giovedì 4 maggio 2017

Questione di etichetta



Etichette a semaforo. Utili o no? A rinfocolare la polemica è la notifica del governo francese a Bruxelles del decreto che fissa le specifiche per la loro introduzione che classifica gli alimenti sulla base del contenuto di calorie, zuccheri, grassi saturi e sale. E interviene così ancora il ministro italiano delle Politiche agricole, Maurizio Martina, su una scelta che ha destato il timore degli industriali italiani, preoccupati per il danno che verrà procurato a tanti nostri prodotti, fiori all’occhiello del made in Italy. “E’ uno strappo in avanti incomprensibile - ha commentato  - Protesterò formalmente con la Commissione UE e con il mio collega francese perché questo sistema di etichettatura dà informazioni distorte e approssimative sugli alimenti”. Una posizione condivisa anche dal presidente del Consorzio Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, che su Affari&Finanza conferma come le norme sui grassi di Bruxelles penalizzino il Consorzio, già messo in difficoltà dalle quote latte sul prezzo della materia prima. “Ma anche nel 2016 - spiega - abbiamo messo in cantiere un aumento del 7% delle vendite all’estero”. Anche il decreto sull’origine del latte suscita delle perplessità, perché obbliga di fatto i caseifici a dichiarare l’origine della materia prima senza però provvedere a colmare il buco nero” sull’origine delle cagliate.Una circolare pubblicata successivamente al decreto del 9 dicembre sull’obbligo di dichiarazione d’origine per i prodotti lattiero-caseari – scrive Attilio Barbieri su Libero - esclude l’obbligo di indicare l’origine della cagliate e limita sia l’indicazione in etichetta, sia i doveri d’informazione nei rapporti business-to-business”.

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