venerdì 21 settembre 2018

Slow Food: il prezzo in etichetta


“Fornire al consumatore strumenti di valutazione e contrastare la progressiva spinta al ribasso dei prezzi all’origine dei prodotti alimentari. La stessa che siamo convinti abbia contribuito a generare condizioni di lavoro nelle campagne sempre meno dignitose e a innescare meccanismi in cui gli unici a guadagnarci sono i criminali più o meno organizzati, che sul disperato bisogno di lavoro delle persone costruiscono le loro fortune”. Questo l’appello di Slow Food durante la sua prima giornata di apertura che vede il fondatore Carlo Petrini chiedere al ministro Gian Marco Centinaio di far mettere ai produttori in etichetta il prezzo della materia prima all’origine, per contrastare anche il fenomeno delle agromafie e del caporalato. “Riteniamo – proseguono gli esponenti del Comitato esecutivo di Slow Food - che questa iniziativa possa contribuire non solo a restituire dignità e valore al lavoro agricolo, ma innanzitutto fornire strumenti di valutazione al consumatore e contrastare la progressiva spinta al ribasso dei prezzi all’origine dei prodotti alimentari. La stessa che siamo convinti abbia contribuito a generare condizioni di lavoro nelle campagne sempre meno dignitose e a innescare meccanismi in cui gli unici a guadagnarci sono i criminali più o meno organizzati, che sul disperato bisogno di lavoro delle persone costruiscono le loro fortune”.

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