Lo ha reso noto l’Ismea, l’Istituto
di monitoraggio dei mercati agricoli, e lo ha ripreso La Repubblica: il consumo
di pesce in Italia è in calo (per quello fresco del 2,7%). E anche per quello surgelato
ad eccezione dei preparati, tipo bastoncini, acquistati prevalentemente in
ipermercati e discount. E la situazione è preoccupante per un Paese come il
nostro disteso nel Mediterraneo. Anche se ci sono delle eccezioni per prodotti
ad alto contenuto di servizio e di moda come per salmone, orate, merluzzi e
pesce spada. Dal punto di vista economico e ambientale non andrebbero però dimenticati
alici e triglie. Le alici, per esempio sono ottime “cotte” nell’olio e limone e
poi stese su una fetta di pane imburrato. Le triglie sono uno degli ingredienti
principali della zuppa o brodetto o cacciucco, insieme a pomodoro, gamberi e
scampi. Il merluzzo una volta dissalato può essere tagliato a tocchi, infarinato e fritto nell’olio
e poi passato in una salsa di pomodoro e servito con la polenta.
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