martedì 18 settembre 2018

La lunga lista delle etichette


Ci avete mai pensato a come prodotti provenienti da molto lontano rispetto al luogo in cui vivete, possono avere una “vita” così lunga nei canali distributivi, dall’ingrosso al dettaglio? La shelf life, come si chiama nel gergo della grande distribuzione, gli ipermercati, e la distribuzione organizzata, i dettaglianti associati, viene in alcuni casi allungata con additivi alimentari che si trovano soprattutto in carne, pollame e pesce. Sono sostanze chimiche e addirittura in certi casi vengono adoperati l’aspirina C e l’alcol, come nel pane in cassetta. Le etichette lo devono riportare, ma la lista di quanto la legge prevede sia scritto è molto lunga e le persone si limitano a leggere la data di scadenza, e spesso nemmeno quella. Inoltre in un mondo globalizzato come il nostro, dove dappertutto ci sono centri commerciali, i nostri prodotti più tipici, come il formaggio, sono da esportazione e recano così in etichetta il proprio nome nelle lingue di quasi tutti i Paesi del mondo. Salvo poi accorgersi che sono falsi, cioè non prodotti in Italia, ma imitazioni. Ci sono anche prodotti, come i funghi, dei quali è iniziata adesso la stagione, che vengono coltivati in Romania e venduti ai grossisti a 2 euro al chilo, e qui il loro prezzo al dettaglio lievita a 35 euro.   


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