lunedì 13 giugno 2022

Carovita e guerra

I giornali di oggi, 13 corrente mese, con le notizie puntualmente raccolte dal notiziario del Club Papillon, fanno il punto su quanto ci costano la siccità e i cambiamenti climatici, da cui inutilmente ci hanno messi in guardia i climatologi Mario Tozzi e Luca Mercalli. Crescono i prezzi di verdura (che oltre ad essere più cara è anche meno buona),pane e pasta, salumi e carne. Se la passa male anche l’olio di Gallipoli, sul quale si faceva il prezzo nell’Ottocento alla Borsa di Inghilterra. Le albicocche che sanno di carta e le ciliegie che sono troppo piccole, i due frutti di questa stagione, costano tanto perché i consumatori le vogliono grandi (i duroni) e questi si fanno pagare. A pesare anche la crisi dell’idroelettrico al quale concorre la secca del Po. Così manca all’appello il riso e in Piemonte, per il caldo, arrivano le arachidi. Ma l’inflazione questa volta colpisce anche l’America con un +8,6%. E colossi come Heinz, McDonald’s e Campbell annunciano rincari. La stessa McDonald’s che se ne è andata dalla Russia, ha lasciato il campo libero ad una sua versione nazionalizzata che si chiama “Buono e basta” (in Piemonte c’è un M*Bun che significa solo buono con il panino fatto di carne fassona). E questo ci fa capire, oltre alle incursioni russe in fabbriche chimiche e dell’acciaio ucraine, che non potranno più produrre né esportare, come la guerra tra Russia ed Ucraina si giochi sul campo dell’economia e della crisi alimentare. Chi scappa per venire da noi non ha più niente da mangiare e niente da vendere. Così anche la Nato molla il colpo. Anche se il via libera dato alle navi cariche di cereali da Odessa ha fatto uscire dal porto il mais per l’alimentazione animale.

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