martedì 22 gennaio 2019

Il mondo degli spumanti visto da Ovse


L'affascinante mondo del  vino, e degli spumanti, soprattutto, visto da chi se ne intende per aver impiantato un Osservatorio che funziona dal 1991 e che monitora ogni anno la vendita delle bollicine a Natale, quest'anno andate abbastanza bene anche se soprattutto si parla di champagne, cava e...altri vini frizzanti, quando i nostri spumanti, Prosecco, Trentodoc, Franciacorta non sono secondi a nessuno. Secondo Ovse, Osservatorio Vini Effervescenti, diretto da Giampietro Comolli, nonostante la crisi, il mercato del vino interno ed europeo è molto importante, ancora, per i vini Doc italiani, dove le norme riconoscono un valore aggiunto di identità territoriale. “Il mondo è più aperto ad altre soluzioni miranti soprattutto a una concorrenza molto piatta e a una soddisfazione più generalizzata e più semplice da parte del consumatore. Più facile riconoscere un vitigno che una denominazione piccola comunale sulle colline piacentine, per esempio” osserva. E continua:  “Le organizzazioni sono, finalmente, tutte d’accordo e plaudono al successo del collettivo.  Il testo unico sul vino semplifica, un po’ di più, la filiera anche se restano alcuni nodi normativi che dovrebbero essere superati, ma i diritti acquisiti si possono togliere con consenso unanime. Dovremo mettere mano anche a questo aspetto  'costituzionale' per ammodernare tutto il sistema, che vuol dire sviluppo commerciale, più economia, più valore aggiunto.  Giusto rivendicare primogeniture, ma c’è ancora molto da fare. Qualche regolamento interpretativo è necessario non per complicare, ma per mettere in pratica quello che un testo legislativo non può fare e per rendere certe norme più elastiche. Crolla del 50% l’onere della burocrazia, costi e tempi, almeno dimezzati: più tempo per produrre e fare mercato. Ma resta il tema promozione ovvero valorizzazione dei binomi vino-territorio.” E conclude: “Forse un più stretto legame fra vino-turismo-cultura potrebbe ridare slancio a progetti ‘nazionali’ di supporto ad un consumatore italiano un po’stanco, attento ai costi, alle lievitazioni di prezzo senza motivo e senza controllo. Forse incentivare l’e-commerce con controlli fiscali e giuridici certi potrebbe far rialzare le vendite nazionali.  Ora una piccola chiave per superare le piccole Doc c’è, ma va studiata bene. Altro tema su cui lavorare.”

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