Il petfood è il cibo per gli
animali domestici. Nel mercato dei beni di consumo ci sono paradossalmente categorie
non destinate ai consumatori. La cura
dell’animale domestico è l’esempio perfetto. Così scrive la società di ricerca
Nielsen in un rapporto che mette in luce come la cura per gli animali domestici
impegni i consumatori nell’essere competenti ed esigenti nei loro acquisti.
Sono concentrati sulla salute e sul benessere dei loro amici quanto su se
stessi. Includere in questa lista della spesa, mentre si vaga per i corridoi
del cibo sia materiali sia virtuali (leggi: le spese su Amazon), ingredienti
più freschi e più naturali è in linea con le tendenze del cibo umano e le
vendite allo scaffale ne sono la prova. In Italia di spendono 2 mld di euro per
alimentare i nostri amici cani e gatti, anzi più gatti che cani. E si scelgono
i prodotti migliori, cioè quelli premium, a metà altezza sugli scaffali in
supermercati e addirittura ipermercati, più grandi dei primi, secondo esigenze
di naturalità, genuinità, capacità di tenere in salute l’animale. Secondo dati
Nielsen sul mercato statunitense i consumatori hanno speso nell’ultimo anno 33
mln di dollari in alimenti per il petfood scegliendo prodotti di qualità umana.
E pensavi che i mirtilli fossero solo per il tuo yogurt mattutino e le carote
solo per la tua insalata pomeridiana. In questi cibi per animali ci sono
primariamente carote, barbabietole, grani antichi, patate dolci, frutti di
bosco. Ma non esistono solo gli alimenti freschi. Buona parte di questo mercato
è formata da offerte premium come cibo congelato ed estratto con aria
essiccata/disidratata, le cui vendite sono più che raddoppiate negli ultimi tre
anni, passando da 23 mln di dollari nel 2015 a 53 nel 2018 (l’1% del totale
degli alimenti secchi). Questi vengono realizzati attraverso l’estrazione
dell’umidità vaporizzando il ghiaccio della carne congelata a temperature
inferiori allo zero o usando aria calda. Sono preferiti perché privi di
conservanti aggiunti e molti offrono maggiori benefici, come una migliore
digestione, un pelo più lucido, una pelle più liscia e un sistema immunitario
più forte. Il cibo liofilizzato puro costa al consumatore una media di 33
dollari per libbra (poco meno di 500 grammi). Quello essiccato all’aria o
disidratato circa 10-11 dollari per libbra. E vi è una crescente comunità di
consumatori disposti a pagare per le offerte premium mentre stanno spuntando
sugli scaffali prodotti croccanti regolari, sia come “cappotto” su una
crocchetta o miscelati nel cibo secco. Pertanto l’ultima sfida sarà educare e
istruire i consumatori affinché comprendano i vantaggi di tutte queste innovazioni nei prodotti premium
(ossia quelli che costano di più).
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