venerdì 5 dicembre 2014

13 dicembre: nuove etichette alimentari

Il prossimo 13 dicembre, andando a fare la spesa, occhio all'etichetta. Le norme che ne regolano le indicazioni, infatti, cambiano, per

l’entrata in vigore del Regolamento CEE 1169/2011. Vediamo come con l'aiuto del vademecum stilato da Assolatte, dal 1945 la rappresentanza dell'oltre 90% dei produttori di latte e derivati. Innanzitutto le indicazioni dovranno essere più grandi e più leggibili. Secondariamente diventa obbligatorio indicare tutti gli allergeni contenuti in un prodotto, norma valevole anche per le mense e i ristoranti per le pietanze.



Soia, latte, cereali contenenti glutine, uova, noci, arachidi, pesce, crostacei, molluschi, sedano, lupino, sesamo, senape e solfiti: queste le sostanze e i prodotti allergenici
la cui presenza dovrà sempre essere indicata. Inoltre si introduce l'obbligo della tipologia dei grassi specificata, ossia non più "grasso vegetale", ma olio di girasole o di palma. Obbligatoria l'origine, come per le carni bovine, anche di
 
 
 
 
 
carni suine, avicole, ovine e caprine. Data di scadenza ripetuta su ogni singola
monoporzione. Esteso a tutti gli alimenti l'obbligo di indicare la provenienza e il paese di origine deli ingredienti. Ove questo non possa venire fatto, l'insieme delle indicazioni contenute in etichetta deve fornire informazioni in tal senso. In un prodotto lavorato sarà ben chiaro come lo è stato, ad esempio: decongelato. Non ci potrà essere confusione sul responsabile delle indicazioni in etichetta, cioè supermercato o produttore: a ciascuno la sua parte. Infine bisognerà indicare la data di congelamento e sarà vietato imitare: nel caso di una bevanda che non sia latte, per esempio, ma gli possa assomigliare, dovrà essere ben chiaro di che tipo di prodotto si tratta. Per le indicazioni nutrizionali, zuccheri, calorie,  valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, proteine e sale, tutti riferiti a 100 g/ml di prodotto ci saranno anche delle novità, ma dal 13 dicembre 2016. Ci saranno anche fibra, vitamine e  sali minerali, riportate sull'imballaggio e riferite anche alle porzioni



giovedì 4 dicembre 2014

Ancora una volta La Notizia del Club Papillon, commentando un servizio del Corriere della Sera, ci riporta al cuore della nostra visione del rapporto tra cibo, società e cultura. "Globalmente c’è cibo a sufficienza per sfamare tra i 9 e i 10 miliardi di persone, il picco massimo di popolazione che sarà raggiunto nel 2050. Tuttavia ancora un miliardo di persone non si alimenta a sufficienza. Per risolvere questo paradosso è necessaria una giustizia agricola, ovvero un sistema di produzione basato sulle piccole comunità e sull’ecologia. A spiegarlo, è lo studioso cileno Miguel Altieri, anticipando i risultati di un imponente studio promosso da Fondazione Feltrinelli ed Expo 2015 tra 110 centri mondiali e giovani studiosi lombardi." Non avevamo dubbi: di cibo ce n'è abbastanza per tutti, ma gli squilibri nella distribuzione della ricchezza e quelli tra città e campagna, come spiega anche il filosofo Salvatore Veca, impediscono che l'atto del  “Nutrirsi /sia/ elemento fondante dell’identità di un popolo e fattore di coesione sociale”.