venerdì 23 luglio 2021

Allevamenti senza gabbie? Ci siamo vicini

La UE ha deciso di ascoltare la nostra voce. Tra pochi anni l’allevamento in gabbia in tutta l’Europa potremmo ricordarcelo come l’orrore di un’era che fu. Sì, perché a seguito dell’iniziativa dei cittadini europei EndTheCageAge lanciata da Compassion in World Farming ormai due anni fa, la Commissione sentita la voce di oltre un milione di persone  si è impegnata a porre fine all’allevamento in gabbia entro il 2027. E questo riguarda 300 mln di pulcini. Ma non c’è bisogno di aspettare il 2027 per dire basta alle gabbie. È quello che, a seguito della collaborazione con il nostro dipartimento del Settore Alimentare, ha fatto Eurovo, azienda leader nella produzione di uova e ovoprodotti che si è recentemente impegnata ad abbandonare le gabbie nei propri allevamenti italiani di proprietà entro il 2022. Continua in Italia l’onda di cambiamento che sta coinvolgendo sempre più aziende a convertire i propri allevamenti in gabbia in sistemi cage free. Negli ultimi 4 anni, infatti, il rapporto fra le galline allevate in gabbia e quelle allevate in sistemi alternativi si è invertito passando da 60% (gabbie) e 40% (cage free) a 40% (gabbie) e 60% (cage free). Grazie al lavoro svolto dal Dipartimento del Settore Alimentare con le aziende anche quest’anno Compassion in World Farming ha consegnato i Premi Benessere Animale alle aziende leader del settore alimentare per gli impegni innovativi nel campo del benessere animale e della produzione alimentare sostenibile. Tra i vincitori italiani di quest'anno ci sono Barilla, che ha ricevuto un Premio Special Recognition, e Galbusera, che ha ricevuto il Premio Good Egg. 

 

  

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