martedì 27 luglio 2021

Caro Parmigiano, lascia liberi i tuoi animali

Abolire la stabulazione fissa e lasciare liberi gli animali di pascolare nei campi. E’ giunto il momento per CIWF di chiedere un cambio di registro ai produttori di Parmigiano Reggiano. Nel 2021 abbiamo già assistito all'inizio di una rivoluzione: l'Unione europea si è impegnata a vietare l'uso delle gabbie negli allevamenti entro il 2027. Gli scarsi livelli di benessere animale nella produzione alimentare non sono più scusabili. I tempi sono maturi perché il Consorzio del Parmigiano proceda più rapidamente, assumendosi le proprie responsabilità e adottando standard più rigorosi di benessere animale all'altezza dei tempi.

venerdì 23 luglio 2021

Allevamenti senza gabbie? Ci siamo vicini

La UE ha deciso di ascoltare la nostra voce. Tra pochi anni l’allevamento in gabbia in tutta l’Europa potremmo ricordarcelo come l’orrore di un’era che fu. Sì, perché a seguito dell’iniziativa dei cittadini europei EndTheCageAge lanciata da Compassion in World Farming ormai due anni fa, la Commissione sentita la voce di oltre un milione di persone  si è impegnata a porre fine all’allevamento in gabbia entro il 2027. E questo riguarda 300 mln di pulcini. Ma non c’è bisogno di aspettare il 2027 per dire basta alle gabbie. È quello che, a seguito della collaborazione con il nostro dipartimento del Settore Alimentare, ha fatto Eurovo, azienda leader nella produzione di uova e ovoprodotti che si è recentemente impegnata ad abbandonare le gabbie nei propri allevamenti italiani di proprietà entro il 2022. Continua in Italia l’onda di cambiamento che sta coinvolgendo sempre più aziende a convertire i propri allevamenti in gabbia in sistemi cage free. Negli ultimi 4 anni, infatti, il rapporto fra le galline allevate in gabbia e quelle allevate in sistemi alternativi si è invertito passando da 60% (gabbie) e 40% (cage free) a 40% (gabbie) e 60% (cage free). Grazie al lavoro svolto dal Dipartimento del Settore Alimentare con le aziende anche quest’anno Compassion in World Farming ha consegnato i Premi Benessere Animale alle aziende leader del settore alimentare per gli impegni innovativi nel campo del benessere animale e della produzione alimentare sostenibile. Tra i vincitori italiani di quest'anno ci sono Barilla, che ha ricevuto un Premio Special Recognition, e Galbusera, che ha ricevuto il Premio Good Egg. 

 

  

giovedì 22 luglio 2021

Cos'è la pandemia?

Secondo Alessandro Baricco, un mito. “I nomi della scienza sono le conchiglie rimaste nella sabbia quando l’onda del mito si ritrae attratta dai campi magnetici delle maree, virus: molluschi”.

In base alle stime del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), nel 2020 il Pil  (prodotto interno lordo) italiano sul quale si è calcolata per decenni la salute di un’ economia, in termini di mezzo, uno, due punti percentuali, ne ha perduti dodici.  Ecco una delle tante, tra le altre, conseguenze da imputare alla pandemia.

Lungi dall’essere un castigo, come si pensava fossero le pestilenze dei secoli passati, con tanto di monatti e untori, per Alessandro Baricco, che lo spiega in “Quel che stavamo cercando” (Feltrinelli, 2021, 33 frammenti, prima edizione solo digitale ottobre 2020), la pandemia è una creazione mitologica.

Ossia “una costruzione collettiva in cui diversi saperi e svariate ignoranze hanno lavorato nell’apparente condivisione di un unico scopo” (frammento 1 ). I saperi sono quelli degli algoritmi, della Silicon Valley, dei microprocessori al silicio. In una parola dei computer, dei tablet, degli smartphone, e degli orologi da polso elettronici. E le svariate ignoranze quelle che letteralmente ignorano come questo per certi versi incredibile balzo in avanti sia stato fatto a spese delle masse impoverite del Terzo Mondo, come i bambini africani costretti ad estrarre il litio che serve alle batterie di questi dispositivi, in discariche radioattive a cielo aperto.  

“I miti sono figure in cui una comunità di viventi organizza il materiale caotico delle proprie paure, convinzioni, memorie o sogni” (frammento 2). “Come aveva ben capito l’intellighenzia omerica, può accadere di sconfiggere il mito, come insegna l’Odissea” che distrugge ninfe, Polifemo e Proci e in nome della conoscenza oltrepassa le colonne d’Ercole, o di “edificarlo, come insegna l’ Iliade” . “Con un mito si genera un mondo, con un altro, lo si distrugge.” (frammento 6).

Per arrivare alla nostra modernità e post modernità, anche l’inconscio e la profondità sono creature mitologiche. Jung aveva capito che stava per arrivare il nazifascismo dai sogni che gli raccontavano i suoi pazienti: l’inconscio collettivo. La profondità per quasi due secoli ha guidato ogni nostro sentire, ogni nostra creazione, intellettuale e artistica. “Con la profondità, negli spazi bianchi, là dove compare la splendida scritta hic sunt leones (qui ci sono i leoni e non ci si può addentrare, ndr.), siamo andati a vivere.” (frammento 10).

“Il destino degli uomini è tessuto con il filo del mito, intendevano dire i nostri padri. Volevano che lo sapessimo.” (frammento 6). Tornando alla pandemia, questa esiste perché abbiamo lasciato che ci fosse. Eravamo ad un passo dal baratro e ci siamo caduti. E’ l’urlo della Storia che ci impedivamo di sentire.

“La pandemia ci dice /infatti/ che era una follia andare a certi ritmi, smarrire così tanta attenzione e sguardo, smarrire qualsiasi intimità con se stessi, scambiarsi corpi nevroticamente senza fermarsi a contemplare il proprio, vedere molto fino a raggiungere una certa cecità, capire molto fino a non capire più nulla. E nel ralenti a cui ha costretto l’intero mondo, ha tirato fuori fotogrammi, film delle vite che non si potevano vivere, spesso il volto dell’assassino o il volto dell’angelo. E nella costrizione all’immobilità ha spalancato quarte dimensioni che si erano abbandonate.” (frammento 23).

“La pandemia è un primum assoluto perché generato in una soluzione chimica mai esistita prima, quella del Game della civiltà digitale/che implica/una capacità di calcolo vertiginosa; un sistema a bassissima densità e perciò percorribile a qualsiasi velocità da qualsiasi vettore; un motore narrativo a trazione integrale in cui chiunque – chiunque /compresi i Ferragnez, ndr./ – può produrre storie”. (frammento 21).

“La  grottesca forbice tra ricchi e poveri in cui viviamo non si sarebbe mai potuta formare senza che una prospettiva mitica le procurasse una legittimazione per così dire epica.” (frammento 17). “La stessa produzione mitica ha messo all’ordine del giorno la salvezza del pianeta Terra diventando anche questa una figura mitica vera e propria, solo quando una forma di contagio è valsa più di qualsiasi ragionamento o dato scientifico. /…/ Là dove finisce l’attacco frontale, vince il contagio. La pandemia è un piccolo manuale di tattica, tra le altre cose.” (frammento 26).

E poi: ”La resa senza condizioni al metodo scientifico /cogito ergo sum, ndr./ ci ha resi incapaci di leggere il mito” (frammento 7). Farlo con categorie novecentesche (il fascismo e la guerra partigiana, ndr.) è stato peggio. Nel saldo collettivo, “morire meno e morire meglio non significa vivere di più e vivere meglio.” (frammento 28).

Difatti adesso con il virus moriamo molto di più e molto peggio, lontani dai nostri parenti e soffocati in un polmone artificiale, proprio quando Luca Coscioni e Mina Welby stanno vincendo la loro battaglia per l’eutanasia, quella rifiutata a Eluana Englaro nonostante le sue esplicite volontà in vita.

Il mercato dei succhi in cartone

Il mercato di succhi di frutta e nettari in cartone poggia le sue basi su un ampliamento della categoria a tipologie merceologiche similari. Perché le bevande a base frutta, addizionate di fibre, latte e anche estratti vegetali e integratori, appartengono ormai all’area dell’alimentazione salutistica e comunque al più largo ambito del bere analcolico, da poco proposto anche nei ristoranti. Dove si possono consumare anche  salutari centrifughe. Occupandosi di bevande a base di frutta, meglio sarebbe parlare di mercato del bere analcolico, perché è un segmento del beverage fortemente condizionato dall’innovazione che ha portato sugli scaffali dei supermercati e dietro il bancone del bar una vasta gamma di bibite diverse: dai più tradizionali succhi alle spremute, dai frullati agli “smoothies”(frutta con latte), dai nettari alle bevande  frutta funzionali, dai concentrati ad altre bevande a base succo. Il mercato è ormai maturo, ma io l’ho scoperto quando per una terribile emicrania di cui soffro, ho scoperto di potere bere il pomeriggio solo uno di questi succhi, senza che la testa ne risenta. Meglio di tutto succo di arancia gialla o rossa. 

mercoledì 21 luglio 2021

Agricoltura acquaponica e come si fa a traumatizzare i nostri ragazzi

 In Italia per prime la coltivazioni in acquaponica di 150 specie di ortaggi, tra cui zucchine, pomodori, meloni, cocomeri e cetrioli, sono immerse in particolari spugne staccate dal terreno che non abbisognano di pesticidi. In Italia il demanio detiene ancora 500mila ha di terreni incolti che si possono affittare tramite i crediti Ismea (L’istituto per lo sviluppo dei mercati agricoli). E che potrebbero essere convertiti a questo tipo di coltivazione.

Perché la popolazione mondiale cresce a ritmi insostenibili e a breve sarà impossibile, anche mettendo a frutto l’intera terra disponibile, sfamarla tutta. Con questo nuovo metodo, la resa è doppia rispetto alla coltivazione sul terreno, senza emissioni di CO2 e senza bisogno della chimica. Da 30 anni utilizzata, secondo una ricerca della rivista scientifica Pnas, in Usa, in Australia e nelle aree semidesertiche, per allevare pesci e crostacei, la sua conoscenza risale a 600 anni fa, ad opera degli Atzechi.

A Dubai negli Emirati Arabi, terra desertica per eccellenza, è stato costruito il più grande impianto idroponico del mondo con una quantità d’acqua che non si dovrà cambiare per un anno. Con consumi energetici molto bassi ed energie rinnovabili per una produzione continua tutto l’anno.

Tutto ciò che so sull’idroponica lo devo a mio nipote, un ragazzino di buona famiglia e di ottime intenzioni scolastiche (studiava per diventare geometra) che me l’ha spiegata pur essendo rimasto traumatizzato da un episodio avvenuto in un supermercato dell’hinterland milanese, di cui per amor di patria non citerò l’insegna, quando, accusato di aver rubato delle merendine ha dovuto svuotare le tasche per far vedere che non era vero, diventando tutto rosso.

Ma si può? “Tu stai dalla parte di chi ruba nei supermercati o di chi li ha costruiti rubando?” cantava un profetico Francesco De Gregori.

lunedì 19 luglio 2021

Picnic all'aperto antiCovid

Niente green pass, né limitazioni di persone, puoi creare la tua playlist di musica preferita. Evviva il picnic all'aperto. Eccovi due ricette fresche col salamino cacciatore e la mortadella di Bologna Igp.

"Portami in Spiaggia"

 

Ingredienti

- filoncino di grano tenero da 80g

-70 g Cacciatore Italiano DOP tagliato a coltello a fette non troppo spesse

-40 g melanzane tagliate a fette di 2 o 3 mm

-1 pomodoro

-maggiorana fresca

-20 g misticanza

-olio evo, sale, farina

Preparazione

Pelare una melanzana e tagliare 3 fette di circa 3 mm di spessore. Salare e lasciare riposare circa 20 minuti. Asciugare bene le fette di melanzana e passarle nella farina.

Scaldare in una padella o in un pentolino dell’olio evo fino a raggiungere una altezza di circa 3 cm. Friggere le melanzane nell’olio caldo (circa 190°) circa 1 minuto per lato.

Tagliare a fette il pomodoro e condire con olio evo e le foglioline di maggiorana fresca. Condire la misticanza con sale e olio evo.

Alla base posizionare la misticanza, poi le fette di pomodoro. Aggiungere le melanzane fritte e concludere con le fette di salame cacciatore DOP disposte a ventaglio

 




 MORTADELLA BOLOGNA IGP

 

“Panini di segale con avocado e

Mortadella Bologna IGP”

 

Ingredienti

-   200 g di Mortadella Bologna IGP 8 fette di pane di segale

-   1 avocado maturo

-   2 pomodori

-   2 cucchiai di maionese

Preparazione

Lavate il pomodoro ed affettatelo, fate lo stesso con l’avocado. spalmate le fette di pane con la maionese, appoggiatevi sopra delle fette di avocado, la Bologna, il pomodoro e concludete con una fetta di pane.