Gli
sprechi alimentari sono un problema e non da oggi. Solo in Lombardia, la
locomotiva d’Italia, rappresentano il 12% dei rifiuti urbani. A livello
mondiale, dove 2 miliardi di persone sono sovrappeso e 850 milioni denutrite,
colpa un modello agroalimentare che ha aggravato il riscaldamento globale, l’80%
del cibo acquistato non viene utilizzato mentre – soprattutto tuberi, frutta e
verdura – sarebbe ancora utilizzabile. I consigli per non sprecare sono sempre gli
stessi: preparare una lista della spesa prima di recarsi in un mercato o
supermercato, rivolgersi ai G.A.S., gruppi di acquisto solidale (che raccolgono
gli ordini di più famiglie nel vicinato e poi recapitano quanto serve a casa), ordinare
la spesa online, disporre gli alimenti nella dispensa in ordine di scadenza e
cucinare con gli avanzi. Per esempio dei finocchi, che sono un’ottima verdura,
andrebbe riservato il cuore per lessarli e condirli con olio extravergine di
oliva e sale, oppure per metterli in forno, una volta cotti, con besciamella e
una spolverata di formaggio grana. E invece le foglie esterne più dure e i
filamenti all’esterno, che di solito si buttano, cuocerli in pentola con le
carote tagliate a rondelle, e un fondo di olio e aglio tritato.
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