mercoledì 31 gennaio 2018

Il libro di Eataly



Sto leggendo il libro di Oscar Farinetti su Eataly New York, "I love Eataly", Rizzoli, 2014, con la prefazione dei Bastianich, ristoratori madre e figlio emigrati in America, di Mario Batali e di un certo Aler Asper. Il libro, come recita la copertina, è narrazione e ricette del cibo, con tanto di denominazione di origine degli ingredienti che ce l’hanno. Tra come fare la pasta e il pane a casa, a come cucinare i nostri piatti più tipici con semplicità, ce n’è per tutti i gusti. Ma in questi giorni ho anche letto che i Pat (prodotti alimentari tipici) come si chiamano oggi le Dop e le Igp  non esisterebbero più, per un pasticcio, è proprio il caso di dirlo, legale a livello di Comunità Europea. Molto più protetti sarebbero invece per esempio i prodotti francesi (formaggi e vini soprattutto, con i quali ci misuriamo da sempre). Comunque tra parmigiano, grana e alcuni grandi vini come il Sassicaia, abbiamo di che investire in azioni e bond, oltre di che mangiare e bere più che bene. Le ricette raccontate da  Farinetti sono un inno alla nostra biodiversità attraverso quello che cucinavano le nostre nonne. Siamo sempre lì: non comperare nulla che loro non avrebbero comprato. E oggi tra sofisticazioni e prodotti che arrivano dalla Cina c’è di che stare attenti.

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