venerdì 28 ottobre 2016

Il meglio di novembre

Non perché sia ortoressica, cioè fanatica del mangiare sano, ma mi piace fare la spesa di stagione. Ecco perché vi indico il meglio di novembre:
cachi
kiwi
mele
banane
arance
pere
limoni
clementine
cipolle
verza
coste
carote
cavolfiori
finocchi
zucchine
zucche
broccoli.
La zucca intagliatela per mettervi dentro una candela la sera di Halloween, l'Ognissanti americano, il primo novembre e munitevi di dolci per darli ai bambini che vi busseranno alla porta chiedendo "Dolcetto o scherzetto"?

mercoledì 26 ottobre 2016

Diciamo basta

Ho letto di recente sul  Corriere della Sera online un interessante articoletto che diceva basta. Basta con il filo interdentale, basta con il pisolino pomeridiano, basta con le 5 porzioni di frutta e verdura di colore diverso al giorno. E così via. Finalmente, ci voleva, concordo pienamente e condivido qui sul mio blog e magari anche su Facebook. Non se ne poteva più. E fate questo, e fate quello e mangiate così e non comprate cosà. Tutta una serie di indicazioni contrastanti e inutili, tanto uno mentre lavora mangia un panino e via, la mattina caffè e la sera quel che c'è. E finalmente lo si è detto. E aggiungerei anche che la forma fisica si mantiene anche senza far ginnastica, magari due passi all'aria aperta al giorno sì, ma niente fanatici delle due ruote, che poi finiscono arrotati sotto una macchina.
Da altra fonte apprendo che si sta dicendo basta anche con la pizza gourmet, per tornare a una sana margherita o marinara. Era ora.  

venerdì 14 ottobre 2016

Halloween e gli ortaggi d'autunno


E’ autunno, tempo di castagne, funghi, zucca. Ma non solo. Il meglio da trovare dal fruttivendolo (e una ricerca dice che molte persone vorrebbero avere un mercato vicino a casa) in ottobre, è l’uva, le mele, l’avocado, le banane, le arance, le pere, le melanzane, le carote, le cipolle, i cavolfiori, i peperoni, le zucchine, i pomodori, i fagiolini, le patate. Da consumare subito, ma anche da cuocere e mettere sott’olio o farne marmellate per l’inverno. La frutta, ideale per una merenda salutare fornisce in particolar modo un pieno di vitamine, minerali e fibre. Vediamo insieme quali:

mele: fibre e vitamine A,C,E. Sono a buccia rossa, verde o gialla.

Banane: fonte di fibre, potassio, vitamine A,C,B6,E.

Kiwi: vitamine A,C,E, e gruppo B, calcio, ferro e acido folico.

Lime: ricco di vitamine A e C. Il suo succo ha proprietà disintossicanti e antiossidanti.

Arancia: sbucciata e mangiata fresca oppure spremuta. Contiene vitamina C, flavonoidi, pectina ed è ricca di sodio quando maturata al sole.

Pera: contiene potassio e riboflavina. Fa bene alla pelle e d è ricca di fibre.

Fragola: tra le fonti più ricche di vitamina C e fibre, contiene anche tanto sodio e ferro. Ha anche proprietà sbiancanti per i denti.

Il 30 ottobre ritagliate una zucca in modo che si formino due occhi e una bocca. Ritagliatene la sommità che poi richiuderete per mettervi dentro una candela accesa e posatela sul davanzale della finestra. In casa tenete un sacchetto di dolci e aspettate o, se ne avete, mandate i vostri bimbi a chiedere “Dolcetto o scherzetto?” E’ Halloween, Tutti Santi, Festa importata dagli Usa ma oggi di moda da noi più del Carnevale.

Tanto che i negozi vendono molti travestimenti da streghe e maghi con tanto di trucco.

mercoledì 12 ottobre 2016

Il Festival della mostarda


Grande è il successo registrato da Mantova, nominata Capitale italiana della cultura per l’anno in corso. Nei primi 9 mesi del 2016 ha visto aumentare i turisti del +15%, con affari in aumento di 1,7 milioni di euro per le strutture ricettive. Lo segnala un’indagine di Federalberghi e Confcommercio pubblicata sul Corriere della Sera. Intanto, proprio a Mantova domenica prossima si terrà il Festival della Mostarda, dedicato al prodotto identitario lombardo. La mostarda di Cremona e la mostarda mantovana, di cui si celebra appunto in questi giorni il Festival, rappresentano due salse tipiche lombarde il cui mercato vale oggi 12 mln di euro. La seconda è utilizzata in prevalenza per condire i tortelli di zucca, dal momento che la zucca oltre che in Campania si coltiva soprattutto a Mantova. Sorella della senape di Digione d’Oltralpe, è tradizione prepararla per la vigilia di Natale e conservarla per il resto dell’anno. La particolarità della mostarda di Cremona sta nel fatto che, al contrario delle altre preparazioni, viene realizzata con della frutta mista lasciata pressoché intera o comunque tagliata in grossi pezzi. In questo modo, con la presenza della senape, i due sapori, dolce della frutta e piccante della senape, si mischiano creando quel sapore dolce ma leggermente piccante che la caratterizza. Di antichissima tradizione è oggi un prodotto industriale che si consuma a Natale, ma la si può trovare anche fresca nei negozietti tipici di gastronomia.

lunedì 10 ottobre 2016

Ma cosa mangiamo?


Incredibile l’importanza che si dà al cibo. Dalla provenienza del grano, se sia bio oppure no, alla xylella che ha colpito in Puglia gli ulivi, se sia una malattia o una speculazione edilizia, dall’origine in bottiglia dell’olio e del latte, dai vari format di ristorazione, alla cucina stellata.

Per poi scoprire, ma lo si sapeva già, che il mercato alimentare è in mano a 10 multinazionali, da Nestlè con un fatturato da 92,3 mld, Pepsico (63,1) e Unilever (59,1). I primi 10 colossi controllano il 70% dei cibi venduti al mondo, altro che Franciacorta in Bianco con i suoi formaggi Dop, la sagra del Tartufo dì Alba o quella della mostarda e del torrone di Cremona, per citare solo quelle che si stanno svolgendo adesso in autunno.

E con buona pace anche di Carlin Petrini con il suo progetto di orti nel mondo povero (l’unico orto che funziona e che continuerà a essere coltivato è quello di Michelle Obama alla Casa Bianca contro l’obesità onfantile) e di Oscar Farinetti con il suo Eataly che mi spiace doverlo dire si sta rivelando una delusione.

Domenica a Milano ci ho mangiato una pessima pizza, senza olio e senza origano, in pratica senza sapore, anche con il prosciutto o con la provola e i broccoletti  (broccoletti sulla pizza?) di quella vegetariana. L’unica passabile la margherita. Il tutto in un contesto di grandissima confusione, seduti su dei trespoli al banco. Impossibile poi fare un giro ragionato delle varie specialità alimentari esposte per via delle troppe file e impossibile acquistare causa i prezzi proibitivi per una famiglia media. Infatti il posto è frequentato soprattutto da stranieri danarosi.

Sono vent’anni che mi occupo di cibo e se il massimo è fare una torta come il boss delle torte (programma televisivo americano a eliminazione dei concorrenti)il paesaggio che mi si presenta è veramente deprimente. Viva Caprotti, da poco scomparso, che da vero signore, ha saputo mettere in piedi nel lontano 1957 e far vivere bene fino ad ora una catena di supermercati di tutto rispetto, con il meglio che si possa acquistare in ogni comparto.

martedì 4 ottobre 2016

Cambiare abitudini

Secondo un articolo pubblicato oggi sul Giornale, per cambiare abitudini (in meglio)bastano solo 21 giorni. Lo ripete - da anni - il dottor Maxwell Maltz, grazie a una teoria che, per quanto “bizzarra”, non smette di convincere. Per Maltz in 21 giorni, purché muniti di molta costanza, si possono acquisire ottime abitudini, liberandosi di rituali distruttivi e nocivi per la salute. Ma quali sono le regole da seguire per attuare questa piccola-grande rivoluzione? Eliminare cibo spazzatura; dedicare mezz’ora al giorno all’attività fisica; svolgere i lavori impegnativi prima degli altri ogni giorno; mantenere la casa in ordine, allontanare i pensieri ricorrenti e negativi; dedicare 10 minuti (non uno in più) alla scelta del look più adatto; dedicare mezz’ora in più allo svago dei figli; dedicare 20 minuti alla lettura di un bel libro; rispondere con cortesia alle email senza procrastinare la posta indesiderata e annotare le cose positive fatte nel corso della giornata, oltre a quelle da fare domani.

Bere bene (l'acqua)

Minerale, oligominerale, ricca di magnesio, ferro e fosforo. Oppure povera di sodio. Bere non fa bene soltanto alla salute, ma favorisce anche la concentrazione e la forma fisica. Ma non tutte le acque sono uguali, e anche i nostri sensi ne percepiscono quattro caratteristiche definite: effervescenza, limpidezza, odore e gusto. Su Repubblica ne parla Marta Dore, ma anche a Golosaria (dal 5 al 7 novembre al MiCo - Milano Congressi) l’acqua sarà al centro di una serie di incontri e show cooking realizzati in collaborazione con Lauretana. E anche Giuseppe Amati è di questo avviso dal momento che organizza già da tempo con la sua associazione Adam corsi per idrosommelier. Ossia esperti nei diversi aspetti delle acque suggerendone anche l'abbinamento con i piatti.