E’ noto a tutti il dibattito
scatenato dall’obbligo del pagamento dei sacchetti di plastica per la frutta e
verdura al mercato o al supermercato (che tra l’altro dovrebbero essere
biodegradabili, ma lo sono solo al 40%). E anche le proteste per il rincaro di
luce e gas. E’ passato invece sotto silenzio l’aumento dei pedaggi autostradali
che riguardano quasi tutti gli automobilisti italiani che vi si recano al lavoro
per più o meno o brevi tratti (e per le vacanze fanno viaggi ben più lunghi). I
sacchetti non si possono portare da casa (non è igienico) e qualcuno ha
avanzato l’ipotesi di apporre l’adesivo del prezzo direttamente su arance,
limoni, mele, pere etc. Una soluzione evidentemente poco pratica. E tutto
questo senza contare che prima i sacchetti erano già compresi nel prezzo, senza
però che il consumatore potesse conteggiarne il peso (che si aggira oggi tra 1
e 3 centesimi al sacchetto a seconda della grandezza). Qualcuno ha già
conteggiato l’importo annuale di tale carico che sarebbe di almeno 10 euro.
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