mercoledì 15 novembre 2017

Uso e riuso



Oggi pomeriggio mi sono impegnata in un lavoro che sembra semplice ma in realtà non lo è. E ci paghiamo sopra anche una tassa, la tari, tassa sui rifiuti urbani. Sono scesa davanti ai contenitori con una borsa grandissima, e dire che erano pochi giorni che la riempivo, e ho dovuto diligentemente separare carta, plastica, alluminio, vetro, secco, umido. E dire che Andrea Segré, oggi dottore in agro ecologia, aveva tentato un esperimento di rigenerazione già in tempi non sospetti: mirare al minor numero di imballaggi alimentari possibili con la riduzione di plastiche e vetro (da riempire e poi portare indietro per riempire di nuovo) e con i sifoni da cui far scendere la merce da riporre in buste di carta da portare a casa riempire  svuotare più volte. Risultato? Oggi siamo pieni di rifiuti cui anche il Comieco che gestisce il ciclo e riciclo di carta e cartone e il Conai, mille imprese impegnate nel riuso di vetro e plastica, non riescono del tutto a dare nuova vita e li dobbiamo spedire oltreconfine.

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