venerdì 17 novembre 2023

Brasile, primo produttore di soia

L'Amazzonia, già, all'Amazzonia come fonte di aumento della CO2 (anidride carbonica) ci abbiamo mai pensato? Eppure tra Brasilia, Rio De Janeiro e Sao Paolo si stanno bruciando ettari ed ettari di foresta, necessaria a far respirare l'ambiente, per far fronte sapete a che cosa? A spianate di coltivazioni di soia, di cui il Paese è diventato in questi ultimi tempi il maggiore produttore. La soia, come molti di voi sapranno già, è un legume, cioè contiene proteine come i fagioli e le lenticchie. E può quindi sostituire carne e pesce nei Paesi in cui la gente è povera e non sa come sfamarsi in modo corretto. La soia si presenta come una fava verde. E in molti Paesi del mondo entra a buon diritto nella dieta vegetariana o anche vegana (cioè di chi non consuma nemmeno uova, latte, formaggi), anche sotto forma di polpette. E il Brasile, che ne è diventato, come dicevamo, il maggior produttore, surclassando nientemeno che gli Usa, fiutato l'affare non si fa scrupolo di far sparire intere distese di foreste che potrebbero invece far respirare un pianeta già affannato dalla crisi climatica (il climate change di cui si parla molto sugli organi di stampa che sarebbe l'aumento delle temperature oltre un limite che finirà per rendere aride e infruttuose molta parte delle terre emerse).

Nessun commento:

Posta un commento