Sono in edicola e libreria i volumi
di Slow Food editore, la chiocciola del cibo buono, pulito, giusto. Tra gli
altri, Bread Wine Chocolate, un’interessante
excursus di Simran Sethi che si sofferma sulla perdita di biodiversità causata
dalla pesca in eccesso, all’inquinamento, dalla perdita di habitat al cambiamento
climatico. “Possiamo salvare i cibi mangiandoli e in qualche caso decidendo di
non farlo. Il 95% delle calorie è prodotto da sole trenta specie. Ovunque si
assiste all’omologazione del gusto e le più deliziose varietà stanno
inesorabilmente scomparendo.” In questo saggio l’autrice racconta il suo
viaggio alla scoperta dell’origine dei cibi a rischio estinzione che possiamo
salvare sostenendo con le nostre scelte quotidiane chi li produce. Una lettura
interessante alla quale mi sento di obiettare soltanto che una filiera del cibo
così orientata è nel nostro mondo globalizzato e “sovranista” quasi impensabile
perché ormai dappertutto nel mondo si mangia nella stessa maniera i prodotti
sono uguali dappertutto e tutto il mondo è un immenso “centro commerciale”.
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