Se anche le decisioni prese in Borsa,
vendere e comprare azioni, non dipendono dall’andamento dell’economia ma dalla
struttura del nostro cervello (anche una variazione nell’amigdala pare influire),
che piega prenderebbe la crisi monetaria internazionale se a decidere fosse un
cervello anarchico?
A spiegarcelo è Enzo Soresi, autore
adesso di un libro edito da Sperling&Kupfer intitolato Guarire con la nuova medicina
integrata, e che nel 2005 ha pubblicato per i tipi della Utet Il cervello anarchico, ancor oggi disponibile in libreria e tra poco anche in
edizione economica.
Importante è sapere che chi ha scritto
questi due libri, di medicina, appunto, ma non solo (e forse sarebbe utile fare
uno sforzo per non chiamarla più, o non solo, alternativa), è un medico, già
noto e stimato anatomopatologo e oncologo polmonare dell’Ospedale Cà Granda al
Niguarda di Milano, e ora specialista indipendente di prevenzione delle
malattie fumo correlate, che ha sviluppato le sue idee discutendone a fondo con
lo psichiatra Marco Crosina, celebre per le sue fulminee capacità diagnostiche,
e con il filosofo Umberto Galimberti, dei quali è grande amico.
La sua tesi più interessante, e che
ripropone e approfondisce molte conoscenze della neurobiologia, è la rilevanza
delle sinapsi dei lobi frontali del cervello - dove l’emisfero sinistro
presiede al ragionamento e quello destro alle emozioni - che si costruiscono a
partire dagli stimoli esterni e più questi sono positivi più fanno crescere
sani.
Fino al punto che, teorizza ma anche
mette in pratica Soresi nelle sue cure, si può arrivare, anche nelle patologie
oncologiche, le più difficili da trattare, a uno shock carismatico capace di
indurre il miracolo biologico di una guarigione altrimenti non spiegabile.
Perché è la malattia stessa a produrre i suoi anticorpi che se non funzionano
sarebbe a causa dell’ansia che li blocca.
La scoperta di Soresi, e che sta alla
base delle sue argomentazioni, è che il cervello sviluppa anarchia per difesa,
e dunque il suo lavoro consiste nello spiegare come diventa anarchico, e che se
questa trasformazione operasse sempre sarebbe meglio per tutti, proprio perché è il modo più diretto ed
efficace di attivare la risposta immunitaria.
Le neuroscienze sono a detta di molti,
nel settore, e anche nel campo della filosofia, l’ultima frontiera della
medicina. E certo le loro tesi sono molto affascinanti, soprattutto per chi ha
seguito percorsi analitici e/o psicoterapeutici e viene a sapere ora, alla luce
di queste evidenze, che non c’è un’anima, o una psiche, da curare, ma solo un
corpo che include entrambi i poli dualistici e che si fa espressione,
attraverso il cervello, di tutti i generi di mali e malesseri (esistenziali e
non).
Come spiega bene nell’introduzione il
filosofo Umberto Galimberti, il vero sponsor di questo libro, per ammissione
dello stesso Soresi, e la cui idea è che la mente parli attraverso il corpo, e
viceversa. E che nella presentazione fa un excursus della storia del pensiero
che ha creato il dualismo corpo/ “mente”, come si vuole chiamare adesso quel
che si oppone alla nostra fisicità, nel corso del cammino della filosofia
occidentale. Per arrivare a concludere che questo libro, Il cervello anarchico, dà la conferma, forse non definitiva (ma è
la strada da seguire), che è sempre il corpo che soffre e questo bisogna
curare, tornando al buon senso popolare secondo cui, per esempio, quando si sta
male, “si ha un chiodo in testa, un nodo alla gola, un pugno nello stomaco”
ecc.
Ciò sembra valere a tutti i livelli,
anche e soprattutto, per una malattia incurabile come il tumore. Se è vero
infatti che le reazioni infiammatorie a cure farmacologiche troppo aggressive
impediscono al sistema immunitario di bloccare le metastasi, la terapia
alternativa di Soresi rimette in primo piano le potenzialità salutari del
sistema immunitario stesso e dei suoi macrofaghi - strumenti già insiti nella
biologia del corpo umano che “mangiano” tutte le sostanze tossiche
dell’organismo - capacità attivate appunto dal cervello. Ma perché questo ruolo
si attiva in presenza di un cervello anarchico? O meglio, perché un cervello
deve diventare anarchico per difendersi dalle malattie e per difendere insieme
mente e corpo? O meglio ancora, per difendere il corpo attraverso la mente?
E’ questa la risposta - alla domanda
che poi alla fine è: cosa significa mente risolta e come fa ad autoguarire le
malattie? - che bisogna cercare leggendo un libro che certo è scritto molto
bene, non è solo un testo medico, ed è anzi pieno di aneddoti di vita vissuta,
i casi clinici incontrati da Soresi, alcune volte conclusi con guarigioni
miracolose inspiegabili, e perciò davvero coinvolgenti e raccontati in uno
stile che deve molto all’umanesimo più che alla scienza (ma si sa che la
medicina non è esattamente tale, quanto piuttosto un’arte, e certi doti di
altruismo, generosità, disinteresse, riflessione sulle e osservazione delle
vicende umane, autoanalisi, e anche certe qualità letterarie, giovano ad
arricchire e facilitare la lettura di un testo altrimenti non facile; e non
solo: sono anche la via maestra per giungere a certe importanti conclusioni).
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