Ma gli spaghetti alla bolognese
esistono davvero? (E non sono la sola a chiedermelo). In realtà sarebbero
spaghetti, spesso di grano tenero, con ragù come sugo che noi italiani non
facciamo ma esistono nei menu di tanti Paesi esteri. Il massimo per lo straniero
aspirazionale. E grazie a loro fa fortuna la ristorazione sotto gli Asinelli e
la Garisenda. Altrettanto si potrebbe dire del carpaccio, carne cruda tagliata
sottilissima e condita con olio, rucola e scaglie di grana o parmigiano. E
delle penne panna e salmone, che nelle cucine dei grandi chef, votati
all’innovazione a ogni costo, non ci sono più, ma nelle più modeste trattorie e
nei ristoranti gestiti da cuochi “normali” sì. Io me ne sono cibata senza
lamentarmi all’estero, anche se era chiaro che non era la pasta come la
intendiamo noi, di semola di grano duro: gli spaghetti al pomodoro, la pasta
corta alla Norma, i bucatini all’Amatriciana, gli spaghetti cacio e pepe, gli
spaghettini alle vongole, le linguine al pesto e le lasagne o le tagliatelle (non
spaghetti) alla bolognese, cioè appunto al ragù.
Nessun commento:
Posta un commento