venerdì 23 dicembre 2022

Feste con la crisi, meglio i doni alimentari

Natale e Capodanno, tra feste in casa e fuori e crisi del gas causa sanzioni dell'Onu alla Russia, che prima ci riforniva dell'elemento indispensabile in ogni casa e industria, e adesso ci è nemica perché ha attaccato e sta ancora guerreggiando contro l'Ucraina. Voi come festeggerete? Anche calcolando che c'è in giro un virus meno virulento (qualche linea di febbre), ma più trasmissibile del primo Covid? E che i generi di prima necessità hanno subito dei forti rincari? Siamo tornati ai livelli di inflazione (carovita) degli anni Settanta e un pò di austerità è d'obbligo. Anche se c'è sempre chi ha di più e non lesina e chi non ha che va alla Caritas. Rispunta anche il vecchio jingle: "aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più, se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu...", che cantava appunto negli anni Settanta Johnny Dorelli. Tra cesto e panettoni non vi è comunque che l'imbarazzo della scelta e forse il regalo più gradito è proprio quello alimentare. Senza contare che si può acquistare il panettone di Emercengy, il cui fondatore, Gino Strada,operava in zone di guerra, o la Stella di Natale contribuendo alla colletta per gli Amici del Filo d'Oro (bambini in ospedale con gravi malattie genetiche o della ricerca contro le leucemie, tumori del sangue). Con queste semplici considerazioni vi lascio fino a dopo Capodanno e vi auguro Liete e Serene Festività.

martedì 13 dicembre 2022

Spumanti, tra crisi e Covid, quanti ne stapperemo?

E come ogni anno l’Osservatorio Vini Effervescenti OSVE CEVES UNI, nato nel 1991 e diretto da Giampietro Comolli, presenta l’andamento a preventivo del consumo di spumanti per le Feste di fine anno. Quelli del periodo 2022-2023 registrano volumi, cioè numero di bottiglie vendute, in crescita regolare, mentre a valore assistiamo ad un exploit dei prezzi. Commenta il responsabile della ricerca: “ In questo periodo sono stati quasi recuperati i volumi pre-pandemia del 2019 in Italia. Crescono infatti ancora l’ affidabilità e le esportazioni verso i consumatori stranieri. Mentre quelli italiani sono divisi tra ineguaglianza di condizioni sociali, incertezza e difformità negli acquisti. Cambiano così i luoghi e i tempi di consumo che incidono sulle scelte, tra asti spumante, metodo champenois o charmat”. L’Italia è sempre prima nella produzione mondiale di vini spumanti sia metodo tradizionale (nicchia del 3,1 % del totale) che metodo italiano. Ed è anche prima anche nella esportazione, nella notorietà e richiesta. Ma, come osserva Comolli, “finiamola di chiamare charmat o martinotti il nostro metodo di produrre spumante: è squalificante. E’ assurdo usare il cognome di una persona come indicazione di un metodo produttivo! E’ sminuente della identità e della professionalità dell’insieme di tutti i produttori.” Chiusura anno 2022 Le primissime stime sulla chiusura dell’anno 2022 vedono, a fronte di una produzione intorno a 870 milioni di bottiglie per un valore di 3,3 miliardi di euro, consumi attesi (Docg, Doc, Igp e VS) di 855-865 milioni di bottiglie per un fatturato mondiale al consumo di 7,3 miliardi di euro. L’Italia è sempre più vicina al record della Francia, ma solo grazie a distribuzione, commercio, importazione. “Occorre ancora riflettere su questo dato economico, ma in un’ ottica di strategia nazionale anche istituzionale e di scelte di politica degli asset agroalimentari nazionali” chiosa Comolli. Il 2022 ha visto infatti forti rincari su tutto l’agrifood, che incidono di più sulle etichette di primo prezzo, quello inferiore su cui confidano di poter stappare una bottiglia le famiglie meno abbienti, rispetto alle bottiglie premium, le più pregiate riservate a pochi, sia per vini spumanti che tranquilli. Canali di vendita Meno vendite di bottiglie di vino e spumanti nella grande distribuzione, distribuzione organizzata (supermercati, ipermercati e discount) ed e-commerce rispetto al 2020 e 2021. Recuperano invece i volumi e i consumi in horeca, (hotel, restaurant e catering) e ristorazione commerciale, dal 4 al 9% a partire già dall’estate. Si attendono 75-78 milioni di bottiglie stappate durante i 30 giorni di festività (erano 78,4 nel 2019): privilegiate le bottiglie fra 6 e 9 euro di prima fascia e fra 15 e 20 euro di prezzo al consumo (intorno a 35-45 euro, il valore al ristorante più gettonato). I consumi delle feste valgono in cantina circa 280-290 milioni di euro che, al consumo e sulla tavola diventano circa 700 milioni di euro. Gli italiani tornano a fare festa fuori casa, soprattutto dopo Vigilia e Natale (26 dicembre quasi esauriti ristoranti e trattorie), mentre a Capodanno sempre più festa in strada, molto meno in casa e nei locali notturni. Modi di festeggiare Si attendono meno pranzi e cene luculliane in famiglia e in casa. Per la sola notte di Capodanno si prevedono 36-39 milioni di bottiglie di bollicine stappate per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro. Il 2022 sottolinea ancor più la forbice fra etichette di primo prezzo e quelle premium. Negli ultimi 6 mesi del 2022 si sono registrati sugli scaffali e nelle liste rincari fra il 5 e il 10% delle bottiglie di vini e spumanti, anche non giustificati per contratti sottoscritti nei primi mesi del 2022. Rincari che sembra non dipendano dalle aziende produttrici. Piuttosto dai rincari dei prezzi di vetro, di tappi pregiati di sughero e dell’Iva.

lunedì 12 dicembre 2022

Cresce la consegna a domicilio di acque e bevande

Secondo un'indagine di Bevy, sito internet di consegna a domicilio e al piano di acqua, acque frizzanti, the e bevande, nella Milano da bere cresce il consumo da un lato della mixology, ossia del bere shakerato. Dall'altro, quello delle bevande analcoliche, di Coca Cola, Chinotto e Crodino. Quanto ai consumi di spumanti, ve ne parlo domani con una ricerca a preventivo ad hoc di OsveCevesUni diretto da Giampietro Comolli.

venerdì 9 dicembre 2022

La carne con farina di insetti

Vi ho sempre tenuti informati sulla carne senza carne. Ma ne desidero riparlare perché stamattina ho assistito a un interessante dibattito su La7 sulla carne ottenuta dalle polveri degli insetti. Grilli e magari anche blatte compresi. Adesso è ammessa soltanto per le scatolette dei nostri adorati animaletti da compagnia. Ma chi se ne occupa difende la sua liceità anche per il consumo umano. Sostenendo che non fa male e che è più economica ed ecologica per lo scarso consumo di acqua rispetto alla tanta che ce ne vuole per una fetta di manzo o di vitello. E in tempi di magra, di guerra e di sovrappopolazione del pianeta sarebbe una manna dal cielo. E obiettando anche che la famosa dieta mediterranea (la piramide alla cui base stanno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno e poi pesce, formaggio, pane (che non deve mai mancare in una dieta equilibrata), pasta e al vertice carne con molta moderazione), non è una dieta adattabile alle odierne preoccupazioni di una famiglia di medie dimensioni.

martedì 6 dicembre 2022

Carne vegetale

Ci stanno lavorando già da un po' e mi pare di averlo anche già scritto. Ma la carne vegetale è una realtà. A molti non piacerà sapere di stare mangiando una fettina o un hamburger di soia, ma di fatto può capitare. Negli Usa ci hanno investito molto denaro e anche qui in Italia non si tirano indietro. Un impasto di germogli di soia, et voilà, ecco sostituita la chianina.

lunedì 5 dicembre 2022

Il surriscaldamento globale e la crisi delle aree fertili

La questione di sempre più zone aride, infertili e siccitose del globo non è da prendere sottogamba. Non daranno che per poco tempo ancora di che cibarsi alla maggior parte della popolazione vivente, 8 miliardi di persone, sul pianeta azzurro che è l’unico di cui disponiamo. Non avendo le varie spedizioni interstellari trovato altri pianeti abitabili. L’eco di altre galassie molto ma molto distanti da noi, magari sì, ma un pianeta su cui vivere no. Esiste un’intera letteratura sull’argomento, fatta di libri, film e trasmissioni radiotelevisive. Da Star Trek a Blob, ad Alien, dai libri di Isaac Asimov a quelli di Van Vogt, di Philip Dick e Kurt Vonnegut. E anche se avevo postato sul mio blog una decina di anni fa la fotografia di un fiore coltivato in assenza di gravità su una stazione orbitante dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, di cui hanno fatto parte Parmitano e Cristoforetti, coltivare piante in assenza di gravità non sembra una buona idea. Così, il surriscaldamento globale di cui soffriamo oggi sulla terra, +1,5 gradi centigradi, anche se sembra poco, secondo eminenti meteorologi e geologi, farà sì che se non avremo avviato una seria de carbonizzazione delle fonti di energia, l’aria diventerà irrespirabile, da Nord a Sud. Si alzeranno i livelli dei mari, scompariranno larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventeranno salati. Con buona pace dell’agricoltura e della pesca.