mercoledì 11 luglio 2018

Il futuro dell'agricoltura nell'idroponica


Ferrari Pharma di Giorgia Pontetti, in provincia di Rieti, e Palombarani, in collaborazione con Acquaguide a Camerano (Ancona),  hanno portato in Italia per prime la coltivazione di 150 specie di ortaggi, tra cui zucchine, pomodori, meloni, cocomeri e cetrioli, in particolari spugne che non abbisognano di pesticidi. In Italia il demanio detiene ancora 500mila ha di terreni incolti che si possono affittare tramite i crediti Ismea.

Ma la popolazione mondiale cresce a ritmi insostenibili e a breve sarà impossibile, anche mettendo a frutto l’intera terra disponibile, sfamarla tutta. Con questo nuovo metodo, la resa è doppia rispetto alla coltivazione sul terreno, senza emissioni di CO2 e senza bisogno della chimica. Finora in Europa si coltivavano così solo i fiori in Olanda.

Da 30 anni utilizzata, secondo una ricerca della rivista scientifica Pnas, in Usa, in Australia e nelle aree semidesertiche, per allevare pesci e crostacei, la sua conoscenza risale a 600 anni fa, ad opera degli Atzechi.

A Dubai negli Emirati Arabi, terra desertica per eccellenza, quest’anno si costruirà il più grande impianto idroponico del mondo con una quantità d’acqua che non si dovrà cambiare per un anno. Con consumi energetici molto bassi ed energie rinnovabili per una produzione continua tutto l’anno.

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