la base: saper mettere il letame.

giovedì 10 gennaio 2019

L'orologio biologico

Diete e consigli nutrizionali, per carità li ho dati anch'io su questo blog, pur non essendo una nutrizionista ma affidandomi al buon senso. Ma una cosa che si sottovaluta quasi sempre o di cui non si parla mai, è l'orologio biologico che regola il nostro metabolismo. In pratica si tratta di fare certe cose a determinate ore per ricavare il miglior funzionamento del nostro organismo. Andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora, per esempio, e mai troppo tardi la sera o troppo tardi la mattina. Dormire bene fa anche dimagrire, lo sapevate? Concedersi un sonnellino nel primo pomeriggio, non più di un quarto d'ora, aiuta ad assimilare meglio quanto consumato a pranzo (meglio solo un primo piatto composto da una parte di carboidrati, una di cereali, una di verdure e una di legumi). Caffè e cioccolato non vanno demonizzati: due tazzine la mattina e una il pomeriggio ( e non è detto che il decaffeinato faccia meglio) aiutano a restare svegli e a svolgere i propri compiti con maggiore solerzia. Il rito del tè delle cinque, può funzionare meglio se con tè verde e accompagnato da un pezzetto di cioccolato. Ma se siete stressati, meglio ripiegare su una camomilla con miele e limone, che tra l'altro nella stagione invernale aiuta a guarire da eventuali mali di gola. Altri due rimedi per le infreddature invernali, ma queste da assumere la sera prima di andare a letto, il latte caldo con il cognac oppure il succo di una cipolla fatta bollire nell'acqua e mescolata quando si è ridotta di due terzi  con aggiunta di miele. Tutti questi accorgimenti funzionano appunto perché il nostro corpo ha un orologio interno che risponde a queste sollecitazioni. Le fa proprie e funziona in modo più adeguato. Ultimo accorgimento, non mangiare troppo cena: una sottile fettina di carne cotta in un po' d'olio e accompagnata da una verdura bollita d'inverno o cruda d'estate, del formaggio sempre con la verdura, prosciutto o bresaola, oppure, ed è la scelta più sana, un pesce (non il salmone che è troppo grasso), orata, branzino, cernia, dentice al forno con un filo di olio extravergine di oliva e qualche pomodorino.

mercoledì 9 gennaio 2019

Gli agricoltori contro la xylella

I "gilet gialli" italiani sono gli agricoltori di Coldiretti che in questi giorni scioperano e protestano a Roma. Il ministro Centinaio ha già promesso un piano olivicolo nazionale di emergenza per 25 mln di piante compromesse per la malattia della xylella.

Caffè a 80 centesimi

Caffè a 80 centesimi a chi arriva al bar in bicicletta. Questa la trovata dopo quella del caffè sospeso, lasciare un caffè pagato per chi arriva dopo di noi. A Milano poi dove ti trovi un posto dove mangiare o bere qualcosa a ogni angolo di strada, è iniziata anche la moda di portare il cibo a domicilio. Peccato che questi "gilet gialli" debbano fare le consegne in bicicletta, non hanno protezione sindacale e siano pagati pochissimo. 

Il Salone del gelato


A febbraio, il Sigep, Salone del food service dolce di Rimini, sancirà i partecipanti alla gara del miglior gelato internazionale 2020. E celebrerà la ricorrenza puntando su innovazione e internazionalizzazione sin dall’evento inaugurale alla presenza di Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole e del Turismo. 12 nazioni parteciperanno alla gara del Sigep Gelato d’Oro che individuerà la squadra italiana che parteciperà alla Coppa del Mondo. Numerose le prove: Myster Crema, Myster Frutta, Monoporzione gelato e gelato gastronomico, Torta gelato al cioccolato e Pezzo Artistico Croccante, infine la prova gelato al ghiaccio.

Sano per me, sano per l'ambiente


Sano per me, sano per l’ambiente. Secondo l’usuale rapporto Nielsen i cittadini americani sono sempre più propensi, nei beni alimentari e di largo consumo, a fare propria la scelta della sostenibilità ambientale. E questo nonostante la COP4 di Katowice, in Polonia, non sia ancora riuscita a far passare completamente la parola d’ordine del riuso e del riciclo. Che significa meno spreco alimentare, meno imballaggi, recupero della plastica che si riciclerebbe nell’arco non di giorni o mesi, ma di anni. I consumatori, sottolinea Nielsen,  pesano le scelte davanti a loro, vedono ogni opportunità attraverso la lente della convenienza, del prezzo e della consapevolezza.

martedì 8 gennaio 2019

A dieta dopo le feste


Finite le Festività natalizie, si ritorni ad abitudini dietetiche più sane, dicono i nutrizionisti. Per esempio durante la pausa pranzo sul lavoro meglio consumare un mix di cereali integrali, legumi e verdure. Che tra l’altro si trovano in vaschetta da banco frigo già pronti al supermercato, anche se costano un po’. E niente snack, biscotti, taralli o merendine. Almeno fino a che non si è raggiunto il peso forma.

Una vita a noleggio


Strano ma vero, ma in un Paese come l’Italia dove si è sempre preferito acquistare, anche l’abitazione, spunta adesso la mania del noleggio. Secondo un’indagine Findomestic, gli italiani noleggerebbero volentieri elettrodomestici e altri prodotti per la casa.

lunedì 7 gennaio 2019

Dolci: 5 trucchi "sugarless"





Su Instagram è uno dei fenomeni più trendy in fatto di cake design. Ma la passione per le #nakedcake, (letteralmente le “torte nude”) è anche una soluzione fantastica per alleggerire il dolce. Infatti la caratteristica di questi scenografici dessert a strati sta nella ricetta semplicissima, perché spogliata da glasse, creme e pasta di zucchero. E quindi alleggerita di grassi, zuccheri e calorie.

Per realizzare una naked cake, per esempio un tiramisù, bastano morbidi dischi di pan di spagna sovrapposti e farciti con creme a base di latticini leggeri, quali ricotta e  formaggio fresco spalmabile, come Arla NATURALE, dalla consistenza piacevolmente morbida, fatto con solo 4 ingredienti genuini e privo di additivi, addensanti o conservanti. Per  completare basta  un frosting, a base di yogurt bianco alla greca o quark (ricchi di proteine e molto sazianti). E infine la guarnizione con frutta fresca e una spolveratina di zucchero a velo. L’effetto wow è garantito, senza intaccare la linea.

Fuori lo zucchero, dentro la frutta: ecco un modo sano e fresco (e anche anti-spreco) per ridurre il tasso glicemico di un dessert. Della frutta si possono sfruttare il fruttosio naturalmente contenuto nella polpa (ma anche succhi, estratti e centrifugati possono essere utili allo scopo), che è due volte più dolce rispetto al saccarosio. Di fruttosio ce n’è in particolare nella frutta molto matura, quella che rischia di finire nella pattumiera, e che così può essere utilizzata in modo intelligente.

Si può anche giocare con le consistenze della frutta. Ad esempio, la dolce e burrosa banana conferisce dolcezza e morbidezza agli impasti, le carote insieme alle mandorle regalano dolci dalla consistenza leggermente granulosa (e molte fibre), mentre mele e pere sono i frutti più classici per arricchire le classiche torte della nonna. 


Solar box


Solar box è una gavetta che sfrutta l’energia solare, soluzione hi-tech per la pausa pranzo.

Ma ci sono anche schiscette pieghevoli come origami e barattoli in vetro con cibo d’autore. Per non parlare delle schiscette degli astronauti con alimenti calibrati sulle esigenze di chi deve passare tanto tempo nello spazio e camminare in assenza di gravità.   

Ca'Milla cibo bio e solidale


Ca’ Milla a Bologna è il primo market autogestito da un’associazione di produttori bio insieme a un Gas, un gruppo di acquisto solidale. Gli iscritti lavorano in negozio 3 ore al mese e solo loro possono fare la spesa. Sarà inaugurato a febbraio alla periferia della città.

L'Iva sul tartufo al 5%


Cambia la norma fiscale sul tartufo: nella legge di bilancio l’Iva scende al 5% dal 10% di prima. E questa decisione è stata presa per contrastare l’evasione fiscale e allinearsi con gli altri Paesi Europei.

Peck a City Life


Milano ha superato Bolzano nella lista dei comuni più vivibili ed è in testa anche per l’offerta food. Dal nuovo Wagamama in Duomo, a Peck di City Life dallo street food di Gnoko on the road ai piatti salutisti del Macha Cafè (il macha è un tè verde dalle proprietà terapeutiche). Io ho visitato il giorno dell’Epifania Peck, ma ne sono rimasta molto delusa. Un posto piccolo con un’offerta sedicente gourmet molto scarsa, con vassoi in mostra mezzi vuoti, con cibo prossimo alla scadenza che si doveva ritirare dal bancone e sostituirlo con una proposta fresca, visto che eravamo ancora in clima di festa.

Sconto sulla tari


Sconto sulla Tari, la tassa sui rifiuti,  a chi regala ai poveri i cibi in scadenza. E’ l’idea di un comune valdostano che ha previsto per negozi  e mercati che regalano cibo in scadenza una riduzione dell’importo della tassa secondo un principio già enunciato dalla legge  166 del 2016.

venerdì 4 gennaio 2019

Gli avanzi del cenone


Ed eccoci dopo pranzi e cene delle festività, alle prese con la cucina degli avanzi. Avevate in menu l’insalata di rinforzo e vi sono avanzati i cavoli? Ecco un modo per recuperarli insieme magari alla panna avanzata dalle penne al salmone. Cuocete i cavoli per 5-7 minuti in pentola a pressione, scolateli e tagliateli a pezzi. Imburrate e infarinate una teglia di vetro da forno dove metterete i cavoli lessati insieme a cipolle e finocchi anch’essi bolliti. Coprite il tutto con besciamella (latte farina burro) o con la panna avanzata e cospargete di formaggio grattugiato. Infornate per 15 minuti a 160° e servite caldo.

giovedì 3 gennaio 2019

Alice's Restaurant


Il ristorante di Alice esiste davvero, anche in Italia, all’interno della catena Eataly di Oscar Farinetti. E’ la catena americana Alice’s Restaurant, nome tratto dall’omonimo film del 1969 di Arthur Penn, con Arlo Guthrie, Pat Quinn, Kathleen Dabney e Pete Seeger. Il figlio del più grande cantante folk americano Woody Guthrie, Arlo conquista la copertina del Time con le sue originali canzoni pop. La più nota è proprio Alice’s Restaurant Massacree, un blues  parlato con la rievocazione della sua educazione sentimentale. Lui e i suoi amici vivono in una chiesa sconsacrata circondati da  una boheme upgrade. Molte comparse della vicenda sono persone vere, a partire da Arlo Guthrie. E sono i padri dei figli dei fiori. Ma il suo rapporto straziante con il padre morente raccontato nel film non impedirà alla mitica Alice di pubblicare un best seller di ricette e di aprire  una catena di ristoranti per l’appunto con il suo nome. 

mercoledì 2 gennaio 2019

Ricetta del clafoutis alle prugne

Il clafoutis è un dolce molto buono. Si tratta di una crema solida in cui immergere la frutta: prugne, mele o albicocche. La crema si prepara senza farina quindi va anche bene per chi è a dieta. Basta mescolare un tuorlo d'uovo, con latte e zucchero fino ad ottenere un preparato liscio né troppo liquido né troppo solido. A questa crema si aggiunge la frutta preferita senza badare se cadrà in basso, durante la cottura riemergerà. A questo punto si inforna per mezz'ora in una teglia imburrata e infarinata a 150°. Una volta cotto, va lasciato raffreddare, tolto dalla teglia e servito su un piatto da portata. 

La crescita del biologico


Presenti da decenni sugli scaffali, i prodotti biologici conoscono oggi negli Stati Uniti una crescita importante. E’ appena uscito un rapporto Nielsen sulle loro vendite in questo periodo, che sono in aumento per tutti i segmenti di consumatori, e in particolare per i millennials e gli ispanici. E non sono necessariamente una moda passeggera. Perché i consumatori oggi sono sempre più interessati ai prodotti salutari per noi e “puliti” per l’ambiente nelle categorie alimentari, bevande e cura della persona. In un primo tempo erano accessibili solo attraverso canali dedicati e adesso sono presenti in tutti canali di vendita. Ma non sono solo prodotti accessibili ad una clientela affluente, come accadeva agli inizi della loro comparsa sul mercato. Piuttosto i supermercati, i negozi di massa e i discount rappresentano ora in America una quota combinata del 25% di spesa biologica, in aumento di 2,0 punti rispetto a due anni fa. Lo stesso sta accadendo in Italia, dove il biologico non è più una nicchia per soli “ricchi”.  

Wiener Schnitzel o fettine impanate


Per 4 persone si passano prima nella farina, poi nell’uovo e poi nel pangrattato 4 fettine di vitello battute in modo che siano molto sottili. Si friggono poi nell’olio di semi e si fanno asciugare in una carta da cucina. Salare e servire con patatine fritte. Anche questa è una ricetta che non si sa se sia italiana o austriaca.   

Strudel di mele


Lo strudel di mele è un tipico dolce bolzanino (ma Bolzano quest’anno non è più la città più vivibile d’Italia, scettro passato a Milano), che si contende la paternità con Trieste. Per farlo occorrono una confezione di pasta sfoglia, 4 mele, 1 sacchetto di pinoli, 1 di uva sultanina messa a bagno, una manciata di pangrattato fatto rosolare nel burro, una manciata di cacao in polvere, 2 cucchiai di zucchero. Mescolati tutti questi ingredienti (le mele vanno sbucciate e tagliate a pezzettini), si stende la pasta sfoglia con un matterello e ve li si mettono dentro. Si chiude poi la pasta ottenendo un cilindro chiuso da spalmare sulla sommità con un tuorlo d’uovo per renderlo lucido. Infornare poi in forno ventilato a 160 gradi centigradi per mezz’ora. Sfornare e cospargere di zucchero a velo.

La calza della Befana


Cosa ci porterà la Befana quest’anno? Secondo me un bel sacco di carbone per come ci stiamo comportando nei confronti del pianeta su cui viviamo e che fra poco, secondo alcuni catastrofisti, esaurirà le sue risorse. Dobbiamo davvero crederci? Il carbone serviva nell’Ottocento per far andare avanti la prima rivoluzione industriale (utile rileggere Karl Marx). Nel Novecento l’energia proveniva dal petrolio, l’oro nero come è stato chiamato per la sua preziosità e scarsità. Adesso siamo nell’epoca del recupero dell’agricoltura (primariamente transgenica, e pertanto secondo alcuni nociva, perché sarebbe più produttiva) come modo per nutrirci e contemporaneamente tutelare l’ambiente. Non solo della ricca Europa, la cui riunione tra Ovest ed Est nell’89 è stata pesantemente gravata sulla Germania, ma anche e soprattutto dei Paesi del Sud del mondo i cui figli muoiono di fame e di stenti. Dare loro da mangiare sarebbe il minimo da parte dei Paesi ricchi, dove però si è infiltrato il malaffare con tutte le conseguenze del  caso (Sciascia insegna). E dire che siamo nell'epoca dell'economia 4.0 con dispositivi elettronici capaci di far tutto. Ma evidentemente non di sfamarci.