La classe media è sparita e
con essa buona parte dei consumi. La domanda così non sale, ma i prezzi invece
sì. Anche per il cambiamento climatico che rende meno disponibili e a costi più
cari merci un tempo maggiormente reperibili. “Una forma malefica di inflazione
– commenta il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli. E così ci troviamo
di fronte ad un enorme divario tra quanto possono spendere le classi povere e
quello che spendono i ricchi. Milano è la terza città più cara d’Italia dopo
Bolzano e Venezia. I ceti meno agiati spendono in cibo, alcol e sigarette. I privilegiati invece investono
su casa, mobilio, cultura e istruzione.
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