mercoledì 14 marzo 2018

Buono da mangiare



Ora che l’agricoltura, con gli annessi e connessi, o anche “agricultura”, l’enogastronomia, il turismo gastronomico e il nutrizionismo e la dietetica sono argomenti sempre più presenti sui quotidiani a stampa, in piena era del web dove pure si parla di questi argomenti, indicando nei social la via più diretta per interessare i millennials, ancora non sappiamo se le abitudini alimentari siano veramente frutto di un’ottimizzazione delle risorse e se questa ottimizzazione sia buona per tutti. Le abitudini infatti sono cambiate nel tempo, basti pensare ai riti sacrificali del maiale, all’hamburger del fast food di Ray Kroc, poi diventato McDonalds’, al consumo di polli allevati in batteria sempre negli Usa per alimentare un’altra insegna di fast food, Burger King, alla vacca sacra dell’India e al conseguente maggior consumo di latte, latticini e pesce, ai mangiatori di insetti del Terzo Mondo (e nella Storia Naturale di Plinio risulta che anche i Romani mangiavano insetti), all’ippofagia del Medioevo, all’allevamento di maiali in Mesopotamia. Tutto questo è raccontato  in un volumetto dell’antropologo Marvin Harris, “Buono da mangiare” con il sottotitolo: “Enigmi del gusto e consuetudini alimentari” per i tipi di Einaudi, e che già nel 1985  individuava nella fame di carne e nel consumo di soia, formaggi, vegetali a foglia verde, latte e anche perché no, insetti, modelli di alimentazione ottimale, anche se ottimale, sottolinea, non significa ottimizzazione. Gli animali capaci di trasformare le granaglie di cui si nutrono in carne “buona da mangiare” sono un esempio di ottimizzazione. Ottimale è invece quando ciò che è buono da vendere è anche buono da mangiare. “Per mangiare meglio dobbiamo saperne di più sul cibo in quanto nutrimento, come dobbiamo saperne di più sul cibo in quanto profitto. E solo in seguito saremo veramente in grado di saperne di più sul cibo in quanto pensiero.” conclude Harris dopo aver passato in rassegna nei vari capitoli tutti i cibi di cui si nutrono gli uomini a ogni latitudine.

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