mercoledì 16 gennaio 2019

L'agricoltura digitale


L’agricoltura è un lavoro duro. Quando i figli dei contadini negli anni ‘50 andarono  in città per studiare e diventare ceto impiegatizio, si parlava di “Braccia strappate all’agricoltura”. Adesso zappare non basta più, bisogna diventare imprenditori. Il contadino del terzo millennio è sempre più formato anche attraverso master su modelli gestionali del territorio, marketing strategico e strumenti digitali, con le app che decidono quando è il momento buono per passare da una attività che la terra richiede ad un’altra. Le “magnifiche sorti e progressive”, direbbe qualcuno. Ma non senza qualche ragione oggi Libero osserva che gli attuali aspiranti coltivatori  rischiano di trascurare la base: saper mettere il letame.

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