martedì 4 ottobre 2022

I nostri sacrifici in tempi di crisi energetica

Leggo sul Corriere della Sera online e qui riporto. Allora la situazione internazionale richiede misure drastiche, soprattutto in tema di energia. “La volontà – leggo - è di tagliare di 5,3 miliardi di metri cubi la domanda di metano nazionale per via amministrativa, dunque obbligatoria.”Si raccomandano, ma non si impongono, e solo in via cautelativa ulteriori (ulteriori oltre a cosa?, ndr.) comportamenti volontari nella popolazione per far salire i risparmi di altri 2,7 miliardi di metri cubi adottando una serie di ‘semplici’ prescrizioni che “saranno oggetto di una campagna di sensibilizzazione della Presidenza del Consiglio nei prossimi giorni su tutti i canali informativi. I caloriferi saranno ridotti di un grado (un grado! ndr.) — da 20 a 19 gradi — e di un’ora (una sola ora! ndr.) nelle diverse fasce del Paese che presentano temperature ovviamente difformi. “Al tempo stesso si riduce l’accensione dei riscaldamenti per un totale di 15 giorni, posticipando la stagione di avvio di 8 giorni (e non di più ndr.) a novembre e anticipando la chiusura di sette giorni (dicasi 7) a marzo.” Mah… E poi ancora, si rincara: mai si sarebbe detto di dover agire dentro le case dei cittadini. Suggerendo loro di non usare due elettrodomestici contemporaneamente (l’aspirapolvere e il forno, per esempio). Ma non sono misure di buon senso? Certo per chi ha famiglia è difficile, rispetto per esempio ad un pensionato, fare di questi “sacrifici”. Intanto mai e poi mai che si dica di fare pagare alle aziende tasse sugli extraprofitti che hanno fatto sulle spalle dei comuni cittadini. Ripeto: mah …

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