martedì 30 novembre 2021

Salute, prezzo e sostenibilità: i consumi alimentari in tempi di pandemia

Come si nutrono gli italiani in tempi di pandemia? Secondo uno studio dell’istituto di ricerca e marketing Deloitte sono più attenti a scegliere prodotti salutari e sostenibili. Il prezzo continua a essere determinante per il 70% dei consumatori, soprattutto con l’inflazione galoppante, ma cresce il numero di persone disposte a pagare di più se l’articolo è sostenibile, cioè se fa bene all’ambiente. Raccolto il parere di oltre 17.000 consumatori in 15 Paesi europei, la salute risulta un criterio di scelta per l’86% dei consumatori e la sostenibilità per il 70%. In particolare, dallo studio emerge un maggiore impegno a mangiare più verdura (64%) e meno carne (51%), prediligendo prodotti locali (64%). A questo si aggiunge anche la maggiore propensione alla preparazione dei pasti a casa (54%) e l’attenzione per la riduzione del packaging (47%). Il prezzo non risulta abbastanza rilevante da superare la salute, che è più importante per l’80% dei consumatori italiani e più importante della sostenibilità secondo il 91%. Un altro dato, però, segnala la crescita dell’attenzione verso la sostenibilità: nonostante il 61% dei consumatori dichiari che il prezzo li influenzi di più della sostenibilità, il 78% degli intervistati italiani afferma di essere disposto a pagare almeno il 5% in più per alimenti sostenibili, ma anche per generi alimentari locali (79%), biologici e prodotti del commercio equo e solidale (entrambi 76%). Ma come fanno gli italiani a informarsi sui prodotti alimentari? Secondo la ricerca si affidano soprattutto agli esperti di settore e al web. I supermercati, invece, vengono considerati punto di riferimento solo dall’11% degli italiani. Inoltre, i consumatori italiani si aspettano che i supermercati forniscano un’informazione più accurata (66%) e che escludano dalla vendita i prodotti che non fanno bene alla salute (51%).

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