Frequentando
il nuovo Ipercoop a firma Brunelli alle porte di Milano (Arese) mi sono accorta
di una cosa: l’aumento vertiginoso delle persone obese. Avranno forse, per
ragioni di economicità, risparmiato sull’alimentazione nutrendosi perlopiù
dalla famosa catena statunitense di panini? Il dubbio sorge spontaneo perché
ormai da trent’anni le due catene, perché in origine ce ne era anche un’altra,
imperversano in ogni angolo delle grandi città con i loro hamburger giganti
super farciti di grassi (salse, fritti e quant’altro). E dire che in Piemonte
era nata ad un certo punto di questo cammino sulla via della malnutrizione una
mini catena di M^^cBun, un macellaio che si era inventato un panino con
hamburger di chianina e niente salse. Ma la risposta degli americani non si
fece attendere: formaggi Dop italiani nei loro hamburger. Continuando, con
questo escamotage, ad attrarre clientela. Tanto che il suo panino divenne anche
il metro su cui conteggiare il costo della vita (un panino=1 euro). Comunque
sia, il risultato di tutto ciò è che oggi gli affetti di malnutrizione sono
particolarmente grassi e l’obesità, si
sa, porta a malattie gravemente nocive
per il cuore, come infarto, diabete, ictus e tumore. A sopportare il
peso (è proprio il caso di dirlo) di questa malnutrizione sono soprattutto gli
uomini nelle città e nelle regioni del Mezzogiorno, mentre le donne un occhio
alla bilancia lo danno sempre, anche se poi non dimagriscono. Secondo l’Istat, che ha firmato il primo report
Italian Obesity Barometer, i sovrappeso in Italia sono 25 milioni, di cui 46%
adulti e il 24% minori. Ed è quasi inutile mettersi a dieta. I danni dell’adipe
sarebbero irreversibili.
Nessun commento:
Posta un commento