20-20-20.
Venti per riduzione di riduzione dei
consumi per il 20% del materiale da riciclare tra 20 anni. Questo il proposito
del Governo europeo vent’anni fa. Secondo stime della Fao, l’Onu
dell’agricoltura, se ognuno di noi del mondo occidentale riducesse in modo
consistente gli sprechi si potrebbero sfamare 850 mln di persone nel cosiddetto
Terzo Mondo. Il presidente Obama ci provò con un progetto di orti da coltivare
in casa nel proprio giardino ma anche
proprio in casa sui balconi. Facciamo un esempio con un frutto molto amato. Secondo
l’ultima indagine Coldiretti-Censis sono i giovani tra i 18 e i 34 anni i più
appassionati coltivatori di orti urbani domestici. La metà del totale di chi si
occupa di questo mestiere. Per non dire appunto di chi si fa l’orto nel proprio
terrazzo o giardino. Coldiretti insegna che l’inizio dell’estate è il momento
migliore ad esempio per trapiantare il melone, pianta molto esigente in termini
di calore. I 30 gradi giornalieri sono la temperatura migliore. E in termini di
acqua con la necessità di una costante e abbondante innaffiatura. Il terreno deve
essere ricco di sali e in particolare potassio, calcio e magnesio, oltre
naturalmente all’azoto e al fosforo. Si procede con una buona sarchiatura,
rimescolamento dello strato superficiale del terreno e pacciamatura con
materiali organici. La semina in semenzaio
avviene tra aprile e giugno e il trapianto all’inizio dell’estate. Per evitare
che le lumache aggrediscano la piantina si può ricorrere alla cenere da
cospargere attorno al fusto, soprattutto dopo i temporali. Quando i frutti
stanno per maturare, si può “stressare” dal punto di vista idrico la pianta,
riducendo l’apporto d’acqua, in modo da ottenere frutti più zuccherini. Una
volta maturati basterà recidere il peduncolo a tre centimetri dal suo innesto
sulla pianta. I nemici del melone sono gli afidi, i grillotalpa e il ragnetto
rosso. Tra le crittogame (funghi) segnaliamo la peronospora, l’oidio e
l’antracnosi.
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