giovedì 24 giugno 2021

La Ue fa pubblicità alla carne

L'ultimo appello, in ordine di tempo, di CIWF (Compassion in Word Farming) è non lasciare che la Ue, con i suoi fondi, finanzi campagne di marketing e pubblicitarie a favore del consumo di carne. La logica è comprensibile: più carne si mangia, più si contribuisce allo sfruttamento degli  animali e all' inquinamento dell'ambiente. Alcune aziende di questi prodotti, furbescamente, hanno adottato linee di prodotti vegani da proporre in alternativa. Ma, accanto a questi, che sono una minoranza, la sostanza rimane. Gli allevamenti intensivi sono fonte di sofferenze inaudite per le bestie che vi alloggiano e che vengono poi trasportate per lunghissimi viaggi ammassati in Tir (Traporti internazionali su rotaia) sui quali viaggiano molto male anche gli autisti. E se in un primo tempo era sembrato che l'Unione europea fosse d'accordo con la loro limitazione, adesso, conferma CIWF, non è più così.  

martedì 15 giugno 2021

Pan di Spagna

Il Pan di Spagna si acquista in dischetti facilmente al supermercato, insieme ad una fialetta di Alchermes (che è un liquido dolce fatto apposta per le paste). Poi a casa viene il bello: bisogna farcirlo. Si bagna di liquore prima da una sola parte per disco. Poi si preparano crema o panna montata. La panna montata non ha bisogno di spiegazioni. La crema invece è un po' più difficile. Si mettono in un pentolino uova, latte e zucchero e si mescola a fuoco medio fino a quando il composto non si addensi. Non c'è bisogno di farina dunque. Si farciscono quindi le fette di Pan di Spagna con la farcia preferita e si mette in frigo per almeno mezzora.  

 

venerdì 11 giugno 2021

Plastica addio, ma quando?

All’inizio era 202020. Adesso che anche questa data è passata, il pianeta terra non si salverà. Si contano a ritroso i giorni in cui saremo completamente sommersi dalla plastica e i pochi ricchi, l’1% della popolazione mondiale, se ne va sulla Luna o su Marte. E gli altri restano qui a farsi una guerra tra poveri. La Commissione europea, con sede a Bruxelles, aveva indicato in queste tre cifre gli estremi per iniziare a ridurre l’inquinamento del pianeta: -20% di emissioni (delle auto, dei camini, delle caldaie) e -20% delle materie inquinanti (oggetti di plastica) entro il 2020. Ora la data si è spostata al 2030, e ne hanno iniziato a parlare anche i giornali, per arrivare ad azzerare il numero dei rifiuti pericolosi. Mettendo al bando tutta una serie di prodotti monouso di plastica che inquinano i mari e danneggiano la nostra salute. Basta dunque a cotton fioc e piatti e posate di plastica, che dovranno essere realizzati con materiali sostenibili, cioè riciclabili. A differenza di vetro e carta facilmente riutilizzabili, infatti, la plastica è il materiale più pericoloso. Viene sversato in mare anche dalle barche e dagli yacht, sminuzzandosi in miniparticelle che poi vengono ingerite dai pesci che mangiamo. Vedi il pangasio, un pesce dell’Oceano Pacifico, il mare più inquinato, che era già stato messo sotto accusa anni fa per essere un prodotto ittico a buon mercato ma particolarmente pericoloso proprio per la plastica ingerita. Le date si stanno spostando sempre più avanti, adesso si parla del 2075, e non è un buon segno, ma della plastica non riutilizzabile dovremo imparare a fare a meno. Già messe al bando stoviglie, bicchieri e cotton fiocc, si pensa di dover arrivare al quasi completo messo al bando di ogni oggetto di questo genere. La loro permanenza negli Oceani, per esempio, è quasi eterna; per non parlare dei rimasugli che finiscono nella pancia dei pesci (do you remember il Capitano Achab, la Linea d’Ombra di Joseph Conrad, e la balena di Pinocchio, che in realtà una balena non era, ma un pescecane?). Certo, il problema è poi come si faranno a reimpiegare gli industriali e i loro operai che sulla plastica ci vivono. Si potrebbero riconvertire in piattaforme di riciclo e riuso. 

 

  

giovedì 10 giugno 2021

Clafoutis di ciliegie

Questo è un dolce semplice e ipocalorico perché non necessita di farina. Si tratta di impastare 2 tuorli d'uova, 2 cucchiai di zucchero, 10 dl di latte o latticino e le ciliegie snocciolate. Infornare in una teglia precedentemente imburrata e infarinata a 150 gradi centigradi per 40 minuti. Togliere dal forno e servire tiepido. Le ciliegie sono un ottimo frutto estivo ricco di vitamine, ma non credete a chi ne vanta proprietà salutistiche. E' buono e di stagione e tanto basta. 

Tortino di verdure

Preparate, o comperate già confezionata nel banco frigo, una pasta sfoglia rotonda. Foderatevi una teglia da forno imburrata e infarinata. Preparate a parte un impasto di ricotta, uova, spinaci cotti in acqua bollente e schiacciati per fare uscire tutta l'acqua. Versate l'impasto opportunamente salato nella sfoglia e infornate a 200 gradi centigradi, magari avendo cura di coprirlo con carta forno. Cuocete per mezz'ora circa e servite tiepido.

Frittata di zucchine

La frittata di zucchine, si sa, è una ricetta semplice. Ma esiste un modo di renderla più stuzzicante cuocendola in forno anziché in padella. Imburrate una terrina da forno di vetro di medie dimensioni. Versatevi le uova sbattute con parmigiano e le zucchine precedentemente passate in padella con un goccio di olio. Scaldate il forno ventilato a 150 gradi centigradi e infornate. Quando l'impasto vi sembrerà abbastanza sodo e la superficie dorata, togliete dal forno e fate raffreddare. Servite tiepido. 

mercoledì 9 giugno 2021

Il Mulino della Barilla va all'asta

Lo storico Mulino della Barilla, più conosciuto come Mulino Bianco (di farina) che negli anni Novanta faceva furore in pubblicità, è stato messo all'asta. Base di partenza: un milione di euro. E certo, dopo aver fatto da volano per la pasta e i dolciumi della ditta di Guido Barilla, dopo essere stato trasformato in un agriturismo, dopo avere fatto sognare i suoi plumcake allo yogurt e le sue gocciole al cioccolato a generazioni di consumatori, adesso si trasforma in denaro sonante.

7 chili in 2 anni

Chi vive in una villetta o in un complesso residenziale con giardino se ne sarà accorto: i bambini non giocano più nei cortili. O nelle parti comuni. Con grave nocumento per la loro salute ma anche per quella dei loro genitori. In fase di lockdown si calcola che si sia aumentati di circa 7 chili di peso, proprio per l'impossibilità di uscire da casa, se non per fare la spesa. D'altro canto il contenitori dei rifiuti per l'umido, i composti organici, sono sempre meno pieni, segno che si risparmia sul cibo e si ricicla. E' un'Italia che va a due velocità. Quella della parte, infinitesimale, dei più ricchi che pagano pochissime tasse, e quella della gran parte della gente comune che fatica a mettere in tavola il pranzo con la cena. I superricchi non pagano le tasse perché vivono nei paradisi fiscali, si sfidano a viaggiare sulla Luna o su Marte e noi rischiamo i danni dell'obesità.    

Cibo: la ripartenza delle Fiere in presenza

Le ultime notizie sul fronte della pandemia e delle Fiere del comparto agroalimentare sono che queste ripartono in presenza, naturalmente con tutte le precauzioni del caso, che gli epidemiologi in questi ultimi tempi ci hanno insegnato a rispettare. Mascherine, distanziamento, vaccinazione o tamponi mononucleari. Così a tempo debito apriranno i battenti Cheese, di cui abbiamo già parlato, Cibus, Sigep, Veronafiere. Tutti momenti in cui si discuterà di frutta, verdura, latticini, gelati, pane e pasticceria, vini. Di cui l'Italia ha una sconfinata dotazione di prodotti a denominazione di origine protetta o protetta e garantita (tutti i processi di produzione e trasformazione avvenuti in un preciso territorio che li identifica: leggere le etichette) o indicazione geografica tipica (anche uno solo di questi passaggi). In tempi di Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita, la maggiore esposizione nel campo di cui si sia mai saputo (e alla quale parteciparono anche i coniugi Obama, allora alla Casa Bianca), ci si preoccupò di costituire un "alloggio" ben protetto per tutti i semi che danno frutti commestibili, da spedire nello spazio o da custodire per le future generazioni. Adesso da proteggere siamo noi. 

martedì 8 giugno 2021

Inutile infliggere sofferenze agli animali

Emilia Romagna e Abruzzo sono le prime due Regioni a pronunciarsi contro l’allevamento degli animali in gabbia. E anche l’Unione Europea si sta orientando in questo senso. Una bella soddisfazione per CIWF, Compassion in Word Farming, che da anni si batte contro le inutili sofferenze inflitte agli animali da macello. D’altra parte, l’Emilia è la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la salute alimentare. E si sa che gli allevamenti nelle gabbie oltre a causare enormi sofferenze a miliardi di animali, aggrava la disuguaglianza alimentare sottraendo cereali e altre preziose risorse a quanti ne avrebbero bisogno; toglie terra agli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo per coltivare mangimi per gli animali dei Paesi ricchi; contribuisce per il 14,5% alle emissioni totali di gas serra globali e consuma l’8% di tutta l’acqua del pianeta; può favorire la proliferazione e diffusione di virus e batteri zoonotici causa di epidemie e pandemie come quella che stiamo vivendo. Noi per parte nostra possiamo unirci alla battaglia sottoscrivendo il 5 per mille al numero del volontariato 91373260370. 

venerdì 4 giugno 2021

Buone notizie sul fronte del riciclo

Dopo aver cercato, e trovato, la plastica nella pancia del pangolino, specie di pesce che da Darwin in poi nessuno conosceva, adesso arrivano buone notizie sul fronte dell’ecologia in Italia. Ce le offre in edizione speciale Il Corriere della Sera, secondo cui l’Italia è ai primi posti nel riciclo delle lattine di alluminio. E, se i datori di lavoro accettassero la settimana lavorativa di 4 giorni, il rilascio di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera si ridurrebbe consistentemente. D’altra parte adesso esistono i bonus per comperare biciclette e skateboard e la morsa delle auto in città dovrebbe allentare. 

martedì 1 giugno 2021

Minestrone con polenta

Esiste un modo molto semplice per rendere più gustosa una comune minestra di verdure, che oggi si compra preconfezionata al banco dei surgelati. Prima cosa non cuocerla semplicemente nell'acqua e dado da brodo ma preparare prima un soffritto di olio e cipolla. Seconda cosa, aggiungervi una crosta di parmigiano reggiano o grana padano ben lavata e raschiata. E fin qui forse lo sapete tutti. Il mio trucchetto è quello di, a cottura quasi ultimata, aggiungere due pugni di polenta precotta, invece del riso. Il risultato è assicurato.