E va beh che Balzac aveva messo
alla berlina la borghesia del tempo e Dostoevskij gli zar, ma perché un
giornalista affermato, anzi il decano degli editorialisti italiani, come
Eugenio Scalfari, nel commentare su La Repubblica, la schiera dei capi di Stato
della Russia, da Lenin, Stalin, Krusciov, Breznev e adesso Putin,
dimentica Boris Eltsin, e soprattutto Michael Gorbaciov l’unico che con la sua perestroijka che si
sia speso veramente per fare di quell’immenso Stato alle nostre porte negli
anni Novanta una vera democrazia? Forse è vero che i cicli e ricicli storici,
di cui parlava il nostro Gianbattista Vico, si ripetono sempre perdendo
qualcosa per strada. E quel qualcosa è la cosa determinante.
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