mercoledì 3 maggio 2017

Scelta a scaffale e fedeltà di marca


Spesso la scelta al supermercato è legata alla disponibilità dei prodotti e non è facile valutare le componenti d’impulso. Simulando quello che accade realmente in un punto vendita con il sistema Behavioral Shopper-Lab, Ipsos ha valutato il legame affettivo tra il consumatore e la sua marca abituale, acquistata nell’85% dei casi. La seconda importante evidenza riguarda le etichette, lette in punto vendita solo dal 3-9%: la grande maggioranza acquista il prodotto abituale appena lo identifica.
Le etichette non guidano tanto la scelta a scaffale, quanto sono importanti strumenti di loyalty, che permettono al consumatore di conoscere a fondo il prodotto una volta acquistato e instaurare una relazione di fiducia. Il consumatore infatti legge le etichette nelle parti che gli interessano, specie se si parla di provenienza delle materie prime. Questo tema è considerato importante dal 95% degli intervistati, e il 64% è pronto a cambiare idea su un prodotto in presenza di materie prime non italiane. Al contrario, la presenza di materie prime italiane può essere ricompensato da un premium price, con una media dell’11,5%. Allora perché Almaverde Bio ha messo sugli scaffali avocado di origine peruviana quando sono succosi e maturi quelli siciliani?

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