martedì 26 ottobre 2021

La lobby dell’agrifood contro la tutela de benessere animale

Il CIWF, Compassion in World Farming, che si batte da tempo per la tutela del benessere animale, ha scoperto che CopaCogeca, la più importante organizzazione protettrice degli interessi degli allevatori e agricoltori a livello europeo, ha speso, solo nel 2019, ben 1,7 milioni di euro per influenzare la Commissione Europea. Report scientifici commissionati per sostenere le proprie teorie, campagne finalizzate a convincere i decisori politici dell’impossibilità di mettere in atto un modello davvero green, circolare e rispettoso della vita e dell’allevamento degli animali da alimentazione umana, secondo la strategia Farm to Fork, pressione continua sugli europarlamentari: così i lobbisti dell’industria intensiva stanno tentando di ostacolare gli obiettivi di sostenibilità della Commissione per salvaguardare il proprio profitto. Perché un'etichettatura trasparente sull’origine e sul metodo di produzione, la riduzione dell’uso di pesticidi e antibiotici nell’allevamento del 50% entro il 2030, o il riferimento al rischio di  zoonosi (trasmissione di malattie da animale a uomo) che l'allevamento intensivo comporta - tutti importanti obiettivi facenti parte della strategia Ue - fanno paura a chi sostiene l'attuale modello di produzione alimentare. Un modello che ha avuto il pregio di consentire fino ad ora alti standard di vita alle popolazioni occidentali e del Nord del Mondo, ma che oggi non regge all’urto di nuove popolazioni che si affacciano al benessere, come la Cina e altre nazioni dell’Est e del Sud.   

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