lunedì 22 maggio 2017

Tornare alla tradizione



Piccolo è ancora bello. La ripresa della “cultura hipster”, come scrive un librettino dell’Ikea, con la costruzione deii propri arnesi a mano e vivendo in modo autosufficiente, contagia anche le lavorazioni artigianali nella gastronomia. Sempre più si sente il bisogno, in questi tempi di globalizzazione e di finanziarizzazione spinta dell’economia, di investire nell’artigianato a livello imprenditoriale anche nel lavoro dei campi. Dal settore tessile a quello del ferro e del vetro soffiato, all’allevamento degli animali, ai piatti cucinati con le erbe e sì, anche i fiori (purché commestibili), del proprio orto. Riscoprendo così la libertà e la qualità che possono offrire le zone rurali. Piccoli negozi, mercati ortofrutticoli, ristoranti vegetariani, sono tra i capostipiti di questa tendenza che si avvale del lavoro dell’artigiano, rinunciando in parte ai prodotti preconfezionati e coltivando una nuova passione. Quella del fai da te in campagna e in cucina.

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