Matera,
il capoluogo della Basilicata o della Lucania che dir si voglia, sarà Capitale
Europea della Cultura 2019. Con l’obbiettivo di portare da 300mila a 600mila le
presenze turistiche nella città con un programma di mostre del Rinascimento del
Mezzogiorno. Un piccolo borgo antico abbarbicato sulla montagna i cui abitanti
si occupano ancora di antiche lavorazioni come la filatura, cardatura, tintura
e tessitura della lana delle pecore e della produzione di formaggio dal loro
latte crudo. Nonché dell’intaglio del legno o la battitura del ferro. Vecchi
filari di vitigni da cui si ricava principalmente il Negramaro sono coltivati
con cura e senza concimi chimici, anche se per combattere la filossera c’è
comunque bisogno di qualche “veleno” che una volta era il verderame. Ma oggi ci
sono trattamenti più innovativi come l’acquaponica e l’idroponica o
l’intervento senza bisogno di bisolfiti. Il tutto inserito in un programma di
digitalizzazione dell’informazione con un canale tv online alla
digitalizzazione degli archivi di beni culturali all’insegnamento dei linguaggi
di programmazione per i più giovani. Un altro motivo che ha convinto la giuria
è che la politica di inclusione
è progressiva, con un’ enfasi sul coinvolgimento nei progetti di quanti
frequentemente esclusi dalla cultura piuttosto che sulla creazione di linee
progettuali parallele. La giuria ha apprezzato la forte intenzione a porre in
primo piano la partecipazione ed il Co-Design".
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