martedì 3 luglio 2018

Gli spaghetti alla "bolognese"


Ma gli spaghetti alla bolognese esistono davvero? (E non sono la sola a chiedermelo). In realtà sarebbero spaghetti, spesso di grano tenero, con ragù come sugo che noi italiani non facciamo ma esistono nei menu di tanti Paesi esteri. Il massimo per lo straniero aspirazionale. E grazie a loro fa fortuna la ristorazione sotto gli Asinelli e la Garisenda. Altrettanto si potrebbe dire del carpaccio, carne cruda tagliata sottilissima e condita con olio, rucola e scaglie di grana o parmigiano. E delle penne panna e salmone, che nelle cucine dei grandi chef, votati all’innovazione a ogni costo, non ci sono più, ma nelle più modeste trattorie e nei ristoranti gestiti da cuochi “normali” sì. Io me ne sono cibata senza lamentarmi all’estero, anche se era chiaro che non era la pasta come la intendiamo noi, di semola di grano duro: gli spaghetti al pomodoro, la pasta corta alla Norma, i bucatini all’Amatriciana, gli spaghetti cacio e pepe, gli spaghettini alle vongole, le linguine al pesto e le lasagne o le tagliatelle (non spaghetti) alla bolognese, cioè appunto al ragù.   

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