domenica 7 gennaio 2018

ll cervello anarchico di Enzo Soresi



Se anche le decisioni prese in Borsa, vendere e comprare azioni, non dipendono dall’andamento dell’economia ma dalla struttura del nostro cervello (anche una variazione nell’amigdala pare influire), che piega prenderebbe la crisi monetaria internazionale se a decidere fosse un cervello anarchico?
A spiegarcelo è Enzo Soresi, autore adesso di un libro edito da Sperling&Kupfer intitolato Guarire con la nuova medicina integrata, e che nel 2005 ha pubblicato per i tipi della Utet Il cervello anarchico, ancor oggi disponibile in libreria e tra poco anche in edizione economica.
Importante è sapere che chi ha scritto questi due libri, di medicina, appunto, ma non solo (e forse sarebbe utile fare uno sforzo per non chiamarla più, o non solo, alternativa), è un medico, già noto e stimato anatomopatologo e oncologo polmonare dell’Ospedale Cà Granda al Niguarda di Milano, e ora specialista indipendente di prevenzione delle malattie fumo correlate, che ha sviluppato le sue idee discutendone a fondo con lo psichiatra Marco Crosina, celebre per le sue fulminee capacità diagnostiche, e con il filosofo Umberto Galimberti, dei quali è grande amico.
La sua tesi più interessante, e che ripropone e approfondisce molte conoscenze della neurobiologia, è la rilevanza delle sinapsi dei lobi frontali del cervello - dove l’emisfero sinistro presiede al ragionamento e quello destro alle emozioni - che si costruiscono a partire dagli stimoli esterni e più questi sono positivi più fanno crescere sani.
Fino al punto che, teorizza ma anche mette in pratica Soresi nelle sue cure, si può arrivare, anche nelle patologie oncologiche, le più difficili da trattare, a uno shock carismatico capace di indurre il miracolo biologico di una guarigione altrimenti non spiegabile. Perché è la malattia stessa a produrre i suoi anticorpi che se non funzionano sarebbe a causa dell’ansia che li blocca.
La scoperta di Soresi, e che sta alla base delle sue argomentazioni, è che il cervello sviluppa anarchia per difesa, e dunque il suo lavoro consiste nello spiegare come diventa anarchico, e che se questa trasformazione operasse sempre sarebbe meglio per tutti,  proprio perché è il modo più diretto ed efficace di attivare la risposta immunitaria.
Le neuroscienze sono a detta di molti, nel settore, e anche nel campo della filosofia, l’ultima frontiera della medicina. E certo le loro tesi sono molto affascinanti, soprattutto per chi ha seguito percorsi analitici e/o psicoterapeutici e viene a sapere ora, alla luce di queste evidenze, che non c’è un’anima, o una psiche, da curare, ma solo un corpo che include entrambi i poli dualistici e che si fa espressione, attraverso il cervello, di tutti i generi di mali e malesseri (esistenziali e non).
Come spiega bene nell’introduzione il filosofo Umberto Galimberti, il vero sponsor di questo libro, per ammissione dello stesso Soresi, e la cui idea è che la mente parli attraverso il corpo, e viceversa. E che nella presentazione fa un excursus della storia del pensiero che ha creato il dualismo corpo/ “mente”, come si vuole chiamare adesso quel che si oppone alla nostra fisicità, nel corso del cammino della filosofia occidentale. Per arrivare a concludere che questo libro, Il cervello anarchico, dà la conferma, forse non definitiva (ma è la strada da seguire), che è sempre il corpo che soffre e questo bisogna curare, tornando al buon senso popolare secondo cui, per esempio, quando si sta male, “si ha un chiodo in testa, un nodo alla gola, un pugno nello stomaco” ecc.
Ciò sembra valere a tutti i livelli, anche e soprattutto, per una malattia incurabile come il tumore. Se è vero infatti che le reazioni infiammatorie a cure farmacologiche troppo aggressive impediscono al sistema immunitario di bloccare le metastasi, la terapia alternativa di Soresi rimette in primo piano le potenzialità salutari del sistema immunitario stesso e dei suoi macrofaghi - strumenti già insiti nella biologia del corpo umano che “mangiano” tutte le sostanze tossiche dell’organismo - capacità attivate appunto dal cervello. Ma perché questo ruolo si attiva in presenza di un cervello anarchico? O meglio, perché un cervello deve diventare anarchico per difendersi dalle malattie e per difendere insieme mente e corpo? O meglio ancora, per difendere il corpo attraverso la mente?
E’ questa la risposta - alla domanda che poi alla fine è: cosa significa mente risolta e come fa ad autoguarire le malattie? - che bisogna cercare leggendo un libro che certo è scritto molto bene, non è solo un testo medico, ed è anzi pieno di aneddoti di vita vissuta, i casi clinici incontrati da Soresi, alcune volte conclusi con guarigioni miracolose inspiegabili, e perciò davvero coinvolgenti e raccontati in uno stile che deve molto all’umanesimo più che alla scienza (ma si sa che la medicina non è esattamente tale, quanto piuttosto un’arte, e certi doti di altruismo, generosità, disinteresse, riflessione sulle e osservazione delle vicende umane, autoanalisi, e anche certe qualità letterarie, giovano ad arricchire e facilitare la lettura di un testo altrimenti non facile; e non solo: sono anche la via maestra per giungere a certe importanti conclusioni).

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