Nei prossimi due post le
ricette con il miso, che sono particolarmente indicate nei mesi invernali.
"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
mercoledì 14 ottobre 2015
Miso, dal Giappone il cibo più yang
In Giappone, è ormai noto,
mangiano il miso. Il miso è uno dei migliori alimenti mai inventati dall’uomo. Visitare
il Padiglione del Giappone a Expo per credere. E’ un composto di cereali, sale
marino, semi di soya cotti e acqua, maturato e fatto riposare per almeno due
anni. Il tempo di conservazione, il sale, i vegetali che contiene ne fanno un
alimento che ha un valore nutritivo molto più alto dei suoi originali
componenti. Si usa soprattutto nelle zuppe, come condimento su tutti i piatti
di cereali, spalmato sul pane. Non fatelo mai bollire né riscaldatelo troppo
perché perderebbe tutto il suo valore nutritivo. Secondo alcuni, una sana e
corretta alimentazione si basa sui cereali, vegetali, legumi, cruditè in base
ai principi orientali dello yin, acido, e dello yang, sostanze alcalinizzanti.
Meglio non mangiare carne o comunque pollame da allevamento a terra. Sono ammessi
formaggi e uova ma in minima quantità. Una volta questo regime alimentare si
chiamava macrobiotica ed era per tutti, oggi si chiama biologico o biodinamico
ed è per pochi visto i prezzi che ha.
giovedì 1 ottobre 2015
Le parole del cibo italiano nel mondo
Leggo sulla newsletter del Club Papillon di Marco Gatti e Paolo Massobrio che sono 362 le parole italiane di cucina conosciute nel mondo. Il censimento, solo all'inizio, è stato condotto dalla linguista Silvia Morgana in collaborazione con l'Accademia della Crusca e l'Università Statale di Milano. Al pari, entrano nel nostro vocabolario nomi di cibi etnici, come sushi, kebab e falafel, e tecnicismi propri di tavola e cucina, come impiattare e microondare. Si sa, il mondo è ormai globale e allo stesso tempo locale. Ma il solco tra le popolazioni povere, i migranti, e i ricchi sempre più ricchi non dovrebbe autorizzare a fare sfoggio di tanta eloquenza quando il pane dei supermercati si butta e anche le scatole prossime alla scadenza. Lo dicevo anni fa, quando nemmeno si pensava all'importanza e al successo di una manifestazione come Expo 2015, quasi 20 milioni di visitatori raggiunti, e il mio pensiero non era tanto lontano dalla Carta di Milano. Dateci il pane e avremo anche le rose.
Iscriviti a:
Post (Atom)