venerdì 6 luglio 2018

Il vino si promuove si social


Ora, a quanto mi risulta, avendo fatto anche uno stage ad Affari Italiani che all’epoca era l’unico quotidiano solo online, e si occupava di economia, le questioni sono due, anzi tre e poi se ne è aggiunta nel tempo un quarta. In primis l’inflazione, l’aumento dei prezzi, che erode il potere d’acquisto dei cittadini; la deflazione ossia il suo contrario, ma anche questa non giova perché la merce viene in qualche modo “svenduta”; l’effetto traino costituito dall’implementazione delle infrastrutture e dalla costruzione di nuovi quartieri; e infine lo spread, il differenziale del tasso di sconto applicato alle banche tra l’Italia e la Germania. Ora che tutto questo si è avverato dobbiamo temere anche l’American First di Donald Trump, cioè la sua applicazione sui dazi all’importazione di acciaio e alluminio, ma si spera non ai nostri prodotti alimentari tipici, la cui imitazione in giro per il mondo ci penalizza già per 60 mld di euro di falsi. Il mondo del vino, la cui produzione in Italia non è seconda a nessuno, già se lo chiede e ha messo in piedi un nuovo modo di promuoversi sui social.

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