venerdì 30 ottobre 2020

Cucinare meno per cucinare di più

Di consigli per non buttare gli avanzi e riciclare persino le bucce, ne è pieno il mondo.  Ma non tutti sanno che agli inizi del secolo scorso l'autrice della Cucina triestina, un vero pozzo di scienza per chi in casa è addetto a questo compito, consigliava un metodo tanto pratico quanto intelligente per non sprecare. E si tratta di questo. Ogni giorno mettete via un po' del cibo da portare in tavola. Per esempio, se dovete cucinare 150 g di pasta, usatene solo 100 e il resto mettetelo da parte. Se volete preparare polpette con 500 g di carne trita, tenetene da parte 50 o 60 g. E così via con quel che la vostra fantasia e abilità gastronomica vi suggerisce. Tutto tenendovi un po' indietro con le dosi. In questo modo, il settimo giorno della settimana avrete un pranzo, e magari anche una cena, già pronti. 

Il mercato asiatico per la nostra frutta

 Gli operatori sono del settore ortofrutticolo sono pronti, ma chiedono si arrivi quanto prima alla definizione istituzionale dei protocolli di negoziazione, alcuni già in fase avanzata, come i dossier per l’accesso delle mele in Thailandia, Vietnam e Taiwan, delle pere in Cina e del Kiwi in Vietnam. Ad Hong Kong, il Console Clemente Contestabile è stato ospitato negli stand di Assomela, Fruitimprese e CSO ITALY. Gli esportatori italiani sostengono che i nostri prodotti non sono solo apprezzati, ma già concretamente richiesti dagli importatori dell’area sud est asiatica. Ma la mancanza di accordi bilaterali pesa soprattutto per la melicoltura che sta investendo in innovazione per venire incontro con nuove varietà ai consumatori asiatici. Per altri prodotti, come pere, kiwi, agrumi ed uva da tavola, il mondo privato degli operatori si è già strutturato sia per individuare le priorità dei mercati, collaborando con il mondo cooperativo, sia per affrontare con massa critica le sfide di queste nuove destinazioni.

giovedì 29 ottobre 2020

Banqueting e catering in difficoltà

 L’ANBC (Associazione Nazionale Banqueting & Catering: 2.000 imprese per 100mila addetti e 2 mld e 200 mln di fatturato stimato) accoglie con soddisfazione quanto emerso dal tavolo di lavoro con i ministri del lavoro e quello del turismo,  e cioè il prolungamento degli ammortizzatori sociali per ulteriori 18 settimane, misure alternative di decontribuzione per chi richiama o ha già richiamato in servizio i propri lavoratori sospesi con riferimento anche ai lavoratori a tempo determinato e stagionali, la necessità di modificare le previsioni del decreto “Rilancio” sulla proroga “forzosa” dei contratti a termine riducendone gli oneri contributivi a carico delle imprese e la reintroduzione dell’istituto dei voucher. “Si tratta di misure di sostegno fondamentali che incontrano le necessità di un comparto importante come il nostro, ha spiegato il presidente di ANBC Paolo Capurro - Ora aspettiamo un riscontro pratico a breve termine per poter aiutare i nostri imprenditori ad avere una boccata d’ossigeno in questa situazione che, purtroppo, continua ad essere drammatica”.

Cresce il business delle agromafie

 La presenza della criminalità nel comparto agricolo sta infettando il settore di maggiore tradizione del nostro Paese. Secondo una recente indagine Eurispes cresce il business delle agromafie. In un anno gli affari sono aumentati del 30% e a cominciare dai campi è coinvolta l’intera filiera giungendo allo scaffale passando per trasporti, commercializzazione e ristorazione. Ingente la cifra di cui si parla, il 10% dell’intero ammontare (28,1 mld di euro in un settore che in totale ne fattura 250). Per approfondire questo fenomeno l’istituto di ricerca è partito dalla ricostruzione della sua genesi e dai passaggi più significativi della sua evoluzione. Il ruolo delle Forze dell’Ordine e degli Istituti di Controllo risulta determinante poiché difende la produzione italiana dalle falsificazioni e combatte la penetrazione degli interessi mafiosi in un comparto di vitale importanza per l’economia. Il Rapporto annuale sulle Agromafie, realizzato dall’Eurispes, si legge sul suo sito, in collaborazione con Coldiretti, squarcia il velo sul fenomeno dei falsi, dell’italian sounding e dell’infiltrazione criminale nell’acquisto di terreni, coltivazione di materie prime, trasformazione e distribuzione. Che si va intensificando causa pandemia.

La lotta (impari) contro il gas serra

Con l'avvento della pandemia, il legame tra cibo e cambiamento climatico e la nostra sopravvivenza come specie, è tornato nell’agenda di chi si occupa di  riscaldamento globale che, se non fermato con azioni drastiche, porterà un miliardo di persone a rimanere senza acqua e due miliardi a soffrire la fame, e la produzione di mais, riso e grano crollerebbe del 2% ogni 10 anni. Già ora, per via dello sfruttamento intensivo delle monoculture, prevalentemente votate alla produzione di mangime per animali, scompaiono interi campi di grano. Il consumo settimanale di prodotti non sostenibili comporta una produzione di gas serra pari a 37 kgCO2eq, mentre con una dieta sana siamo a 14 kg CO2eq. Uno studio condotto da Slow Food con Indaco2 dell’Università di Siena ha analizzato l’impatto di singoli alimenti, dalle mele al latte, dalla carne al formaggio. Prendendo ad esempio le uova, si calcola che il risparmio realizzato da un allevamento all’aperto che rispetta ambiente e animali, rispetto a uno industriale, corrisponde al risparmio delle emissioni di un auto che percorre 30.200km.

martedì 27 ottobre 2020

La pandemia, e non il pandoro, di questo Natale

 Anche quest’anno arriva Natale con la novità, già da circa 20 anni ormai, del Black Friday, il “venerdì nero” degli acquisti, in cui si  compra tutto a prezzi scontati, anche e sopratutto online a causa della pandemia, con Amazon, saldamente radicato in Italia anche se paga le tasse in Irlanda o in Olanda. L’usanza arriva dagli Usa, come il resto, anche Halloween del primo novembre ( che per chi non lo sapesse vuol dire Tutti i Santi celebrati con la zucca intagliata e con il “dolcetto o scherzetto” dei bambini che bussano alle porte di casa per avere dei dolci pena uno scherzo).

Sperando di non importare dagli Usa anche la liberalizzazione delle licenze per le armi, anche se si sa che abbiamo una centrale nucleare a Ghedi (Brescia) e F35 pronti al decollo, voluti dall’allora socialistissimo Craxi. Ma tornando al Black Friday l’ecommerce, cui si rivolgono sempre di più i consumatori chiusi in casa dalla pandemia, vive adesso un momento di rivolta. I suoi lavoratori sono in sciopero proprio in questi giorni. Si sa infatti che gli addetti di colossi come Amazon e la cinese Airbnb sono sottoposti a ritmi di lavoro stressanti e che la fortuna di cui godono queste istituzioni si deve al profilo dei consumatori stilata (per una vendita taylor made, tagliata su misura) dal giovane Zuckeberg, l’inventore dei Facebook, che paga anch’esso le tasse nei paradisi fiscali, e conosce tutti i nostri dati e le nostre preferenze raccolte da tutti i social (Instagram, Twitter etc. che sono venuti dopo).

Così i  governi stanno pensando adesso a istituire una web tax. Il mondo sta diventando  una pentola a pressione pronta ad esplodere e noi parliamo di pentole ai fornelli tutti i giorni, su tutti i giornali, le riviste e le tv. Una moda peggio del gossip cui mi sono dovuta adeguare anch’io con il mio blog, pena non aver nessun lettore. Allora, dopo questa divagazione, con il prossimo post vi darò dei suggerimenti per la tavola e i cibi natalizi. Viviamo in un mondo non post moderno ma ipermoderno, ma dobbiamo ricordarci che tutto deriva comunque dalla terra senza la quale non avremmo i prodotti di cui ci cibiamo. Con buona pace di Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, che ha creato i templi delle nostre più svariate leccornie dop, doc e igp (in Italia, uno a Milano nell’ex sede di Expo 2015 dedicata proprio al tema dell’alimentazione e l’altro a Bologna, Fico: Fabbrica italiana contadini) nei quali però una famiglia media a farci la spesa non ce la fa. Difatti ci vanno i ricchi di altri Paesi (cinesi soprattutto) che si vogliono portar via qualche souvenir. 

E questo fino a ieri: oggi sono in piazza con tutta la loro rabbia gli “ultimi” toccati dalla pandemia, un frutto della bulimia di acquisti di questi anni cui si somma la perdita di lavoro dovuta alla sostituzione, in molti campi, dei robot agli umani. Buon Natale J

lunedì 26 ottobre 2020

24 ottobre, compleanno della mortadella Igp

Il 24 ottobre si è celebrato il compleanno della Mortadella Bologna IGP, ovvero la data in cui il Cardinal Farnese nel 1661 firmò l’editto che ne disciplinava la produzione, poi trascritta in chiave moderna nel disciplinare di produzione IGP (Indicazione geografica protetta, che vuol dire che può essere prodotta solo in uno specifico areale, quello di Bologna, appunto).  Ma quest’anno, a causa della situazione di incertezza legata alla pandemia da Covid-19, il Consorzio Italiano Tutela Mortadella Bologna, per celebrare la Regina Rosa dei Salumi, ha creato una rievocazione storica all’aperto, senza la presenza di pubblico, in condizioni di distanziamento e totale sicurezza, nel rispetto delle norme vigenti. Presenti personaggi del mondo dello  spettacolo e, naturalmente, del Consorzio di Tutela.



venerdì 23 ottobre 2020

Scampi alla busara

 Questa è un ricetta che si può fare anche con i gamberi, l'astice o l'aragosta. E il critico gastronomico del Corriere della Sera, Allan Bay, nel precisare che si tratta di un piatto del mare Adriatico si chiede se sia istriano o croato. Io preferisco dire che è un piatto triestino perché è lì che l'ho mangiato la prima volta e sono di quella città.

Ingredienti per 2 persone:

700 etti di scampi

5 pomodori

1 scatola di pelati piccola

3 teste di aglio

1 cipolla

prezzemolo

1/2 bicchiere di vino bianco

olio extravergine di oliva

sale qb

Preparazione:

Fate imbiondire l'aglio e la cipolla nell'olio. Aggiungetevi il prezzemolo e fate sfumare il vino bianco. Lavate e togliete dagli scampi il budello nero in superficie, che poi è l'intestino. Scottate i pomodori e spellateli. Aggiungeteli al soffritto insieme alla scatola piccola di pelati. fate cuocere per 5 minuti e poi aggiungete gli scampi. Fate cuocere per altri 5 minuti e servite preferibilmente con polenta gialla o crostoni di pane abbrustolito. 



 

Fusilli speck, radicchio, panna

 Eccovi un altro comfort food per questo ottobre in cui l'umidità non dà tregua, comprese le piogge.

Ingredienti per 2 persone:

125 g di fusilli

cipolla

50 g di speck

2 dl di panna

1 cespo di radicchio rosso di Chioggia

olio di oliva extravergine

sale

Preparazione:

Fate imbiondire la cipolla in 2 cucchiai di olio. Aggiungetevi lo speck tagliato a dadini sottili. Quando avrà preso colore, aggiungetevi il radicchio, lavato, asciugato e tagliato a rondelle sottili. Portate il tutto a cottura salando e da ultimo aggiungetevi la panna. Fate cuocere i fusilli in acqua bollente salata, scolateli e passateli nella padella con il sugo. Servite caldo. 

Metà novembre, la settimana del Roero

6 regioni, 250 ristoranti, 57 produttori. Per combattere la difficoltà del momento, da 13 al 22 novembre il Consorzio di Tutela Roero coinvolge i pubblici esercizi di tutta Italia.

“Una scelta coraggiosa, forse controcorrente, necessaria però per sostenere l’economia italiana.” Con questa frase Francesco Monchiero, presidente del Consorzio di Tutela Roero, presenta l’edizione 2020 della Roero Wine Week, appuntamento nazionale, in programma dal 13 al 22 novembre in tutta Italia.

 “ L’evento ha l’obiettivo di fornire a ristoranti, enoteche e wine bar un elemento di appeal in più, ovvero la possibilità di offrire al calice il vino Roero Docg Bianco e Rosso e di ospitare una cena con il produttore, per permettere ai propri clienti di incontrare i sapori di questo vino.”

Un’iniziativa che è piaciuta ai pubblici esercizi, tanto che in poco tempo si è arrivati al numero record di 250 aderenti nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio (guarda caso le aree più colpite dal Covid19, che forse non vogliono arrendervisi o forse sono un po’ incoscienti, ndr).

Se in tutta Italia si parlerà di Roero, il cuore della manifestazione sarà comunque il territorio piemontese. La settimana, infatti, si svolgerà in corrispondenza della Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba e, nei locali aderenti nei comuni della denominazione, saranno organizzate cene con il produttore, dove, nel menù, sarà inserito un piatto con il Tartufo Bianco d'Alba.

  


giovedì 22 ottobre 2020

Golosaria diventa un mondo digitale, una vera e propria fiera online e in 3D

Dal 28 ottobre al 2 novembre Golosaria va online. La fiera diventa un vero e proprio mondo digitale con un ricco palinsesto di eventi, incontri interattivi espositori e visitatori e una piattaforma e commerce dedicata. 

Golosaria cresce ancora nei numeri dei visitatori e diventa un vero e proprio mondo digitale: la piattaforma online www.golosaria.it, bilingue e in 3D, sarà attiva dal 28 ottobre al 2 novembre, poi fino a Natale. Si potrà così interagire con un ricco parterre di espositori food&wine selezionati dal best seller ilGolosario, accedendo ad approfondimenti, curiosità, chat live e video, e facendo shopping online grazie ad un agile servizio di e-commerce dedicato.

Dopo la registrazione, direttamente dal pc, si potrà entrare in un ambiente emozionante e visitare padiglioni e stand, comunicare direttamente con le aziende, partecipare a webinar ed ad eventi on demand. Molti gli eventi in calendario: showcooking, wine tasting e talk show rivolti al B2B ma anche a semplici appassionati, da seguire all’interno della rassegna, nell’area Agorà che ricrea il palco di Golosaria con il suo consueto ricco palinsesto.


Tema di questa nuova edizione: “Il cibo come nuova relazione”, ovvero come il 2020 ha ridefinito le modalità di proporre e raccontare l’agroalimentare, il cibo divenuto protagonista (e veicolo) di nuove relazioni nelle sue diverse declinazioni, off e online.



 

Alla scoperta dei vini dell’Alta Badia

L ’Alto Adige e in particolare l’Alta Badia è sicuramente una delle mete più ambite per il turismo invernale. Il successo non è dovuto solamente alla bellezza del territorio, situato nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, bensì anche all’offerta enogastronomica  ricca di eccellenze enologiche e gastronomiche locali. La buona cucina e le piste innevate, saranno il cuore del il progetto Ski Wine Ambassador, proposta gastronomica all’interno dei rifugi situati a 2000m. I protagonisti di questo progetto sono i maestri di sci, che  rappresentano importanti figure di riferimento per chi trascorre le proprie vacanze invernali in montagna. Il programma prevede due giornate di formazione organizzate dall’Associazione Sommelier Alto Adige, che metterà a disposizione la loro competenza  per insegnare ai maestri di sci le basi della degustazione, le differenze e le potenzialità di questi vini. Al termine della formazione ogni partecipante sarà diventato un vero e proprio ambasciatore del vino dell’Alto Adige e riceverà un attestato di partecipazione e un cavatappi personalizzato. Quest’anno l’Alta Badia non farà solamente da apripista per il progetto Ski Wine Ambassador, ma diventerà anche protagonista del Premio per la Cultura del Vino, insignito honoris causa al rifugio Ütia de Bioch situato a 2000m. Il Premio viene riconosciuto annualmente dal 2004 alle aziende del settore gastronomico che si distinguono nello sviluppo della cultura del vino di questi posti.



mercoledì 21 ottobre 2020

Risotto di carciofi

Il carciofo è un ortaggio invernale molto consumato nel Lazio. Tra le varie ricette, la più nota è quella alla giudia. Ma siccome bisogna aspettare ancora un po' per trovarlo fresco al mercato, ve ne suggeriamo l'utilizzo surgelato, che è altrettanto gustoso.

Ingredienti per 2 persone:

3 tazzine di riso Arborio o Carnaroli

1 cipolla

2 cucchiai di olio extravergine di oliva

250 g di carciofi surgelati

brodo di dado

burro

formaggio grattugiato

Preparazione:

Fate soffriggere la cipolla nell'olio. Quando sarà imbiondita aggiungetevi il riso. Cuocete a parte in acqua bollente salata i carciofi e scolateli. Aggiungete a poco a poco il brodo nel riso, fino a metà cottura, momento nel quale vi aggiungerete i carciofi. Continuate la cottura con il brodo fino a quando il riso non sarà pronto. Spegnete il fuoco, mettete il burro e il parmigiano e fate riposare. Servite caldo.

Cipolle caramellate

Ecco una ricetta, o comfort food, tanto semplice quanto golosa. Le cipolle rosse caramellate.

Ingredienti per 2 persone:

100 ml di acqua

2 cucchiai di aceto di vino bianco

5 g di zucchero

300 g di cipolle rosse

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

1 pizzico di sale

qualche foglia di menta

Pelate, tagliate a pezzettoni le cipolle e mettetele in una padella con l'olio facendole rosolare a fuoco vivo per 2 minuti mescolando di frequente. Miscelate acqua, aceto e zucchero e versatelo sopra le cipolle. Cuocete quindi coperte a fiamma medio bassa per 15 minuti. Togliete poi il coperchio, abbassate il fuoco e spolverate con una piccola manciata di zucchero e il pizzico di sale. Guarnite con le foglioline di menta e spegnete il fuoco. Servite caldo.


martedì 20 ottobre 2020

Latte di Soligo Alta Qualità è in vetro

Datevi un’occhiata intorno quando scegliete il latte sullo scaffale. C’è chi si rifà alla tradizione con l'ultima rivoluzione nel packaging. Il latte Soligo è in commercio da questi giorni come latte Alta Qualità in bottiglia di vetro.

Il Latte 1883 di Farra di Soligo (TV) solo natura garantisce il rispetto del disciplinare QV (Quality Veritas) con:  un'alimentazione sana con almeno 250 g di semi di lino al giorno, fonte di Omega 3;  la verifica delle materie prime per l'alimentazione;  uno spazio adeguato e aerato di almeno 8 metri quadri;  la tracciabilità delle bovine;  la conformità degli impianti (dalla mungitura alla Latteria);  il controllo quotidiano del latte con rigorosi parametri di sicurezza alimentare; un latte certificato QV puro, non mescolato ad altri;  il Benessere Animale DTP 122  alimenti NO OGM DTP 030.

Il vetro.  Il vetro è il numero uno nella classifica dei packaging più ecologici perché riciclabile al 100%;  28 milioni di italiani lo ritengono non sostituibile con altri materiali; l’81% lo ritiene il packaging più sostenibile* (Indagine Censis per Assovetro nel 2017). Due consumatori su 5 acquistano consapevolmente il vetro, anziché altri materiali;  9 persone su 10 raccomandano il vetro come miglior materiale da imballaggio (sondaggio indipendente sulla ricerca dei consumatori condotto tra più di 10.000 consumatori in 13 paesi europei, commissionato da Friends of Glass e dalla European Container Glass Federation).



 

Bardolino Zeni1870 a "Wefood2020"

La storica casa vinicola  Bardolino Zeni1870 sarà presente sabato 31 ottobre e domenica primo novembre a “Wefood2020”, le fabbriche del gusto, promossa dalla guida Venezie a Tavola e ItalyPost, in collaborazione con Goodnet Territori in Rete. Tre le opzioni da prenotare: la visita al Museo del Vino e dell’enoteca; la visita della bottaia, con le degustazioni sensoriali; l’esperienza della Galleria Olfattiva, per degustare il vino a partire dai suoi profumi in abbinamento a pregiati formaggi.  Tutte le info su wefood-festival.it.


Zuppa di patate e frittata di carciofi

 Sempre a proposito di comfort food vi segnaliamo qui altre 2 ricette. La  zuppa di patate e la frittata di carciofi.

Zuppa di patate

Ingredienti per 4 persone:

500 g di patate novelle

30 g di cipolla bianca tritata

50 g di speck tagliato a dadini

olio di oliva extravergine

2 dadi da brodo

acqua qb

Preparazione

Scaldate nell'olio la cipolla finché diventa bionda. Aggiungetevi lo speck e fate abbrustolire senza bruciare. Pelate, lavate e asciugate le patate. Tagliatele a dadini ed unite al soffritto. Fate cuocere. A metà cottura aggiungete l'acqua e i dadi e terminate la cottura. Servite caldo con un filo d'olio e, a piacere, con del formaggio grana grattugiato.

Frittata di carciofi

Ingredienti per 4 persone:

500 g di carciofi surgelati

olio di oliva extravergine

4 uova

1/2 bicchiere di latte

parmigiano grattugiato qb

sale

Fate cuocere in una padella antiaderente con un po' d'acqua i carciofi surgelati. In una terrina, sbattete le uova con il latte, il parmigiano e il sale. Incorporatevi i carciofi e cuocete in una padella come per una frittata normale, rigirando quando la parte superiore sarà cotta e aspettando che cuocia anche quella inferiore.   

lunedì 19 ottobre 2020

Enolò, la carta dei vini informatizzata

 Enolò è una piattaforma web per il vino dal produttore a chi lo vende, ristorante o bar che sia. Il tutto informatizzato ma senza il bisogno di nessuna app. Con il massimo risparmio, massima efficienza, massima sicurezza e tanta competenza. Ora questo marketplace approda anche a Londra, un mercato importante per il vino italiano anche adesso che il Paese è uscito dalla Ue. L’idea si deve all'abruzzese Stefano Baldi ceo di Enolò, www.enolo.it, che contatta, per la sua realizzazione Giampietro Comolli, direttore di Osve Ceves, Osservatorio e consumi Vini Effervescenti. Prende il via così la start up, una piattaforma di vendita vino, non una e-commerce tradizionale, non un negozio online, ma un negozio itinerante fra le cantine e i ristoratori. Risolve problemi di uno e dell’altro, oggi così puniti dal Covid. E’ un canale B2B, in cui il web-marketing e i servizi integrati  sono il primo obiettivo, poi viene la vendita. La prima e principale attività di Enolò.it è quella di stendere la carta dei vini personalizzata e soggettiva, dedicata ai ristoranti, enoteche e winebar aderenti. Tutto avviene in automatico compilata la lista via web, scaricabile e stampabile, foglio per foglio, per i clienti. Basta poi cercare sul web il  www.cartadeivini.wine/nomedelristorante con accesso gratuito e si hanno tutte le notizie. Tramite il codice QR il cliente può, quando è già seduto al tavolo del ristorante o bar, visualizzare dal suo smartphone la lista vini di quell’esercizio. La funzione principale è quella di marketplace per i ristoranti, cioè tutta la logistica dal produttore al ristoratore in meno di 24 ore. Questo elimina quasi del tutto il fermo-vino nella cantina del  punto vendita o ristorante potendo organizzare serata per serata il menu in tempo reale. Oggi enolò ha in portfolio quasi 3mila etichette scelte da esperti, da enologi e da tecnici. Oggi in Italia la piattaforma  ha 35 magnum brand operativi, 600 ristoranti “ in carta”;  in 6 mesi ha movimentato 80mila bottiglie di vino solo sul mercato nazionale con l’obiettivo di 120-140 mila bottiglie a fine anno, compreso anche la stesura di nuovi accordi commerciali con strutture presenti sul mercato senza una logistica tecnologica attrezzata. Questo è un altro servizio, a terzi, molto importante.

  

 

Cambiamento climatico e risorse idriche che scarseggiano

Il surriscaldamento globale, con le conseguenze sul meteo, come l’aumento di CO2, il buco nell’ozono e la tropicalizzazione del clima, ha effetti nefasti non solo per l’aria che respiriamo e sulle specie viventi, ma anche sulla nostra principale fonte di sostentamento.

In questo quadro è cosa nota la corsa alla de carbonizzazione dell’energia. Che in Italia si prevedeva avvenire entro il 2025, poi il 2030 e adesso il 2050. Così la terza rivoluzione industriale è affidata al New Green Deal. Che parte dalla consapevolezza dei Paesi a vocazione agricola ed esportatrice. Come il nostro. Che con la sua grande biodiversità, con il primato nel biologico, seconda solo agli Usa, e con le sue oltre 200 Dop e Igp nei prodotti alimentari, può fare la differenza nell’ Unione Europea.

Al cui interno, con lo scambio  di conoscenze anche in campo energetico, si è arrivati a produrre energia alternativa. Proveniente da fonti rinnovabili non fossili: “energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica, oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas”, come si legge su www.enea.it. Anche se non tutta di questa è pulita: gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione, per esempio, sono la nuova frontiera delle ecomafie.

In base a teorie ormai largamente condivise, verificate con metodo sperimentale, la temperatura sul nostro pianeta si sta alzando di qualche grado di troppo. Per esempio in Australia e in Siberia, quest’ultima simbolo, quando se ne deportavano gli oppositori di Stalin, di temperature più che ampiamente sotto lo zero, e che adesso stanno letteralmente bruciando.

Si alzano così i livelli dei mari, scompaiono larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventano salati. Sarà  arrivato il momento di prefigurare un “nuovo comunismo della solidarietà”, invocato dal filosofo Slavoj Zizek in Virus, Ponte alle Grazie, 28 pp., 3.99 euro, e-book, 2020, dettato anche dalla necessità di combattere il Covid-19? Esempi di conversione ad un’economia verde già esistono.

Come quelli, oltre ai pannelli solari e le contestatissime pale eoliche, dei sottoprodotti dell’ agricoltura, come vinacce e siero del latte. Mentre l’azienda del pomodoro Mutti ha inaugurato in questi giorni la sua Instafactory, un impianto mobile di lavorazione sui campi del prodotto che lo coglie nell’istante esatto della sua maturazione.

Mentre però si stanno sperimentando tutte queste soluzioni intelligenti per un’agricoltura più sana, si dimentica, o si fa finta di dimenticare che i prodotti che portiamo in tavola sono raccolti dagli “ultimi della terra”. Immigrati che vivono in condizioni insostenibili e vengono pagati pochissimo, mentre il frutto del loro sudatissimo e non riconosciuto a livello sindacale lavoro, ma solo dalle leggi del caporalato, viene rivenduto nella grande distribuzione organizzata, da cui adesso siamo dipendenti perché il cibo è l’unico acquisto essenziale che ci fa uscire di casa  anche con la pandemia, a prezzi molto più alti del costo. Il ricavato va a rimpinguare le loro casse e mette poveri contro poveri. Cioè gli immigrati contro i pensionati e i cassaintegrati che si possono permettere solo prodotti sottocosto.  

 

 

.

 

 

 

Cambiamento climatico, globalizzazione, diete insane e pandemia: indietro non si torna, saranno i presupposti di un’economia verde?

 Questo giugno Coldiretti e Siga (Società italiana di genetica agraria) hanno firmato un accordo per impiegare meno chimica e agro farmaci in agricoltura, con risvolti positivi sulla sostenibilità ambientale, economica  e sociale. Diventerà l’Italia, dove questo lavoro è già ampiamente informatizzato e meccanizzato, la capofila della “rivoluzione verde”? Inquinamento, deforestazione, riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci e diete insostenibili pesano sugli ecosistemi. E le pandemie proliferano su queste condizioni.

Secondo un rapporto sui ghiacci della Groenlandia, il primo agosto 2019 agosto se ne sono sciolti nell’ oceano più di 12 mld di tons. E altri 4 mln se ne stanno sciogliendo dall’Antartide. Si alzano così i livelli dei mari (il Mar Mediterraneo potrebbe arrivare a Rimini), scompaiono larghi tratti di costa, laghi e fiumi diventano salati. Intanto il Brasile, fino a Ecuador e Paraguay è in preda alle fiamme.

Le aringhe sono in fuga dal sud del Baltico mentre a Colonia (Germania) si coltivano ulivi e i vigneti arrivano anche all’estremo nord, a Postdam. Da noi questa è stata un’annata scarsa per grano e orzo, e un calo di nocciole e castagne, mentre è stata ottima per vino e mele. Ma la siccità di quest’inverno e le gelate primaverili al Sud hanno penalizzato la raccolta delle primizie orticole. E si è venduta anche poca frutta estiva, come albicocche, pere e pesche, per le quali la scarsa offerta e i prezzi mediamente più elevati del periodo hanno portato a preferire prodotti di importazione. Intanto il caldo ostinato di metà settembre ha anticipato il raccolto di cime di rapa, cachi e coste.

Oggi, oltre ai pannelli solari e alle contestatissime pale eoliche, si ricava energia pulita anche dai sottoprodotti dell’ agricoltura come vinacce e siero del latte, sterzando verso la  sua completa de carbonizzazione  Un modo intelligente di rendere l’agricoltura intelligente. Ma esempi di colture virtuose esistono anche nell’Estremo Oriente. A Odawara, a Ovest di Tokyio, un piccolo allevamento di polli naturale, chiamato “Syunkasyuutou” (primavera, estate, autunno, inverno) è un’ attività ecosostenibile in combinazione con altre,  delle quali utilizza gli scarti veg come mangime o per coprire il pavimento del pollaio che produce poi letame dalle feci delle galline che ritornano ai campi agricoli come compost. A monte, trasformare così i mangimi permette di essere indipendenti dalle oscillazioni dei prezzi dovute ai tassi di cambio. E, a valle, essere vicini alla città, di consegnare ai centri distributivi senza rischio di rompere il guscio delle uova.

 

 

 

Fake sul Covid e pesca insostenibile

I Nas hanno fermato nel vercellese una donna che aveva dichiarato di aver trovato una dieta contro il CoVid19. Vitamina C, carboidrati, pane e pasta integrali, frutta e verdura, come per una comune influenza. Inoltre bere molto per idratarsi. E non dimenticare il giusto apporto di proteine dato dalla carne.  (Ma si può? Questa è una dieta normale che tutti noi seguiamo nella nostra alimentazione quotidiana e non può certo aver alcun effetto benefico contro un virus tanto potente). Intanto si segnalano anche casi di vendita nelle farmacie di integratori contro il coronavirus. Mentre sul fronte delle grandi Fiere internazionali, che attraggono molti visitatori stranieri che potrebbero non voler venire in Italia perché infetta, si segnala che Vinitaly non è stata rimandata, e Prowein che si doveva svolgere a Dusserdolf in Germania il 15 marzo è rimandata a data da destinarsi.

Leggo poi sul Fatto Quotidiano, e qui riporto, un interessante articolo sulla pesca nel nostro Paese: quella illecita, a strascico, sta svuotando i nostri mari, ma non è una novità. Vale circa 23,5 mld di dollari nel mondo. Secondo la Fao, infatti, il 33% di questi viene  sfruttato oltre le soglie di sostenibilità. Sul tema interviene anche l’Onu che chiede ai singoli Paesi di mettere fine alla cattura illegale, ma solo entro il 2030.

E ci sono un sacco di altri impegni, a livello europeo, che attendono la scadenza del 2030, se non del 2035, come la completa de carbonizzazione dell’energia. Certo anche l’energia elettrica, con cui si stanno costruendo nuove automobili, dipende dal petrolio, ma bisogna vedere se questo si estragga ancora dal sottosuolo come si faceva non più tardi del Novecento, mettendo a rischio molte vite umane.   

venerdì 16 ottobre 2020

Zuppe autunnali

A proposito di comfort food, ci si può ingegnare nelle zuppe, come quella di cavolo nero, di cipolle, di zucca. La zucca fu portata in Europa dalle Americhe e ce ne sono di tantissime varietà dalle più variegate forme. I soldati romani in battaglia se le portavano in spalla scavate e riempite di viveri di cui cibarsi dopo o prima della pugna. Da qui il detto, "avere sale in zucca", perché le vivande così trasportate avevano anche il sale come condimento, il famoso garum dei latini, colata di alici o di altro pesce con sale e aceto o vino. La zuppa di cavolo nero si fa semplicemente come una minestra di verdure, anche surgelate se non avete tempo di mondarle e lavarle e tagliarle, con aggiunta del cavolo verza o del cavolo nero, di origine toscana. E si serve nei piatti sopra una fetta di pane senza sale leggermente abbrustolito. La zuppa di cipolle è un classico della cucina francese: si tagliano gli ortaggi in questione a fette sottili e si cucinano in un soffritto di scalogno, olio e burro. Quando le cipolle sono dorate si aggiunge acqua e latte e si ultima la cottura, salando. Si serve anche questa zuppa in un piatto fondo su cui avrete adagiato delle fette di pane dorato. La zuppa di zucca richiede lo stesso procedimento ma è un po' più difficoltosa perché se non trovate la zucca tagliata in pezzettini, mondarla e ridurla in tocchetti può essere difficile e pesante. Comunque si cuociono i pezzettini che si trovano facilmente al supermercato nel brodo fino ad ottenere una consistenza cremosa e si passa nel passaverdura. Anche qui l'ultimo passaggio può essere quello di versare la zuppa sul pane.         

Carne di Fassona piemontese cruda

Procuratevi un'hamburger di carne di fassona piemontese. Condite e mescolate con olio, limone, sale, senape e un rosso d'uovo. Mescolate e portate in tavola con contorno di scaglie di tartufo bianco d'Alba. Ottimo anche se i fautori del comfort food diranno che non è una ricetta abbastanza calda per questi primi freddi. Ma non mi faccio condizionare dalle mode. La carne trita cruda è buona e basta. 

giovedì 15 ottobre 2020

Penne al salmone, carne alla rucola, tagliatelle ai piselli e hamburger all’uovo

In omaggio alla mia gioventù, rispolvero 4 ricette che con tutta l’innovazione che c’è stata in questi ultimi tempi sono andate nel dimenticatoio. Potenza dell’oblio, ah se servisse anche per la vita …

Pennette panna e salmone.

Le pennette panna e salmone erano un classico degli anni Ottanta.

Ingredienti per 4 persone:

500 g di penne

25 g di burro

250 g di salmone affumicato

2 dl di panna da cucina

Sale grosso e fine qb

Preparazione:

Fate cuocere in acqua bollente salata la pasta. A parte, in una padella capiente, sciogliete il burro, passatevi il salmone tagliato a scaglie e coprite con la panna da cucina dopo aver salato. Finite con una spruzzata di prezzemolo.

Carpaccio rucola e grana.

Il carpaccio era un classico degli anni Novanta ed è una carne di manzo tagliata a fette molto sottili.

Ingredienti per4 persone:

400 g di carne di manzo

50 g di rucola

50 g di grana padano a scaglie

Olio di oliva extravergine

Preparazione:

La preparazione è molto semplice e consiste nel tagliare la carne a fette molto sottili sopra la quale adagiare la rucola lavata e asciugata e il grana padano a scaglie. Finire con un filo di olio di oliva extravergine.

Fettuccine paglia e fieno allo speck e piselli.

Le fettuccine erano un classico degli inizi del Duemila.

Ingredienti per 4 persone:

4 cesti di fettuccine alternate tra bianche e verdi

100 g di speck

300 g di piselli sbucciati, ma vanno bene anche quelli surgelati

30 g di cipolla tritata

40 g di burro

1 dado da brodo

1 filo di olio di oliva extravergine

Preparazione:

In una casseruola preparate un soffritto con olio, burro e cipolla. Quando questa sarà appassita, aggiungetevi lo speck e fatelo soffriggere senza bruciarlo. Aggiungete da ultimo i piselli, sgusciati e lavati se freschi,  e ancora surgelati se da frigo. Mettervi un dado da brodo e poca acqua in modo da non bruciare. Giunto a cottura il sugo così preparato, in una casseruola alta e capace fate cuocere per 4-6 minuti le fettuccine in acqua bollente salata. Scolate, condite e servite.

Hamburger all’uovo

Questa è una preparazione semplice quanto sofisticata. Si tratta di macinare carne di manzo fassona o acquistare un hamburger già macinato e in sottovuoto e cuocervi sopra un uovo all’occhio o in camicia. L’uovo in camicia è un uovo all’occhio passato nell’acqua in modo che vi si formi sopra una pellicina bianca.

 

 

 

mercoledì 14 ottobre 2020

Prosecco Doc Rosé millesimato in arrivo alle prossime Feste

 In partenza sul mercato italiano il primo di questo mese e su quello internazionale a novembre, il Prosecco Rosé millesimato potrà fare la differenze nei consumi dei vini spumanti delle prossime festività. Le tipologie ammesse sono extra brut  e dry. Da sempre una nicchia, destinata ad un pubblico femminile e giovanile, con la riforma del disciplinare della Doc del Prosecco spumante sarà consentita la produzione di una nuova etichetta collettiva. Come dizione ufficiale unica si parlerà di Prosecco Doc Rosé millesimato. E sarà consentito un massimo di uvaggio di  Pinot nero del 10-15%. Cosa che non farà piacere alle tre Docg del Prosecco Conegliano, Valdobbiadene, Asolo, escluse da questa tipologia e ancorate ancora saldamente alla vinificazione tradizionale in bianco della glera - il vitigno presente anche in Friuli Venezia Giulia - in percentuale altissima se non in purezza. Da un’indagine OSVE CESVE 2020, (Osservatorio e Consumi Vini Effervescenti diretto da Giampietro Comolli), già oggi circolano nel mondo 20/23 mln di bottiglie di Spumante Rosé, proveniente dall’area del Prosecco Doc, distribuito soprattutto negli Usa ma senza denominazione, anche da grandi case spumantistiche con sede in Spagna e Germania. La scelta della Doc potrebbe sanare una situazione di Vsq ampliando la gamma di etichette made in Italy soprattutto sui mercati esteri principali. In Italia le bollicine rosé hanno sempre avuto canali mirati, specializzati, soprattutto catering e ristorazione. E solo da qualche anno i dati sono più “spalmati” su tutte le categorie di consumatori e i canali off premise compatibilmente con le restrizioni dovute al Covid. Ma sul lungo periodo si prevede una crescita consistente. All’estero con l’acquisizione del marchio Doc Rosé si può sfruttare bene l’occasione individuando il prezzo giusto al consumo (la qualità è già indiscussa) e la consolidazione di un trend di volumi già in ascesa. 

martedì 13 ottobre 2020

Senza lattosio, da nicchia a trend di consumo

I prodotti free from, hanno trovato in questi ultimi tempi generale gradimento da parte dei consumatori. Anche da quelli senza particolari problemi di salute come la celiachia, ovvero l’ intolleranza al glutine contenuto nei prodotti proteici derivati dal grano, e altre intolleranze alimentari che rimandano alla presenza del latte in ciò di cui ci si ciba. Sabelli Group di Ascoli Piceno è un produttore di prodotti caseari  che ci spiega come si fa a delattosare un formaggio. Perché, dicono i suoi responsabili, confortati dalla nutrizionista Deborah Orlando, la tolleranza dello zucchero presente nel latte, il lattosio – uno zucchero bisaccaride -  può essere più o meno grave –: si va dalla mancanza dell’enzima utile a digerirlo all’attenzione a un regime alimentare che abbia lo stesso sapore, ma con una maggiore digeribilità.”  Nel 2019 il trend di questi prodottisi è attestato sul ­+ 1,9% (Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy) e i risultati di una indagine condotta da italiani.coop in collaborazione con Nomisma prevedono un aumento dell’acquisto di prodotti senza lattosio pari al +13% nel 2020. Il Gruppo Sabelli ha lanciato la linea senza lattosio già nel 2016 con le mozzarelle, per poi estendere la produzione anche alle burratine, mozzarelline e stracciatelle, tutti prodotti realizzati con il latte proveniente principalmente dalla zona del Gran Sasso e dei Monti Sibillini. Il procedimento per delattosare il latte è quello enzimatico: al latte viene aggiunta la lattasi nelle vasche di coagulazione per la formazione della cagliata e la sua azione dura fino al termine del processo della sua maturazione, per circa 7 ore. Con questo procedimento, si ottengono  prodotti con una presenza di lattosio dello 0,01 per cento, fino a 10 volte inferiore ai limiti stabiliti dalla legge. “Eletti Prodotto dell’Anno” per la loro categoria sia nel 2018 che nel 2019 da oltre 12mila consumatori attraverso la più importante ricerca sull’innovazione in Italia svolta dall’istituto indipendente IRI, sono state le mozzarelle in busta nel 2019, mentre l’anno precedente il gruppo marchigiano si era aggiudicato il premio per la linea di burrate.

 





Aggiungi didascalia


 

lunedì 12 ottobre 2020

Giusti Wine, una cantina ecologica

Ripopolamento faunistico e cura dell’ambiente sono oggi al top degli interventi in agricoltura per molte zone vocate. E' di questi giorni infatti anche la notizia che non salvaguardare l'ambiente e non tutelare i boschi, oltre alla proliferazione delle plastiche in ogni angolo del globo, porta vicino alle case ospiti indesiderati, come i cinghiali. Perciò c'è chi si dedica alla cura intensiva del proprio fazzoletto di terra. Tenere puliti gli argini del fiume, utilizzare dieci caprette per il taglio dell’erba, eliminando trattori e falciatrici, scegliere l’agricoltura biologica nei 110 ha di proprietà, attraverso un processo di riconversione iniziato quest’anno, rinvigorire i 15 ha di boschi, capaci di sottrarre ogni anno 137 tons di anidride carbonica e riemettere ossigeno nell’aria, attraverso il ripopolamento degli animali. Queste ed altre, per esempio, le iniziative di Ermengildo Giusti a Nervesa della Battaglia (TV), un imprenditore italo canadese che ha deciso di tornare nella sua terra con un ampio progetto: “rendere ancora più bello – dice – un ambiente straordinario.” E valorizzarlo anche dal punto di vista turistico. Consentendo tra l’altro il  restauro dell’Abbazia di Sant’Eustachio (XI secolo) che versava in uno stato di abbandono. L’opera certamente principale è la realizzazione della cantina ipogea, il cui tetto riproduce l’andamento delle colline della tenuta Ava, edificio integrato nel paesaggio e progettato per ridurre la dispersione termica risparmiando energia nella refrigerazione dei locali. Inaugurata il luglio di quest’anno, la nuova cantina Giusti Wine si sviluppa su 5 piani che si spingono fino a 8 metri sotto terra. La sua struttura ricorda l’andamento delle colline del Montello e gode dell’impareggiabile vista dell’Abbazia. L’insieme è diventato così un luogo ideale per il turismo agrituristico o anche per una  sosta di degustazione dei vini.  Vini che si avvalgono dell'opera di un'enologa di vaglia: Graziana Grassini, per la prima volta all'opera nell'area del Prosecco.






martedì 6 ottobre 2020

Il de.calogo per attuare le de.co

Da Vicenza è partita il 5 ottobre c.m. un’iniziativa che farebbe piacere al suo promotore di un tempo, il giornalista e scrittore appassionato di “cose buone” Luigi Veronelli. E’ nato infatti il Comitato Nazionale per le Denominazioni comunali secondo i principi del fondatore. A promuoverlo un gruppo di esperti del settore agroalimentare che hanno redatto e firmato un decalogo per aiutare i Comuni ad  applicare correttamente e sviluppare quello che a buon diritto si può chiamare marketing territoriale. Le de.co sono infatti ciò che merita salvare e valorizzare, fra i prodotti, ma anche fra le ricette, di un dato Comune, per tutelare le tradizioni di un borgo, ossia di una comunità, e per consegnarlo alle generazioni future. Dopo la firma del Manifesto, coloro che l’hanno promosso attendono ora l’adesione da parte dei sindaci dei vari Comuni d’Italia, ma anche di altre personalità del mondo politico, economico e culturale per favorire la valorizzazione e quindi la salvaguardia di questa straordinaria ricchezza agroalimentare del nostro Paese, declinata in migliaia di esempi, molto spesso virtuosi e forse talvolta dimenticati, in quel vortice di industrializzazione forzata in tutte le parti del mondo che è stata, ed è ancora, la globalizzazione.